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Qualità dei suoli consumati

PARTE I - CONSUMO DI SUOLO

29 Tabella 11.3 - Incremento percentuale di suolo consumato nella fascia tra 0 e 1.000m dalla linea di costa al

17. Qualità dei suoli consumati

M. Paolanti, R. Napoli, R. Rivieccio, M. Di Leginio, F. Fumanti, M. Marchetti

Il valore dei servizi ecosistemici forniti dai suoli è dipendente dalla variabilità, naturale o indotta, delle caratteristiche chimico, fisiche e biologiche delle tipologie pedologiche. Molto spesso questa variabilità pedologica non viene tenuta in considerazione e le opere che ne determinano l’asportazione o l’impermeabilizzazione coinvolgono anche suoli ad elevato valore produttivo ed ambientale. Conoscere

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il modello geografico di distribuzione dei suoli, permette, invece, di passare dalla semplice misura areale del suolo consumato alla capacità di conoscere la qualità dei suoli originari e di valutare l’entità dei servizi ecosistemici persi. Tale operazione è possibile confrontando le banche dati sul consumo di suolo predisposte da ISPRA con le banche dati pedologiche disponibili. In Italia esistono già alcune esperienze regionali, che hanno misurato i servizi ecosistemici persi o la qualità dei suoli consumati (Gardin et al., 2015; Vinci et al., 2015; Calzolari et al., 2016).

Sono diversi i casi di Regioni e città metropolitane che utilizzano le informazioni sui suoli come supporto alle decisioni per le politiche di pianificazione urbanistica, anche se non sempre le normative predisposte prevedono una coerente ed efficace ricaduta sulle scelte di piano. La disponibilità di informazioni sui suoli non è omogenea sul territorio nazionale. A partire dagli anni ’90 molte regioni italiane hanno iniziato una sistematica raccolta di dati e a produrre cartografie e banche dati. Il quadro informativo è però abbastanza differenziato in ragione della struttura delle singole banche dati regionali, della loro disponibilità, della quantità di dati raccolti come anche dalla loro completezza. A livello nazionale è stata prodotta la Carta dei suoli d'Italia a scala 1:1.000.000 (Costantini et al., 2012). Attualmente è in corso l’elaborazione di una banca dati pedologica nazionale in scala 1:250.000, che raccoglie ed armonizza le informazioni pedologiche disponibili a livello regionale. L’attività, svolta in collaborazione tra il CREA RPS e l’Università del Molise, prevede la sua conclusione nel corso del 2017. Tale banca dati permetterà di avere, grazie al suo dettaglio, uno strato informativo utile per i processi, a livello sovra regionale, di valutazione e programmazione, in campo agricolo, forestale e ambientale.

Calzolari C., Ungaro F., Filippi N., Guermandi M., Malucelli F., Marchi N., Staffilani F., Tarocco P., 2016. A methodological framework to assess the multiple contributions of soils to ecosystem services delivery at regional scale. Geoderma 261, 190– 203

Costantini E.A.C., L'Abate G., Barbetti R., Fantappié M., Lorenzetti R., Magini S. 2012. Carta dei suoli d’Italia, scala 1:1.000.000 (Soil map of Italy, scale 1:1.000.000), S.EL.CA. Firenze, Italia

Gardin L. , Bottai L., Sassoli U., 2015. Valutazione delle qualità e delle funzionalità dei suoli dalla banca dati pedologica regionale. Recuperiamo terreno. Milano, 6 maggio 2015 - ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Atti 2015

Paolanti M., Munafò M., Fumanti F., Di Leginio M., Chiuchiarelli I. e Santucci S., 2015. Consumo di suolo, consumo di suoli in Abruzzo. Recuperiamo terreno. Milano, 6 maggio 2015 - ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Atti 2015

Vinci I. , Obber S., Ragazzi F. , Giandon P. , Pocaterra F. , ZamarchiIli F., 2015. Consumo di suolo come perdita di superficie infiltrabile e di valore produttivo nel Veneto. Recuperiamo terreno. Milano, 6 maggio 2015 - ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Atti 2015

Il caso dell’Abruzzo M. Paolanti, R. Rivieccio

Quello che si presenta di seguito è un aggiornamento con i dati ISPRA 2015 delle elaborazioni effettuate in precedenza per la regione Abruzzo (Paolanti et al., 2015).

La Regione Abruzzo ha derivato dalla banca dati pedologica regionale la carta della capacità d’uso dei suoli, che classifica il territorio secondo ampi sistemi agro-silvo-pastorali. La capacità d’uso dei suoli non definisce attitudini per specifiche utilizzazioni del suolo, ma si basa sulle limitazioni presenti nei confronti di un uso agricolo generico. I suoli privi di limitazioni sono, di fatto, i più versatili, potenzialmente idonei ad un’ampia varietà di utilizzazioni agricole, quelli che hanno la maggior probabilità di essere adattabili anche a scenari futuri diversi da quelli attuali (esigenze per nuovi ordinamenti colturali, necessità di cambiare le agrotecniche applicate, etc.). Le classi di capacità d’uso raggruppano sottoclassi che possiedono lo stesso grado di limitazione o rischio e sono designate con numeri romani dal I all’VIII in base al numero ed alla severità delle limitazioni. Le classi da I a IV sono idonee agli usi agricoli, seppure con limitazioni crescenti, le classi dalla V alla VII non sono adatte all’agricoltura e il loro uso è limitato alla forestazione, alla produzione di foraggi, al pascolo o al mantenimento dell'ambiente naturale. Per i suoli dell’VIII classe sono previste solo misure conservative della risorsa e non è possibile alcuna attività agro-silvo-pastorale. La percentuale di superficie persa per ciascuna classe di capacità d’uso è rappresentata in Tabella 17.1.

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Tabella 17.1 - Suolo consumato per ciascuna classe di capacità d’uso dei suoli (2015). Classe

capacità d'uso dei suoli

Suolo non consumato rispetto alla superfice regionale

Suolo consumato rispetto alla superfice regionale

Suolo consumato rispetto alla copertura relativa di ciascuna classe di capacità d’uso Ettari consumati Periodo 2012 - 2015 I 0,14% 0,00% 1,20% 0 II 3,44% 0,64% 15,63% 80 III 38,60% 2,44% 5,94% 236 IV 20,62% 0,87% 4,07% 85 V 0,74% 0,02% 2,69% 0 VI 14,97% 0,18% 1,16% 12 VII 11,79% 0,12% 1,03% 9 VIII 5,20% 0,05% 0,87% 6 Totale 95,69% 4,31% 428

In Abruzzo i suoli potenzialmente appartenenti (ossia se non vi fosse stato consumo di suolo) alla prima e seconda classe di capacità d’uso, coprono poco più del 4% del territorio regionale, i suoli di III e IV classe coprono circa il 62,5% del territorio regionale ed un rimanente 33% non è utilizzabile ai fini agricoli.

Analizzando il consumo di suolo relativamente alla classe di capacità d’uso si può notare come oltre il 15,6% dei suoli di seconda classe siano stati consumati. I suoli di seconda classe sono suoli versatili, disponibili per più utilizzi ai fini agricoli, con un elevato grado di capacità di protezione delle falde e di filtrare gli agenti inquinanti. Si tratta in questo caso di una risorsa ad alto valore ambientale, sociale ed economico che risulta irrimediabilmente persa. Se andiamo inoltre ad analizzare la progressione del fenomeno nel periodo 2012-2015, si vede come al di là del dato assoluto (428 ha), la maggior parte di questo si concentri in suoli adatti all’agricoltura ed in misura percentualmente significativa nei già scarsi suoli appartenenti alle classi migliori.

Paolanti M., Munafò M., Fumanti F., Di Leginio M., Chiuchiarelli I. e Santucci S., 2015. Consumo di suolo, consumo di suoli in Abruzzo. Recuperiamo terreno. ISPRA. Atti 2015

Il caso del Veneto

P. Giandon, A. Dalla Rosa, S. Obber, I. Vinci, P. Zamarchi

Negli ultimi 3 anni, dal 2012 al 2015, in base ai dati della carta nazionale presentati in questo rapporto, sono stati consumati nel Veneto 1.400 ha circa, pari al 0,08% del territorio regionale, in diminuzione rispetto agli incrementi stimati precedentemente con altre fonti di dati (es. +1,1% tra 2009 e 2012 sulla base dei dati del progetto Copernicus).

In valori assoluti i dati del presente rapporto (12,2% di suolo consumato) si avvicinano molto al dato (13,1%) desunto dalla più recente versione della carta di uso del suolo predisposta dalla Regione Veneto (Tabella 17.2).

Tabella 17.2 - Consumo di suolo in Veneto, stimato a partire dalle diverse fonti disponibili in anni diversi, totale (ha) e relativo (percentuale del territorio regionale, pari a 1.840.000 ha). Fonte: elaborazioni ARPA Veneto su fonti diverse.

Fonte CLC Copernicus CCSV ISPRA-ARPA

Anno ha % ha % ha % ha % 1990 133.948 7,3 - - - - - - 2000 140.590 7,6 - - - - - - 2006 149.230 8,1 108.716 5,8 242.971 13,1 - - 2009 - - 118.357 6,4 - - - - 2012 158.672 8,6 139.077 7,5 - - 222.738 12,1 2015 - - - - - - 224.136 12,2

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