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I problemi ancora aperti

4. IL MERCATO ENERGETICO

4.3 Il mercato del gas nel Regno Unito

4.3.5 I problemi ancora aperti

Il mercato energetico del Regno Unito sembra aver già superato i problemi che hanno immediatamente seguito l'apertura del mercato, legati al comportamento scorretto degli operatori ed alle difficoltà nel passare a nuovo fornitore.

Energywatch, tuttavia, accusa il regolatore nazionale di eccessivo ottimismo per quanto riguarda il successo delle liberalizzazioni: il mercato, secondo il supervisore di settore, non è ancora così concorrenziale come acclamato e molti sono ancora i problemi per i consumatori. Anche le analisi della Commissione Europea83 e del Department of Trade

and Industry (oggi Department for Business, Enterprise and Regulatry Reform) sono in

disaccordo con le conclusioni dell'OFGEM.

Anche nel Regno Unito problemi strutturali ostacolano la piena competitività del mercato energetico.

Innanzi tutto si registra una progressiva diminuzione del numero operatori. Oggi il mercato al dettaglio è più concentrato di quando fu completamente aperto alla concorrenza. Anche nel Regno Unito i successori degli ex monopolisti servono diverse

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aree di ambito regionale. Sebbene il mercato sia meno regionalizzato rispetto alla situazione italiana, soprattutto a causa della commercializzazione di offerte duali, alcuni aspetti della segmentazione territoriale restano. British Gas ha ancora più della metà dei clienti in 8 regioni su 12.

Gli operatori del mercato hanno optato strategie di aggregazione ed integrazione verticale con il risultato che pochi grossi fornitori occupano tutta la filiera produttiva; essi, denuncia Energywatch, hanno strategie di prezzo molto simili e non fronteggiano un reale pericolo di entrata di nuovi concorrenti. La maggior parte dei nuovi entranti non può competere sulla stessa scala: la loro attività dipende ancora in modo consistente dai volumi di gas che mettono loro a disposizione i grossi produttori (i Big Six, come vengono chiamati). Grazie a strategie di integrazione, questi sei colossi hanno assorbito le fonti indipendenti di energia, riducendo sensibilmente la liquidità del sistema negli ultimi due anni ed esponendo i fornitori indipendenti alle fluttuazioni di prezzo di breve periodo.

Oltre ai problemi strutturali, Energywatch denuncia problemi di trasparenza. Nonostante il buon livello rispetto ad altri Paesi, scarsa resta l'informazione in merito al funzionamento del mercato all'ingrosso, alla profittabilità dei fornitori ed alla formazione dei prezzi. I prezzi di British Gas per combustibili non tradizionali sono in genere più competitivi rispetto a quelli dei combustibili tradizionali, a dimostrazione di come l'incumbent possa contare sui clienti acquisiti pur non offrendo i prezzi migliori.

I consumatori pagano la mancanza di una reale diversificazione nell'offerta, in termini di prezzi alti e scarsa innovazione. Energywatch continua a ripetere che molti utenti, soprattutto quelli a basso reddito, non hanno una reale possibilità di scelta. I consumatori che pagano con addebito sul conto corrente possono scegliere tra numerose proposte contrattuali ed opzioni tariffarie, mentre non si può dire lo stesso per i consumatori che utilizzano i prepayment meters84, i quali sono costretti ad usufruire delle

offerte peggiori e pagare molto di più per i loro consumi.

Nonostante le iniziative loro dedicate da regolatore e supervisore, gli anziani non si fidano delle informazioni fornite dagli agenti delle società di vendita, sono confusi dall’informazione sulle varie tariffe e sono intimiditi dalle procedure di switching.

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I prepayment meters sono contatori prepagati, come dice la parola stessa, utilizzati soprattutto quando il venditore teme che l’utente non abbia i mezzi per pagare le bollette, oppure nelle abitazioni in affitto. I

prepayment meters richiedono in pratica un pagamento anticipato; all’esaurirsi del credito, il flusso

energetico di interrompe automaticamente. Enerywatch denuncia da tempo i costi superiori che gli utilizzatori di questo strumento, di solito le persone meno abbienti, debbono sostenere, battendosi per l’adozione generalizzata degli smart meters.

4.3.6 Conclusioni

Pur essendo abbastanza concentrato, il mercato inglese del gas è il mercato del gas più competitivo a livello europeo.

L’OFGEM opta da sempre per una politica pro-concorrenziale, nella convinzione che la pluralità nell’offerta e la rivalità tra fornitori siano gli unici fattori che avvantaggiano davvero i consumatori. Nell’ultimo Annual Report, il regolatore nazionale ha dichiarato: "a key element of our message was – and will continue to be – to take advantage of

switching”.

Dall’inizio delle liberalizzazioni, i prezzi sono sempre stati inferiori a quelli degli altri Paesi europei, sebbene recentemente i prezzi per uso industriale siano aumentati in modo significativo a causa del caro petrolio fino a superare le medie europee

Anche i tassi di switching sono tra i più alti in Europa; i primi anni post-liberalizzazione hanno fatto registrare un numero di cambi altissimo.

British Gas ha progressivamente visto ridursi la propria quota di mercato, soprattutto nell'ultimo anno; a fine del 2006 la quota nel mercato di gas al dettaglio dell’ex monopolista è scesa al di sotto il 50%. L’incumbent risponde alla concorrenza abbassando i prezzi al pari delle “nuove” società. Nella maggior parte dei casi, i fornitori che mantengono quote di mercato elevate sono anche quelli che praticano prezzi assai competitivi, e viceversa, segno del buon livello di informazione e dell’attivismo dei consumatori inglesi.

La dinamicità e la competitività del mercato del gas inglese sono dovuti sia alla maggiore disponibilità ed alle migliori condizioni di approvvigionamento di gas naturale, sia agli investimenti in marketing e differenziazione nelle offerte fatti dagli operatori.

I consumatori possono scegliere diversi fornitori e diversi piani tariffari, almeno quelli che pagano attraverso addebito su conto corrente. La concorrenza tra fornitori si basa quasi esclusivamente sulle offerte duali di gas ed elettricità.

Le società di vendita hanno obblighi informativi molto stringenti: devono fornire ai propri clienti informazioni in merito alla legislazione, ai codici di condotta che sono tenute a rispettare, ai termini ed alle condizioni contrattuali, alle tariffe ed istituire obbligatoriamente servizi al pubblico addetti a tale scopo.

In caso di controversie, i consumatori hanno diritto a procedure trasparenti, semplici e non costose.

Istituti indipendenti, come Energywatch o il General Consumer Council (per l’Irlanda del Nord) hanno il compito di fornire ai consumatori informazione e consiglio e

sono molto attivi nel segnalare i problemi che questi ultimi ancora incontrano nei mercati energetici.

Energywatch è meno ottimista del regolatore inglese, l'OFGEM, sull’efficienza e l'apertura del mercato energetico inglese. Denuncia che la possibilità di scelta non riguarda tutta la popolazione poiché le persone meno abbienti non possono godere di una reale differenziazione nelle offerte e sono costretti a far uso dei prepayment meters, contatori prepagati che aumentano il costo di gas ed elettricità.

Il supervisore guarda poi con preoccupazione la concentrazione del mercato e la scarsa trasparenza sul mercato all’ingrosso, in particolare sulle fonti di approvvigionamento e sul meccanismo di formazione dei prezzi.

5. IL MERCATO DELLE TELECOMUNICAZIONI