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Nella prospettiva di un programma di classe, dedi- dedi-cato alla realizzazione di ricerche di ambiente, l’itinerario

Nel documento SCUOLAMUSEO AMBIENTE (pagine 142-160)

CONTRIBUTI METODOLOGICI

A) Caratteristiche dell’insediamento (edilizia abitativa, attrezzature scolastiche, zone verdi, attrezzature sportive,

1. Nella prospettiva di un programma di classe, dedi- dedi-cato alla realizzazione di ricerche di ambiente, l’itinerario

può servire di primo stimolo all’identificazione del proprio ambiente di vita, alla sua ricognizione sistematica, all’intro-duzione scoperta (guidata) di temi monografici di ricerca vera e propria. Attraverso l’itinerario, quindi, si arriva ad una presa di coscienza della propria condizione di vita am-bientale e conseguentemente, ad una partecipazione politica ai problemi che toccano la della

2. Nella prima fase preparatoria degli itinerari più semplici, le proposte prodotte dalla classe sono anche un utilissimo specchio attraverso il quale l’insegnante coglie di-rettamente quale sia il grado di percezione medio che gli studenti hanno del loro habitat e dunque, un’occasione per una conoscenza più intima della originale della classe.

Tipi di itinerari e Loro contenuti:

a) Visita del quartiere: con un amico; con un adulto; con un forestiero; con un anziano del posto. progetto può essere proposto all’inizio di un programma o subito dopo un itinerario-campione fatto col docente; consente la massima

individuale o di gruppo e può essere trascritto con varie tecniche; è punto di partenza per una discussione con ampio ventaglio di conseguenze.

Visita del quartiere secondo il modello costruito dopo la discussione di verifica del progetto precedente. cessità di una notevole applicazione ottica (con tutti gli strumenti possibili), anche allo scopo di una rapida socializ-zazione dei risultati; in pratica, diviene che la classe ha del suo quartiere.

Itinerari di rilevamento del quartiere per una razio-nale esecuzione delle indagini, che toccheranno almeno: 1) centri di vita collettiva; 2) dimensioni e aspetti della resi-denza; distribuzione e caratteri delle attività produttive; distribuzione e caratteri delle unità commerciali; 5) di-stribuzione e caratteri dei servizi.

che di itinerari di visita, si tratta soprattutto di linee di lavoro sul campo per una ricerca più ampia, che impon-gono peraltro applicazione topografica e conoscenza fisica dei luoghi.

Visita a emblematiche della

La preparazione, quando non nasca da itinerari prefab-bricati, è compito del docente che tenderà a sottolineare aspetti da riprendere in seguito con più ampia partecipa-zione degli studenti. Uno strumento da usarsi, dunque, come introduzione nella maggior parte dei casi, in classi della scuola media superiore.

1) Visita di ricognizione tematica (ad l’arte Bica). Si dovrà scegliere l’area compresa fra Castello, S. Lo-renzo, le Vigne (per questione di tempo), avendo cura di sottolineare riferimenti dei singoli monumenti con le linee essenziali del tessuto urbano relativo, anche se esso appare mutato nei suoi aspetti più esteriori. Richiede una fase pre-liminare in classe.

2) Visita storico. Da qualunque punto si parta con mezzi di trasporto pubblici, si potrà sbarcare a Piazza Caricamento e a piedi, attraversare la città storica lungo l’asse di Via S. Bernardo sino alla Porta Soprana. Opportune osservazioni fatte in autobus, via via che si attraversano gli ex Comuni annessi a Genova, dovranno consentire ai ragazzi di comprendere la dimensione tipicamente dinamica di una città industriale, Oppure, con un altro itinerario, si potrà partire dalla Commenda di seguendo la via lungo il porto, concludere alla Porta Molo, congiungendo l’inte-resse per la città storica e per il porto, strumento della sua costante crescita.

Visita ad un tessuto urbano unitario ed esemplare. Ad esempio, Nuova>>, o l’area ottocentesca attorno a Piazza Colombo; oppure, ad infrastrutture particolarmente significative, come il porto. Richiede una fase preliminare in classe e l’organizzazione di un primo rilevamento grafico o

fotografico su cui aprire la discussione in classe e awiare un progetto di ricerca.

4) urbano. L a

proposta può dar luogo a un in pulmann per ricucire in sequenza logica tutti gli aspetti conoscitivi dell’intero ma-nufatto urbano e dei suoi squilibri: punti panoramici, com-mistione fra case e industrie, urbanizzazione selvaggia, con-gestione del traffico veicolare, inquinamento. Un’applica-zione produttiva del consente, invece, di mettere a fuoco un aspetto particolare, articolando maggiormente l’itinerario e serve di introduzione ad una ricerca più ampia ed approfondita. Questa formula appare forse strumento adatto a suscitare interesse per un inizio programmatico nelle scuole medie superiori.

e costruzione.

Lo schema di lavoro potrebbe finire qui, ma ci sembra utile elencare ordinatamente alcune fasi, come promemoria per il docente:

prima proposta in classe ed eventualmente discus-sione del progetto di uno schema costruito dagli alunni;

prima proposta in classe da parte dell’insegnante se l’itinerario è tematico, o generale per la conoscenza delle

o di zone particolarmente emblematiche;

proposta in classe con discussione e schema di progetto degli studenti per la conoscenza del quartiere;

rassegna bibliografica e sopralluogo, con particolare individuazione delle immagini (luoghi) che sarà necessario indicare all’attenzione degli alunni;

verifica sul posto della classe; discussione e costru-zione dell’itinerario progetto definitivo);

presentazione pubblica dei risultati, con mostra interna alla scuola, audiovisivi, pubblicazione ciclostilata, vi-sita guidata organizzata dai componenti della classe per altri compagni.

ITINERARI DI UN GIORNO

P ER LA DEL DI VE R O N A

A. L’ambiente di vita ragazzo: consiste nell’analisi de-gli spazi in cui si svolge la vita del ragazzo, da quelli inerenti all’appartamento in cui abita all’angolo del quartiere in cui vive, al quartiere preso nel suo insieme, alla città (dallo svi-luppo storico urbano alla situazione urbanistica attuale vedere schede metodologiche).

Esempio: La conoscenza della città dal punto di vista sto-rico-urbano;

a) l’impianto romano di Verona;

b) la sistemazione medioevale e rinascimentale; c) l’espansione e del primo ‘900; d) l’espansione nel dopoguerra;

e) il piano regolatore come strumento urbanistico mo-derno.

Storia sviluppo urbanistico della in 1) L’impianto a scacchiera romano: Verona.

2) La città medioevale: Montagnana, la città fortificata; castelli Veronesi.

La città rinascimentale: Sabbioneta, Vicenza, Fer-rara.

La città fortificata: Peschiera. La città industriale: Mestre, Marghera. 136

C. Itinerari naturalistici della Lessinia:

a) terziaria: museo dei fossili; Monte antico vulcano; la cava basaltica di S. Giovanni rione; museo dei fossili e

b) carsico: Val di Mezzane e Val

guilla; la Grotta di Camposilvano; Covolo e la valle delle pi-ramidi; Ponte di le Giare di S. Anna.

c) Era secondaria: Fiumane Molina (paesaggio di pie-tra, cascate, piante ed erbe); Breonio, Monte pastello, anfi-teatro morenico del Garda, anfianfi-teatro di Rivoli, cave di marmo rosso; Corno Spiluga della grotta del ciabattino; S. Anna del Faedo, cave del monte Grappa, museo paletnologico e paleontologico; valle di

grar.

D. Insediamenti umani nella montagna Veronese: malghe, contrade, ville.

monte Baldo dal punto di vista: a) geologico e naturalistico;

degli insediamenti umani; dello sviluppo socio-economico; d) delle tradizioni popolari.

F. La Valpolicella:

a) gli insediamenti preistorici; castellieri;

c) Pieve romanico-longobarda; d) gli insediamenti rurali (corti); e) le ville;

le attività produttive: agricoltura, industria, artigia-nato.

G. La bassa trasformazione del paesaggio agrario; fortificazioni, castelli, pievi, ville e corti.

H. percorso dell’Adige, da Peri a Castagnaro. museo della contadina di Michele

V

ESPERIENZE

LA C A S A D E L V A S A R I

COME ESPRESSIONE DI RESIDENZA RINASCIMENTALE (Ricerca effettuata da una quinta classe della Scuola ele-mentare Borri>> di

Note della

e della ricerca

Prima di illustrare vari punti attraverso quali si è arti-colata la ricerca, è opportuno precisare le educative che l’insegnante si era proposta:

aiutare il formarsi negli alunni di un’idea su come poteva essere un’abitazione rinascimentale, in base a testi-monianze reali; .

ricostruire le strutture umane e sociali dell’epoca; sviluppare l’aspetto linguistico attraverso l’osserva-zione diretta, concretizzandolo nell’espressione orale e scritta;

offrire possibilità interdisciplinari: storia, geografia, arte, matematica, geometria, ecc.;

stimolare negli alunni una maggiore maturazione senza dimenticare l’aspetto creativo, anzi favorendolo.

La linea metodologica dell’indagine, che poteva essere sviluppata sotto diversi aspetti, si è richiamata al concetto di

struttura che consiste nell’aiutare nei ragazzi il formarsi di un metodo della ricerca, da costituire l’ossatura in altri

e promuovere un habitus scientifico secondo le indica-zioni date dai docenti del Magistero di Arezzo, Mencarelli e Rosati, al Corso di aggiornamento per insegnanti elementari del ciclo, del Tale linea si quindi, snodata attra-verso seguenti momenti:

1. Motivazioni.

Hai interesse a conoscere la Casa del Vasari in Arezzo?

IL op

Ricerca attraverso varie documentazioni:

Vita ed opere del Vasari desunte da varie enciclo-pedie;

del Vasari;

L’inventario dei mobili del e La casa del Vasari in di A. Secchi;

nella casa del

Ricerca sul periodo storico al tempo del Vasari, rife-rito alla Toscana.

c) Ipotesi, prima della visita alla casa del Vasari, su come questa potesse essere.

d) Visita.

e) Verifica dopo la visita.

111. (ricerca dal vero).

1) Descrizioni e ricostruzioni della casa del Vasari. 2) Questionario.

Osservazioni della casa dall’esterno: dove siamo (pianta topografica);

come sono palazzi vicini; come si presenta la facciata; quanti piani ha;

perché un piano si chiama nobile; come sono le finestre;

come si presentano due portoni principali; come si chiama la pietra scolpita a rustico intorno al portoncino.

4) Osservazioni all’interno:

quanti piani comprende il piano nobile;

salone: pitture del soffitto, delle pareti e del ca-mino;

le altre stanze: pitture dei soffitti e delle pareti; mobili: dal vero, dall’inventario, ricerche che, verifica e calcoli;

l’archivio, il giardino, le scale.

Sintesi del redatto dagli al termine della ricerca

1. Hai interesse a conoscere la casa Vasari Arezzo?

Risposte:

1) Anche se ci sono stato ho interesse a tornarci per vedere cosa è rimasto oggi dell’abitazione di un artista,

2) A me interessa perché sono curioso di vedere la sua casa con gli affreschi e per conoscere la sua vita.

3) perché le notizie che ho ricercato mi hanno in-curiosito.

4) Ho molto interesse perché vorrei vedere la sua casa, se è bella o brutta e se egli era paziente nel dipingere. 5) Sono curioso perché ho sentito parlare della bra-vura del Vasari e ricordo un suo grande quadro della Pina-coteca di Arezzo.

Mi interessa molto perché voglio vedere le case, mobili, e le opere del Rinascimento.

(Queste sono soltanto alcune delle risposte date dai

.

11. Il gioco ipotesi.

Tutti, prima della visita, abbiamo formulato delle ipotesi per poi verificarle. Ora trascriviamo soltanto quelle di tre compagni; dopo la visita vedremo quali fra tutte si sono av-vicinate o allontanate maggiormente dalla realtà.

1) Immagino la casa del Vasari molto grande e

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