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Il Procedimento di standard setting

A questo proposito, appare interessante analizzare i lavori preparatori che hanno condotto alla predisposizione dei due standards sopra citati.

La discussione circa l’adozione di nuovi standards per contrastare il lavoro forzato, inizia nel giugno 2012, quando la Conferenza Internazionale del Lavoro invita l’OIL a condurre un’analisi dettagliata per individuare eventuali lacune nella normativa predisposta dall’Organizzazione sulla tematica relativa al lavoro forzato. L’indagine ravvisa la necessità di formulare nuovi standards con il duplice obiettivo di: <<(i) integrare le convenzioni OIL riguardanti il lavoro forzato, per affrontare la prevenzione e la protezione delle vittime, compreso il risarcimento; e (ii) affrontare la tratta degli esseri umani per lo sfruttamento del lavoro>>218.

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217 La 103^ Conferenza Internazionale del Lavoro si è tenuta a Ginevra nel periodo 28 maggio - 12 giugno 2014.

218 OIL, Strengthening Action to end Forced Labour, Report IV (2A), International Labour Conference, 103rd Session, Ginevra, 2014, nella cui introduzione viene affermata la necessità dell’adozione di standards volti a <<(i) complement the ILO’s forced labour Conventions to

Successivamente, nel febbraio 2013, il Consiglio di amministrazione dell’OIL convoca la Riunione tripartita degli esperti sul lavoro forzato e la tratta di esseri umani per lo sfruttamento del lavoro, nel corso della quale si ribadisce l’urgenza di adottare misure supplementari per affrontare le notevoli carenze riscontrate nell’attuazione dell’eliminazione delle molteplici forme di lavoro forzato.

Così, nel marzo 2013, il Consiglio di amministrazione dell’OIL decide di inserire il lavoro forzato all’ordine del giorno, come momento singolo di discussione, in occasione della futura 103^ Conferenza Internazionale del Lavoro; l’obiettivo rimane quello di indirizzare le lacune nell’implementazione, avanzare misure preventive, di protezione e di risarcimento volte ad eliminare efficacemente questa pratica.

In seguito, nel luglio 2013, l’Ufficio Internazionale del Lavoro presenta la Relazione di sintesi sulla legge e sulle prassi degli Stati membri (il c.d. Rapporto bianco), che include anche un questionario finalizzato a comprendere i pareri degli Stati membri sul campo d’applicazione e sul contenuto di un eventuale nuovo strumento normativo.

Nel marzo 2014, l’Ufficio Internazionale del Lavoro predispone una seconda Relazione (il c.d. Rapporto blu), che, basandosi sulle risposte ricevute al suddetto questionario nonché sulle osservazioni degli Stati membri, contiene le bozze di quegli strumenti che, passando attraverso la 103^ Conferenza, diventeranno il Protocollo n. 29/2014 e la

Raccomandazione n. 203/2014. La Relazione riconosce la carenza degli strumenti

disponibili per la repressione del lavoro forzato e descrive gli standards minimi necessari all’eliminazione del fenomeno, sottolineando altresì, l’esigenza di un rafforzamento della normativa esistente, della prevenzione, della protezione e dei rimedi (tra cui il risarcimento del danno) a favore delle vittime. In tal modo, la Relazione si prefigge l’obiettivo di: rafforzare la prevenzione del lavoro forzato attraverso l’adozione di alcune misure come le campagne di sensibilizzazione, i programmi di formazione delle competenze e la promozione della libertà di associazione e di contrattazione collettiva; rafforzare la protezione delle vittime del lavoro forzato attraverso misure di assistenza, recupero e riabilitazione, lo sviluppo e l’attuazione di politiche e piani di azione nazionali che coinvolgano anche le organizzazioni dei datori di lavoro e dei !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! address prevention and victim protection, including compensation; and (ii) address human trafficking for labour exploitation>>.

lavoratori; garantire l’accesso alla giustizia ed al risarcimento; rafforzare l’applicazione di leggi e regolamenti nazionali; incoraggiare la cooperazione internazionale tra gli Stati membri dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro219.

La figura seguente, estrapolata dal documento Standard setting on forced labour,

towards new ILO instruments to combat forced labour consultabile nel sito oil.org,

vuole essere una esemplificazione schematica del processo di standard-setting che ha coinvolto l’Organizzazione precedentemente all’adozione dei due nuovi strumenti volti all’eliminazione del lavoro forzato.

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219 OIL, Standard setting on forced labour at the 103rd Session of the International Labour

Conference, Frequently Asked Questions, 2014, pag. 3: <<The provisions of the proposed

instruments seek to: Strengthen the prevention of forced labour through measures including targeted awareness-raising campaigns, skills-training programmes, and the promotion of freedom of association and collective bargaining; Strengthen the protection of victims of forced labour through assistance, recovery and rehabilitation measures, through the development and implementation of national policies and plans of action, and by involving employer’s and workers’ organizations; Ensure access to justice and compensation; Strengthen the enforcement of national laws and regulations and other measures; Encourage international cooperation between member States>>.

Figura: The standard-setting process

Fonte: ilo.org, Standard setting on forced labour, towards new ILO instruments to combat

forced labour, International Labour Conference 2014, single discussion, 2014

Il progetto di Protocollo è uno strumento sintetico contenente obblighi generali per l’adozione di politiche e programmi indirizzati all’applicazione della legge, alla prevenzione, alla protezione e all’assistenza (anche in forma risarcitoria) per le vittime del lavoro forzato. Tutti i punti inclusi nel progetto vengono trattati con maggior dettaglio nella Raccomandazione allegata al Protocollo, la quale chiarisce le misure concrete da adottare220.

Nel corso della 103^ Conferenza Internazionale del Lavoro – durata dal 28 maggio al 12 giugno 2014 –, i rappresentanti dei governi, dei datori di lavoro e dei lavoratori hanno esaminato il progetto di protocollo e quello di raccomandazione, stabilendo le misure da !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

220 Emblematiche in proposito le parole del Direttore Generale dell’OIL, Guy Ryder: <<il Protocollo e la Raccomandazione segnano un importante passo in avanti nella lotta contro il lavoro forzato e rappresentano un impegno forte dei governi e delle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori per eliminare le forme contemporanee di schiavitù>>.

adottare al fine di rafforzare gli interventi orientati all’eliminazione del lavoro forzato e, altresì, attualizzare – modernizzandola – la Convenzione sul lavoro forzato del 1930221.