REALTA' E PROSPETTIVE DI SVILUPPO DELLE TRANSIZIONI COMMERCIALI
1. RELAZIONI DELLA JUGOSLAVIA CON L'ESTERO
1.5 Prospettive di penetrazione sul mercato jugoslavo
Sebbene l'economia jugoslava sia di-versificata ed esistano quindi possibilità di esportazione per un'ampia varietà di prodotti, vi sono comunque alcuni set-tori dove le possibilità di penetrazione commerciale sono maggiori.
Seguendo le linee del piano 1976-80 si può prevedere quanto segue.
— Circa la metà degli investimenti in-dustriali previsti dal piano quinquenna-le saranno utilizzati per sviluppare la produzione di energia. Saranno costrui-te 40 nuove centrali, una nuova recostrui-te di distribuzione e sarà ammodernata la struttura di trasformazione e di distri-buzione dell'energia elettrica. Obietti-vo del piano è di ridurre la dipendenza della Jugoslavia dalle importazioni di energia elettrica dall'Austria e
dall'Al-Esportazioni
italiane verso la Jugoslavia
250,2 273,5 249,8 311,8 556,5 502,8 450,9 Importazioni
italiane dalla Jugoslavia
166,5 165,6 220,2 290,0 299,6 222,5 380,7 Saldo (eccedenza delle nostre 83,7 107,9 29,6 21,8 256,9 280,3 70,2 esportazioni sulle nostre
impor-tazioni)
1975 1976 maggio '76 maggio '77 gennaio/ gennaio/
Esportazioni italiane verso la Jugoslavia 502,8 450,9 154,7 234,8 Importazioni italiane dalla Jugoslavia 222,5 380,7 158,9 194,1 Saldo - 280,3 - 70,2 + 4,2 - 40,7 Tasso di copertura delle importazioni 44,3% 84,4% 102,7% 82,7%
sulle esportazioni
Fonte: ISTAT.
bania. Il piano è finanziato dalla Banca mondiale e fa prevedere una domanda sostenuta di attrezzature idro-meccani-che, turbine, generatori, trasformatori, strumenti di controllo, sistemi di riscal-damento e di condizionamento dell'aria. È stata prevista anche la costruzione di una centrale nucleare nell'isola di Vir. Il piano prevede anche di aumentare il grado di utilizzazione delle risorse na-turali. L'estrazione di carbone e lignite dovrebbe aumentare di circa il 6 0 % en-tro il 1980. Gran parte delle attrezza-ture meccaniche saranno fornite dalle industrie jugoslave, ma esiste una do-manda potenziale per la importazione di attrezzature destinate al trasporto e al convogliamento dei materiali ed an-che per macchine utilizzate nell'estra-zione dei minerali.
— Entro il 1986 sarà costruita un'auto-strada che attraverserà la Jugoslavia unendo l'Austria alla Grecia. Il 60% del finanziamento sarà coperto da pre-stiti esteri e ciò indubbiamente favo-rirà l'acquisto sui mercati stranieri di escavatori, macchine per movimento ter-ra, asfaltatrici, attrezzature per costru-zioni varie. Il piano prevede di poten-ziare la produzione di metalli non fer-rosi in modo che entro il 1980 la Jugo-slavia sia un esportatore netto di allu-minio, rame, stagno e zinco. La mag-gior parte dei macchinari dovrebbe es-sere fornita dai paesi dell'Est europeo e in particolar modo dall'Unione Sovie-tica ma restano comunque quote dispo-nibili per le imprese occidentali. Anche ai settori della chimica e della petrol-chimica il piano ha destinato una parte cospicua degli investimenti che dovreb-be raddoppiare entro il 1980 la capa-cità produttiva. Per fare questo la Jugo-slavia dovrà importare dall'Occidente tecnologie, attrezzature, semilavorati di origine chimica, fertilizzanti e pesticidi. È previsto il potenziamento del settore agricolo e dei prodotti alimentari in modo da rendere la Jugoslavia autosuffi-ciente nella produzione di grano entro il 1980 e capace di esportare grano-turco. Esiste una domanda potenziale di macchine per l'industria alimentare. In particolare è prevista l'installazione di nove raffinerie di zucchero e
l'ammoder-Tabella 6. Importazioni della Norvegia ripartite per gruppi di prodotti
Merci
Importazioni (milioni di corone) 1975 1976 ( % ) sul totale Prodotti alimentari
Bevande e tabacco
Materie prime (escluso combustibile) Combustibili, lubrificanti, energia elettrica Grassi animali e vegetali
Prodotti chimici Prodotti semilavorati
Macchinari, attrezzature di trasporto (escluse navi) Manufatti vari Navi Varie Totale 2.792 300 4.811 4.991 84 2.953 9.720 13.068 5.035 6.585 4.017 54.356 3.512 325 4.656 6.777 109 3.453 10.133 17.116 6.184 8.103 4.240 64.608 5,4 0,5 7.2 10,5 0,2 5.3 15,7 26,5 9,6 12,5 6,6 100,0
Fonte: The Norwegian Market.
namento di altri 13 impianti esistenti, programma che comporterà verosimil-mente una importazione di tecnologie e macchinari dai paesi industrializzati del-l'occidente.
— Infine, con il finanziamento della Banca mondiale sarà sviluppato un pro-gramma di potenziamento della rete idrica e di controllo dell'inquinamento atmosferico. È perciò prevista una forte domanda di tubi, bacini in cemento, macchinari e know-how.
2. RELAZIONI DELLA NORVEGIA CON L'ESTERO
Tabella 7. Struttura delle importazioni per paese di provenienza. Anno 1975
(milioni di dollari)
Principali paesi fornitori Importazioni Quota ( % ) 1. Svezia 1.867,2 19,2 2. Germania (RFT) 1.520,9 15,7 3. Gran Bretagna 942,0 9,7 4. Stati Uniti 692,7 7,1 5. Giappone 594,1 6,1 6. Danimarca 563,6 5,8 7. OPEC 469,9 4,8 8. Olanda 437,7 4,5 9. Francia 364,4 3,8 10. Italia 150,7 1,6 Resto del mondo 2.101,6 21,7 9.704,8 100,0 Fonte: OCDE, Trade by Commodities.
2.1 La s t r u t t u r a d e l l ' i m p o r t n o r v e g e s e
La struttura industriale e l'alto livello del reddito pro-capite sono i fattori prin-cipali dell'inteso scambio internazionale della Norvegia. L'economia norvegese ha una struttura tale da renderla « aper-ta » e lo scambio di prodotti con altri paesi è in costante aumento. Nel 1976 le importazioni di merci e navi hanno raggiunto i 64.608 milioni di corone, il che equivale al 28% del PIL della Nor-vegia. Nello stesso anno le esportazioni
hanno raggiunto i 43.608 milioni di co-rone, pari a circa il 2 6 % del PIL. Co-me dimostra la tabella 6 la Norvegia importa soprattutto macchinari e attrez-zature per trasporti, prodotti semilavo-rati, navi, combustibili, energia elettrica e prodotti alimentari.
I principali paesi esportatori verso la Norvegia seno la Svezia, la Germania e la Gran Bretagna (tab. 7).
La bilancia commerciale norvegese è in surplus soltanto nei confronti della Gran Bretagna mentre invece è
Tabella 8. Importazioni della Norvegia (milioni di dollari, 1975)
Settore Totale (milioni $)
Italia (milioni $) (%)
— Principali paesi fornitori e quota ( % )
Mezzi di trasporto 1.900,0 17,6 0,9 Germania (RFT): 22,9; Giappone: 22,7; Svezia: 21,6; Olanda: 7,1; Francia: 4,0.
Attrezzature elettriche e macchinari 1.879,6 48,7 2,6 2,6 Germania (RFT): 23,1; Svezia: 22,1; USA: 13,0; Gran Breta-gna: 11,9; Danimarca: 6,0.
Materiali grezzi 955,1 4,9 0,5 Medio Oriente: 40,9; Gran Bretagna: 15,3; Africa: 10,6; Europa (escluso combustibile) Est: 4,0; Svezia: 3,9.
Materiali grezzi 756,4 4,5 0,6 Svezia: 24,3; Canada: 19,5; USA: 12,5; URSS: 3,8; Africa: 3,6. (incluso combustibile)
Chimica 739,8 53,3 0,7 Germania (RFT): 16,1; Svezia: 14,9; Gran Bretagna: 13,6; USA: 7,1; Danimarca: 7,0.
Alimentari 536,1 536,1 10,5 10,5 2,0 2,0 Danimarca: 13,5; Svezia: 11,3; USA: 10,3; Gran Bretagna: 10,2; Brasile: 7,3.
Abbigliamento 319,3 6,8 2,1 Danimarca: 18,0; Svezia; 17,7; Gran Bretagna: 14,7; Finlandia:
Abbigliamento 6,8 2,1
12,8; Hong Kong: 11,0.
Tessile 288,1 288,1 7,7 7,7 2,7 2,7 Gran Bretagna: 15,6; Germania (RFT): 13,6; Svezia: 13,4; Dani-marca: 12,6; Austria: 5,6.
Vetro, ceramica e cemento 116,1 2,3 2,0 Svezia: 18,8; Germania (RFT): 18,0; Gran Bretagna: 17,9; Dani-Vetro, ceramica e cemento 116,1 2,3 2,0
marca; 12,2; Belgio-Lussemburgo: 5,6.
Calzature 68,3 8,0 8,0 11,7 11,7 Austria: 14,3; Gran Bretagna: 14,1; Portogallo: 12,2; ltal[a: 11,7; Svezia: 8,5.
Bevande 57,6 2,7 4,7 4,7 USA: 23,8; Finlandia: 12,7; Francia: 11,1; Gran Bretagna: 10,1; Africa: 5,9; Italia: 4,7.
Articoli cuoio 23,3 0,2 0,8 Svezia: 21,0; Gran Bretagna: 15,9; Austria: 15,8; Germania (RFT): 15,4; Grecia: 10,7.
Fonte: OCDE, Trade by Commodities.
taria rispetto agli altri paesi e in parti-colar modo rispetto a Svezia, Repubbli-ca Federale TedesRepubbli-ca, DanimarRepubbli-ca, Stati Uniti, Olanda e Giappone.
Gran Bretagna, Svezia e Germania (RFT) coprono il 44% del totale delle importazioni norvegesi e assorbono il 53% del totale delle esportazioni. La Norvegia importa dalla Svezia soprattut-to prodotti di consumo, macchinari e veicoli per trasporto; dalla Germania compra macchinari e veicoli. Per quanto riguarda il Giappone l'elevata quota di importazioni è dovuta all'acquisto di navi.
Come risulta dalla tab. 8, la Germania (RFT) è il principale venditore in Nor-vegia di mezzi di trasporto (22,9% del totale), attrezzature elettriche e macchi-nari (23,1%), prodotti chimici (16,1%). La Danimarca è invece al primo posto Per i prodotti alimentari (13,5%) e l'ab-bigliamento (18%); la Gran Bretagna per i prodotti tessili (15,6%) e la Sve-zia per vetro, ceramica e cemento.
Tabella 9. Bilancia commerciale Italia/Norvegia (milioni di lire)
1970 1971 1972 1973 1974 1975 1976 Esportazioni italiane verso la Norvegia 38.891 51.896 44.363 47.557 71.590 79.009 123.0 Importazioni italiane dalla Norvegia 40.401 42.117 43.928 69.256 106.128 100.100 103.6 Saldo (deficit delle
no-stre esport, rispetto alle nostre import.)
- 1.510 9.779 435 - 21.699 - 34.538 - 21.091 19.3
1975 1976 Genn./Giu. '76 Genn./Giu. '77 '77 su '76 Increm.
Esportazioni 79.009 123.052 50.658 79.334 56,6 Importazioni 100.100 103.693 36.820 57.434 56,0 Tasso di copertura delle
im-portazioni sulle esim-portazioni
126,7% 84,3% 72,7% 72,4%
Fonte: ISTAT.
Popolazione Superficie
Prodotto Interno Lordo (PIL)
Reddito pro-capite
Importazioni totali
Esportazioni totali
Importazioni dall'Italia Esportazioni verso l'Italia 1 corona norvegese = 168,82
3.998.000 (1974) 386.308 kmq
30,9 miliardi di dollari (1976) (Italia: 170 miliardi di dollari) 7685 dollari (1976)
(Italia: 3026 dollari)
64,6 miliardi di corone (1976) (10.943) miliardi di lire circa 42,6 miliardi di corone (1976) (7216) miliardi di lire circa 123 miliardi di lire (1976) 103 miliardi di lire (1976) lire italiane (20 gennaio 1978).
Bergen)*
Principali città (migliaia di abitanti):
Oslo 464,9; Bergen 213,9; Trondheim 134,0; Stavanger 85,6.
Negli ultimi anni è stato particolarmente forte l'aumento delle importazioni pro-venienti dalla Svezia. Sostenuto è stato anche quello delle importazioni prove-nienti dalla Germania (RFT), dalla Gran Bretagna e dall'Olanda. Modesto
è stato invece l'aumento delle
importa-zioni dagli Stati Uniti.
Per quanto riguarda il futuro, quattro elementi fanno della Norvegia un mer-cato ad altissimo potenziale:
1) la dimensione del PIL (che è di poco inferiore a un quinto di quello ita-liano);
2) l'altissimo reddito pro-capite (7685 dollari, tra i primi quattro nel mondo); 3) un'economia che per la propria struttura industriale è necessariamente aperta alle importazioni;
4) un programma di riconversione in-dustriale che prevede forti investimenti di capitale oltre ad un aumento dei red-diti reali disponibili per il consumatore (v. al precedente punto 3).
2.2 La struttura delle esportazioni