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Progetti per la creazione di un network di servizi dedicati al turismo per tutti

Capitolo 3. Prodotti e servizi per il turismo accessibile Le best practices italiane

3.6. Progetti per la creazione di un network di servizi dedicati al turismo per tutti

Turismabile e la Catena dell’Accessibilità

Garantire la disponibilità di alberghi privi di barriere architettoniche e disporre di servizi finalizzati ad agevolare la partecipazione delle persone con esigenze specifiche a tutte le attività che la compongono, non basta a rendere l’offerta turistica di un determinato territorio accessibile a tutti. È necessario che tutti gli anelli della filiera del turismo siano integrati in un unico network di servizi che permetta di raggiungere i medesimi standard di accessibilità nella ricettività, nella ristorazione, nei trasporti, nelle attività culturali e sportive, e, soprattutto, che le condizioni di fruibilità di tutti questi servizi vengano comunicati in modo efficace al pubblico potenzialmente interessato.

Alla realizzazione di una rete di questo tipo, comunemente definita come “catena dell’accessibilità”, è stato dedicato il progetto “Turismabile”, un’iniziativa finanziata dalla Regione Piemonte – Assessorato al Turismo e realizzata dalla Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD).

Turismabile è un progetto avviato nel 2007 e finalizzato a rendere il Piemonte una destinazione turistica for all, anche attraverso lo sviluppo di sinergie e collaborazioni che vedono il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera turistica. La realizzazione di un progetto capace di operare su scala regionale ha portato alla creazione di un database che conta più di 800 risorse turistiche ad alta fruibilità (turismabile.it).

Sul portale web di Turismabile è possibile consultare le informazioni relative all’accessibilità di alberghi, ristoranti, mezzi di trasporto ecc., e pianificare in totale autonomia una vacanza, assicurandosi che tutti i servizi necessari siano in grado di soddisfare le esigenze specifiche dei turisti con disabilità. Inoltre è possibile acquistare pacchetti turistici precostituiti, progettati da tour operator esperti nella promozione del turismo per tutti e riconosciuti da Turismabile.

Turismabile è oggi riconosciuto da molti come una delle principali best practices Italiane ed europee ed è diventato un vero e proprio punto di riferimento di numerose iniziative dedicate al turismo per tutti. Gli elementi che hanno contribuito a rendere questo progetto un leader nel panorama europeo del turismo per tutti sono sostanzialmente due. In primo luogo, la capacità di riconoscere ed affrontare tutti gli aspetti che rendono un’offerta turistica fruibile ad un pubblico con esigenze specifiche. La CPD, responsabile del progetto, opera infatti su diversi fronti, ovvero:

1. Sulla sensibilizzazione delle imprese turistiche del territorio sulle tematiche dell’accessibilità e dell’accoglienza for all. Durante i numerosi incontri e seminari dedicati

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a questi temi sono stati presentati i vantaggi derivanti dall’adattamento dell’offerta turistica alle esigenze di un mercato turistico spesso sconosciuto o ignorato.

2. Sulla rilevazione e la valutazione dell’accessibilità delle risorse turistiche del territorio. L’attività di valutazione, in collaborazione con l’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti (IsITT), è svolta da tecnici specializzati e condotta attraverso ispezioni “in loco” di strutture (ricettive, museali, commerciali, sportive, ricreative) e itinerari (storici, culturali, naturalistici).

3. Sulla progettazione di percorsi di consulenza finalizzati al miglioramento delle condizioni di fruibilità di strutture, itinerari e attività promosse sul territorio.

4. Sulla realizzazione di percorsi formativi dedicati agli operatori del settore e ai diversi temi dell’accessibilità: fruibilità di spazi interni ed esterni, qualità e disponibilità delle informazioni, accoglienza attenta alle esigenze specifiche dei clienti.

L’altro aspetto che rende il progetto Turismabile un’eccellenza nazionale ed europea è dato dal fatto di aver portato un approccio innovativo al tema del turismo per tutti, in particolare attraverso il concetto di “catena dell’accessibilità”.

Le principali novità in questo senso riguardano, da un lato la capacità di operare su scala regionale, estendendo il concetto di accessibilità a tutte le strutture, i servizi e le proposte turistiche che compongono l’offerta piemontese; dall’altro lato l’adozione di un approccio nuovo nella promozione dell’accessibilità turistica, un approccio collaborativo e non ispettivo e punitivo, nei confronti degli operatori e degli imprenditori del settore. Questo aspetto ha contribuito alla creazione di un network di imprese e professionisti solido, orientato al raggiungimento di obiettivi comuni e al rispetto di principi e linee guida elaborate in un’ottica di condivisione e collaborazione, ed ha permesso di superare alcuni atteggiamenti competitivi fra imprese turistiche che a lungo hanno ostacolato la possibilità di costruire una visione ed una strategia comuni per la valorizzazione delle risorse del territorio.

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Conclusioni

Guardando ai dati relativi alla disabilità nel nostro Paese e alla domanda di turismo accessibile, emerge come quello del turismo per tutti sia un mercato importante, soprattutto per l’Italia che vede nel comparto turistico uno dei principali settori di sviluppo e crescita economica. La domanda di questa tipologia di turismo è inoltre destinata ad aumentare, considerando che tra gli utenti potenzialmente interessati vi sono anche le persone anziane, e che non solo l’Italia ha la più elevata percentuale di persone anziane tra i paesi dell’UE, ma anche il più alto indice di invecchiamento della popolazione.

Non si tratta, tuttavia, di identificare nel turismo accessibile esclusivamente un’opportunità interessante di crescita economica. L’accessibilità di questo settore, infatti, realizza concretamente il principio espresso dalla nostra Costituzione all’art. 3 comma 2, ovvero quello che sancisce il diritto per tutti a partecipare alla vita sociale del Paese, a prescindere dalle proprie condizioni fisiche e di salute. Promuovere la partecipazione di tutti alle attività turistiche offerte di un Paese è, dunque, innanzitutto un’opportunità per dimostrare civiltà e capacità di inclusione sociale delle categorie di persone più deboli.

Un’offerta turistica accessibile dispone di strutture e servizi in grado di soddisfare le necessità e i desideri delle persone con esigenze specifiche. A fronte di una vasta gamma di possibili tipologie di esigenze da soddisfare, esistono altrettante tipologie di accessibilità. Una struttura o un servizio sono accessibili se:

1. Sono accessibili le informazioni che li riguardano e, dunque, se tali informazioni sono reperibili, comprensibili e facilmente consultabili anche da coloro che presentano limitazioni di tipo sensoriale o cognitivo, e soprattutto se sono affidabili;

2. Sono facilmente raggiungibili e fruibili in condizioni di confort e sicurezza. Accessibilità in questo senso significa assenza di ostacoli fisici (barriere architettoniche) e sensoriali (barriere percettive), e riguarda non solo le strutture legate al turismo, ma anche il sistema delle infrastrutture e dei trasporti pubblici e privati.

3. Possono contare sulla presenza di personale preparato a riconoscere le tipologie di esigenze espresse dai clienti, ed a rispondervi in modo efficace e professionale. La professionalità degli operatori turistici si misura anche sulla capacità di offrire un’accoglienza di qualità, e di relazionarsi con il cliente con esigenze specifiche in modo rispettoso e privo di pregiudizi e luoghi comuni.

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Per il raggiungimento di un elevato livello di accessibilità che investa tutte queste componenti è necessario che gli operatori e i professionisti del comparto turistico partecipino a specifici programmi di formazione. I percorsi formativi in questione devono rivolgersi a tutte le figure professionali impegnate nelle varie attività che riguardano il turismo. In primo luogo, andrebbero coinvolte quelle figure che si occupano della progettazione e della realizzazione dei materiali informativi, sia quelli necessari alla pianificazione (gli opuscoli informativi delle agenzie di viaggio, degli alberghi, le informazioni relative al sistema dei trasporti ecc.), sia quelli utili durante lo svolgimento del viaggio o della vacanza (le guide turistiche, gli opuscoli riguardanti le manifestazioni e le iniziative di interesse culturale, le brochure e le guide alla visita di mostre, musei e monumenti, ma anche la segnaletica presente nelle strutture ricettive e in tutte le attrazioni turistiche del territorio). Soprattutto per quanto riguarda questa seconda tipologia, oggi, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, in particolare quelle informatiche, sono notevolmente aumentate le possibilità di realizzare supporti informativi di tipo multimediale in grado di rispondere alle esigenze dei turisti con varie tipologie di disabilità (guide in formato audio o con video in lingua dei segni ecc.).

Specifici percorsi formativi dovrebbero essere rivolti anche a quelle professionalità che vengono coinvolte nella progettazione di strutture e infrastrutture. La realizzazione di questi percorsi deve ruotare intorno ai temi del Design for All, e alle tecniche e strategie utili alla progettazione di edifici e spazi aperti che siano fruibili da un pubblico con esigenze diverse. I principi del Design for All devono essere applicati anche alla realizzazione del sistema delle infrastrutture e a quello dei trasporti che ancora oggi sembrano essere quelli che incontrano maggiore difficoltà nell’adeguarsi alle esigenze delle persone con disabilità.

Infine, è importante prevedere la partecipazione ad attività formative dedicate al tema della disabilità da parte degli operatori deputati all’accoglienza dei turisti con esigenze specifiche (receptionist delle strutture alberghiere, impiegati degli uffici di informazione turistica ecc.). Un’accoglienza di qualità per questa tipologia di turisti richiede infatti: conoscenze specifiche riguardo alle diverse forme di disabilità e ai bisogni speciali che esse comportano; competenze relative alle possibili strategie per instaurare una comunicazione efficace con clienti con disabilità; capacità di relazionarsi con persone disabili superando i pregiudizi ed evitando il ricorso a stereotipi e luoghi comuni che condizionano in modo negativo il comportamento degli operatori. La formazione dedicata a queste figure professionali deve affrontare anche le problematiche relative all’accoglienza di turisti con deficit che investono la sfera cognitiva e comportamentale (ad esempio l’autismo), a lungo trascurate rispetto a questioni che appaiono più facilmente risolvibili come quelle legate alle disabilità motorie.

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A questi tre aspetti citati, che riguardano l’accessibilità del prodotto turistico, ne va aggiunto un quarto: quello che generalmente viene ricondotto alla voce “catena dell’accessibilità”. Un prodotto o un servizio turistico sono accessibili se vengono inseriti in un network di prodotti e servizi accessibili che comprendono le strutture ricettive, i trasporti, i servizi di informazione turistica, i sistemi di accoglienza, i luoghi di interesse (storico, naturalistico, culturale, artistico), gli eventi e le attività proposte. Tutti gli elementi che compongono l’offerta turistica di un determinato territorio devono essere ricompresi in una filiera di servizi integrati che garantiscano la possibilità, per i turisti con esigenze specifiche, di accedere ad un viaggio o una vacanza interamente fruibile e soddisfacente in ogni suo aspetto.

Nel corso degli anni l’interesse nei confronti dei temi del turismo accessibile è sensibilmente cresciuto, sia per il potenziale sviluppo di un settore economico strategico per il nostro paese, ma da alcuni anni in forte crisi, sia per la capacità riconosciuta al turismo e alle attività del tempo libero di favorire l’inclusione sociale delle persone con disabilità. A fronte di questo aumentato interesse è sensibilmente cresciuto anche il numero di servizi di iniziative dedicate ai turisti con esigenze specifiche. Tuttavia, il principale problema che sembra limitare le potenzialità in questo campo, è il fatto che, nella maggior parte dei casi, queste iniziative restano dei casi isolati, e si riscontra una sostanziale incapacità di collaborare e fare rete, laddove la realizzazione di un network che includa tutti i servizi disponibili è da molti considerata la chiave per garantire la completa accessibilità. Sarebbe pertanto auspicabile l’avvio di progetti dedicati al turismo accessibile che puntino sulla creazione di una rete integrata di servizi attraverso forme di collaborazione e networking tra le realtà nazionali che più si sono rivelate efficaci in questo campo. La creazione di una filiera di questo tipo, estesa a tutto il territorio nazionale, potrebbe garantire ai turisti con esigenze specifiche di trovare agevolmente i prodotti e i servizi necessari alla soddisfazione dei propri bisogni, legati alle diverse forme di disabilità, e, inoltre, permetterebbe di evitare quelle situazioni in cui un prodotto turistico attento alla soddisfazione di esigenze specifiche si riveli in realtà inaccessibile per via del fatto che i servizi che ruotano intorno ad esso non garantiscono le stesse condizioni di fruibilità per tutti. Ad esempio, un albergo che offre un’accoglienza di qualità e servizi dedicati a tutte le tipologie di disabilità, non sarà comunque accessibile a tutti se non è facilmente raggiungibile attraverso il trasporto pubblico, se il suo livello di accessibilità non è opportunamente comunicato dai servizi preposti all’informazione e se non è inserito in un sistema di promozione di iniziative ed attività culturali che rendano il contesto che lo circonda interessante a fini turistici.

Per raggiungere l’obiettivo di creare un’efficace catena dell’accessibilità, è necessario, oltre alla collaborazione di privati e associazioni impegnati nella realizzazione dei vari servizi, anche un

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intervento pubblico. Lo Stato, attraverso l’attività degli organi competenti, primo fra tutti il MiBACT, dovrebbe essere chiamato a svolgere due funzioni specifiche. La prima è quella dell’individuazione di obiettivi comuni da raggiungere e dell’elaborazione di linee guida che orientino l’attività dei soggetti coinvolti. È importante, inoltre, che vengano identificati i requisiti necessari alla determinazione del grado di accessibilità dei prodotti e servizi che compongono la filiera, e, in generale, i parametri utili a stabilire quando, e in che misura, un prodotto turistico può essere considerato accessibile. La seconda funzione è, invece, di tipo promozionale, e consiste nel fornire una mappatura dei servizi disponibili sul territorio (al momento è disponibile solo un breve elenco di iniziative gestite da privati o da enti locali) con un’adeguata comunicazione delle caratteristiche e dei vantaggi che questi offrono.

Per concludere, sarebbe opportuno che la realizzazione di progetti in favore del turismo accessibile, sia su scala nazionale che in specifici contesti locali, prevedesse la partecipazione di persone con disabilità, non solo in fase di individuazione delle principali problematiche da affrontare e in qualità di testimoni privilegiati, ma anche in fase di elaborazione delle proposte e degli interventi da effettuare. Il ruolo della partecipazione nella progettazione di politiche pubbliche è da molti considerato cruciale perché consente di produrre ed utilizzare diverse tipologie di conoscenza utili all’individuazione di soluzioni efficaci a situazioni percepite come problematiche.

Nel caso del turismo per tutti, il coinvolgimento di queste persone, e delle organizzazioni che le rappresentano, può rivelarsi particolarmente utile perché permette di valorizzare la conoscenza che viene prodotta dal confronto quotidiano con situazioni difficili. Questa conoscenza è utilizzabile per inquadrare correttamente le criticità del prodotto turistico accessibile, e per verificare l’aderenza delle soluzioni proposte alle esigenze che attraverso di esse si cerca di soddisfare.

Altrettanto importante sarebbe prevedere la partecipazione di questi soggetti ai percorsi formativi dedicati alle varie figure professionali che operano nel settore turistico. Tale previsione rappresenta un’occasione importante per favorire la partecipazione delle persone con disabilità, non solo alla vita sociale del Paese, ma anche a quella economica e, dunque, professionale e lavorativa, contribuendo alla realizzazione di quanto disposto dall’art.3 comma 2 della nostra Costituzione.

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