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CAPITOLO VIII STUDIO 2. FATTORI DI RISCHIO PER LO SVILUPPO DI

VIII.II.II Procedura

I dati relativi a una serie di questionari self-report sono stati raccolti nei mesi di aprile e maggio 2018. La somministrazione dei questionari è stata condotta da tre psicologhe: dopo una fase di spiegazione iniziale degli scopi della ricerca, gli studenti hanno compilato in classe i protocolli, in modo tale da poter rivolgere eventuali domande e dubbi alle psicologhe presenti. Agli studenti sono stati lasciati i contatti della referente della ricerca a cui rivolgere eventuali dubbi o curiosità in merito ai risultati. Sono stati, inoltre, comunicati i contatti del Centro per i Disturbi Alimentari di San Vito al Tagliamento (PN) per coloro che volessero richiedere una consulenza o intraprendere un trattamento.

Sono stati esclusi dalle analisi finali i protocolli dei partecipanti che non hanno concluso la compilazione e quello di una studentessa già in carico ai servizi pubblici per il trattamento di un DA e che, pertanto, aveva già compilato il protocollo in sede differente.

Ai partecipanti, tutti maggiorenni, è stato fatto firmare un consenso informato.

regione Friuli Venezia Giulia hanno approvato la ricerca.

VIII.II.III Misure

I partecipanti hanno compilato un set di questionari, di seguito elencati. Tutte le misure utilizzate sono visualizzabili in appendice.

Scheda di raccolta dati anagrafici: è stata creata una scheda ad hoc volta a raccogliere informazioni riguardo a: genere, età, stato civile, titolo di studio, professione, peso, altezza, peso più basso raggiunto, peso più alto raggiunto, peso desiderato, peso temuto, abitudine al fumo e alla pratica sportiva, uso di farmaci psichiatrici, uso di altri farmaci, eventuali disturbi neurologici.

Eating Disorder Inventory II (EDI-2; Garner, 1991; Rizzardi et al., 1995). E' uno degli strumenti self-report maggiormente utilizzati per valutare la presenza di sintomi alimentari. E' composto da 91 item misurati attraverso una scala Likert a 6 punti, che valutano 11 scale: (1) Spinta alla magrezza; (2) Bulimia; (3) Insoddisfazione corporea; (4) Inefficacia; (5) Perfezionismo; (6) Difficoltà interpersonali; (7) Consapevolezza interocettiva; (8) Paura della maturità; (9) Ascetismo; (10) Impulsività; (11) Insicurezza sociale. Alti punteggi indicano alti livelli di sintomatologia nelle relative scale. E' inoltre stato calcolato un indice di rischio per lo sviluppo di un DA (EDI-2 R) sommando i valori delle prime tre scale, Spinta alla magrezza, Bulimia e Insoddisfazione corporea. L'alpha di Cronbach calcolato sul campione oggetto di studio per la scala Spinta alla magrezza era di 0,93, per la scala Bulimia di 0,81, per la scala Insoddisfazione corporea di 0,92, per la scala Inefficacia di 0,88, per la scala Perfezionismo di 0,69, per la scala Difficoltà interpersonali di 0,78, per la scala Consapevolezza interocettiva di 0,84, per la scala Paura della maturità di 0,7, per la scala Ascetismo di 0,59, per la scala Impulsività di 0,78 e per la scala Insicurezza sociale di 0,72. Per l'indice di rischio DA (descritto nella sezione -analisi statistica-) l'alpha di Crobach era di 0,945.

Symptom Checklist 90 (SCL-90; Derogatis, 1994; Prunas, Sarno, Preti, Prunas & Madeddu, 2011). E' una scala self-report utilizzata per la valutazione dei sintomi

psicopatologici. E' costituita da 90 item, misurati attraverso una scala Likert a 5 punti, volti a valutare 3 indici globali e 9 scale sintomatologiche. Gli indici globali sono: (1) Indice di severità globale (livello totale di distress psicologico, indice che verrà utilizzato nelle ricerche condotte in questa tesi) (2) Totalità di sintomi positivi (3) Indice di distress. I sintomi valutati sono: (1) Somatizzazione; (2) Ossessione compulsione; (3) Sensibilità interpersonale; (4) Depressione; (5) Ansia; (6) Ostilità; (7) Ansia fobica; (8) Ideazione paranoide; (9) Psicoticismo. Alti punteggi indicano alti livelli di sintomatologia nelle relative scale. Gli alpha di Cronbach calcolati nel campione oggetto di studio erano per la scala Somatizzazione di 0,87, per la scala Ossessione compulsione di 0,83, per la scala Sensibilità interpersonale di 0,85, per la scala Depressione di 0,9, per la scala Ansia di 0,85, per la scala Ostilità di 0,8, per la scala Ansia fobica di 0,77, per la scala Ideazione paranoide di 0,81 e per la scala Psicoticismo di 0,79. L'indice globale presentava un alpha di Cronbach di 0,97.

ORTHO 15 (Donini et al., 2005). E' uno strumento di valutazione self-report dei sintomi di ON. E' composto da 15 item, misurati attraverso una scala Likert a 4 punti, che forniscono un valore totale. Punteggi bassi indicano un'alta presenza di sintomi di ON. Nella validazione dello strumento erano proposti come cut-off due valori, il 35 e il 40. In questo studio è stato considerato il cut-off di 35 al fine di ridurre il rischio di falsi positivi. E' stato calcolato l'alpha di Cronbach per il campione che ha messo in luce una scarsa affidabilità della scala (= 0,152).

Perceived Stress Scale (PSS; Cohen, Kamarck & Mermelstein, 1983). E' uno degli strumenti self-report maggiormente utilizzati per la valutazione dello stress percepito. E' costituito da 10 item, misurati attraverso una scala Likert a 5 punti, che forniscono un valore totale. Ad alti punteggi corrispondono alti livelli di stress percepito. L'alpha di Cronbach calcolato sul campione oggetto di studio era di 0.83.

Penn State Worry Questionnaire (Meyer, Miller, Metzger & Borkovec, 1990; Morani, Pricci & Sanavio, 1999): si tratta dello strumento self-report maggiormente utilizzato per la misurazione del worry (rimuginio). E' composto da 16 item, misurati attraverso una scala Likert a 5 punti, che forniscono un indice totale di scoring. Alti punteggi

descrivono un'alta tendenza al worry. L'alpha di Cronbach per il campione di studio era di 0,91.

Metacognitive Questionnaire 30 (MCQ-30; Wells & Cartwright-Hatton, 2004;

Quattropani, et al., 2014). E' una misura self report delle credenze metacognitive. E'

costituita da 30 item, misurati attraverso una scala Likert a 4 punti, che valutano un valore totale e 5 credenze metacognitive: (1) Credenze metacognitive positive rispetto al worry, costituita da item che valutano la credenza del soggetto circa il fatto che rimuginare apporti dei benefici, aiuti a risolvere i problemi; (2) Credenze metacognitive negative rispetto al worry, costituita da item che valutano la credenza del soggetto circa l'incontrollabilità e la pericolosità delle preoccupazioni; (3) Bisogno di controllo dei pensieri, costituita da item che valutano la credenza del soggetto circa il fatto che è importante controllare i propri pensieri, e più generali stati interni, in particolar modo quelli angoscianti; (4) Autoconsapevolezza cognitiva, costituita da item che valutano la misura in cui la persona ritiene di prestare attenzione al modo in cui funziona la sua mente; (5) Fiducia nelle proprie capacità cognitive, costituita da item che valutano quanto la persona ritiene di fidarsi delle proprie abilità cognitive, in particolar modo della memoria. Alti punteggi globali, o ad ogni scala, indicano un uso disfunzionale delle credenze metacognitive. Gli alpha di Cronbach erano per la scala Credenze metacognitive positive rispetto al worry di 0,89, per la scala Credenze metacognitive negative rispetto al worry di 0,79, per la scala Bisogno di controllo dei pensieri di 0,68, per la scala Autoconsapevolezza cognitiva di 0,73 e per la scala Fiducia nelle proprie capacità cognitive di 0,88.

Detail and Flexibility Questionnaire (DFlex; Roberts et al., 2011). E' una misura self-report che valuta due stili cognitivi disfunzionali caratteristici dei pazienti con DA. E' costituito da 24 item, misurati attraverso una scala Likert a 6 punti, che valutano, oltre a un valore totale, due sottoscale: (1) Inflessibilità cognitiva e (2) Iperattenzione ai dettagli. Alti punteggi alle scale indicano alti livelli di inflessibilità e una tendenza a focalizzarsi sui dettagli. Per una descrizione più dettagliata dello strumento, per il quale abbiamo raccolto i dati per una validazione italiana, si vedano pagina 39 e il capitolo VII. Nel campione oggetto di studio l'alpha di Cronbach era per la scala Inflessibilità

Cognitiva di 0,8, per la scala di Iperattenzione ai dettagli di 0,68 e per il valore totale di 0,86.

Difficulties in Emotion Regulation Scale (DERS; Gratz & Roemer, 2004; Sighinolfi et al., 2010). E' una misura self report che valuta difficoltà in varie componenti del processo di regolazione emotiva. E' costituito da 36 item, misurati attraverso una scala Likert a 5 punti, che valutano: (1) Mancanza di accettazione, composta da item che misurano la tendenza a provare emozioni negative in risposta a una propria reazione emotiva precedente (aspetto che sta a indicare una ridotta o assente accettazione dell'esperienza emotiva stessa); (2) Difficoltà nella distrazione, costituita da item che valutano la difficoltà sperimentata nel portare a termine i propri compiti quando si sperimentano emozioni negative, o la difficoltà a distrarsi dall'emozione sperimentata con comportamenti alternativi; (3) Mancanza di fiducia, costituita da item che valutano la mancanza di fiducia nelle proprie capacità di gestione emotiva; (4) Mancanza di controllo, costituita da item che valutano la capacità di mantenere il controllo dei propri comportamenti quando si è in preda ad una emozione negativa; (5) Difficoltà nel riconoscimento, costituita da item che valutano la capacità di riconoscere l'emozione sperimentata; (6) Ridotta autoconsapevolezza, composta da item che valutano la capacità della persona di prestare attenzione al proprio mondo emotivo. Alti punteggi indicano un'alta difficoltà allo specifico fattore o processo di regolazione emotiva. L'alpha di Cronbach calcolato per il campione di studio per la scala Mancanza di accettazione era di 0,91, per la scala Difficoltà nella distrazione di 0,85, per la scala Mancanza di fiducia di 0,82, per la scala Mancanza di controllo di 0,91, per la scala Difficoltà nel riconoscimento di 0,8, per la scala Ridotta autoconsapevolezza di 0,84. L'alpha di Cronbach per il valore totale era 0,94.

Coping Orientation to Problems Experienced (COPE-NVI. Sica, Magni, Ghisi, Altoè, Sighinolfi, Chiri & Franceschini, 2008; Carver, Scheier & Weintraub, 1989). Si tratta di una misura self-report delle varie dimensioni del coping. E' costituito da 60 item misurati attraverso una scala Likert a 4 punti che valutano: (1) Sostegno sociale, ossia la tendenza a far ricorso alla ricerca di informazioni e supporto esterno nella gestione della situazione; (2) Strategie di evitamento, ossia la tendenza a distanziarsi da un punto di

vista comportamentale o mentale dalla situazione stressante; (3) Attitudine positiva, che comprende strategie quali l'accettazione del problema e sua rivalutazione; (4) Orientamento al problema, che prevede l'uso di strategie attive volte alla risoluzione del problema; (5) Orientamento trascendente, che comprende l'uso dell'ironia, dell'umorismo, del supporto religioso per affrontare la situazione stressante. Alti punteggi alle dimensioni indicano un alto uso di specifiche strategie di coping. Gli alpha di Cronbach calcolati nel campione di studio erano per la dimensione Sostegno sociale di 0,89, per la scala Evitamento di 0,75, per la scala Attitudine positiva di 0,73, per la scala Orientamento al problema di 0,83 e per la scala Orientamento trascendente di 0,81.

VIII.III Analisi statistica

Sono state condotte delle analisi descrittive per le variabili sociodemografiche ed è stata calcolata la prevalenza dei partecipanti a rischio di DA. Sono state calcolati i valori medi per le scale e sottoscale dei test somministrati, confrontando tra di loro partecipanti di genere maschile e femminile. Le medie sono state confrontate mediante test t di Student, con 1000 ricampionamenti mediante l'uso del metodo bootstrap.

Sono state condotte delle correlazioni di Spearman con lo scopo di individuare le relazioni tra le variabili considerate. Visto l'alto numero di scale e relative sottoscale prese in analisi, sono state considerate per le analisi successive solamente quelle dei questionari MCQ-30, DFlex, DERS e COPE che presentavano delle correlazioni significative con le variabili dipendenti (VD) relative ai sintomi alimentari. Sono state condotte tante analisi della regressione quante variabili che correlavano con la VD EDI-2 R, inserendo come variabili di controllo il BMI e i sintomi di ansia (come misurati dalla scala Ansia dell'SCL-90), e come variabili indipendenti (VI) le scale e sottoscale dei test MCQ-30, DFlex e DERS che correlavano con l'EDI-2 R. Per le analisi successive sono state mantenute quelle scale e sottoscale che, dalle regressioni condotte, manifestavano un coinvolgimento significativo sull'EDI-2 R al netto delle variabili di controllo, come indicato dal Coefficiente semiparziale al quadrato (sr2). E' stato scelto di controllare i sintomi di ansia considerato il momento storico in cui i ragazzi si trovavano durante la compilazione dei questionari: all'ultimo anno delle scuole, nei mesi

precedenti gli esami di maturità e, pertanto, in una fase importante di scelta per il proprio futuro. Inoltre, in letteratura non sempre alcuni costrutti, quali quelli da noi esaminati, si sono dimostrati collegati alla sintomatologia alimentare al netto dei sintomi di ansia (che potrebbero influenzare la performance o con i quali esiste una varianza comune): questo è vero, per esempio, per lo stile di pensiero qui considerato. Alcuni studi, infatti, riconoscono un coinvolgimento nella sintomatologia alimentare dell'inflessibilità cognitiva e dell'iperattenzione ai dettagli al netto dei sintomi di ansia e del BMI, altri studi invece non lo riscontrano (Solano-Pinto et al., 2018). Di qui deriva anche la necessità di controllare per la variabile BMI.

Sono state condotte delle analisi della mediazione inserendo l'EDI-2 R come VD, le sottoscale del DERS e del DFlex come VI e le sottoscale dei test MCQ-30 (sulla base di studi precedenti della letteratura sopra citati) come variabili mediatrici (VM). Sono state condotte delle analisi della moderazione mediata con le dimensioni del coping come variabili moderatrici (VW). Considerato che molte scale non si distribuivano su scala normale, è stata utilizzata una procedura Bootstrap con 1000 ripetizioni di campionamento. Valori di probabilità inferiori a 0,05 sono stati considerati significativi. Infine, scopo della ricerca era lo studio dell'ON nella popolazione non clinica e l'analisi dei meccanismi di funzionamento psicologico associati a questa condizione.

Le analisi sono state condotte con il software SPSS 21 e con il software Jamovi versione 1.

Analisi future, possibili dopo aver ampliato il campione, avranno come scopo quello di individuare in che modo gli altri costrutti inseriti nel protocollo compilato dagli studenti intervengono in relazione al rischio di sviluppare un DA (es. stress percepito e worry, che non sono stati considerati nei modelli di mediazione e moderazione nell’ambito del presente studio).

VIII.IV Risultati

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