• Non ci sono risultati.

2. Tecniche comportamentali

2.4 La token economy (sistema a punti)

La token economy (detta anche economia simbolica, o sistema a punti) è una tecnica che

consiste in un accordo, tramite il quale il professionista, o il genitore, o l’insegnante

stabilisce con il soggetto che per un certo comportamento corretto quest’ultimo riceverà un token (un gettone, bollino premio, un punto ecc..), che poi potrà scambiare con altri

rinforzatori (Di Pietro, Bassi 2018; Celi, Fontana 2015; Ayllon, Azrin 1968; Sella 2016;

Ajmone 1985).

Si tratta di un contratto con il quale l’adulto e il bambino stabiliscono insieme quanti gettoni o altri oggetti simbolici siano necessari per ottenere determinati rinforzatori. I

tokens acquisteranno quindi un valore rinforzante, poiché potranno essere scambiati per

ottenere dei privilegi.

Ma come si guadagnano i gettoni? Questi tokens si possono ottenere mettendo in atto le

prestazioni richieste, ma possono essere persi nel caso in cui vengano, invece, messi in

atto dei comportamenti inadeguati. Acquistano potere di rinforzatore, nonostante

inizialmente siano neutri, perché vengono abbinati a stimoli motivanti per il bambino,

diventando quindi condizionati. Inoltre, questo potere di influenzare il comportamento è

dovuto al fatto che possono essere scambiati con altri rinforzatori e sono spesso

accompagnati da rinforzi verbali.

“Il vantaggio dei tokens è che possiamo consegnarli in modo contingente (subito dopo) al comportamento adeguato anche quando il rinforzatore non è immediatamente

disponibile, ma verrà riscosso in un secondo momento” (Belcastro, Fasciana 2015).

Ogni volta che il bambino emetterà il comportamento desiderabile potrà ricevere un

37

precedentemente stabilita nel contratto, gli consentirà di ottenere il premio scelto (un

privilegio o un’attività o un oggetto tra quelli che più preferisce).

Occorre stabilire un equo sistema di scambio, in base al quale il numero di tokens

necessari per accedere alla ricompensa deve tener conto di quanto spesso il

comportamento desiderabile era già spontaneamente presente nella fase di misurazione

di base (prima che il bambino fosse al corrente della procedura). È importante stabilire

obiettivi che non siano troppo elevati né troppo semplici, poiché nel primo caso il

bambino rimarrebbe frustrato dalle difficoltà che incontrerebbe nel raggiungere

l’obiettivo, mentre nel secondo caso la facilità con cui otterrebbe la ricompensa costituirebbe un incentivo poco incisivo verso il cambiamento comportamentale (Di

Pietro, Bassi 2018).

In sintesi, rispetto ai metodi di rinforzo tradizionali la token economy presenta due

vantaggi:

1. I gettoni possono essere consegnati immediatamente dopo l’emissione del

comportamento e lo scambio con gli altri rinforzatori avverrà in un secondo

momento. Questo semplifica sia il problema legato al fatto di non avere sempre

disponibilità di rinforzatori, sia il problema del tempo di latenza che rende meno

efficace la procedura.

2. Una procedura così strutturata permette di avere maggiore efficacia e regolarità

nel programma di rinforzo, anche in contesti di gruppo o in presenza di più

38

La token economy si applica a una varietà di contesti e soggetti quali: situazione

individuali o di gruppo, diverse fasce di età, contesto psichiatrico, scolastico, lavorativo,

ecc..

Nel contesto scolastico, la natura contrattuale del patto (chiaro e lineare) ha effetti su

due fronti: alunno e insegnante.

L’insegnante sceglie l’obiettivo didattico e le sanzioni, mantiene la contingenza di rinforzo anche in classe, evita

fenomeni di sazietà, guida l’alunno verso l’autonomia dalle ricompense artificiali. Lo studente, invece, sceglie il tipo di premio finale, il suo ruolo è attivo e partecipe, la

contrattazione lo rende responsabile verso il proprio operato riducendo la direttività

dell’educatore, impara una serie di comportamenti nuovi ed efficaci, impara a dilazionare nel tempo le gratificazioni con attese e sospensioni.

Vari autori si sono interessati a questa procedura (Thomas, Beker e Armstrong, 1968;

O'Leary e Drabman, 1971; Kozloff, 1974; Meazzini, 1978) ed hanno elencato alcuni

principi fondamentali da rispettare per una maggiore efficacia della stessa:

- stabilire precisamente quali saranno i comportamenti che saranno premiati

tramite tokens. Si può decidere se dare i gettoni nel momento esatto in cui il

soggetto esegue il compito programmato oppure darli quando verifichiamo che

il soggetto riesce a non emettere i comportamenti inadeguati per un certo tempo;

- compilare una graduatoria di oggetti o ricompense che sono più adeguate per il

soggetto, perché particolarmente gradite, così che accumulerà un certo numero

di tokens per ottenerli;

- stabilire il costo di ogni ricompensa, tenendo in considerazione quali sono le

39

- decidere quanti tokens il soggetto riceverà per i comportamenti adeguati messi in

atto. È importante programmarlo con estrema precisione e tenere a mente che i

comportamenti più deboli, quindi quelli emessi con bassa frequenza, saranno

maggiormente stimolati con un maggior numero di gettoni;

- stabilire le modalità di scambio dei tokens con le ricompense. Inizialmente è

necessario che siano frequenti per stimolare maggiormente il soggetto,

successivamente potranno essere maggiormente dilazionate nel tempo;

- monitorare e registrare continuamente e precisamente il comportamento del

bambino, importante anche per eventuali modifiche nel programma se i risultati

non fossero quelli desiderati.

Un programma di token economy prevede approssimativamente tre fasi:

a. Fase di preparazione

b. Procedure di realizzazione

c. Fasi conclusive

a) Fase di preparazione

Il primo passo consiste nello stabilire i comportamenti oggetto dell’intervento, cioè

quelli che danno diritto a guadagnare bollini premio o punti, una registrazione

preliminare di questi comportamenti, i rinforzi (ricompense) di cui servirsi e il tipo di

tokens da utilizzare. Sia i comportamenti che i rinforzi dipendono strettamente dai

40

Stabilire gli obiettivi

La scelta degli obiettivi è fondamentale per capire la direzione dell’intervento o per

decidere quali comportamenti positivi si vuole sviluppare o incrementare. È necessario

personalizzare gli obiettivi e le regole di rinforzo in base al tipo di persone e di

comportamenti con cui si ha che fare. Anche nel caso di gruppi omogenei è importante

specificare e scegliere nel modo giusto ciò che andremo a fare. Per una migliore

applicabilità dell’intervento gli obiettivi devono essere chiari e facilmente condivisibili fra gli operatori e non troppo numerosi, per non complicare eccessivamente gestione ed

efficacia del programma.

Registrare le misurazioni di base

Una volta individuati i comportamenti bersaglio dell’intervento si dovrebbe, tramite una

fase di pre-intervento, rilevare delle misurazioni di base dei comportamenti scelti.

Questo è importante per capire se è effettivamente necessario impiegare il programma

sui comportamenti stabiliti e, concluso il programma, confrontare i dati ottenuti con i

dati di base per valutare oggettivamente l’efficacia dell’intervento (Ajmone 1985).

Scegliere i rinforzatori (ricompense)

A questo punto occorre stabilire qualche regola sulla ricompensa, vale a dire quanti

bollini premio o punti il bambino può guadagnare per ogni specifico comportamento

(Di Pietro, Bassi 2018). La scelta delle ricompense deve basarsi su ciò che

effettivamente interessa il soggetto, cioè ciò che è realmente desiderabile per lui. Questo

41

direttamente i soggetti o elencare i possibili rinforzatori (effettivamente disponibili) da

cui possono poi scegliere.

Predisporre i tokens

I gettoni o altri premi simbolici scelti dovrebbero facilmente maneggiabili e trasportabili

da un contesto ad un altro. Si possono usare fiches, gettoni, cartamoneta, ecc…

Deve essere ben stabilito che sono proprietà di quel bambino piuttosto che di un altro, e

gli adulti devono tenere la contabilità dei tokens. È importante predisporne un numero

sufficiente all’inizio del programma, anche se potrà essere eventualmente modificato durante l’intervento. Prima di iniziare il programma bisognerà stabilire il valore in gettoni di ciascun rinforzo o ricompensa, tenendo conto che più una ricompensa piace

più gettoni costerà (Martin, Pear 2000).

b) Procedure di realizzazione

La consegna dei gettoni

È importante che i gettoni vengano consegnati in maniera positiva e visibile

immediatamente dopo una risposta desiderata. La consegna dei gettoni dovrebbe essere

accompagnata da un segno di approvazione amichevole (ad es. un sorriso). Affinché i

bambini e i ragazzi comprendano il significato e il valore rinforzante dei tokens, essi

vanno dati immediatamente dopo l’esecuzione del comportamento desiderato. Quando viene dato loro un token, si deve evidenziare perché lo hanno guadagnato (Di Pietro,

42

Tempi e modalità per l’acquisto dei rinforzatori

È importante stabilire la frequenza con la quale permettere lo scambio gettoni-

ricompense. Inizialmente, di solito, si effettua lo scambio con una frequenza più elevata,

per poi decrescere gradualmente nel corso del programma.

Più il comportamento desiderato è debole o difficile da emettere e più spesso è

necessario effettuare lo scambio con i gettoni (Stainback e coll. 1973).

Come già detto in precedenza, anche questo aspetto varia da soggetto a soggetto e dal

contesto (fisico e sociale) in cui si svolge il programma.

Multe/Cartellini gialli

Quando il soggetto mette in atto un comportamento inadeguato si può procedere al

metodo delle multe o dei cartellini gialli. I cartellini gialli sono delle avvertenze che

vengono date al soggetto, prima di arrivare alla sottrazione vera e propria di gettoni che

ha già guadagnato. Fornisce la possibilità, tramite una forma di costo della risposta, di

scoraggiare comportamenti indesiderati. Questa procedura deve essere stabilita in

precedenza ed esplicata in modo chiaro secondo delle regole vere e proprie (es. dopo 2

cartellini gialli si passa a quello rosso e alla sottrazione di gettoni). È preferibile ad altre

forme punitive.

Supervisione

Un programma di token economy necessita di uno o più responsabili che supervisionino

l’andamento della procedura. In particolar modo è necessario supervisionare l’andamento del programma, la motivazione nei partecipanti, gli eventuali errori e la loro correzione e la gestione di possibili problemi insorti.

43

Potenziali problemi

Durante la fase di preparazione del programma di token economy si deve cercare di

prevedere alcuni possibili problemi che possono insorgere. Martin G. e Pear J. (2000)

ne elencano alcuni, relativi a:

- confusione, soprattutto nei primi giorni dall’inizio del programma;

- personale insufficiente;

- “furti” da parte dei soggetti partecipanti di gettoni o ricompense;

- utilizzo improprio dei gettoni;

- indisponibilità delle ricompense;

- attenuarsi dell’entusiasmo per l’effetto novità dopo l’avvio del programma.

c) Fasi conclusive

La token economy è stata concepita per agire in modo positivo sul comportamento del

soggetto. L’applicazione del programma cessa quando questi comportamenti siano

diventati abitudinari (auto rinforzanti) per la persona. L’interruzione del programma deve avere carattere di gradualità, percorribile diminuendo gradualmente la frequenza

degli scambi fra gettoni e rinforzi e/o il numero dei gettoni consegnati all’emissione di ogni comportamento bersaglio. L’obiettivo è sempre l’autonomia.

In seguito sono state inserite anche procedure con conseguenze negative (O'Leary e

Drabman, 1971; Williams e Anandam, 1973). Questa procedura prende il nome di costo

della risposta e prevede che vengano sottratti gettoni all'emissione di comportamenti

44

perché riesce ad essere efficace senza creare ripercussioni negative a livello emotivo nel

soggetto.

Si basa sul concetto che ogni comportamento prodotto inadeguato ha un suo costo ed è

45

Documenti correlati