4.5 Impatti potenziali sul sistema locale: i fattori di pressione
4.5.2 Qualità dell’aria
La “Decisione di esecuzione (UE) 2017/302 della Commissione del 15 febbraio 2017, che stabilisce le conclusioni sulle miglior tecniche disponibili (BAT) concernenti l’allevamento intensivo di pollame o di suini, ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio” riporta come parametri da monitorare per l’allevamento di suini:
• BAT 3: azoto totale escreto, il documento afferma che “per ridurre l’azoto totale escreto e quindi le emissioni di ammoniaca … la BAT consiste nell’usare una formulazione della dieta e una strategia nutrizionale che includano una o una combinazione delle tecniche in appresso”;
• BAT 4: fosforo totale escreto, il documento cita lo stesso ragionamento riportato sopra per l’azoto totale escreto;
• BAT 11: polveri; il documento non riporta dei valori di riferimento, ma unicamente delle
“buone tecniche” operative e gestionali;
• BAT 12: odori; anche in questo caso il documento non riporta valori di riferimento, ma un elenco di tecniche da mettere in atto per ridurre le emissioni e gli impatti. Vista la delicatezza dell’argomento, l’azienda agricola ha effettuato una indagine olfattometrica prima dell’ampliamento richiesto dell’allevamento. I risultati ottenuti hanno costituito l’input del successivo studio modellistico della dispersione di odori, valutato sia nell’ambito dello scenario attuale che di quello futuro, ovvero una volta realizzato l’ampliamento richiesto. Si rimanda al paragrafo relativo ed alla relazione tecnica LOD – RT 466/18 per maggiori chiarimenti;
• BAT 30: ammoniaca proveniente dai ricoveri zootecnici (valore definito come BAT – AEL in tabella 2.1)
4.5.2.1 Ammoniaca
Per calcolare il quantitativo di ammoniaca emesso dai ricoveri, abbiamo tenuto conto di quanto riportato nella “Decisione di esecuzione (UE) 2017/302 della Commissione del 15 febbraio 2017, che stabilisce le conclusioni sulle miglior tecniche disponibili (BAT) concernenti l’allevamento intensivo di pollame o di suini, ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio”.
Tabella 3: calcolo ammoniaca emessa dai ricoveri – BAT AEL
1.250 svezzamento 0,53 662,5
1.800 ingrasso 2,6 4.680
Totale 4.750 / 9.762,5
Ai fini di un paragone numerico, è possibile raffrontare i dati riportati in tabella 3 con quanto indicato nel Decreto 29 gennaio 2007 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
“Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, in materia di allevamenti, macelli e trattamento di carcasse, per le attività elencate nell’allegato I del Decreto Legislativo 18 febbraio 2005, n. 59”. In particolare, al paragrafo “Impatto ambientale del settore”
relativamente al “Ammoniaca (NH3)” si legge che: “Le attività agricole, e in particolare la zootecnica, costituiscono la principale fonte di emissioni in atmosfera di ammoniaca. … Dell’azoto escreto dagli animali una quota va incontro a perdite per volatilizzazione sotto forma di emissioni ammoniacali già nel corso della permanenza delle deiezioni all’interno dei locali di allevamento (emissioni dai ricoveri); una frazione volatilizza in atmosfera nel corso dello stoccaggio (emissioni dagli stoccaggi); una ulteriore quota viene persa in atmosfera nel corso e a seguito della distribuzione in campo (emissione dallo spandimento)”.
Per quanto riguarda l’ammoniaca emessa dai ricoveri dell’allevamento, attualmente essi sono caratterizzati da un “pavimento totalmente fessurato (PTF) con fossa di stoccaggio sottostante (sistema di riferimento)” (par. 3.1.1 delle Linee Guida). Tale sistema consiste in “box multipli con pavimento totalmente fessurato e con fossa di stoccaggio sottostante, dalla quale le deiezioni vengono rimosse generalmente una volta all’anno” e provoca delle emissioni stimate dai seguenti fattori: “grassi: 3,0 kg NH3/posto per anno;
scrofe: 3,7 kg NH3/posto per anno”.
Nell’ampliamento è prevista invece la realizzazione di capannoni con “pavimento totalmente fessurato (PTF) e rimozione dei liquami con sistema a vacuum” (par. 3.1.2). Tale sistema consiste in “box multipli con pavimento completamente fessurato con una bocca di scarico per il liquame sul fondo della fossa, ogni 10 m2 circa. Una leggera pendenza radiale è consentita solo verso le bocche di scarico per agevolare il deflusso. Le condutture di ogni singola sala vengono collegate al sistema principale di collettamento degli scarichi.
Lo scarico avviene per mezzo di una valvola a chiusura ermetica che viene aperta ogni 4 – 7 giorni circa permettendo così la rimozione del liquame. La depressione (vacuum) esercitata dall’apertura delle condutture di scarico permette una buona pulizia del fondo della fossa. I fattori emissivi sono stimati in
“grassi: 2,2 kgNH3/posto per anno; scrofe 2,8 kgNH3/posto per anno” ed il beneficio ambientale della tecnica è dato dalla riduzione di emissione di ammoniaca di circa il 25%.
Sistema analogo è previsto anche per i suini in svezzamento, che saranno presenti con 1.250 capi dopo la fase di ampliamento. Tale tecnica di pavimentazione è riportata al paragrafo 3.3.2 delle Linee Guida e riporta un fattore emissivo di 0,45 kgNH3/posto per anno.
Nella tabella sono riportati i calcoli.
Tabella 4: calcolo ammoniaca emessa dai ricoveri.
n. capi Kg ammoniaca / capo ammoniaca complessiva
(kg/anno)
Attuale 1.700 ingrasso 3,0 5.100
Ampliamento e modifiche
1.700 ingrasso 2,2 3.740
1.250 svezzamento 0,45 562,5
1.800 ingrasso 2,2 3.960
Totale 4.750 / 8.262,5
Per quanto riguarda l’ammoniaca emessa dagli stoccaggi, dobbiamo ricordare che l’allevamento in questione è dotato di vasche che attualmente sono poste al di sotto del pavimento grigliato dei ricoveri, mentre nel progetto di ampliamento saranno chiuse e coperte. Nella Decisione di Esecuzione 2017/302 si legge alla BAT 16 “coprire il deposito di stoccaggio del liquame”.
Sulla base di queste considerazioni è lecito affermare che gli stoccaggi dell’allevamento non danno luogo ad emissione di ammoniaca, se non istantaneamente nel momento di prelievo del liquame per lo spandimento.
Infine, relativamente alla fase dello spandimento, l’Azienda Agricola attua la tecnica di “spandimento con iniezione profonda nel suolo (deep injection – closet slot)” riportata nel paragrafo 7.1.5 delle Linee Guida, con interratori che permettono di raggiungere una profondità di iniezione di 30 cm e chiusura immediata del solco. La Linea Guida riporta che “l’efficienza di riduzione delle emissioni è più elevata di quella ottenibile con l’iniezione a solco aperto, a parità di profondità di iniezione. … Nel nostro Paese sono relativamente diffusi i dispositivi rigidi ad ancora che arrivano anche a profondità di 30 cm e che eseguono contemporaneamente pure parziali lavorazioni del terreno. Essa è considerata BAT…”. Nella tabella 7.1 delle Linee Guida si osserva che l’utilizzo di questa tecnica su prati permanenti ed arativi permette una riduzione delle emissioni di ammoniaca pari all’80%.
4.5.2.2 Emissioni odorigene
Per quanto riguarda l’allevamento, l’emissione è originata dall’espulsione dell’aria interna ai vari locali di stabulazione.
Sulla parete nord del capannone esistente sono posizionati 32 ventilatori. Solo 16, però, possono entrare fisicamente in funzione per l’estrazione forzata dell’aria. Questo rappresenta lo standard operativo dell’azienda in questione, come visibile da figura 16. Quindi la modellazione dell’emissione odorigena di tale fabbricato è stata condotta tramite la simulazione di 16 punti emissivi posizionati in modo equidistanziato sul lato nord del fabbricato esistente.
Figura 30: Cupolino di estrazione dell’aria
I valori di portata utilizzati come dato di input in riferimento al modello attuale sono stati ricavati dall’indagine olfattometrica condotta il giorno 12 aprile 2010 (cfr. relazione tecnica LOD - RT 28/10_rev01), tali valori hanno consentito di ottenere i seguenti risultati da inserire nel modello (cf. relazione tecnica LOD – RT 466/18):
Tabella 5: Tabella riassuntiva dei dati di input al modello dello stato attuale
Capannone n° capi tipologia di capi
Portata di odore finale
Esistente 1700 ingrasso 53.800
La simulazione dei punti di emissione dell’aria interna è stata condotta assumendo un’altezza dei punti emissivi pari a 1,3 m con una velocità pari a 0,01 m/s. Tali assunzioni permettono di simulare le condizioni di ristagno dell’odore prodotto da tale tipologia di sistema emissivo.
Ciascuna emissione è stata considerata in funzione 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per tutto il periodo di simulazione.
Nella figura sottostante si riporta la mappa relativa alle curve di isoconcentrazione delle ouE/m3 in ricaduta sul territorio in termini del 98°percentile su base annua per le emissioni in esame nelle condizioni pre ampliamento.
Figura 31: mappa del 98° percentile su base annua dell’unità di odore espresse in unità odorimetriche al metro cubo – PRE Ampliamento.