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Progetto KLEE2D di Fa-ctory architettura, Emanuele Stefani

Nel documento 1 Università degli Studi di Genova (pagine 98-108)

SECONDA PARTE

Capitolo 4 – Esempi di approccio alla problematica e alle differenti metodologie di risoluzione

4.1 Introduzione

4.1.4 Progetto KLEE2D di Fa-ctory architettura, Emanuele Stefani

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Attraverso queste tre operazioni il tracciato della nuova linea M2 diventa un paesaggio continuo, una (hyper) infrastruttura capace di rigenerare un‟ampia porzione del tessuto urbano, di produrre un campo esternamente ampio e flessibile di potenzialità di sviluppo, di costruire una relazione produttiva tra la scala territoriale e quella locale.

Ritengo che questo secondo progetto preso in esame, dichiari la consapevolezza che la realizzazione d‟infrastrutture di così rilevante importanza per una città come Torino, debba fare i conti con la reale possibilità che si concretino luoghi del rifiuto.

La linea metropolitana a progetto, da quanto confermato nelle dichiarazioni dei progettisti, attraversa aree già protagoniste di un disagio sociale acuto.

Inserire un‟importante infrastruttura come una linea metropolitana, richiede senza dubbio, oltre ad una profonda conoscenza del territorio, spiccata sensibilità e ampie conoscenze in un ambito socio-urbanistico.

4.1.4 Progetto KLEE2D di Fa-ctory architettura, Emanuele

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l‟area centrale ha la potenzialità di uno spazio urbano sia per le notevoli dimensioni sia per la presenza di attività commerciali in continuità ai piani terreni.

Queste potenzialità possono essere valorizzate trasformando lo spazio centrale tra le case in una grande piazza pubblica a disposizione degli abitanti, ma predisposta anche per attività ed eventi che possono coinvolgere una popolazione più allargata.

Planimetria intervento

L‟area è organizzata secondo fasce omogenee che corrono lungo la direzione Nord-Sud, dando valore al principale accesso pedonale in modo da favorire l‟ingresso dall‟esterno e l‟attraversamento.

Le fasce sono suddivise in campi caratterizzati da un diverso trattamento superficiale, tuttavia simile dal punto di vista cromatico.

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Vista assonometrica intervento

La vibrazione leggibile lungo le fasce omogenee crea un paesaggio suggestivo che richiama le suddivisioni dei campi coltivati della Pianura Padana, un paesaggio familiare per gli abitanti che viene reinterpretato all‟interno del contesto urbano.

Un‟area senza carattere è organizzata secondo una trama in grado di accogliere caratteri diversi che danno identità a ogni singola porzione.

Lo spazio indefinito è saturato con una serie di funzioni,introducendo una complessità tipica dello spazio pubblico contemporaneo.

Le fasce sono caratterizzate da tre materiali che corrispondono ad altrettanti toni cromatici: le fasce verdi dove si concentrano i giardini con diversa semina e altezza; le fasce caratterizzate da doghe di legno dove si trovano le aree sosta e

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relax e la zona pic-nic; le fasce di cemento lavato con altre sedute, le zone attrezzate per il gioco, le aree per lo sport, il mercato e gli eventi organizzati.

Le tre fasce sono segnate da elementi trasversali di diversa altezza: le vasche degli alberi con le sedute perimetrali e le vasche più basse degli orti.

Le griglie di areazione presenti sono state inglobate nelle vasche o tenute a quota zero, in ogni caso inserite nel disegno nella pavimentazione e spostate lo stretto necessario per limitare interventi nella soletta di copertura del parcheggio, lasciando invariata la superficie di areazione totale.

Nelle aree più prossime alle case sono collocate funzioni utili agli abitanti, come aree sosta e relax, aree gioco bimbi e ragazzi, attrezzature per i giochi da tavolo (dama, ping-pong, scacchi, ecc.), orti condominiali e serre, bocce, aree attrezzate per il pic-nic e gli incontri (riunioni condominiali o cene collettive), solarium, zone per le attività sportive leggere (yoga o cardiofitness), parcheggio bici, garage sale e raccolta differenziata.

Nella fascia centrale, lontano dalle case si concentrano le aree per lo sport (calcetto, basket, pallavolo e tennis), pensate come spazio comune d‟incontro tra tutti i condomini e gli abitanti delle aree limitrofe.

Le aree per il gioco sono delimitate semplicemente da segni sulla superficie omogenea di cemento lavato, in modo da lasciare libera l‟area per destinarla ad attività periodiche come il mercato ed eventi organizzati come mostre, concerti, rappresentazioni e

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cinema all‟aperto.

Tutto lo spazio è suddiviso secondo una trama bidimensionale, definita per lo più da segni a terra e differenze nel trattamento delle superfici, che predispongono, ma non vincolano le singole porzioni alle destinazioni d‟uso individuate.

Tutta l‟area è inoltre punteggiata da fori nella pavimentazione, dove possono essere inseriti elementi verticali per il montaggio di strutture utili a diverse attività temporanee come gli elementi di ombreggiamento per le aree relax, le reti per le attività sportive o le serre per proteggere gli orti nei mesi freddi.

Il disegno della piazza è concepito per accogliere una quantità di attività in grado di animare lo spazio per tutto l‟arco della giornata.

Il progetto è in grado di accogliere sistemi di riciclo e sfruttamento dell‟energia rinnovabile che possono garantirne una gestione sostenibile nel tempo, con un modesto investimento iniziale aggiuntivo per la realizzazione.

Il sistema della raccolta delle acque è pensato in modo da convogliare l‟acqua piovana in due cisterne da collocare nello spazio interrato dei garage.

Tale deposito può essere così riutilizzato per l‟irrigazione delle aree verdi. Gli elementi verticali che danno luce alla piazza di notte possono essere integrati a piccoli pannelli fotovoltaici in grado di garantirne l‟illuminazione a costo zero.

Alcune aree individuate nella piazza possono inoltre essere dedicate alla raccolta differenziata, al riciclo di materiali e al

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compost; alcune porzioni di verde possono essere utilizzate come orti condominiali per la coltivazione di prodotti alimentari.

La stessa flessibilità della piazza è in grado di garantirne la sostenibilità nel tempo, lasciando ampio margine all‟evoluzione delle necessità legate all‟uso dello spazio.

Anche questo progetto, è un positivo esempio di come si possono investire risorse e idee per l‟utilizzo di spazi comuni che si vengono a creare a seguito di un intervento di edilizia abitativa.

Nell‟utilizzo dell‟ampio spazio centrale, circondato da edifici abitativi, i progettisti mediante l‟impiego di materiali, colori, funzioni sociali compatibili, hanno messo in campo uno sforzo che vuole evitare che una piazza non trovi la funzione per cui è stata studiata, e che trovi una ragione di esistere nel tempo.

4.1.5 2012Architecten

I 2012 ARCHITECTEN sono uno studio di architettura con sede a Rotterdam nato dalla collaborazione di Jan Jongert, Jeroen Bergsma e Cesare Peeren.

Essi propongono una nuova prassi progettuale, dove il progetto non è considerato l‟inizio di un processo lineare che si conclude con la consegna dell‟edificio, bensì soltanto una fase di un ciclo continuo di creazione e ricreazione, e di uso e riuso dei materiali.

Lo studio lavora su diverse scale, dalla progettazione grafica agli spazi urbani, ma in tutti i progetti esiste un filo conduttore comune: sfruttare il potenziale celato in ogni nuovo lavoro.

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Lo studio del sito diventa quindi di fondamentale importanza, ma in maniera completamente differente dall‟analisi formale del contesto oggi comunemente eseguita.

L‟attenzione si sposta verso l‟individuazione di energie rinnovabili presenti e soprattutto nella disponibilità di materiali di rifiuto ri-utilizzabili reperibili nei dintorni.

Ebbene sì, per i 2012 ARCHITECTEN lavorare con materiali di scarto e con rifiuti veri e propri è diventata ormai parte integrante della loro strategia progettuale.

I progetti nati da questo particolarissimo modus operandi nascondono, anche in termini anagrafici, molto di più di quello che mostrano.

Vi si annida in questi oggetti una profondità preclusa ai manufatti edilizi di concezione, si potrebbe dire, canonica.

Ed è una profondità formata da un‟intrecciarsi di aneddoti e storie personali, anche dei singoli oggetti, che potrebbe andare a fare il verso quella delle svariate modanature di spoglio cui lo studio della storia d‟architettura ci ha abituato.

Incorporate in nuovi prodotti e composizioni, le caratteristiche intrinseche dei prodotti e dei materiali usati offrono un potenziale valore aggiunto: il principio artistico del ready-made si applica così all‟architettura.

Valido tanto per il mondo materiale quanto per l‟energia, le risorse umane e l‟acqua, il concetto di riuso conduce in definitiva alla progettazione contemporanea che integra tutti questi aspetti.

Questa nuova prassi è sintetizzata dai 2012 ARCHITECTEN

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con il termine SUPERUSE.

Nel contesto di superuso, il concetto di rifiuto non conosce confini quanto a dimensioni.

Sono considerati rifiuti, e quindi potenziali materiali edili, non solo componenti edilizie eliminate, oggetti giunti al termine del loro ciclo vitale quali automobili e lavatrici, e materiali d‟imballaggio come container e bobine per cavi, bensì anche edifici e spazi urbani abbandonati. SUPERUSE è anche diventato, sempre grazie all‟iniziativa dello studio, un sito web in cui designer, architetti e chiunque con un po‟ di creatività può postare la propria opera costruita grazie a materiali riciclati.

Tra i progetti dei 2012 ARCHITECTEN ricordiamo:

1. VILLA WELPELOO: è il primo edificio realizzato per intero secondo la loro strategia progettuale.

Villa Welpeloo – Prospetto

Circa il 70% delle componenti è stato recuperato tra i materiali di risulta dei fornitori locali: il 90% della struttura di acciaio è stato ricavato da una macchina tessile industriale in uso un tempo della zona. Le travi di legno e i pannelli isolanti

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provengono da un edificio abbattuto a due chilometri di distanza, mentre la facciata è rivestita di tavole di legno ricavate dalle bobine di una vicina fabbrica di cavi.

2. K ESPRESSO BAR: Bar realizzato all‟interno della TU Delft. Il bar è completamente realizzato con vecchie lavatrici e pensato per essere spostato facilmente all‟esterno durante la stagione estiva.

K Espresso Bar

3. WIKADO: è un playground destinato a un quartiere residenziale. L‟intero spazio per i bambini è allestito con cinque vecchi generatori di energia eolica. Le pale e i tronchi sono stati

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tagliati in vari modi e ognuna di essi ha una propria caratteristica peculiare per il gioco.

Wikado – Vista panoramica

L‟idea a mio avviso realmente illuminata di questo gruppo di lavoro, è senza dubbio il superuso.

La ristrutturazione di un‟edifico e/o di un‟area abbandonata, ai margini, dimenticata, avviene sempre mediante l‟utilizzo di materiali e impianti tradizionali, come intonaco, cemento, ferro ecc.

ma rappresenta sempre una conquista.

I 2012Architecten realizzano invece la ristrutturazione di un edificio abbandonato utilizzando materiali recuperati, e il risanamento di un‟area giochi con oggetti destinati alla distruzione, che hanno terminato la funzione per cui sono stati creati.

Si tratta in questo caso della rinascita fisica e mnemonica di un edificio e/o di un‟area e dei materiali che la compongono, quindi di una rinascita completa, a trecentosessanta gradi.

Nel caso, invece, della costruzione del K ESPRESSOBAR si

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può affermare che è il materiale, le lavatrici, a essere l‟oggetto rifiutato, e non più un edificio o un‟area.

Si può notare quindi, che l‟idea del “superuso”, è applicabile in diversi modi, costituendo un interessante spunto di riflessione sull‟ampia possibilità del riutilizzo di materiali in disuso che spesso sono parte integrante dei luoghi del rifiuto.

4.1.6 Spazi Indecisi: un progetto che cerca la bellezza della

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