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Q UALIFICAZIONE SCIENTIFICA E PROFESSIONALE

Nel documento deliberazione n. 107 (pagine 49-52)

Legge 11 gennaio 2018, n. 3 “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché

5 L E DIRETTRICI TRASVERSALI DI SVILUPPO

5.7. Q UALIFICAZIONE SCIENTIFICA E PROFESSIONALE

Raggiungere obiettivi strategici ambiziosi è possibile solo saldando un patto di alleanza forte con i professionisti del nostro SSR. Il nostro SSR gode di professionalità molto qualificate e vede la presenza sul territorio dell’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), ove insiste anche la Facoltà di Medicina, considerata di rilievo negli score nazionali, unitamente alla presenza di Università e Facoltà altrettanto di rilievo (Università di Camerino, Macerata e Urbino), ove insistono facoltà scientifiche, sociali e umanistiche che arricchiscono il sapere della nostra regione, garantendo anche Corsi di perfezionamento e Master in management sanitario che di fatto consentono la creazione e sviluppo di una classe dirigente sanitaria preparata e capace.

Lo sviluppo di nuove modalità assistenziali, la medicina proattiva nei distretti ed in particolare la sperimentazione di modelli organizzativi maggiormente efficaci nelle Aree Interne può realizzarsi grazie ad una attenta e profonda qualificazione e riqualificazione professionale.

La formazione continua come risorsa per la crescita e il miglioramento della qualità dell'assistenza del Sistema Sanitario regionale si pone come strumento ancorato a 4 obiettivi fondamentali:

- obiettivo organizzativo, rispetto al quale costituisce il supporto indispensabile per attivare processi di revisione organizzativa e sviluppare le professionalità necessarie a nuovi ruoli e nuove competenze; - obiettivo tecnologico, rispetto al quale è diretta a preparare gli operatori al miglior utilizzo di strumenti

tecnologici, informativi e informatizzati quali la telemedicina;

- obiettivo di sviluppo delle risorse umane, mirato ad accrescere competenze, abilità per lo sviluppo professionale delle diverse professioni sanitarie e non, e della classe dirigente chiamata al governo efficace ed efficiente delle medesime risorse;

- obiettivi di qualità dei servizi allo scopo di produrre un reale miglioramento di efficienza ed efficacia dei servizi sanitari offerti ai cittadini.

Una bassa alfabetizzazione sanitaria (Health Literacy) influenza la capacità di comprendere le informazioni sulla salute, accedere ai servizi, utilizzare i farmaci e gestire autonomamente la propria patologia. Questa problematica affligge circa il 47% della popolazione europea ed il 55% di quella italiana, con conseguenze negative sulla salute, in particolare per le fasce più svantaggiate e gli anziani.

Favorire l’implementazione di una formazione adeguata degli studenti delle facoltà mediche, infermieristiche e delle altre professioni sanitarie per migliorare la comunicazione tra paziente ed operatore potrà ridurre le difficoltà legate alla bassa alfabetizzazione sanitaria, contribuendo al raggiungimento di molti obiettivi del presente Piano.

Rimuovere le barriere culturali che ostacolano la comunicazione costituisce un obiettivo ambizioso. La regione partecipa a progetti europei sul settore da anni (IROHLA, IMPACCT) e ora vede la possibilità di portare l’esperienza a sistema nell’ambito del SSR. Infatti, è prevista per l’inizio del 2019 una sperimentazione presso la Facoltà di Medicina dell’UNIVPM di un percorso formativo specifico sull’alfabetizzazione sanitaria.

Il family learning e la formazione sui problemi di alfabetizzazione sanitaria, unite alle forme tradizionali di formazione, favoriranno l’incremento della formazione specialistica e la ridefinizione dei profili professionali, garantendo così una qualificazione scientifica e professionale per adeguare e valorizzare le competenze e le esperienze degli operatori, dei pazienti e delle famiglie, oltre che interventi innovativi che consentiranno il miglioramento delle cure.

La futura carenza dei professionisti sanitari MMG, PLS e specialisti di diversi settori sarà una sfida dura da affrontare e la logica di rete assistenziale e formativa distribuita sull’intero territorio regionale potrà aumentare la capacità formativa della Facoltà di Medicina nelle sue scuole di specialità (vedi Protocollo d’Intesa Regione-UNIVPM, DGR n. 1092 del 6 agosto 2018). Contestualmente potrà alimentare la frequenza degli specializzandi nell’ambito degli Enti del SSR, consentendo la presenza di medici in formazione e contestualmente fidelizzando con loro un rapporto privilegiato che ne faciliti la permanenza nelle sedi presso cui operano al termine della formazione specialistica, nell’ambito del normale svolgimento del reclutamento concorsuale previsto dalle norme.

La qualificazione professionale non può non tener conto della peculiarità del sistema sanitario regionale che si esprime attraverso la ricerca nazionale ed internazionale con picchi di elevata qualificazione in grado di tradurre in forme assistenziali e in modelli organizzativi innovativi i risultati che emergono dalla ricerca, anche nell’ambito degli aspetti gestionali secondo le logiche del lean thinking.

La presenza, nel sistema, non solo delle università ma anche dell’IRCCS INRCA di Ancona, qualificherà l’assistenza agli anziani e promuoverà le attività di prevenzione volte al mantenimento dello stato di salute mediante interventi mirati nella logica del life long learning e con l’obiettivo di perseguire non solo l’eccellenza delle prestazioni assistenziali erogate nelle sue due strutture sanitarie (Ancona e Fermo), ma anche una ricerca scientifica di alto livello che sveli i meccanismi della longevità, della fragilità dell’anziano e dei loro determinanti. Il ruolo e le finalità dell’IRCCS–INRCA fanno riferimento a due ambiti fondamentali e fortemente integrati fra loro: la ricerca traslazionale nel campo biomedico, epidemiologico, clinico e in quello dell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, e l’attività assistenziale con prestazioni di ricovero e cura di alta specialità.

La regione partecipa, sia con l’ARS che con l’INRCA, all'azione congiunta ADVANTAGE (co-finanziata dal Programma Salute dell’Unione Europea). Tale progetto coinvolge 22 Stati membri e oltre 33 soggetti con l’obiettivo di sviluppare una strategia Europea comune di prevenzione, screening, diagnosi precoce e valutazione della fragilità . ADVANTAGE, grazie all’identificazione dei componenti chiave della fragilità e della sua relativa gestione, promuoverà inoltre i cambiamenti necessari per l’organizzazione delle cure e la loro adozione all'interno del sistema socio-sanitario, favorendone la sostenibilità. Il prodotto finale sarà il “Frailty

Prevention Approach” (FPA), un modello europeo comune per contrastare la fragilità e un piano d’azione con

approccio gestionale e modelli assistenziali comuni per le persone anziane fragili o a rischio di sviluppare fragilità, declinabili e adattabili al profilo sociale e sanitario specifico di ciascuno stato membro dell’Unione Europea (UE).

Nel documento deliberazione n. 107 (pagine 49-52)