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La scelta di puntare sulla certificazione con marchio di qualità comunitario da parte di alcuni operatori del setto- re agroalimentare è guidata da un lato dalla necessità di conservare e tutelare la variegata tradizione e genuinità dei prodotti regionali, dall’altro di potersi affacciare con maggiore forza sui mercati europei ed esteri.

I prodotti di qualità della regione FVG riconosciuti dal Mi- nistero sono sei (cinque DOp e un IGp) e rappresentano il 2,6% dei prodotti certificati italiani. Tra questi primeg- giano i salumi (prosciutto di S. Daniele DOp, Salamini italiani alla cacciatora DOp, prosciutto di Sauris IGp) ed i formaggi (Montasio DOp) (tabella 24). Tra i prodotti di ori- gine vegetale DOp vi sono invece l’olio extravergine d’oliva Tergeste, mentre l’ultimo riconoscimento comunitario è da attribuire alla Brovada. Questi ultimi due possiedono un grande valore storico-territoriale, tuttavia, considerata la produzione piuttosto limitata, possono essere ritenuti prodotti di nicchia, soprattutto se collocati sui mercati al

di fuori della regione. Vi è infine una denominazione ri- conosciuta dal Mipaaf in protezione transitoria, ai sensi dell’art. 5 del Reg. CE 510/2006 ed è la Mela del Friuli Ve- nezia Giulia DOp (aggiornato al 20 settembre 2012). Secondo i dati ISTAT nel 2011 nel comparto dei formaggi DOp (tabella 25) risultano coinvolte 676 aziende agricole e 680 allevamenti di bovini da latte, per un totale di oltre 31 mila capi allevati. Le aziende interessate nella filiera della preparazione delle carni DOp e IGp sono 114; gli alleva- menti (131) sono esclusivamente suinicoli. L’olio extraver- gine di oliva Tergeste conta su 15 produttori ed una super- ficie certificata pari a circa 26 ettari. La realtà olivicola di questa DOp è concentrata nella provincia di Trieste e rive- ste un ruolo significativo tenuto conto del limitato spazio territoriale dedicato al settore primario in quella provincia. L’olio extravergine d’oliva Tergeste DOp è costituito dal 20% minimo dalla varietà Bianchera, selezionata nel

Tabella 25: Operatori nel campo dei prodotti DOP e IGP in FVG, 2011

Prodotti FVG Nord % FVG/NORD

Formaggi DOP e IGP Produttori - aziende agricole 676 16.102 4,2 Produttori - allevamenti bovini 680 19.476 3,5 Capi bovini allevati 31.121 1.117.225 2,8

Trasformatori 35 1.277 2,7

Trasformatori - di cui caseificatori 27 1.053 2,6 Preparazione carni DOP e IGP Produttori - aziende agricole 114 3.666 3,1

Produttori - allevamenti 131 4.936 2,7

Trasformatori 39 528 7,4

Trasformatori - di cui macellatori 6 128 4,7 Oli extravergine DOP e IGP Produttori - aziende agricole 15 2.504 0,6

Trasformatori 9 250 3,6

Trasformatori - di cui molitori 4 149 2,7

Superficie olivicola 25,7 4.302 0,6

Ortofrutticoli DOP e IGP Produttori 6 13.347 0

Superficie 32,52 34.039,19 0,1

Trasformazione - Imprese 8 473 1,7

Fonte: Elaborazioni INEA su dati MIPAAF

Nota: I dati dei trasformatori si riferiscono alle imprese e non agli impianti

corso dei secoli nel territorio del comune di San Dorli- go della Valle-Dolina. Un’altra varietà autoctona prevista nel disciplinare di produzione è la Carbona. L’olio, di color oro-verde, presenta un sapore fruttato con una leggera sensazione di piccante: queste peculiarità sensoriali co- lore, profumi e sapore sono legate alle caratteristiche pe- doclimatiche della zona di coltivazione delle olive.

Infine, tra l’ortofrutta con marchio DOp si inserisce la Brovada, un prodotto legato ai piatti della cucina tradizio- nale regionale. Nel 2011 la brovada conta su 6 produttori che certificano questa DOp mentre la rapa da cui si ottie- ne la brovada viene coltivata su una superficie di quasi 33 ettari.

La brovada DOp è un prodotto ottenuto dalla macerazio- ne, fermentazione e il fettucciamento dell’ecotipo locale di rapa bianca dal colletto viola (Brassica rapa L. var. rapa

Hart ). Il prodotto presenta un aroma pungente di vinac- cia, accompagnato da un sapore acido senza sentori di vegetale fresco. Secondo il disciplinare di produzione, il territorio di coltivazione della rapa interessa le provincie di Udine, Gorizia, pordenone, e le vinacce per la prepa- razione della brovada devono essere prodotte all’interno della regione Friuli Venezia Giulia.

Questa pietanza a basso contenuto calorico, privo di gras- si, veniva consumata un tempo, in particolare, dalla po- polazione povera. Ai nostri giorni (la cui ricetta per con- servare le rape in forma acetosa ha conservato l’origine solo sul territorio del Friuli Venezia Giulia) è stata ripresa e rivisitata dai ristoratori regionali dando nuova luce alla tradizione, accompagnando la rapa fermentata in abbi- namento a carni grasse, oltre che a essere servita come antipasto, stuzzichino.

Figura 15: Numero delle aziende agrituristiche autorizzate in FVG ed in altre macroaree 2011

Fonte: elaborazione INEA su dati ISTAT

Nota: un’azienda può essere autorizzata all’esercizio di una o più tipologie di attività agrituristiche

Italia Nord FVG Italia Nord FVG Altre attività Degustazione Ristorazione Alloggio 5000 10000 15000 20000 ttività zione zione oggio 5000

Agriturismo

La diversificazione a favore di attività extra-caratteristi- che rappresenta per molti agricoltori un’opportunità di integrazione del reddito. Lo stretto legame esistente fra l’attività agrituristica e la gestione complessiva dell’a- zienda agricola qualifica il settore come una risorsa fondamentale della nostra realtà agricola. L’evoluzione degli agriturismi registrata negli anni 2003-2011 mette in evidenza il forte sviluppo del settore. Secondo i dati ISTAT, nel 2011 le aziende agricole autorizzate all’eser- cizio dell’agriturismo, in Friuli Venezia Giulia, sono 566 (+2,4%) rispetto alle 20.413 nazionali con una copertura del 6,1% sul numero di attività rilevate al Nord (figura 15). Le nuove aziende autorizzate all’attività agrituristica sono 24 e quelle cessate 11. Secondo i dati dell’ ultimo Censimento dell’Agricoltura, rispetto alla distribuzione per zona altimetrica, gli agriturismi sono ubicati per il 13% in montagna, per il 52% in pianura e la restante

quota in collina. prosegue la tendenza delle aziende ad offrire pacchetti turistici integrati con servizi differen- ziati, diretti a meglio qualificare l’agriturismo rispetto al territorio in cui si colloca. In regione 230 aziende of- frono altre attività tra cui: esercizi sportivi (171), corsi (61), equitazione (15), mountain bike (50), trekking (19), escursionismo (43), osservazioni naturalistiche(12), fat- torie didattiche (38).

Rispetto alle informazioni ufficiali ISTAT, un quadro più attuale sulla realtà agrituristica regionale è offerto dai dati di fonte ERSA, aggiornati al 22 aprile 2013. L’agenzia attesta il numero delle aziende agrituristiche autorizzate a 591, con un offerta di 3.724 posti letto distribuiti com- plessivamente tra 343 alloggi e 30 malghe e 24.952 posti tavola in 446 ristori. Sono disponibili, inoltre 80 piazzole in 5 campeggi. Infine, ai sensi della L.R. 32/95, 39 attività risultano con certificazione biologica.

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