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Di seguito saranno riportati alcuni studi, internazionali ed italiani, che spiegano e

verificano l’efficacia del sistema di token economy in classe. Queste ricerche sono state effettuate sia in soggetti con disabilità, sia in soggetti con disturbi comportamentali sia

in classi in cui andava migliorato il clima generale a causa di problemi nella gestione

della stessa.

3.1 “A token reinforcement program in a public school: a replication

and systematic analysis”, O’leary K.D., Becker W.C., Evans M.B.,

Saudargas R.A. (1969).

Questo studio è stato effettuato su una classe di scuola secondaria di 21 bambini, di cui

7 presentavano un comportamento di base distruttivo.

Sono state introdotte delle regole per cercare di prevenire questo comportamento di

base, successivamente è stato creato anche un piano didattico strutturato; sono state

utilizzate, poi, tecniche come l’apprezzamento del comportamento adeguato e l’ignorare il comportamento disfunzionale. Tutto questo non è servito a ridurre o eliminare i comportamenti distruttivi di questi bambini, ma sembra che la combinazione

di regole, lodi, programmi didattici strutturati abbiano decisamente diminuito il

comportamento in un solo bambino.

In seguito, è stato introdotto un programma di rinforzo di token economy e si è potuto

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sui 6 rimasti. È stato poi rimosso il programma di rinforzo per un determinato periodo

ed è emerso che i comportamenti distruttivi di quei 5 bambini, che erano calati, sono di

nuovo incrementati; dopo il recupero del programma 4 bambini su 5 hanno nuovamente

diminuito i comportamenti.

I dati di follow-up dimostrano come l’insegnante sia riuscita, poi, a trasferire il potere

rinforzante dei tokens in rinforzi esistenti nell’ambiente educativo, come caramelle,

adesivi, stelle, ecc..

Si è verificato un miglioramento generale durante tutto l’anno accademico ed un aumento nella partecipazione durante le ore di lezione, dovuti probabilmente

all’introduzione del programma di token economy.

Il programma veniva utilizzato nelle ore pomeridiane, e i dati non hanno riportato una

generalizzazione del comportamento adeguato anche durate le lezioni del mattino.

3.2 “Self-management within a classroom token economy for students

with learning disabilities”, Cavalier AR., Ferretti RP., Hodges AE.

(1997).

Questo studio è stato effettuato su 2 studenti della scuola secondaria con disabilità

dell’apprendimento, inseriti in un programma di token economy in classe secondo un sistema di livelli.

Il sistema di livelli (Smith & Farrell, 1993), è un approccio utilizzato nella gestione dei

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studente si sposta se ha soddisfatto dei comportamenti standard iniziali, che diventano

man mano sempre più esigenti.

Gli studenti con disabilità spesso vengono inseriti in ambienti educativi restrittivi e

presentano, di conseguenza, comportamenti inappropriati.

In questa ricerca, gli studenti sono inseriti in una classe inclusiva per migliorare le

abilità accademiche, l’integrazione e il comportamento sociale. Inizialmente non si sono notati dei miglioramenti e nessun progresso in questi ragazzi, a causa dell’alto tasso di verbalizzazioni inappropriate presenti nel sistema a livelli. Pertanto è stato aggiunto un

sistema di autoregolazione, in cui gli studenti auto registravano le verbalizzazioni in

modo accurato, e sono state spiegate loro le conseguenze dei comportamenti

inappropriati e le alternative socialmente adeguate dei comportamenti funzionali.

Questo progetto sperimentale, basato su più baseline, ha rivelato l’efficacia del metodo

di autoregolazione e dell’autoregistrazione all’interno di un programma di token

economy, con una riduzione delle verbalizzazioni inappropriate e un incremento nel

sistema a livelli.

Sono ancora discusse le implicazioni di questa scoperta.

3.3 “Star bene in classe: un programma di intervento cognitivo-

comportamentale per migliorare il clima relazionale a scuola”,

Bonsignori R., Ferla L., Marzocchi GM. (2016).

Lo studio è stato effettuato su una classe terza di una scuola primaria composta da circa

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La richiesta è nata dalle insegnanti, che avevano difficoltà a gestire la classe e a portare

a termine il programma didattico, a causa di problemi comportamentali degli alunni.

Questo intervento vuole, quindi, andare a creare un clima sereno in classe e ridurre quei

comportamenti di disturbo degli alunni.

Sono stati effettuati incontri con le insegnanti, osservazioni occasionali e sistematiche

fino ad arrivare alla pianificazione dell’intervento e alla sua realizzazione.

Inizialmente le psicologhe, in classe, hanno utilizzato la tecnica del role playing per

mostrare agli alunni cosa succede effettivamente durante le ore di lezione, accentuando

le condotte negative. Poi, attraverso la tecnica del circle time, sono stati analizzati

insieme ai bambini i comportamenti inappropriati e appropriati da mantenere in classe,

al fine di costruire delle regole insieme da rispettare. Sono stati scelti tre

comportamenti:

1. sto seduto composto;

2. alzo la mano e aspetto il turno;

3. rimango in silenzio durante la lezione.

Ogni volta che un bambino rispettava queste regole riceveva un token, iniziando così ad

impostare il lavoro di token economy.

Nei giorni successivi è stato effettuato il monitoraggio e si è notato subito un

miglioramento generale nella classe; dopo qualche giorno, però, c’è stato un calo

drastico nell’emissione di comportamenti adeguati. Sono stati fatti dei colloqui individuali con i bambini e si è modificato il premio finale, così da ricreare uno stimolo

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Alla fine dell’intervento di token economy è emerso che il numero di infrazioni delle regole è diminuito per quanto riguarda tutti i comportamenti disfunzionali, mentre sono

aumentati i comportamenti positivi monitorati.

Il dato maggiormente rilevante è che, paragonando la fase dell’intervento al follow

up, si nota come le frequenze dei comportamenti siano diminuite ulteriormente in modo

statisticamente significativo.

Questo permette di ipotizzare che il cambiamento ottenuto non era dovuto solo al

desiderio di raggiungere un premio finale concreto, quanto ad una ristrutturazione

cognitiva avvenuta nel corso dell’intervento.

3.4 “Difficoltá di gestione di una classe quinta di scuola primaria: il

ruolo dell’insegnante in un intervento psico- educativo”, Dentella

L., Marion L., Ornaghi S., Cornoldi C. (2013).

Lo studio è stato effettuato su una classe quinta di una scuola primaria composta da 22

bambini, con un intervento psico-educativo basato sulla token economy.

Il progetto aveva come obiettivo l’incremento di comportamenti positivi in classe e la diminuzione di comportamenti disfunzionali, che creavano confusione e problemi nella

gestione della classe stessa.

Sono state eseguite delle osservazioni occasionali e sistematiche per riconoscere i

problemi in generale della classe e i comportamenti da correggere nei singoli bambini,

inoltre è stato valutato anche il tipo di relazione tra gli studenti e tra studenti e

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Successivamente sono stati messi in atto i primi accorgimenti: è stata cambiata la

disposizione dei banchi all’interno dell’aula per dare ad ogni bambino la posizione adatta e si sono create delle attività routinarie con tempi di lavoro prestabiliti.

Si è introdotto poi il programma di token economy. È stato stabilito che i tokens

sarebbero stati dati alla fine della giornata se i comportamenti scelti erano stati messi in

atto. I comportamenti scelti erano:

1. stare in silenzio

2. rimanere seduti

3. usa parole e comportamenti educati con i compagni

4. usare parole e comportamenti educati con le insegnanti

Ogni settimana erano previste 6 ore in cui i bambini potevano ricevere i gettoni, di cui

tre erano controllate dalle insegnanti che li distribuivano secondo il loro giudizio, e tre

erano gestite dalle psicologhe. Il metro di giudizio delle psicologhe si basa sulle medie

che i bambini avevano ottenuto durante il periodo di baseline: se durante l’ora i bambini

stavano sotto la media potevano ottenere i tokens, altrimenti non li avrebbero ricevuti.

Alla fine della settimana, se tutti i bambini avevano ricevuto i sei gettoni, si procedeva

con l’attaccare un pezzo di puzzle che, se completato, avrebbe portato alla consegna del premio finale. Inoltre è stata utilizzata la tecnica del warningcome costo della risposta,

cioè la somministrazione di gettoni rossi nel caso non venisse rispettata una regola;

raggiunto il numero previsto di warning nessun bambino quel giorno riceverà gettoni.

È stato eseguito un monitoraggio a metà percorso e si è verificato che, in linea generale,

l’intervento stava funzionando, ma due bambini continuavano a non rispettare le regole. Anche gli altri alunni hanno riportato questi problemi, per questo sono stati fatti

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colloqui individuali con i due bambini. Dal primo è emerso un problema di attenzione

che non gli permetteva di rimanere concentrato sul compito, e sono state introdotte delle

facilitazioni visive; dal secondo sono state utilizzate delle strategie di tutoring, che

prevedono che un altro bambino lo aiutava a rispettare le regole in modo da accettare e

tollerare meglio i consigli ricevuti.

In seguito al monitoraggio è stata introdotta una scheda di autovalutazione, in cui il

bambino esprimeva il suo giudizio sul suo comportamento quel giorno: se si era

comportato peggio del solito, se si era comportato come al solito o se si era comportato

meglio del solito.

Alla conclusione dell’intervento è emerso che le infrazioni di regole per tutti e quattro i comportamenti erano decisamente diminuite, in particolar modo la diminuzione più

rilevante riguardava il comportamento “uso parole e comportamenti educati con i compagni”.

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