4 GESTIONE AMBIENTALE
4.2 GESTIONE DELLE ACQUE
4.2.2 Progetto acque meteoriche
L’intervento proposto prevede in particolare la realizzazione di due nuovi bacini impermeabili, nell’area sud dell’impianto di recupero. Il primo, denominato BI-2, verrà realizzato a protezione dell’area interessata dai due cumuli di materiale generati dal nastro trasportatore del materiale deferrizzato e frantumato. La testa di tale nastro trasportatore è costituita da due bracci di espulsione del gruppo primario di frantumazione esistente (impianto A). Il secondo, denominato BI-3, verrà realizzato a protezione dell’area interessata dal cumulo della sabbia ottenuta dal processo di vagliatura del materiale inerte, espulso da un secondo nastro trasportatore dell’impianto A, in attesa di verifica analitica.
Grazie a tali opere anche le acque di dilavamento meteorico di competenza dei due cumuli di materiale trattato, in attesa di essere sottoposto alle verifiche previste dalla normativa vigente per la sua cessazione di qualifica di rifiuto, verranno interamente captate e raccolte in un bacino impermeabile, con sicuro miglioramento della sicurezza ambientale del sito.
I due nuovi bacini verranno realizzati con le medesime caratteristiche di quello esistente.
Il bacino denominato BI-2 avrà dimensioni complessive 40 m x 20 m, superficie pari a circa 800 m2, e profondità pari a 50 cm.
Il bacino denominato BI-3 avrà dimensioni complessive 15 m x 12 m, superficie pari a circa 180 m2, e profondità pari a 50 cm.
Entrambi i bacini verranno delimitati perimetralmente da un cordolo in c.a., completamente interrato.
Il fondo dei due bacini verrà reso impermeabile tramite la stesura di una geomembrana in HDPE (polietilene da alta densità), posta in opera a fasce adeguatamente saldate tra loro e risvoltata sui bordi del bacino, lungo il profilo del cordolo in c.a. di delimitazione. La sommità del cordolo in c.a. coinciderà con la quota del piazzale (piano di transito) in modo tale che sia sempre individuabile il perimetro dell’area impermeabile.
Al di sopra della geomembrana verrà steso uno spessore di circa 50 cm di materiale inerte costituito da un primo strato di sabbia di circa 20 cm di spessore (a protezione del geosinstetico) e da uno strato più superficiale di circa 30 cm in ghiaione e stabilizzato.
Il “vassoio” impermeabile così realizzato fungerà da piano di appoggio impermeabile per l’accumulo temporaneo del materiale trattato, in attesa delle verifiche di conformità previste dalla normativa vigente sul recupero dei rifiuti.
Le acque di dilavamento meteorico accumulate nello spessore ghiaioso dei due nuovi bacini impermeabili verranno drenate e captate da appositi pozzetti in cls posti a margine del bacino stesso. Una tubazione interrata convoglierà tali acque ad un sistema di trattamento costituito da
una vasca di sedimentazione (SED-1) ed un disoleatore a coalescenza (DSL-2).
Successivamente le acque defluiranno nel nuovo vano di accumulo interrato V3 dal quale verranno attinte le acque utilizzate poi dall’impianto di abbattimento delle polveri. Il comparto di accumulo V3 sarà costituito da n°2 vasche prefabbricate a tenuta in c.a.v. aventi diam. 2 m e altezza 5 m circa. In tal modo il volume utile del comparto di accumulo V3 sarà pari a 31,4 m3.
E’ prevista inoltre al realizzazione di due piazzole pavimentate in cls di superficie complessiva pari a circa 100mq sulle quali verranno posizionati fusti dotati di copertura, per l’accumulo temporaneo del rifiuto da selezione. Le acque di dilavamento meteorico provenienti da tali piazzole verranno captate da apposito pozzetto dotato di caditoia ed indirizzate tramite opportuna tubazione in pvc nel comparto di trattamento acque sopra descritto e quindi nel vano di accumulo V3 a servizio dell’impianto di abbattimento polveri.
Le acque accumulate nelle vasche interrate V3 verranno rilanciate, tramite pompa, qualora non utilizzate dall’impianto di nebulizzazione, in una cisterna denominata V4, del volume utile di 10mc, posta fuori terra in posizione sopraelevata. Le acque accumulate nella V4 verranno fatte defluire tramite tubazione, per deflusso libero o mediante pompa, verso un pozzetto di allaccio alla linea di scarico in fognatura industriale esistente. Lo scarico in fognatura autorizzato risulta già dotato di pozzetto di ispezione e misuratore di portata elettromagnetico. Va comunque considerato che l’utilizzo nell’impianto di abbattimento polveri delle acque accumulate nel comparto di accumulo risulterà sempre prioritario.
4.2.2.1 Dati progettuali
La variazione dell’area impermeabilizzata comporta necessariamente una variazione, rispetto allo stato attuale, delle portate meteoriche di deflusso verso i dispersori. Dalla relazione di compatibilità idraulica, in allegato 3, si riportano i seguenti dati:
Descrizione superfici scolanti:
Descrizione superfici scolanti
Descrizione tipologia superficie Stato attuale (m2) Stato di progetto (m2)
Coperture 1412 1412
Piazzole pavimentate in cls 270 370
Bacino impermeabile 1170 2150
Piazzali in ghiaia 13111 11871
Superficie complessiva lotto 15963 15963
Tabella 24: Descrizione superfici scolanti
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Individuati poi:
il tempo di ritorno (50 anni)
Il coefficiente di deflusso
Il tempo di corrivazione nello stato di progetto
Si effettua il calcolo delle portate:
stato attuale: portata massima deflusso = 19,4 l/s (180,3 l/s ha)
stato futuro: portata massima deflusso = 53,1 l/s (491,4 l/s ha)
E quindi il calcolo dei volumi di invaso:
Il calcolo eseguito ha consentito di stimare, per la trasformazione edilizia in esame, un volume minimo efficace di invaso pari a 86,9 m3 (805m3/ha), arrotondato a 87m3 nei calcoli successivi, calcolato per un evento meteorico di durata 11 ore circa e tempo di ritorno 50 anni.
Dimensionamento del volume di mitigazione
Nel caso in esame, tenuto conto della destinazione finale delle acque accumulate, che prevede l’impiego prioritario nell’impianto di abbattimento delle polveri e nella bagnatura della viabilità ed in ultima l’invio a scarico a fognatura industriale del volume inutilizzato, il valore di dimensionamento del volume di laminazione dovrà fare riferimento al valore minimo determinato dal calcolo.
Per il caso in esame si dovrà quindi attribuire al volume di laminazione un valore minimo pari a 87 m3.
Caratteristiche dei bacini impermeabili
Il bacino impermeabile BI-2 di progetto avrà una superficie utile di 800 m2 e uno spessore utile di circa 50 cm. Il bacino impermeabile BI-3 di progetto avrà una superficie utile di 180 m2 e uno spessore utile di circa 50 cm. Entrambi i bacini verranno impermeabilizzati al fondo con una geomembrana in HDPE risvoltata ai bordi e verranno riempiti con uno spessore di circa 20 cm di sabbia con un ulteriore spessore di circa 30 cm di ghiaione o riciclato da demolizione. Al materasso permeabile così ottenuto può essere assegnata una permeabilità cautelativa pari a 20%. Il volume di accumulo, costituito dal materasso permeabile del bacino, svolgerà anche funzione di sedimentatore
Tipologia: bacino impermeabilizzato al fondo con telo in HDPE
Caratteristiche bacino Bacino BI-2 Bacino BI-3
Dimensioni utili 40 m x 20 m 15 m x 12 m
Superficie utile 800 m2 180 m2
Spessore utile 50 cm 50 cm
Volume utile materasso drenante 400 m3 90 m3
Porosità 20 % 20 %
Volume utile accumulabile nel bacino 80 m3 18 m3
Volume complessivo di mitigazione
Nel calcolo del volume utile di laminazione viene inoltre computata la nuova cisterna V4 di accumulo acque trattate. Nel calcolo del volume utile di laminazione non sono state computate cautelativamente le nuove vasche che costituiranno il sistema di accumulo V3 (di volume utile pari a 31,4m3) ed inoltre il volume dei pozzetti e delle varie condotte interrate.
Il comparto di accumulo V3 infatti, utilizzato per l’accumulo di acqua meteorica a servizio dell’impianto di abbattimento polveri, potrebbe non essere sempre disponibile (vuoto) in occasione degli eventi meteorici. Il volume complessivo delle opere di mitigazione idraulica ammonta a:
Descrizione Volume utile (m3)
Bacini impermeabili 98
Cisterna V4 10
Volume totale invasabile nei sistemi di progetto 108
Le opere sopra riportate (bacini impermeabili e cisterna V4) garantiranno la disponibilità di un volume utile di laminazione pari a 108 m3, abbondantemente superiore pertanto al volume minimo stimato con il calcolo (87m3).
Trattamenti previsti per le acque
Le acque meteoriche provenienti dai bacini impermeabili e dalle piazzole pavimentate verranno drenate per gravità e convogliate, tramite opportune tubazioni, verso il comparto di accumulo V3.
Considerando la provenienza delle acque di dilavamento in esame (area di accumulo rifiuti inerti da demolizione) prima dell’ingresso nel vano di accumulo V3 è prevista una fase di trattamento costituita da una sezione di sedimentazione e da una sezione di disoleatura. La vasca di sedimentazione (SED-1) sarà costituita da una vasca in c.a.v. interrata di volume utile 8 m3 circa.
A valle della vasca è prevista l’installazione di un disoleatore (DSL-2), del tipo a coalescenza dimensionato per un piazzale impermeabile di circa 1080 m2. Indicativamente si prevede di
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installare un disoleatore dimensionato per una portata di circa 8 l/s e che dovrà inoltre garantire il rispetto dei limiti per lo scarico in fognatura previsti alla Tabella 3 dell'Allegato 5 alla parte III del Decreto Legislativo n°152/06 e s.m.i
Smaltimento delle Acque Meteoriche Accumulate
Le acque meteoriche trattate e che verranno accumulate temporaneamente nelle vasche interrate che costituiranno il comparto di accumulo V3 verranno utilizzate prioritariamente nell’impianto di nebulizzazione. La seconda vasca di accumulo pertanto ospiterà una pompa sommersa che rilancerà le acque accumulate nell’impianto di pressurizzazione a servizio dell’impianto di nebulizzazione. Eventuale eccesso di acque verrà prelevato da una ulteriore pompa sommersa, presente sempre nella seconda vasca del comparto V3, che le rilancerà in una cisterna di accumulo V4, di volume utile 10 m3 ed installata in posizione rialzata. Le acque accumulate nella cisterna V4 verranno fatte defluire tramite tubazione, per deflusso libero o mediante pompa, verso un pozzetto di allaccio alla linea di scarico in fognatura industriale esistente. Lo scarico in fognatura autorizzato risulta già dotato di pozzetto di ispezione e misuratore di portata elettromagnetico. L’attivazione e disattivazione delle pompe di rilancio sarà regolato da opportuni sistemi automatici attivati da galleggianti presenti nelle vasche e cisterne. La pompa di invio allo scarico sarà regolata con una portata massima di 5 m3/h che risulta ampiamente inferiore alla portata massima di 10 m3/h prevista dall’autorizzazione attualmente rilasciata dall’Ente Gestore della fognatura alla ditta DISEG srl. Tale portata di scarico consentirà di vuotare il sistema di accumulo di 108 m3 dimensionato in circa 21,6 ore dal termine dell’evento piovoso, ampiamente inferiore pertanto alle 48 ore previste dal comma 4 dell’art. 39 del PTA.
In conclusione
L’intervento edilizio in esame prevede l’impermeabilizzazione di alcune superfici presso l’impianto di recupero della società DI.S.E.G. S.r.l.
E’ prevista in particolare la realizzazione di due nuovi bacini impermeabili (BI-2 e BI-3) per l’accumulo temporaneo del materiale trattato (inerte da demolizione e sabbia da vagliatura dell’inerte) in attesa di verifica analitica. La realizzazione delle superfici impermeabili previste comporta necessariamente una variazione del grado di permeabilità del lotto rispetto alla configurazione attuale, e pertanto una variazione delle portate meteoriche dei deflussi superficiali che, secondo le indicazioni della Regione Veneto, devono essere adeguatamente gestite al fine di non costituire un aggravio delle condizioni idrauliche dell’area.
Di seguito lo schema di flusso delle reti di progetto per la gestione delle acque meteoriche.
Si rimanda all’Allegato 3 “Gestione Acque Meteoriche” per tutti i dettagli tecnici.
Figura 8: Allegato B alla Relazione di Gestione Acque meteoriche – Reti di progetto
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