Sulla base dei dati del Censimento 2001, resi disponibili nella forma definitiva a luglio del 2005, gli occupati censiti nel comune di Roma sono risultati essere 1.002.523. Di questi, poco meno del 77% sono lavoratori dipendenti. Così, la quota dei lavoratori dipendenti sul totale degli occupati censiti nel comune di Roma risulta essere sensibilmente più elevata rispetto a quella media nazionale (73,3%) ed a quella rilevata per il comune di Milano (72,4%). Per quanto riguarda coloro che esercitano un’attività imprenditoriale o libero-professionale, la loro presenza a Roma è, in proporzione, maggiore rispetto alla media nazionale. Essi rappresentano infatti il 9,1% degli occupati censiti nel comune di Roma, mentre nel totale nazio-nale sono soltanto il 7,4%. Occorre inoltre notare che, come era facilmente preve-dibile, la quota degli imprenditori e professionisti a Milano è risultata più elevata ri-spetto a quella di Roma. Infine, i lavoratori in proprio – cioè gli artigiani, i col-tivatori diretti ed i piccoli imprenditori in genere – risultano presenti nei due grandi comuni in proporzione minore rispetto alla media nazionale (tab. 1.53).
Il settore di attività economica presso il quale operano il maggior numero di oc-cupati censiti nel comune di Roma è quello della pubblica amministrazione, com-prendente anche la difesa e le assicurazioni sociali obbligatorie (INPS, INPDAP, ecc.). In particolare, i lavoratori dipendenti ed i liberi professionisti occupati presso la pubblica amministrazione a Roma rappresentano più del 15% del totale degli occupati censiti nel comune; e tale quota sale al 19,3% se si fa riferimento ai soli
lavoratori dipendenti o comunque subordinati (tab. 1.54 e fig. 1.23).
Tab. 1.53 - Occupati per posizione professionale. Roma, Milano e Italia
Fonte: ISTAT, Censimento della popolazione 2001.
Sebbene sia il numero assoluto che la quota dei romani occupati presso la Pub-blica amministrazione siano nettamente diminuiti rispetto al censimento del 19914, nel confronto col resto del Paese essi rimangono decisamente importanti. È, infatti, sufficiente notare che nella media nazionale le quote sono quasi la metà di quelle romane: 8% è la quota degli occupati in totale presso la Pubblica amministrazione e 10,8% è la quota riferita ai lavoratori dipendenti. Oltre alla Pubblica ammini-strazione, quote di occupazione particolarmente elevate nel comune di Roma emer-gono anche per altre attività del terziario. Ci riferiamo in particolare ai trasporti e telecomunicazioni, all’istruzione, alla sanità ed ad una serie di servizi che vanno dalle attività di intermediazione immobiliare, alla ricerca, alle attività professionali in genere. Questi quattro settori, considerati complessivamente, assorbono il 35,2%
del totale degli occupati del comune di Roma. La quota, inoltre, balza addirittura al 53% se si fa riferimento soltanto a coloro che svolgono attività imprenditoriali o libero-professionali (tab. 1.54 e fig. 1.23).
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4. Secondo i dati del censimento del 1991, gli occupati romani presso la pubblica amministrazione erano 192.462 e quindi circa 40 mila in più rispetto al 2001. Così, nel decennio, la quota degli occupati totali prezzo la pubblica amministrazione è scesa dal 17,7% del 1991 al 15% del 2001.
Imprenditore e Libero professionista 91.279 67.185 1.562.709
Lavoratore in proprio 111.729 67.464 3.385.714
Socio di cooperativa 15.508 7.316 297.048
Coadiuvante familiare 14.062 8.072 369.225
Dipendente o in altra posizione subordinata 769.945 394.192 15.379.036
Totale 1.002.523 544.229 20.993.732
Imprenditore e Libero professionista 9,1 12,3 7,4
Lavoratore in proprio 11,1 12,4 16,1
Socio di cooperativa 1,5 1,3 1,4
Coadiuvante familiare 1,4 1,5 1,8
Dipendente o in altra posizione subordinata 76,8 72,4 73,3
Totale 100,0 100,0 100,0
Posizione professionale
% Comune di
Roma
Comune di
Milano Italia V. a.
Tab. 1.54 - Occupati per posizione professionale e settore di attività economica. Comune di Roma
Fonte: ISTAT, Censimento della popolazione 2001.
Per quanto riguarda la partecipazione femminile al lavoro, poco più del 43%
degli occupati nel comune di Roma sono donne. La quota delle donne sul totale dei lavoratori sale addirittura fino al 70% se si considerano i soli impiegati senza qua-lifica tecnica; mentre si attesta attorno al 50% per gli impiegati con media quaqua-lifica, gli addetti alle vendite o ai servizi alle persone e gli operai non specializzati (tab.
1.55). Rimane invece piuttosto bassa, 27,2%, la quota degli imprenditori o dirigenti romani che sono donne. Più facile da spiegare è la bassa presenza di donne in at-tività tradizionalmente maschili come i conducenti di autoveicoli, gli operai spe-cializzati (idraulici, elettricisti, ecc.) ed i militari.
Agricoltura, caccia e
silvicoltura 665 3.158 323 654 9.019 13.819
Att. manifatturiere 6.409 15.042 1.982 1.339 72.619 97.391 Prod. e distrib. ener.
elet., gas e acqua 269 477 69 13 7.774 8.602
Costruzioni 6.895 11.899 790 384 33.455 53.423
Com. ingros. e dett. 11.258 38.837 2.092 3.760 76.055 132.002 Alberghi e ristoranti 2.913 8.184 1.244 1.477 34.088 47.906 Trasp., magazzinag.,
comunicazioni 1.587 5.649 3.070 244 65.088 75.638
Interm. monet. e finanz. 4.665 3.241 151 156 47.787 56.000 Att. immob., inform.,
ricerca, att. profes. e
imprenditoriale 27.023 8.111 1.277 366 73.389 110.166
P.A. 2.804 - - - 148.270 151.074
Istruzione 5.703 2.995 578 325 73.973 83.574
Sanità e altri ser. sociali 14.005 3.637 1.959 519 63.705 83.825 Altri serv. pub., sociali
e personali 6.614 8.808 1.490 574 36.804 54.290
Serv. domestici presso
famiglie e convivenze - 1.145 404 4.220 18.591 24.360
Altri settori 469 546 79 31 9.328 10.453
Totale 91.279 111.729 15.508 14.062 769.945 1.002.523
Settore di attività
Roma Milano Italia
1,4 1,0 5,3 Agricoltura
9,7 16,7 24,2 Attività manifatturiere
5,3 4,7 8,1 Costruzioni
13,2 14,5 14,5 Commercio
4,8 4,6 4,5 Alberghi e ristoranti 7,5 5,3 4,7 Trasporti e comunicazioni 5,6 7,6 3,3 Intermediazione finanziaria 11,0 14,8 6,5 Att. professionali e imprenditoriali 15,1 5,6 8,0 Pubblica amministrazione
8,3 7,5 7,3 Istruzione
8,4 7,2 7,1 Sanità e altri serv. sociali 5,4 5,1 3,8 Altri serv. sociali e personali 4,3 5,3 2,8 Altri settori di attività
0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Sanità e altri serv. sociali Altri serv. sociali e personali
Altri settori di attività Roma Milano Italia Fig. 1.23 - Occupati per settore di attività economica. Quota percentuale sul totale
Fonte: elaborazione su dati ISTAT.
Tab. 1.55 - Occupati per sesso e mansione lavorativa svolta. Comune di Roma
Fonte: ISTAT.
Mansione svolta
Operaio non specializzato 52.101 50.717 102.818 49,3
Add. a macchinari, cond. di autoveicoli 36.048 2.831 38.879 7,3
Operaio qualificato 64.275 11.779 76.054 15,5
Coltivatore o allevatore 2.860 1.470 4.330 33,9
Vendita al pubblico o servizi alle persone 71.527 68.030 139.557 48,7
Impiegato non tecnico 36.878 86.112 122.990 70,0
Impiegato con media qualifica 111.411 110.574 221.985 49,8 Impiegato con elevata specializ. 95.423 72.460 167.883 43,2
Imprendit. o dirigente 76.803 28.691 105.494 27,2
Militare 22.426 107 22.533 0,5
Totale 569.752 432.771 1.002.523 43,2
Quota femmine sul totale Maschi Femmine Totale
Facendo riferimento ai lavoratori dipendenti, a Roma l’85,2% di essi risulta occupato con un contratto a tempo indeterminato; mentre la stessa quota percen-tuale riferita al totale nazionale risulta essere l’83,9%. Tuttavia, i dati relativi alla forma contrattuale pongono in evidenza notevoli differenze tra maschi e femmine.
Infatti, nel comune di Roma, le donne che hanno un contratto a tempo determinato sono il 17,2% del totale, contro il 12,7% degli uomini. Così che quasi il 54% del totale dei lavoratori occupati a Roma con un contratto a tempo determinato risul-tano essere donne (tab. 1.56).
Questi dati riflettono, in sostanza, quella che sembra essere una tendenza na-zionale, dal momento che disparità forse anche più accentuate emergono per l’Italia nel suo complesso. Ciò dovrebbe far riflettere sull’uso che i datori di lavoro fanno delle forme contrattuali più flessibili e se effettivamente esse siano utili quali forme di inserimento al lavoro. Passando ai redditi dei lavoratori, secondo la ricerca
“Prices and Earnings”, condotta con cadenza triennale dall’Unione Banche Svizzere (UBS), la retribuzione media lorda per un’ora di lavoro a Roma è rimasta, tra il 2003 ed il 2006 sostanzialmente invariata, ad un livello di circa 9 euro per un ora di lavoro. Nello stesso periodo, comunque, emerge un incremento della retribuzione media netta pari a circa 50 centesimi di euro all’ora.
Questo incremento, secondo i dati dell’UBS, ha generato un leggero miglio-ramento della capacità reale d’acquisto del salario netto a Roma. In particolare, i minuti di lavoro necessari, in media, per l’acquisto di 1 kg di pane scendono da 26 a 23, mentre quelli necessari per l’acquisto di 1 kg di riso scendono da 22 a 19 (tab.
1.57).
Tab. 1.56 - Lavoratori dipendenti per forma di contratto e sesso
Fonte: ISTAT.
Maschi 52.343 360.362 412.705 12,7
Femmine 61.295 295.945 357.240 17,2
Totale 113.638 656.307 769.945 14,8
Femmine su totale 53,9 45,1 46,4
Maschi 1.215.178 7.677.125 8.892.303 13,7
Femmine 1.253.589 5.233.144 6.486.733 19,3
Totale 2.468.767 12.910.269 15.379.036 16,1
Femmine su totale 50,8 40,5 42,2
Sesso
Comune di Roma
Italia Tipo di rapporto di lavoro Tempo
Tab. 1.57 - Livelli del salario nominale e reale
Fonte: UBS.
Ciò nonostante, secondo i risultati della ricerca, il potere d’acquisto del salario rimane a Roma decisamente basso nel confronto sia con Milano, che con altre importanti capitali europee. Dai dati riguardanti le retribuzioni annuali per alcune categorie di lavoratori presi a riferimento nella ricerca, emerge come i redditi nomi-nali, sia lordi che netti, dei lavoratori a Roma risultino sensibilmente inferiori rispetto a quelli di Berlino e di Parigi. Anche nel confronto con Milano, pur atte-nuandosi notevolmente, le divergenze permangono, soprattutto per i lavoratori con elevata qualifica professionale (tab. 1.58).
In conclusione, sebbene la metodologia usata dalla ricerca della UBS sia sicu-ramente originale, da essa sembra emergere in modo piuttosto netto come le con-dizioni di retribuzione dei lavoratori romani non siano affatto tra le migliori in Europa. Ciò sia per quanto riguarda la retribuzione annua nominale, sia quella reale.
Occorre inoltre ricordare che, come nel 2003, anche nel 2006 il numero di ore lavorative svolte in media all’anno da un lavoratore romano è risultato superiore a quello di Milano e di altre importanti città.
Big Mac 1 kg. pane 1 kg. riso
Atene 8,02 6,28 26 10 20
Berlino 15,87 10,66 17 10 17
Milano 10,5 7,77 20 17 15
Parigi 12,89 8,93 21 16 13
Roma 8,84 6,45 25 23 19
Atene 8,29 6,71 21 12 19
Berlino 15,28 9,79 16 10 16
Milano 10,62 7,27 21 24 15
Parigi 12,77 9,41 19 17 18
Roma 8,85 5,96 26 26 22
2006
2003 Città
Salario reale Minuti di lavoro necessari per l'acquisto
Lordo Netto
Salario orario nominale in euro
Tab. 1.58 - Retribuzione annua lorda e netta in euro e orario settimanale per alcune categorie di lavoratori
Fonte: UBS.