• Non ci sono risultati.

Capitolo 2 - Il Cloud Computing

2.3 Principi del Cloud Computing

Facendo riferimento alla definizione di Cloud Computing data dal NIST, National Institute of Standards and Technology, l’Agenzia governativa americana che si occupa della gestione delle tecnologie, si elencano i 6 principi a cui una soluzione deve rispondere per poter affermare che è fornita in modalità Cloud:

1. IT as a Service

La prerogativa del Cloud Computing è quella di trasformare l’IT in servizi, siano essi di tipo hardware o software come per esempio capacità computazionale, spazio di storage, piattaforme per lo sviluppo di applicativi o soluzioni software già pronte. Per usufruire di questi servizi il cliente avrà quindi bisogno soltanto di un qualsiasi dispositivo con una connessione Internet ed i costi di investimento non sono più necessari dal momento che le risorse e le applicazioni sono nel Cloud, completamente gestito dal fornitore.

40 2. Capability On Demand

Una delle caratteristiche principali del Cloud Computing è quella di rendere possibile la richiesta On Demand di maggiori o minori risorse in base alle esigenze di business.

Una soluzione in ambito Cloud Computing deve quindi garantire l’elasticità, cioè deve avere la capacità di rendere istantaneamente operative grandissime quantità di risorse, e di dismetterle altrettanto velocemente, per garantire la continuità del business a seconda delle esigenze del momento. I clienti di tali servizi possono quindi aumentare o ridurre a piacimento il numero di risorse a loro assegnate, potenzialmente anche senza nessun contatto diretto col fornitore e senza andare a modificare gli elementi contrattuali visto che le risorse possono essere pagate a consumo.

3. Pay-Per-Use

Dato che i servizi Cloud garantiscono l’elasticità delle risorse, la forma di pagamento più appropriata risulta essere quella a consumo. Il vantaggio per il cliente è che non paga più le licenze dei software e non deve più corrispondere canoni fissi per i servizi che utilizza ma può pagare solo per quanto ha effettivamente consumato al termine del periodo prestabilito. Il fornitore dovrà quindi dotarsi di un sistema per la misurazione del consumo di ogni utente in tempo reale. In questo modo l’IT diventa una vera e propria utility, alla pari con l’acqua, il gas o la corrente elettrica.

4. Multi-Tenancy

La Multi-Tenancy è un principio architetturale per il quale una singola istanza di un’applicazione viene condivisa da più organizzazioni client, o tenant, e fornisce loro i servizi. Ciò permette ai servizi di Cloud Computing di essere molto più economici grazie alla condivisione delle risorse tra più clienti. Il fornitore ha il vantaggio di poter ridurre il costo di gestione dell’infrastruttura grazie alla sua razionalizzazione mentre il cliente può ridurre i costi dell’IT senza avvertire nessuna differenza. Infatti, l’applicazione lavora con i dati forniti e si presenta con i temi configurati dall’organizzazione cliente che quindi ha la percezione che il servizio sia dedicato solamente a sé.

5. Self-Service

I clienti devono poter modificare in self-service i parametri delle soluzioni Cloud, che sono tipicamente off-the-shelf, cioè immediatamente disponibili per la fruizione da parte degli utenti che le possono quindi autogestire. Per agevolare ciò, i fornitori offrono soluzioni quanto più standardizzate possibile e con interfacce utenti intuitive e facili da usare. Tipicamente i parametri di configurazione possono essere modificati via web

41 browser o via applicazioni client fornite direttamente dal service provider sia per dispositivi fissi che mobili, per garantire la multicanalità. Il fornitore ottiene un importante vantaggio da questa soluzione perché, delegando una parte del lavoro di gestione direttamente al cliente, può ridurre il costo del personale od impiegarlo per attività di maggior valore nel data center.

6. Virtualization

La virtualizzazione consiste nella “dematerializzazione” di una risorsa fisica in una componente astratta equivalente realizzata tramite software. Le risorse fisiche di un hardware, per esempio di memoria o di calcolo, sono così condivise fra tutte le cosiddette macchine virtuali che ospita. Questo principio è un abilitatore fondamentale del Cloud Computing e può permettere di implementare adeguatamente tutte le caratteristiche prima descritte. Uno dei vantaggi per il fornitore consiste nella riduzione dell’acquisto di componenti hardware, con conseguente diminuzione degli spazi adibiti al collocamento dei server fisici, del consumo di energia elettrica per la loro alimentazione e dei costi di gestione. Un altro vantaggio consiste nella riduzione dei tempi del provisioning, cioè dei tempi necessari per la preparazione e l’allestimento di risorse per rendere disponibili nuovi servizi ai clienti. Utilizzando risorse virtuali, il tempo di questo processo passa da qualche ora/giorno a pochi minuti. In generale, Cloud Computing e virtualizzazione sono due principi che possono esistere anche separatamente, ma le tecnologie per la virtualizzazione sono indispensabili per garantire ai servizi Cloud la giusta reattività alle esigenze di risorse dei clienti.

Utilizzando queste caratteristiche come punto di partenza, il Cloud Computing può essere quindi descritto come un modello di fornitura attraverso la rete Internet di servizi IT. Questi servizi utilizzano risorse condivise, come server virtuali, storage, reti o applicazioni software, che possono essere fornite a richiesta, on-demand, attraverso Internet che consente un accesso ubiquo e pratico da parte dei clienti a tali risorse. Le risorse possono inoltre essere configurate in self-service dal cliente e devono essere rapidamente allocate e rilasciate con un basso impegno di gestione ed una minima interazione col service provider. I servizi di questo tipo sono caratterizzati da rapida elasticità, da stabili livelli di qualità e dalla capacità di misurare le risorse utilizzate, in modo che possano essere fruiti dai clienti in modalità pay-per-use o in abbonamento.

I principi appena descritti sono alla base del modello del Cloud Computing e quindi devono essere debitamente tenuti in considerazione sia dai providers che intendono progettare nuove

42 soluzioni, sia dai consumatori che intendono valutarne l’adozione. Molti ISP stanno cominciando ad intraprendere il percorso verso l’adozione di questo modello dal momento che posseggono l’infrastruttura IT necessaria ed offrono già soluzioni applicative non in modalità Cloud. Il Cloud Computing però non può diventare l’unico modello di riferimento per la fornitura di servizi, in quanto non tutte le soluzioni IT sono adatte ad essere erogate secondo tale modalità. I fornitori devono quindi effettuare un’attenta analisi delle caratteristiche delle soluzioni di cui vogliono evolvere l’erogazione verso il Cloud Computing e delle opportunità di tale scelta, in modo tale da selezionare solo quei contesti in cui questo modello può apportare maggiori benefici rispetto alle modalità di fornitura tradizionali.