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142 11.4 Questioni rimaste sul campo

Fenomeni pur importanti non affrontati dal progetto nelle aree in questione sono l'erosione localmente innescata da strutture fisse a monte della corrente dominante (dighe a mare); la subsidenza dei suoli; l'avanzamento del cuneo salino aggravato dalle opere di forestazione in aree dunali erbacee, dalle canalizzazioni di drenaggio della piana pisana e dalle depressioni piezometriche legate al sovrasfruttamento della falda.

Rimangono inoltre aperte questioni metodologiche generali sugli standard di monitoraggio ecologici per la valutazione dello stato di conservazione degli habitat dunali ed i criteri di progettazione razionali per le operazioni di restauro ecologico (vedi p.e. il PROMME-concept in van Duinen et al. 2006) a cui il progetto, sia durante che nel Piano post LIFE, ha cercato di rispondere valutando il set di indicatori di monitoraggio messi in atto e le opzioni tecniche note (Perfetti 2009). Per esempio, entrando in maniera sempre più approfondita su questioni inerenti i processi ecologici chiave, le attività di conservazione (che in gran parte riguardano la gestione della pressione umana), si ampliano a veri e propri processi di restauro ecologico dove ad esempio l'eliminazione di una specie esotica non si ferma all'aspetto di copertura vegetale, ma arriva anche a progettare ed eliminare la componente ipogea delle piante per eliminare i processi di eutrofizzazione che altererebbero comunque la composizione specifica delle piante in favore di quelle legate ad ambienti più produttivi e/o tipi ci di stadi seriali avanzati o antropofili (vedi p.e. le raccomandazioni in AA.VV. 2003 sullla eliminazione di piantagioni arboree in ambito dunale).

Va sottolineato infine che, durante il periodo di attività del progetto, le numerose attività sono riuscite ad innescare un dibattito culturale che via via si è esteso a tutte le componenti interessate: politici, ambientalisti, fruitori delle spiagge, operatori della pulizia delle spiagge e gestori delle spiagge attrezzate. Infatti, avere realizzato opere di restauro ecologico mostrando alla popolazione che è possibile raggiungere risultati in termini di conservazione della natura anche in aree di grande frequentazione umana ha prodotto una sempre maggiore collaborazione che presumibilmente, potrà portare a risultati maggiori di quelli diretti del progetto stesso perché derivanti da un impegno o una volontà che si allarga a strati sempre più ampi della popolazione. 11.5 Verso una strategia condivisa e La Carta di San Rossore

Essendo limitato il tempo del progetto ma continua invece la necessità di gestione in aree dove l'impatto antropico è pressante e continuo, l'impegno dell'Ente Parco Regionale MSRM come già detto si è concluso a livello locale con l'approvazione di un Piano di conservazione post-LIFE (Perfetti 2009). Esso mette assieme tutte le criticità affrontate dal progetto in uno sforzo teso a rendere più stabili i risultati attraverso un meccanismo permanente di partecipazione attiva su tutte le operazioni di gestione, monitoraggio e comunicazione di cui è composto il Piano. Il Piano sarà attuato ogni anno con progetti operativi che terranno di conto dei monitoraggi, della disponibilità di risorse umane, finanziarie e delle nuove conoscenze fin lì maturate.

A livello generale inoltre, la presa d'atto che le azioni di conservazione delle aree costiere non possono essere costituite da attività svincolate le une dalle altre, ha portato ad allargare la stessa strategia seguita a livello locale attraverso la proposta di un network nazionale sugli ambienti dunali e costieri planiziali naturali fatta in numerosi incontri tecnici. L'idea è quella di avere una forma di connessione che renda facile la condivisione delle informazioni, delle migliori pratiche, dei documenti ed in generale di tutte quelle risorse utili ad avere una base di visione comune tra tutti i soggetti che lavorano sugli ambienti costieri (geomorfologi, ecologi, conservazionisti,

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idrogeologi, zoologi, botanici, ingegneri, decisori politici, cittadini ecc.). Questa idea, lanciata a Venezia nel Convegno I progetti LIFE natura nella gestione degli ecosistemi dunali italiani (2006) organizzato dalla Regione Veneto, è stata ripresa il 12 Dic. 2008 a San Rossore nel convegno organizzato dall'Ente Parco regionale MSRM La conservazione delle dune costiere: esperienze italiane ed europee a confronto dove i partecipanti hanno promosso ufficialmente la creazione del network italiano per la conservazione delle dune attraverso un documento fondativo denominato la Carta di San Rossore (scaricabile nelle pagine del progetto LIFE riguardanti il convegno sul sito www.parcosanrossore.org). In questo documento si evidenziano i valori comuni e le necessità operative utili a potenziare le azioni di conservazione utilizzando il network sulle dune. Strumento che intende lavorare in interconnessione con altre organizzazioni operanti in modo analogo in altri paesi.

Fig. 11.1 - Il rapporto del Progetto Life Dune Tosca (A. Perfetti) Bibliografia

AA.VV. (2003) - Restoration of dune habitats along the danish west coast. International workshop September 8-11 2003. Report.

(www.fire.uni-

freiburg.de/programmes/natcon/Denmark%20Workshop%20Report%202 003.pdf )

PERFETTI A. (a cura di) (2009, in stampa). La conservazione degli ecosistemi costieri della Toscana settentrionale: progetto LIFE 2005-2009. Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Pisa. (scaricabile dalle pagine web dedicate al progetto in www.parcosanrossore.org )

PERFETTI A., L. LOMBARDI, F. LOGLI, S. CAVALLI. (2008) - Il controllo delle specie esotiche Amorpha fruticosa Yucca gloriosa per il restauro ecologico degli ecosistemi costieri della Toscana Settentrionale. In Cantieri della Biodiversità 3° Workshop: La sfida delle invasioni biologiche: come rispondere? Raccolta degli Abstract: 52 pp., Provincia di Siena e ISPRA.

(scaricabile su www.riservenaturali.provincia.siena.it/cantieribiodiversita/Workshopprecede

nti.htm)

VAN DUINEN Gert-Jan, Emiel BROUWER, Marijn NIJSSEN & Hans ESSELINK (Eds.) (2006) - Dissemination of ecological knowledge and practical experiences sound planning and management in raised bogs and sea dunes. Report of the second workshop 22-26 August 2005. University Nijmegen, Department of Animal Ecology. (www.barger.science.ru.nl/life/ )

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12.INGEGNERIA NATURALISTICA APPLICATA ALLA DIFESA