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FASE PRE-ANALITICA

3.2 Procedura di campionamento e dati sperimental

Può essere analizzata una quantità minima di sudore di 50 mg. Sarebbe preferibile usare guanti in nitrile e pinze di plastica per la spremitura, poiché l’uso di altri materiali indurrebbe il rilascio di metalli o elementi che potrebbero interferire con l’analisi mediante ICP-MS (spettrometria di massa abbinato al plasma accoppiato induttivamente).

Dopo aver descritto la procedura con la quale vengono trattati i campioni di sudore ottenuti dai pazienti, si procede con la descrizione dell’elaborazione statistica dei dati estratti da un campione sperimentale di cinquanta individui sani che si sono sottoposti al test presso le strutture dell’ospedale Santa Chiara di Pisa; tali elaborazioni sono state fatte anche in funzione delle differenti età dei pazienti (tra 20 e 65 anni).

Il fine di questo approccio è stato quello di verificare il corretto funzionamento dei macchinari e, eventualmente, individuare la presenza di differenze di concentrazione dei metaboliti in funzione delle differenti fasce di età.

Sono stati analizzati, inoltre, un paio tra i vari campioni provenienti da individui affetti da fibrosi cistica.

ricorrente, iniziata quando ne aveva 55, dopo un'infezione respiratoria acuta.

Questa parte del lavoro è rilevante in quanto, prendendo come riferimento la letteratura a disposizione sulle principali piattaforme scientifiche, non sono presenti modelli di analisi che riguardino la quantificazione della concentrazione del cloro anche in riferimento alle varie fasce d’età dei soggetti.

Si procede con il calcolo della della deviazione standard in riferimento alla concentrazione di cloro e all’età dei pazienti sani che sono stati oggetto dello studio per questo elaborato sperimentale.

La deviazione standard, o scarto quadratico medio, è un indice di dispersione statistico che fornisce una stima della variabilità dei dati riferita ad una determinata popolazione.

Nella Tabella 6 vengono riportati in varie colonne le PPM, ovvero l’acronimo di “Parti Per Milione”, con le quali si indicano quanti grammi della sostanza in esame, in questo caso il cloro nel sudore, sono presenti in un milione di grammi di soluzione o di miscela totale. Si è identificata la concentrazione del cloro, la media e la deviazione standard sempre in riferimento al Cl.

Nella quinta colonna della tabella sono elencate le età dei pazienti nell’ordine di esecuzione del test del sudore e da queste si sono ricavate la media e la deviazione standard in riferimento all’età.

PPM (parti per milione di sostanza) uM Cl Media uM Cl Deviazione Standard uM Cl Età Media età Deviazione Standard età 460.941 12,90635 28 981.895 27,49306 22 356.566 9,983848 30 561.021 15,70859 65 578.327 16,19316 54 394.267 11,03948 28 520.088 14,56246 30 372.762 10,43734 20 361.965 10,13502 35 292.661 8,194508 44 278.975 7,8113 65 681.134 19,07175 29 539.693 15,1114 65 360.105 10,08294 27

860.226 24,08633 50 890.621 24,93739 53 571.740 16,00872 30 100.865 2,82422 21 657.293 18,4042 57 242.231 6,782468 48 299.711 8,391908 36 287.052 8,037456 43 374.191 10,47735 29 400.152 11,20426 28 844.631 23,64967 32 639.923 17,91784 31 530.611 14,85711 30 465.573 13,03604 25 360.733 10,10052 26 364.804 10,21451 55 292.414 8,187592 43 1.064.404 29,80331 41 1.336.470 37,42116 39 392.769 10,99753 24 278.175 7,7889 39 618.954 17,33071 38 370.411 10,37151 33 995.819 27,88293 28 505.937 14,16624 54 16.871 17 39 17.670 18 28 20.030 20 23 12.043 12 55 9.865 10 41 29.364 29 37 13.529 14 31 920.616 25,77725 29 778.612 21,80114 37 946.139 26,49189 24 653.989 18,31169 15,707301 7,350185 23 36,84 12,34266

elaborato, e che mostra invece i valori riguardanti i due soggetti affetti da fibrosi cistica presi in considerazione.

Si può osservare, come ipotizzato in precedenza, che la quantità di cloro subisce variazioni anche in riferimento all’età.

Istogramma 1: mostra un’analisi operata in funzione dei dati presenti in tabella 6. Data la grande ampiezza in termini di età dei soggetti che si sono sottoposti allo studio sperimentale si è potuta indagare la differenza di concentrazione all’interno di 3 differenti fasce di età nel gruppo di soggetti sani che si sono sottoposti al test:

1. 20-30 anni. 2. 35-50 anni. 3. >55 anni.

Applicando facili operazioni statistiche si è potuta constatare l’effettiva variazione della concentrazione del Cl nel sudore in funzione dell’età.

Si può inoltre ipotizzare una possibile variazione dei livelli di Cl, all’interno della popolazione totale dei soggetti, in funzione di eventuali patologie pregresse oppure in situazioni di patologie croniche per le quali essi sono in cura.

M1 (Basso) 33,287 M2 (Borderline) 49,304 M3 (Alto) 93,561 Ise L 75,366 Ise H 110,129 Paziente 1 10,640

M1 31,172 M2 54,979 M3 124,729 Ise L 99,631 Ise H 148,844 Paziente 2 25,777 M1 37,177 M2 54,377 M3 96,317 Ise L 69,403 Ise H 118,212 Paziente 3 18,311 M1 30,197 M2 46,922 M3 95,058 Ise L 73,631 Ise H 112,616 Paziente 4 Paziente 5 1,412 32,831 M1 33,100 M2 48,508 M3 93,824 Ise L 2,087 Ise H 3,169 Paziente 6 Paziente 7 14,391 3,039

Tab. 8: M1, M2, M3, IseL e IseH sono i controlli a titolo noto che hanno consentito di eseguire l’analisi e l’elaborazione dei dati ricavati dai soggetti sani della popolazione presa come riferimento e, successivamente, dei pazienti affetti in attesa di diagnosi.

Le tabelle sovrastanti mostrano un esempio di come i vari parametri sono stati visionati e confrontati.

e sibili ricorrenti con tosse umida sin dalla prima infanzia.

I test del sudore effettuati nei primi anni di vita hanno mostrato valori borderline.

Paziente 2 Femmina di 56 anni con una storia di tosse cronica umida e febbre ricorrente, iniziata all’età di 55 anni dopo un’infezione respiratoria acuta.

81,2 mM

Tab. 7: la tabella mostra la situazione di due pazienti con valori del Cl del sudore anomali rispetto alla normale condizione fisiologica (dati precedenti alla misurazione con ICP-MS non disponibili) che non aveva consentito loro di ottenere una diagnosi certa di patologia e per i quali non erano mai stati attuati protocolli terapeutici mirati alla cura della fibrosi cistica. L’analisi dei loro campioni di sudore mediante tecnologia ICP-MS presso la struttura ospedaliera Santa Chiara di Pisa ha consentito di stabilire una diagnosi di fibrosi cistica grazie alle concentrazioni ricavate dalla misurazione e presentate in tabella.

Tali concentrazioni hanno consentito di classificare questi due pazienti all’interno dell’intervallo di valori correlati alla presenza di patologia ed ha consentito così di definire con certezza la diagnosi.

PAZIENTE 1 (Storia clinica): A. Z. seguito sin dai primi anni di vita presso la Clinica di Pisa per tosse ricorrente e saltuari episodi bronco-ostruttivi. Nei primi anni di vita sono stati eseguiti due test del sudore e si sono ottenuti risultati borderline. All’età di 10 anni (2004) è stata eseguita TC torace con riscontro di bronchiectasie di grado modesto, soprattutto a carico del lobo medio. Per tale motivo è stata eseguita la ricerca di primo livello delle mutazioni del gene CFTR, riscontrando una mutazione DeltaF508 in eterozigosi.

Il paziente ha da sempre sofferto di rinite e dal 2016 la sintomatologia è peggiorata con comparsa di iposmia e gocciolamento retronasale abbondante di muco. La funzionalità respiratoria è risultata sempre nella norma.

A maggio 2017 è stata eseguita la valutazione ORL (otorinolaringoiatrica) durante la quale si è evidenziata la presenza di poliposi ed è stata richiesta TC dei seni mascellari, eseguita a luglio (riscontro di pansinusite con poliposi nasale).

A ottobre è stata fatta una valutazione allergologica: prick test (test allergologico cutaneo) negativi, richiesto dosaggio IgE specifiche per inalanti (negative), ripetizione test del sudore e valutazione pneumologica (novembre 2017).

PAZIENTE 2 (Storia clinica): C. G. Episodio di bronchite febbrile a lenta risoluzione (dicembre 2016); in precedenza nessun problema di salute (fumatrice per circa 30 anni), nessun problema respiratorio.

Dopo l’episodio di dicembre, la paziente ha continuato a presentare tosse, per cui a marzo è stata sottoposta a radiografia del torace che ha messo in evidenza “piccoli addensamenti in campo inferiore destro, anteriormente in LL con anche un piccolo addensamento sovra scissurale anteriore”. È stata sottoposta a terapia con ceftriaxone con risoluzione della sintomatologia.

Alla RX di circa 20 giorni dopo, il quadro non è risultato del tutto risolto. Dal mese di giugno è ripresa la febbre e la tosse, per cui a luglio è stata sottoposta a nuova RX che ha mostrato un peggioramento del quadro.

A metà luglio è stata eseguita una valutazione pneumologica all’ospedale Cisanello di Pisa, in seguito alla quale è stata sottoposta a TC torace e a broncoscopia (risultata nella norma).

Successivamente è stata valutata presso un centro che si occupa di bronchiectasie a Milano dove le è stato consigliato di eseguire il test del sudore.

I risultati derivati dall’analisi dei campioni dei 50 volontari sani hanno evidenziato una concentrazione media di cloruro di 15,77,35 mM; al contrario i due pazienti con fibrosi cistica analizzati in questo studio, hanno rispettivamente un valore di cloro nel sudore di 65,6 mM (paziente 1) e 81,2 mM (paziente 2). Questi risultati sono stati ulteriormente confermati dal test di cristallizzazione, in quanto un punteggio di 4(+) è stato assegnato ai vetrini appartenenti a entrambi i pazienti con sospetta fibrosi cistica.

Questi due campioni sono risultati positivi ed è stato possibile confermare la diagnosi di fibrosi cistica che fino a quel momento non era stata supportata da adeguati risultati clinici.

Il paziente 1, in particolare, ha mostrato inizialmente un risultato borderline a causa della scarsa affidabilità del metodo ma, grazie a questo nuovo approccio (test del sudore e analisi con ICP-MS) si è evidenziato un valore superiore a 70 mM ed è stato così possibile chiarire il quadro patologico borderline e fare diagnosi di malattia.

4. RISULTATI

Le analisi sono state eseguite con un Agilent Techonologies 7900 ICP-MS (Santa Clara, CA, USA), dotato di autosampler serie ASX-500 e di una pompa peristaltica per le iniezioni del campione, utilizzando una tecnica con standard interno off-line.

La raccolta del campione è stata effettuata utilizzando il metodo di Gibson e Cooke, ritenuto ancora oggi il metodo di riferimento.

Fig. 19

È stata costruita una curva di calibrazione a 7 punti (Figura 19), ottenuti mediante soluzioni standard di Nacl: 0 mEq/l (L1), 7 mEq/l (L2), 14 mEq/l (L3), 28 mEq/l (L4), 56

mEq/l (L5), 112 mEq/l (L6), 224 mEq/l (L7).

Come standard interno è stato utilizzato il gallio (soluzione standard per ICP, TraceCERT, 1000 mg/L (ppm)).

Sono state eseguite 10 serie di determinazioni (5 intraday e 5 interday), utilizzando tre controlli di qualità certificati (Qc) e tre soluzioni a titolo noto (Cs) per la validazione del metodo, con valori da 28 a 120 mEq/l.

Media Intraday RDS % Intraday Media Interday RDS % Interday Qc 1 29.4 1.44 30.8 1.5 Qc 2 48.4 0.5 48.1 0.6 Qc 3 97.16 1.61 95.4 1.4 Media Intraday RDS % Intraday Accuratezza Intraday Media Interday RDS % Interday Accuratezza Interday

CS Low 27.9 1.2 99.8 28.6 3.9 102.1 CS

Medium

80.7 4.2 103.7 83.1 6 103.8

CS High 119.6 3.9 99.7 120.1 4.2 100.1

Il metodo è stato validato per selettività, linearità, accuratezza e precisione in accordo con le linee guida EMA e mostra:

- Una curva di calibrazione lineare nell’intero range di concentrazione, con un coefficiente di correlazione (R) > 0,998.

- Un’accuratezza nel range di 85-115%.

- Soddisfacente precisione con RDS% < 15%; la stabilità è stata testata confrontando i risultati dei campioni appena preparati e gli stessi nuovamente analizzati dopo 1 e 7 giorni, conservati a 4° C.

Per la validazione del metodo si è proceduto alla valutazione di selettività, linearità, accuratezza e precisione, LOB, LOD, LOQ.

La selettività è stata testata valutando le prestazioni del metodo con gli isotopi stabili per il Cl, cioè 35Cl e 37Cl, e con alcuni isotopi stabili adatti come IS, come 69Ga e 71Ga, 45Sc, 72Ge e 103Rh.

È noto che le principali fonti di interferenze in ICP-MS sono ioni atomici o molecolari aventi lo stesso m/z dell'analita o IS. In base all'abbondanza relativa degli isotopi naturali, gli isotopi monitorati 35Cl, 37Cl, 69Ga 71Ga, 45Sc, 72Ge e 103Rh non soffrono di

interferenze monoatomiche significative. Al contrario, come riportato dalla letteratura, vari composti interferenti poliatomici dovrebbero influenzare il rilevamento dei composti monitorati; tra questi, quelli più frequentemente descritti sono riportati nella tabella sottostante (Tabella 9).

Sono costituiti da precursori provenienti da diverse fonti, come la matrice del campione, il solvente utilizzato nella preparazione del campione, i gas del plasma e i gas atmosferici.

Isotopo m/z Interferenze

35Cl 35 16O18O1H+, 34S1H+

69Ga 69 35Cl16O18O+, 35Cl17O 2+, 37Cl16O 2+, 36Ar33S+, 33S18O2+, 34S17O18O+, 36S16O17O+, 33S36S+ 71Ga 71 35Cl18O 2+, 37Cl16O18O+, 37Cl17O 2+, 36Ar35Cl+, 36S17O18O+, 38Ar33S+ 72Ge 72 36Ar 2+, 37Cl17O18O+, 35Cl37Cl+, 36S18O 2+, 36S2+, 36Ar36S+, 56Fe16O+, 40Ar16O 2+, 40Ca16O2+, 40Ar32S+ 103Rh 103 40Ar63Cu+

Tab. 9: Interferenze poliatomiche degli isotopi di interesse in ICP-MS.

Agilent 7900 ICP-MS è dotato di una cella di collisione che, quando è riempita con un gas non reattivo, come un elio, è in grado di esercitare una discriminazione dell'energia cinetica (KED) e attenua selettivamente i contributi delle interferenze poliatomiche.

Infatti, gli ioni poliatomici sono più grandi degli ioni dell'analita e dell'ISO della stessa massa e, passando attraverso la cellula, si scontrano più frequentemente con le molecole di gas inerte. Di conseguenza emergono dalla cella di collisione con un'energia cinetica inferiore rispetto agli ioni di interesse e possono essere selettivamente esclusi dal fascio ionico applicando una tensione di polarizzazione adeguata all'uscita della cella.

Al contrario, l'uso di KED causa anche significative perdite di sensibilità all'analita e all'IS, che non erano fondamentali per il nostro metodo. I test comparativi tra gli ioni monitorati hanno mostrato buone prestazioni per tutti gli ioni, ma hanno suggerito l'uso di m/z 35 (35Cl) e m/z 71 (71Ga) per misurare Cl e IS, rispettivamente, in quanto

hanno fornito il miglior compromesso tra sensibilità, stabilità del segnale e riproducibilità. Quindi, sono stati utilizzati nel metodo finale e valutati negli ulteriori test di convalida.

La linearità stata valutata monitorando 35Cl come analita e 71Ga come IS, poiché hanno

offerto le migliori prestazioni in termini di stabilità del segnale, rapporto segnale/rumore e precisione delle misurazioni. La linearità del Cl, ovvero 35Cl, è stata

testata all'interno dell'intervallo della curva di calibrazione, cioè tra 8,5 μM (0,30 μg/ml) e 272,00 μM (9,65 μg/ml).

L'accuratezza e la precisione intra e inter-day nel nostro studio sono state valutate mediante cinque repliche di iniezione e tre repliche analizzate in tre diversi giorni, rispettivamente, di QC1, QC2, QC3, CS, ISE1 e ISE2.

Come mostrato nelle tabelle sottostanti, la precisione e l'accuratezza intra e inter-day sono risultate soddisfacenti.

La precisione mostrava una RSD sempre <6%, mentre la precisione era compresa tra 99,7-103,8%. L'accuratezza è stata valutata solo per i controlli di qualità CS e ISE, in quanto il certificato di analisi del controllo di qualità QC forniva intervalli di concentrazione anziché valori di concentrazione nominale (Tabella 10).

VARIAZIONE INTRA-DAY Concentrazione Nominale (mM) Concentrazione Media (mM) RDS (%) Accuratezza (%) QC 1 22.6-30.9 29.4 1.4 QC 2 38.2-49.4 48.4 0.5 QC 3 78.8-102.4 97.2 1.6 CS 28.2 27.9 1.2 99.8 ISE 1 80 80.7 4.2 103.7 ISE 2 120 119.6 3.9 99.7 VARIAZIONE INTER-DAY Concentrazione Nominale (mM) Concentrazione Media (mM) RDS (%) Accuratezza (%) QC 1 22.6-30.9 30.8 1.5 QC 2 38.2-49.4 48.1 0.6 QC 3 78.8-102.4 95.4 1.4 CS 28.2 28.6 3.9 102.1 ISE 1 80 83.1 6.0 103.8 ISE 2 120 120.1 4.2 100.1

Tab 10: Precisione e accuratezza nella valutazione del cloro.

LOB e LOD sono stati calcolati utilizzando le seguenti equazioni: LOB = vuoto medio + 1,645 (SD vuoto)

LOD = LOB + 1,645 (campione SD a bassa concentrazione), dove il bianco medio e il bianco SD sono stati stimati misurando 15 replicati di un campione vuoto e il calcolo del risultato medio e della deviazione standard, rispettivamente, e del campione SD

Il LOQ è stato valutato al di sopra della concentrazione del LOD, ad un livello di concentrazione sufficiente a produrre un segnale analitico affidabile e preciso. Il suo valore di concentrazione è stato quindi utilizzato per il livello di calibrazione inferiore (7,01 mM, 248,72 μg/ml).

LOB, LOD e LOQ: il limite di bianco, limite di rilevazione e limite di quantificazione del metodo analitico sono risultati essere 2,12 mM (75,15 μg/ml), 3,22 mM (114,15 μg/ml) e 7,01 mM (248,72 μg/ml) rispettivamente. È interessante notare che le concentrazioni reali iniettate nello spettrometro di massa erano 825 volte più basse, corrispondenti a 3,90 μM (0,13 μg/ml) per LOD e 8,50 μM (0,30 μg/ml) per LOQ. Per quanto riguarda la stabilità, nessuna differenza significativa nella concentrazione di cloruro è stata osservata confrontando QC1, QC2, QC3, CS, ISE1 e ISE2 con tempi di conservazione diversi (preparati di recente, giorno 1, giorno 7), suggerendo che i controlli di qualità erano stabili fino a 7 giorni alla temperatura del frigorifero.

Per garantire un'adeguata stabilità del campione per lo studio sperimentale, i campioni pesati sono stati conservati fino a 72 ore a temperatura del frigorifero (4° C) prima dell'analisi, come indicato nelle linee guida CLSI.

Tuttavia, i dati sperimentali in letteratura hanno dimostrato che il cloruro può essere misurato entro 5 giorni dalla raccolta, senza un effetto significativo sull'affidabilità dei risultati, indipendentemente dalle condizioni di conservazione.

In ogni caso, la stabilità di QC1, QC2, QC3, CS, ISE1 e ISE2 è stata valutata misurando la concentrazione di cloruro in soluzioni preparate di recente e dopo 1 e 7 giorni di conservazione a temperatura del frigorifero.

La curva di calibrazione ha mostrato una buona linearità nell'intervallo 7,1-224,46 mM (248,72-7958,92 μg/ml), corrispondente a 8,5-272 μM (0,30-9,65 μg/ml) di concentrazione reale, con una pendenza riproducibile e un coefficiente di correlazione (R) sempre maggiore di 0,999.

La regressione lineare senza pesatura ha fornito un'equazione della curva y = mx + q, con m = 0,0187 ± 0,0014 e q = 0,0689 ± 0,0337.

5. CONCLUSIONE

L’obbiettivo del lavoro illustrato in questo elaborato, date le problematiche precedentemente elencate e le tecnologie a disposizione, è quello di ricercare un metodo analitico innovativo che consenta di individuare un elemento difficile da evidenziare.

La difficoltà di determinazione potrebbe essere attribuita al fatto che la quantità del suddetto elemento è minima all’interno di una matrice complessa in cui sono presenti molti altri componenti, magari con concentrazioni decisamente maggiori ma irrilevanti ai fini dello studio.

Nel caso dei campioni di sudore prelevati al fine di valutare i livelli di cloruro, la matrice raccolta è differente non solo da un paziente all’altro ma anche nelle varie fasce di età e probabilmente anche tra le differenti etnie.

La composizione del sudore di un neonato è diversa da quella di un bambino e le due sono differenti, anche in termini di quantità, da quella di un adolescente o dell’individuo adulto.

Nei neonati a termine, ad esempio, il contenuto di cloro può essere elevato nei primi sette giorni dopo la nascita, con picchi estremamente importanti rilevati nelle prime 48 ore di vita.

Gli elettroliti nel sudore possono essere elevati in bambini sottopeso oppure disidratati mentre sono ridotti nei bambini trattati con corticosteroidi o in presenza di edema.

Date tutte queste variabili, che possono rendere instabile o poco accurata la misurazione, si rende necessaria la ricerca di un approccio che sia in grado di bypassare i problemi relativi alla quantità di campione a disposizione e la sua complessità in termini di componenti intrinseche non rilevanti.

Devono essere superati i limiti presenti nelle vecchie metodiche tuttora in uso e che non sono nate specificamente per trattare l’analisi di queste specifiche problematiche cliniche.

Nella maggior parte dei pazienti affetti da fibrosi cistica con caratteristiche tipiche e mutazioni identificate, il test del sudore è diagnostico.

Nella fibrosi cistica atipica, dove le mutazioni del gene CFTR sono state identificate, il test del sudore può risultare intermedio o negativo, ma può fornire indicazioni utili per la formulazione della diagnosi.

La diagnosi può invece rimanere incerta in quei pazienti con caratteristiche cliniche suggestive di malattia, test del sudore intermedio o negativo e mutazioni non identificate.

circa il 98% dei pazienti affetti da questa patologia; eppure, l’1-2% dei pazienti con manifestazioni cliniche suggestive di fibrosi cistica hanno un test del sudore con valori normali o borderline.

Possibili sintomi clinici, associabili alla fibrosi cistica, ma non sempre esclusivi sono:

Indicazioni delle alte e basse vie respiratorie

- Tosse cronica/pertussoide - Polmoniti croniche o ricorrenti

- Wheezing persistente o ricorrente Iperinflazione persistente o ricorrente - Tachipnea persistente o ricorrente

- Rientramenti (al giugulo, intercostali) persistenti o ricorrenti - Atelectasie (specie del lobo superiore destro)

- Bronchiectasie - Emottisi

- Infezione da Pseudomonas Aeruginosa - Polipi nasali/Mucocele

- Pansinusite Ippocratismo digitale

Indicazioni gastrointestinali

- Ileo da meconio/peritonite meconiale/ atresia ileale - Riscontro ecografico prenatale di anse intestinali iperecogene

- Sindrome da tappo da meconio - Ittero neonatale prolungato

- Steatorrea - Prolasso rettale

- Mucocele appendicolare

- Sindrome da ostruzione distale ileale/ stipsi ostinata - Epatopatia di natura non definita

- Colestasi/ittero colestatico neonatale protratto - Cirrosi

- Ipertensione portale - Pancreatiti ricorrenti

Altre indicazioni

- Familiarità positiva per fibrosi cistica anche in assenza di sintomi - Scarso accrescimento

- Sudore salato

- Cristalli di sale sulla pelle

- Sindrome da deplezione salina Alcalosi metabolica

- Ipoprotrombinemia – Sindrome emorragica da deficit di vitamina K - Ipovitaminosi A e/o E

- Ipoproteinemia - Edema

- Screening neonatale FC positivo

In conclusione, questi studi dimostrano che è possibile migliorare sensibilmente la capacità di fare diagnosi di fibrosi cistica su pazienti che hanno valori borderline di Cl nel sudore, oppure quando si dispone di una quantità scarsa di campione.

Il metodo illustrato in questo lavoro, che descrive in parte l’attività clinica e di laboratorio che ha permesso di raggiungere questi risultati, è stato validato sulla base di stabilità, riproducibilità, accuratezza, precisione, linearità per il test del sudore. Il metodo è stato prima testato su soggetti normali per valutarne la funzionalità e la capacità di rilevazione dei metaboliti di interesse e, nelle fasi finali, su pazienti affetti da fibrosi cistica per ottenere una conferma di diagnosi su un caso borderline che, in seguito alle analisi, si è rivelato essere patologico.

L’utilizzo di questo nuovo approccio nella clinica potrebbe essere utile a specialisti e tecnici su due fronti:

- nella classificazione dei pazienti

- nei pazienti borderline in cui i valori ottenuti risultino poco efficaci per la conferma di malattia.

L’utilizzo di un protocollo migliorato può fornire ai pazienti tutte le informazioni relative alla loro condizione clinica in modo preciso e veloce, aiutandoli a comprendere meglio il loro stato di salute. Fornire una risposta sicura e precisa per tentare di classificare situazioni complesse è un passo importante che consente non solo di progredire con la ricerca ma anche di aiutare i pazienti favorendone la guarigione.

La produzione di una diagnosi corretta e tempestiva, infatti, consente l’avvio di terapie adeguate che in molti casi possono migliorare sensibilmente la qualità di vita del paziente perché mirano a risolvere la radice del problema e non a mitigarne semplicemente i sintomi.

I risultati ottenuti in questo elaborato di tesi sono un primo passo all’interno di un

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