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Il quadro in Afghanistan, tra produzione di oppio e profonda instabilità

5. Coltivazione e produzione di oppiacei in Asia

5.2 Il quadro in Afghanistan, tra produzione di oppio e profonda instabilità

L’Afghanistan proviene da decenni di guerra ed instabilità. La produzione di oppio nel paese ha avuto inizio nel periodo dell’invasione sovietica ed è cresciuto costantemente

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Production de drogue et stabilite des etats, op.cit. p.18

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fino a diventare un perno dell’economia locale. Come altre regioni che soffrono di narcotraffico e di movimenti insurrezionalisti, i fondi raccolti vengono utilizzati per l’acquisto di materiale bellico e per perpetrare il conflitto anche se, in Afghanistan, questo fenomeno ha radici ancora più profonde, in quanto i ricavi della produzione di eroina sono l’introito più grande derivante dall’export. Lo United Nations Office for Drug and Crime (UNODC) stima che i trafficanti afghani abbiano raccolto circa 1.9 miliardi US$ nel solo 2009, 1/5 rispetto al PIL (generato da attività lecite) del paese, descrivendo un cospicuo incremento rispetto ai dati degli anni precedenti e mostrando una dipendenza spiccata da questo genere di ricavi. Nell’anno in questione, le tonnellate prodotte in Afghanistan sono state ben 6.900, che corrispondono al 95% del totale mondiale; l’impatto di una massa così enorme di stupefacenti si estende ben oltre i confini afghani, influenzando gli stati vicini. Si presume che circa 375 tonnellate vengano spedite in tutto il mondo dopo aver attraversato i paesi confinanti, in particolare Pakistan (150tn), Iran (105tn) e paesi centroasiatici come Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan120.

Alcuni tra i più importanti trafficanti della regione e molti ufficiali pubblici corrotti possono riciclare il denaro sporco attraverso operazione finanziarie internazionali, soprattutto nell’hub di Dubai, prossimo ai confini afghani. Nonostante gli sforzi delle autorità, la presenza di molti afghani nel paese e l’ampio sistema finanziario informale presente, rendono Dubai particolarmente vulnerabile allo sfruttamento da parte di organizzazioni criminali e terroristi. Gli stupefacenti sono una larga fetta di questa economia informale, a tal punto che nel 2006 UNODC ha dichiarato che circa il 60% dei fondi trasferiti in Afghanistan fossero correlati al mercato della droga121. Oltre al riciclaggio, anche le sostanze chimiche richieste per la trasformazione dell’oppio in eroina è diventato nel tempo un importante business per i narcotrafficanti. Ogni anno occorrono circa 13.000 tonnellate di sostanze chimiche che non sono legalmente inviabili in Afghanistan; queste vengono deviate verso destinazioni limitrofe e il loro prezzo si è elevato enormemente dalla fine degli anni ’90 alla fine della prima decade degli anni duemila. L’anidride acetica, sostanza basilare per ottenere l’eroina, nel 1998 costava 24 US$ al litro, mentre nel 2008 ha raggiunto cifre tra i 300 ed i 350 US$ al litro122.

120

International Federation for Human Rights, Observatory for the Protection of Human Rights Defenders Annual Report, Guatemala, June 2009

121

Addiction, Crime and Insurgency: the transnational threat of Afghan opium, UNODC, October 2009. p.11

122

Afghanistan’s Drug Industry: structure, functioning, dynamics and implications for counter-narcotics policy, UNODC, World Bank, 2006 p.161

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L’approvvigionamento finanziario è un problema molto sentito nei paesi sconvolti da lunghi conflitti. L’Afghanistan in particolare ha sofferto pesantemente l’invasione dell’Unione Sovietica del 1979, che ha distrutto gran parte dell’economia del paese e molte infrastrutture primarie. Dopo il ritiro sovietico del 1989, la guerra civile terminò di devastare il paese, fino all’arrivo al potere dei talebani nel 1996. Trent’anni di conflitti hanno portato l’Afghanistan ad essere uno dei paesi meno sviluppati del mondo per quanto riguarda le condizioni della popolazione residente. La governance delle province dipende strettamente dalla leadership dei governatori locali ed il livello di corruzione risulta estremamente elevato (secondo Transparency International l’Afghanistan si colloca al 175° posto su una graduatoria di 177 paesi per quanto riguarda il livello di corruzione nel 2013123), in strada come ai piani più elevati124. UNODC ha rivelato che gli afghani hanno pagato circa 2.5 miliardi di US$ nel solo 2009 in tangenti. Questa pratica è molto diffusa soprattutto lungo le rotte percorse dagli stupefacenti per raggiungere i laboratori o per uscire dal paese e iniziare il lungo viaggio verso Federazione Russa ed Europa. I corridoi attraversano i territori controllati dai narcotrafficanti e di fatto collegano gli stupefacenti alle forze di insorgenza presenti nel paese. Nel 2009, il 99% dell’oppio proveniva infatti da appena sette province della parte sud-occidentale del paese, dove il governo centrale è praticamente assente. I gruppi armati si alimentano da queste arterie, in quanto tassano il traffico illecito e ricevono donazioni da organizzazioni criminali e da importanti personalità legate al narcotraffico ed a ambienti terroristici. L’oppio è utilizzato persino come vera e propria moneta di scambio, per avere armi, veicoli e manodopera. I talebani sono in grado di ricavare annualmente circa 125 milioni US$ da tasse, traffico e produzione di eroina e, anche se questa rappresenta una bassa quota rispetto all’intero volume del traffico, questa risorse sono particolarmente pericolose, in quanto vengono impiegate interamente per minare la sicurezza e la stabilità del paese125.

I confini, soprattutto quelli con il Pakistan, necessiterebbero di un potere di interdizione maggiore, come dimostra l’elevato traffico di beni che talebani e narcotrafficanti riescono a far passare da quella zona. Lo stesso Afghan Trade Transit Agreement (ATTA), creato per promuovere gli scambi commerciali tra Afghanistan e Pakistan, è costantemente utilizzato per il transito di sostanze e beni illeciti, inclusi gli ingredienti chimici accennati in precedenza. Il totale dei beni collegati al narcotraffico

123 http://www.transparency.org/country#AFG 124

ISAF commander congratulates Ministry of Interior for likely world’s largest seizure of narcotics, June 2008, ISAF Public Affairs Office

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circolanti in Pakistan si aggira ogni anno sul miliardo di dollari, mentre il valore degli oppiacei che circolano nel resto dell’Asia centrale si aggira sui 400 milioni US$126

.

Questa massa di liquidità derivante dalla produzione di oppio, oltre ad alimentare i gruppi armati regionali, facilita la permeabilità dei pubblici ufficiali. Il livello di corruzione risulta molto difficile da calcolare in un contesto complesso come quello afghano, tuttavia si stima che nel 2008 almeno 375 tonnellate di eroina sono state trasportate attraverso il confine afghano e di queste, solamente 3 tonnellate, meno dell’1% del totale, sono state intercettate. Questa difficoltà ed inefficienza pare riflettere anche il grave problema di corruzione che attanaglia il paese. Oltre a questi dati numerici, c’è anche da rilevare come pochissimi narcotrafficanti siano stati assicurati alla giustizia negli ultimi anni, e alcuni di essi, una volta fermati, sono stati incredibilmente rilasciati. Allo stesso tempo, essere giudice è divenuta un professione ancor più pericolosa, come testimoniano gli omicidi del giudice-capo Sher Gul, nella provincia di Khost nell’agosto del 2008, e del giudice Alim Hanif nel settembre 2008 a Kabul. Corruzione dilagante, violenza e giustizia fittizia minano seriamente la fiducia della popolazione locale nei confronti delle autorità e dei loro governi, rafforzando al tempo stesso talebani e altri gruppi terroristi. Date le dimensioni intercontinentali del traffico dell’eroina afghana e le difficoltà nel combattere questo genere di minacce in un contesto di conflitto attivo, come quello presente in Afghanistan, azioni coordinate a livello internazionale sono fondamentali per fronteggiare il mercato globale degli oppiacei127.

Oltretutto, la tradizione afghana dell’eroina ha recentemente permesso la crescita di un nuovo mercato regionale, quello dell’hashish, la cui produzione ha ormai pareggiato quella del maggior fornitore europeo, ovvero il Marocco. Tutti i paesi confinanti con l’Afghanistan hanno riscontrato un incremento sostanziale dei sequestri di cannabis, che pare ormai essere prodotta in almeno 20 province afghane su 33128. Nel 2008, nella provincia di Kandahar, è stato sequestrato il più grande carico di cannabis mai registrato al mondo, ben 236.8 tonnellate, per un valore di circa 400 milioni US$129.

126 Crime and Instability, case studies of transnational threats, op.cit. p.31 127

Ibidem

128

World Drug Report 2009, UNOCD United Nations Office on Drugs and Crime, p.96

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