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A CQUE DI V EGETAZIONE

2.11 L E TECNICHE DI OSSIDAZIONE

2.11.3 La reazione di Fenton

Molti processi di ossidazione avanzata (advanced oxidation process - AOP) per il trattamento delle acque di scarico si basano principalmente sull’elevatissimo potenziale ossidante del radicale libero ossidrile (HO•). Tale radicale può essere generato da diversi tipi di ossidazione catalitica (omo- o etero-genea) in fase umida dove l’ossidante è l’H2O2. Il radicale ossidrile è un forte agente ossidante ed infatti possiede un potenziale di ossidazione pari a 2.74 V, superiore anche rispetto a quello dell’ozono, che è di 2.07 V [30].

La reazione di Haber-Weiss è uno specifico esempio di reazione di Fenton e si riferisce alla reazione tra il perossido di idrogeno e i sali di Fe2+ per produrre una specie reattiva capace di ossidare una vasta varietà di substrati organici. La rappresentazione più semplice della reazione di Fenton è la seguente [16,31]:

Feaq2+ + H2O2  HO• + Feaq3+ + OH– (1)

nella quale si ha un trasferimento elettronico iniziale senza formazione o rottura di legami e con la formazione di un radicale ossidrile. Tale meccanismo di trasferimento elettronico tra Feaq2+ e H2O2 di tipo outer-sphere [32] non può aver luogo poiché la

formazione dell’intermedio H2O2– è termodinamicamente sfavorita [33] e sicuramente il ferro non viene complessato nel modo riportato nella reazione (1). La reazione di Fenton termica ha una costante cinetica del 2° ordine (60-80 M-1s-1) [33]. Risulta, invece, termodinamicamente favorita la formazione di un complesso monomerico idrato Fe(II)- H2O2, con costante cinetica del 1° ordine (~2 · 106 s-1) [33]:

[Fe(OH)(H2O)5]+ + H2O2  [Fe(OH)(H2O2)(H2O)4]+ + H2O (2) L’evidenza porta a considerare che avviene un lento meccanismo di trasferimento elettronico di tipo inner-sphere [32,33], che porta alla formazione di un raro complesso intermedio di Fe4+ (reazione 3), che può ulteriormente reagire portando alla formazione di radicali ossidrile liberi e di un altro complesso Fe3+ (reazione 4) [33]:

[Fe(OH)(H2O2)(H2O)4]+  [Fe(OH)3(H2O)4]+ (3)

[Fe(OH)3(H2O)4]+ + H2O  HO• + OH– + [Fe(OH)(H2O)5]2+ (4)

Recenti ricerche sono volte a comprendere se la formazione di radicali ossidrile secondo la reazione (4) non sia troppo lenta per competere con il trasferimento elettronico diretto tra il substrato da ossidare e le specie idrate di ferro ad elevata valenza (Fe4+, reazione 3).

Nel caso di substrati come l’EDTA si possono formare complessi altamente stabilizzati idrossi-ferrosi (Fe2+), come riportato nella reazione (5) in cui L è il substrato legante, che, oltre all’EDTA, può essere un fosfato o un qualsiasi chelante biologico.

L-Fe2+ + H2O2  L-Fe(H2O2)2+ (5)

Winterbourne [32] ha schematizzato i diversi modi in cui il complesso L- Fe(H2O2)2+ può dissociarsi: - per dare il radicale ossidrile, come nella reazione (6); - per formare un complesso di Fe4+, come nella reazione (7); - proprio per ossidare direttamente un substrato (R), come schematizzato nella reazione (8).

L-Fe(H2O2)2+  L-Fe4+ + 2OH– (7)

L-Fe(H2O2)2+ + R  L-Fe3+ + OH– + ROH (8)

L’importanza relativa delle reazioni (6)-(7)-(8) dipende dalla natura del chelante e anche per alcuni versi dal pH [32].

Nella gran parte dei sistemi che utilizzano la reazione di Fenton, identificare l’ossidante coinvolto non è semplice. Come regola generale, l’ossidazione iniziale del substrato genera un altro radicale e questo da origine ad una sequenza a catena di reazioni radicaliche. L’aggiunta di tracce di ioni Cu2+, Mn2+ e Co2+ aumentano l’efficacia della reazione di Fenton [34].

I diversi prodotti di reazione dipendono dagli intermedi reattivi che si formano. Come riportato da Bossmann et al. [33], i radicali ossidrile reagiscono con i composti organici per addizione di un doppio legame (cammino (1) Figura 5), per astrazione di un idrogeno da un gruppo alchilico o ossidrilico (cammino (2) Figura 5), per trasferimento elettronico (cammino (3) Figura 5).

(Addizione)

(Astrazione idrogeno)

(Trasferimento elettronico)

Figura 8 Possibili schemi di reazione che coinvolgono un radicale ossidrile [33].

Al contrario, la reazione di un catione metallico, come ad esempio l’Fe4+, con un idrocarburo alifatico o aromatico procede esclusivamente attraverso un meccanismo di trasferimento elettronico [33]:

Una reazione tipo-Fenton (ad esempio, H2O2/Fe3+) procede secondo tre meccanismi consecutivi [33]: 1. formazione di un complesso idrato Fe3+-H2O2 (schema di reazione 10); 2. una reazione di trasferimento elettronico inner-sphere nel complesso che porta alla riduzione del Fe3+ a Fe2+ (schema di reazione 11); 3. una reazione di trasferimento elettronico outer-sphere a controllo diffusivo tra un complesso di Fe3+ [Fe(OH)(H2O)5]2+ e il radicale idroperossido (HO2•) formatisi nello step precedente con generazione di complessi di Fe2+ (schema di reazione 12).

[Fe(OH)(H2O)5]+ + H2O2 ↔ [Fe(OH)(HO2)(H2O)4]+ +H3O+ (10)

[Fe(OH)(HO2)(H2O)4]+ + H2O ↔ [Fe(OH)(H2O)5]+ + HO2• (11)

[Fe(OH)(H2O)5]2+ + H2O + HO2•  [Fe(OH)(H2O)5]+ + O2 + H3O+ (12)

Le reazioni (10) e (11) sono reazioni di equilibrio, mentre la reazione (12) è una reazione irreversibile.

Generalmente l’insieme di tali reazioni viene schematizzato più semplicemente come [16]:

Feaq3+ + H2O2  HO2• + Feaq2+ + H+ (13)

Il maggior punto debole del reagente di Fenton è lo stretto controllo del pH richiesto per evitare la precipitazione dell’idrossido di ferro (Fe(OH)3), che avviene a pH superiori a 5. Durante l’ossidazione in fase umida di intermedi contaminanti, la distruzione degli acidi carbossilici a basso peso molecolare (acidi acetico, gly-ossalico e ossalico) è lo stadio controllante la velocità di reazione. A causa della loro resistenza all’ossidazione tendono ad aumentare nella miscela di reazione man mano che il processo di ossidazione va avanti.

Bisogna osservare che l’H2O2 adoperato nella reazione di Fenton molto spesso non viene completamente consumato. L’H2O2 residuo può interferire con la misura di controllo del COD eventualmente fatta alla fine del processo di ossidazione (in modo da verificare che sia stato ottenuto il desiderato abbattimento della sostanza organica inizialmente presente nel refluo). L’H2O2 residuo, infatti, reagisce con il dicromato

dando una lettura maggiorata per il COD. Si è osservata una dipendenza lineare, tale che per ogni mg/l residuo di H2O2 si genera un COD addizionale di 0.26 mg/l [30].

Nella reazione di Fenton e di tipo-Fenton l’utilizzo di sali di metalli come catalizzatori determina la presenza di un inquinante aggiuntivo (il metallo stesso) e sono, perciò, richiesti degli stadi addizionali sia prima che dopo la fase di ossidazione per il controllo del pH e per la precipitazione/separazione del catalizzatore.

Per aggirare questi svantaggi, si è iniziato ad esplorare la possibilità di adoperare un sistema di reazione tipo-Fenton supportato, in modo da ottenere la catalisi eterogenea degli inquinanti organici presenti nelle acque reflue. Gli sforzi della ricerca scientifica sono attualmente rivolti all’ottenimento di un catalizzatore eterogeneo che degradi efficientemente l’inquinante, promuovendo la decomposizione dell’H2O2 in radicali HO• senza produrre ossigeno molecolare inattivo e che non rilasci ioni metallici in soluzione durante la reazione.

Elevate decomposizioni dell’H2O2 e diminuzioni del TOC sono necessarie ma non sufficienti per considerare un materiale come un catalizzatore efficiente. La presenza di cationi metallici in soluzione deve essere evitata al fine di causare un inquinamento aggiuntivo e la parziale o totale disattivazione del materiale catalitico. L’elevata concentrazione del metallo rilasciato in soluzione fa prevalere il fenomeno della catalisi omogenea, che innesca reazioni secondarie non desiderate. Il leaching del metallo dipende fortemente dal pH della soluzione.

Anche la reazione secondaria di disproporzione dell’H2O2 a dare ossigeno ed acqua, problema che si riscontra di frequente, deve essere minima o nulla.