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La puntualizzazione delle strategie e del portafoglio di attività

Nel documento PIANO TRIENNALE 2006-2008 (pagine 35-41)

3. Lo stato di avanzamento delle attività e risultati conseguiti 1 Lo stadio di realizzazione del riorientamento programmatico

4.2 La puntualizzazione delle strategie e del portafoglio di attività

Sono confermate le scelte di fondo sul portafoglio “strategico” del CNR indicate nel Piano triennale 2005-2007 che consistono nel percorrere le tre direttrici di intervento in coerenza con il PNR:

− la Ricerca Spontanea a Tema Libero; − le attività di sviluppo competenze;

− i progetti relativi alle linee tematiche a carattere strategico,

nonché la relativa ripartizione orientativa delle risorse, espresse in una rappresentazione full cost delle attività, nella misura percentuale di 15, 15,70.

Le risorse attribuite alle singole aree Tematiche a carattere strategico, inclusive delle rispettive attività di sviluppo competenze, risultano dalla seguente tabella:

% Fondi % Ricercatori Terra e Ambiente 20 18 Energia e trasporti 5 5 Agroalimentare 7 10 Medicina 15 13

Scienze della Vita 5 6

Progettazione Molecolare 9 12 Materiali e Dispositivi 19 11 Sistemi di Produzione 6 6 ICT 7 8 Identità Culturale 4 7 Patrimonio Culturale 3 4 Totale 100 100

La ripartizione potrà essere comunque adeguata in base ai risultati delle ricerche e, più in generale, alle opportunità e necessità poste dal PNR e ai programmi di altri organismi di ricerca quali ENEA, INFN e INGV.

E’ in fase di valutazione la possibilità di promuovere la definizione e la puntualizzazione dei contenuti e degli obiettivi di una potenziale dodicesima macroarea tematica sulla Modellistica e simulazione (con riferimento alla matematica applicata e all’ingegneria dei sistemi) al fine di valorizzare in maniera più adeguata il portafoglio di competenze e risorse del CNR nel settore, anche alla luce dei potenziali interessi dei partner esterni. Allo stesso tempo sono in fase avanzata di definizione e articolazione in commesse alcuni progetti interdipartimentali presentati nel Piano triennale 2005-2007, individuando le modalità di gestione coordinata tra i diversi Dipartimenti coinvolti. Sono in corso di precisazione i contenuti e gli obiettivi di nuove iniziative per cui è emersa la necessità di definire progetti di interesse di più Dipartimenti, in particolare, sui temi della biodiversità, dei materiali magnetici per applicazioni in medicina e delle nanoscienze. Per quel che riguarda le attività di Ricerca Spontanea a Tema Libero, la quota destinata a tali attività (in termini di full cost) pari al 15%, va riferita al contributo del Fondo di funzionamento ordinario del MIUR non soggetto a vincoli di spesa. La Ricerca Spontanea a Tema Libero non può essere finanziata ricorrendo a risorse derivanti da fonti esterne, in quanto queste in massima parte sono finalizzate su specifici obiettivi concordati con il partner che conferisce dette risorse.

Le proposte di Ricerca Spontanea a Tema Libero tipicamente hanno durata pluriennale. Pertanto, nell’eventualità di proposte di ricerca triennali, ogni anno, a regime, potranno essere approvate nuove proposte nella misura di un terzo del budget totale a disposizione per tale tipologia di ricerca per quell’anno, a parte l’eventualità di poter disporre di ulteriori risorse conseguenti a possibili interruzioni anticipate di attività precedentemente avviate. La quantificazione delle risorse per ciascun anno, a parte i primi due anni di avvio, deve prendere in considerazione, nell’ipotesi di una durata triennale delle attività, la copresenza di iniziative aventi uno, due e tre anni di esistenza.

Nella tabella successiva è riportata l’incidenza della Ricerca Spontanea a Tema Libero sul bilancio di previsione 2006; il totale delle disponibilità da fonti interne a gestione decentrata spendibili nel 2006 è pari a circa 12 milioni di euro che corrispondono a 67 milioni di euro in termini di full cost. Tale valore potrà essere incrementato a 17 milioni di euro (cui corrispondono in rappresentazione full cost delle risorse, 95 milioni di euro) se l’importo del Fondo di funzionamento ordinario del MIUR libero da vincoli di destinazione raggiungerà almeno il valore di 575 milioni di euro.

II annualità di (a)

Anticipo Saldo Totale

Annualità Bilancio 2005 2006 2006

a b c d

attività comprese nei Pdg

2005 esito previsto valutazione esito previsto valutazione Disponibilità da fonti interne a

gestione decentrata 4 7 11 3

Costo del personale e quota di spese generali a gestione

accentrata 16 32 48 14

Totale 20 39 59 17 Impatto totale su

esercizio 20061

Importo disponibilità iniziali 2006

h=(d+e+f) h=(b+d+e) Disponibilità da fonti interne a

gestione decentrata 17 12

Costo del personale e quota di spese generali a gestione accentrata

78 55

Totale 95 67

Quota minima iniziale Quota legata a entità FFO1 Totale

Annualità Bilancio 2006 2006 2006

e f g

esito previsto valutazione esito previsto valutazione Disponibilità da fonti interne a

gestione decentrata 2 12 14

Costo del personale e quota di spese generali a gestione accentrata

9 55 64

Totale 11 67 78

Proposte avviate nel 2005

I annualità

Proposte da avviare nel 2006

1 Le somme indicate saranno raggiunte se l'importo del FFO libero da vincoli di destinazione raggiunge il valore di 575 milioni di euro

I annualità la seconda annualità di b

non genera esborsi nel 2006

La selezione delle proposte di Ricerca Spontanea a Tema Libero sarà affidata a referees individuati tra esperti che operano presso università e strutture di ricerca pubbliche e private in base alle aree aggregazioni dei settori scientifico-disciplinari indicate nell’Allegato A del D.M. del MIUR del 4 ottobre 2000. Per ciascuna area è stato individuato un gruppo composto da 5 referees.

Viene inoltre definita la ripartizione ex ante delle risorse da fonti interne a gestione decentrate tra le diverse “aree disciplinari” al fine di evitare il confronto diretto di proposte di contenuto intrinsecamente eterogeneo; questa scelta corrisponde a un criterio di coerenza con analoghe valutazioni (si pensi ai PRIN) condotte in sede nazionale.

La selezione delle proposte di Ricerca Spontanea a Tema Libero viene attuata attraverso l’utilizzo di un apposito disciplinare, nel quale sono esposti i criteri di selezione delle proposte, mutuati da quelli già utilizzati dal MIUR per i bandi PRIN, basati sull’analisi della qualità e della fattibilità della proposta, della qualificazione scientifica dei proponenti e dell’idoneità dei gruppi operativi a svolgere l’attività prevista.

PARTE B. STRUTTURE, PROCESSI E REPERIMENTO DELLE RISORSE

5. La riorganizzazione della rete scientifica e l’avvio del processo di valutazione

Anche se si poteva sostenere che il primo passo formale nell’attuazione della riforma dovesse essere la ristrutturazione della rete scientifica, si è rivelata efficace la scelta di far precedere la ridefinizione dei programmi rispetto agli interventi di riassetto degli Istituti. Il consolidato percorso strategie, risorse, regole è stato compiuto con la redazione dei Regolamenti. Ulteriori passaggi hanno consentito, con il determinante contributo degli Istituti, di raccogliere informazioni di grande rilievo per la definizione esecutiva del processo di riorganizzazione. Significativa sul piano metodologico anche la scelta di rendere i diversi documenti di approfondimento immediatamente disponibili a tutti, attraverso la loro pubblicazione sul sito web del CNR. La fruibilità e leggibilità delle informazioni acquisite è stata rafforzata dalla messa in funzione del già citato sistema informativo di gestione delle conoscenze SIGLA.

L’obiettivo strategico da perseguire nella riorganizzazione della rete degli Istituti CNR deve essere quello di mirare soprattutto a creare sinergie nello svolgimento delle attività. Per il raggiungimento di tale obiettivo, le formule più tradizionali prevedono:

− approcci basati su coerenza disciplinare;

− approcci che privilegiano la prossimità territoriale;

− approcci che fanno riferimento ai contenuti programmatici.

Ciascuno di questi approcci presenta punti di forza ma anche aspetti di criticità tali da non consentirne un suo utilizzo esclusivo per le seguenti considerazioni:

− la multidisciplinarità e l’interdisciplinarietà all’interno di un Istituto rappresentano un obiettivo da valorizzare, non raggiungibile attraverso il perseguimento di una logica puramente disciplinare;

− la prossimità territoriale può rappresentare un vincolo troppo rigido e se portato all’estremo può diventare irrealistico;

− l’approccio programmatico rischierebbe di far sovrapporre i due vettori della matrice Dipartimenti/Istituti, generando contraddittorietà nei rapporti con l’interno e l’esterno.

In coerenza ai criteri generali previsti dall’art. 25 del regolamento di organizzazione e funzionamento, che peraltro ricalca quanto indicato dal comma 2 lettera c dell’art. 19 del D. Lgs. 127/03, un approccio interessante può essere quello rappresentato dalla “prossimità” tematica delle commesse dei diversi Istituti.

Vale a dire che elemento rilevante per definire i contenuti di un Istituto, nella nuova definizione, è l’insieme di gruppi di ricerca impegnati su commesse tra loro correlate. Tale approccio può contare sui seguenti punti di forza:

− corrisponde alla natura issue oriented di molte delle commesse;

− è gia metabolizzato, in quanto le commesse sono nate come proposte bottom up, e pertanto si eviterebbe di rimettere in discussione rapporti interni ed esterni già consolidati;

− evita doppie catene di leadership all’interno degli Istituti che si innescherebbero qualora la struttura interna dell’Istituto fosse del tutto scorrelata con l’articolazione delle attività;

− semplifica sia i rapporti tra ciascun Istituto e il Dipartimento di prevista afferenza, sia i rapporti tra Istituti che hanno moduli di attività incrociati;

− facilita la trasformazione in sinergia di eventuali sovrapposizioni.

Una valutazione sull’approccio da perseguire per la riorganizzazione delle rete scientifica dovrà comunque tenere conto del contributo del Consiglio Scientifico Generale e del Consiglio dei Direttori di Dipartimento come previsto dall’art. 25 comma 1 del regolamento di organizzazione e funzionamento.

Un concreto passo avanti è stato compiuto attraverso la decisione di mettere a bando la posizione di Direttore di 67 dei 107 Istituti preesistenti, individuati in base a criteri tesi a identificarne la massa critica e la consistenza della missione. Sono definite in tal modo le precondizioni perché possa iniziare quel periodo di valutazione che è previsto abbia luogo con la partecipazione di tutti gli organismi, anche collegiali. Dopo un ulteriore approfondimento, che è previsto sia completato entro tre mesi, si potrà procedere con la stessa metodica sopra illustrata, relativamente agli altri Istituti.

I principi e le procedure per la nuova fase di riorganizzazione della rete scientifica sono previsti dall’art. 56 del regolamento di organizzazione e funzionamento, in particolare il comma 5, in applicazione del quale “entro un anno dall’insediamento dei direttori di Dipartimento il Consiglio di amministrazione procederà ad una valutazione delle attività svolte dai Dipartimenti e dagli Istituti al fine di adottare eventuali interventi di riorganizzazione, in attuazione dell’art. 19 comma 2 lettera c) del decreto di riordino”, dell’art. 25 comma 2 che fissa i criteri sul “raggiungimento della dimensione adeguata in termini di risorse umane e che, per le discipline scientifiche-tecnoligiche, strumentali, deve essere valutato anche in relazione alla possibilità di collaborazione con le Università, con altri organismi scientifici e con altre strutture di ricerca pubbliche o private, così da assicurare una capacità di ricerca complessiva adeguata e coerente con gli obiettivi del PNR e tale da consentire una cooperazione con analoghe strutture di livello internazionale”, nonché dell’art. 24 comma 3 che individua “logiche di coerenza disciplinare, di integrazione multidisciplinare o di sviluppo interdisciplinare, con riferimento al patrimonio di competenze esistente e alle esigenze della sua evoluzione”. E’ pertinente una riflessione di carattere generale accennata precedentemente: quanto più efficace è la gestione progettuale nel dialogo Dipartimenti – Istituti tanto meno pressante è l’esigenza di razionalizzare la struttura degli Istituti, in quanto la gestione progettuale è in grado di trasformare in sinergie potenziali duplicazioni e di ottimizzare l’impiego delle risorse.

Per quel che riguarda il processo di valutazione, va sottolineato che il Comitato di Valutazione, previsto dall’art. 10 della legge di riforma del CNR (D. Lgs. 127/03), ha avviato le proprie attività il 1 febbraio 2006.

Il Comitato sta predisponendo un primo documento con il quale, come previsto dal regolamento, comunica al Consiglio di amministrazione il programma di attività e le metodologie che intende adottare per lo svolgimento delle proprie funzioni. Il Comitato valuterà inoltre l’opportunità di esprimere una prima sintetica valutazione sullo stato di conseguimento dei risultati ottenuti in relazione agli obiettivi programmatici fissati nel Piano triennale di attività 2005-2007, anche in correlazione con la definizione delle previsioni 2006-2008.

Considerazioni puntuali saranno naturalmente effettuate dal Comitato di Valutazione dopo una più approfondita analisi dei risultati dell’Ente svolte con le metodologie ritenute più efficaci allo scopo.

Nel documento PIANO TRIENNALE 2006-2008 (pagine 35-41)

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