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I Qr Code dei Musei Civici di Bologna 110

Il caso dei musei civici di Bologna rappresenta un secondo esempio di applicazione dei codici Qr Code nel contesto museale, differenziandosi dal caso di faenza per una maggiore qualità, dovuta soprattutto al fatto che il comune si è appoggiato a terzi per lo sviluppo della soluzione.

Il sistema viene utilizzato contemporaneamente da più musei appartenenti al comune, i quali fanno parte della rete civica Iperbole, che raggruppa i seguenti: MAMbo, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali

d'Arte, Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna82. L’iniziativa è nata nel 2011 presso il Museo Archeologico, le Collezioni Comunali d’Arte, il Museo Civico del Risorgimento e Palazzo d’Accursio, per poi essere ampliata a tutti gli altri musei del comune nei mesi successivi. Attualmente è stato accantonato il progetto di connettere anche il centro storico della città, dove i Qr Code dovrebbero essere disposti difronte a palazzi storici e monumenti per fornire informazioni e suggerire percorsi turistici.

L'idea è nata dalla volontà di potenziare l’uso delle ICT come forma innovativa di comunicazione e promozione del patrimonio conservato nei musei, e nel contempo dalla volontà di migliorare l’erogazione dei servizi, sfruttando la diffusione, ormai su larga scala, di smartphone, palmari e dispositivi similari, che divengono moderne e potenti audio-video guide. L’obiettivo era rendere l’uso del codice QR un sistema per rendere più attuale l’intero sistema di comunicazione dei musei, in modo da offrire un servizio funzionale capace di avvicinare al patrimonio culturale le fasce di pubblico più giovane, quelle più facilmente inclini all’uso dei moderni sistemi di comunicazione di massa. Del resto, il progetto si è inserito nel più ampio percorso di sperimentazione dell’uso delle ICT applicate ai beni culturali, che il Comune di Bologna sta portando avanti con successo già da molti anni: ricostruzioni tridimensionali e database interattivi fanno già parte della missione di comunicazione dei musei.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Loquendo, una società del Gruppo Telecom Italia, il quale ha messo a disposizione le proprie capacità tecniche per la realizzazione. La realizzazione iniziale, che prevedeva la partecipazione di quattro musei, è costata 26.000 euro sostenuti con l’aiuto della Fondazione dal Monte di Bologna e Ravenna83. Tuttavia ai costi sostenuti con la sponsorizzazione si sono aggiunti anche costi diretti e indiretti sostenuti dal Comune di Bologna e che corrispondono ad una cifra pari ad altri 26.000 euro. Una somma che tuttavia

                                                                                                                         

82  In  http://www.comune.bologna.it/comune/organigramma/17:1083/5018/  

(25/09/2014)  

83  PILATI  C.,  In  visita  al  museo  guidati  dal  cellulare  nell'  uovo  di  Pasqua  200  opere  taggate,  La  

Repubblica,  22  aprile  2011  

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/04/22/in-­‐visita-­‐al-­‐museo-­‐ guidati-­‐dal-­‐cellulare.html  (25/09/2014)  

corrisponde per la gran parte al costo del personale impiegato nel progetto come gruppo di lavoro, ossia al costo di nove dipendenti retribuiti che hanno svolto le attività di coordinamento, produzione e postproduzione dei contenuti, promozione e comunicazione. Non sono per tanto definibili come un vero costo diretto di progetto, poiché i dipendenti erano ovviamente già retribuiti dal Comune di Bologna stesso. Il progetto, dunque, si caratterizza per un forte elemento di innovatività e per i bassi costi di gestione e implementazione del servizio, poiché entrambi realizzati dai dipendenti interni all’ente.

I contenuti sono stati realizzati dal personale del comune e dei musei, mentre la loro realizzazione audio è stata possibile grazie ad un sistema di lettura automatico creato da Loquendo, il quale si caratterizza per una maggior fluidità, naturalezza ed espressività rispetto ad altri sintetizzatori vocali. I contenuti vocalizzati sono stati elaborati in tre formati (mp3, formato open source e wav): quando si interroga il Qr Code, il sistema riconosce il tipo di device e “fornisce” l'audio nel formato adatto e migliore84.

Il Comune in fase d’implementazione ha dovuto affrontare due punti critici, il primo è stato la posizione dei Qr Code in modo da permettere un corretto inquadramento con la fotocamera, questione che in alcuni casi non è stata risolta in maniera ottimale; il secondo è stato la questione del WiFi che all’epoca non garantiva una copertura totale, ma che attualmente è stata notevolmente migliorata, offrendo un servizio gratuito al visitatore.

La facile realizzazione, i bassi costi d’implementazione e gli altrettanto bassi costi di gestione, hanno reso questo sistema estremamente valido all’interno del contesto bolognese. Tra i maggiori risultati ottenuti vi è stata la possibilità di raggiungere il grande pubblico e di aver aumentato i contenuti, in particolare audio e video, che i musei sono in grado di trasmettere ai visitatori. Tra i vantaggi di questo sistema è infatti da annoverare la possibilità di inserire, sul sito – ottimizzato per device mobili - cui le “etichette” QR rimandano, qualsiasi tipo di contenuto web. Il progetto di ampliare l’applicazione alla realtà cittadina dimostra l’intenzione di creare un sistema informativo omogeno all’interno della città in modo da offrire un servizio completo al visitatore.

                                                                                                                         

84  In:  http://informa.comune.bologna.it/iperbole/cultura/video/38955/id/43426  

Nonostante alcuni aspetti da migliorabili, come l’eccessiva lunghezza delle parti introduttive che si trovano all’inizio di ogni sala (raggiungono fino ai sei minuti di ascolto audio, con il rischio di annoiare l’utente), risulta essere una delle migliori applicazioni presenti sul nostro territorio poiché si riscontra una particolare attenzione per i contenuti, chiari ed efficaci, per la loro presentazione grafica semplice ed intuitiva, per la creazione di un mezzo di comunicazione che contribuisce a saldare la rete presente tra i musei comunali.