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Il regime di disarmo delle armi biologiche nell’attuale ambiente di sicurezza internazionale

SOMMARIO: 3.1 – Il mutamento dello scenario di sicurezza internazionale; 3.2 – Le armi biologiche nel mutato scenario di sicurezza internazionale; 3.3 – Il bioterrorismo.

3.1 – Il mutamento dello scenario di sicurezza internazionale

Si possono identificare due tendenze che minano la Convenzione sulle armi biologiche e che influenzano indirettamente l'effettivo disarmo di tali armi. In primo luogo, la Convenzione si evolve in un ambiente di sicurezza internazionale in costante evoluzione caratterizzato da nuove minacce, vale a dire il terrorismo delle armi di distruzione di massa, la proliferazione delle armi di distruzione di massa e la sponsorizzazione statale del terrorismo. In secondo luogo, a seguito di queste minacce viene messo in discussione il ruolo degli strumenti tradizionali multilaterali di controllo degli armamenti come la BWC. Gli Stati Uniti sono i precursori di quest’ultima tendenza e negli anni hanno cercato di individuare strumenti alternativi al controllo degli armamenti per respingere le nuove minacce. Il dibattito generale si suddivide in due punti di vista: quello degli Stati Uniti e quello degli Stati che sostengono che la Convenzione abbia un ruolo forte per la sicurezza internazionale.152 L'analisi delle discussioni sorte tra gli Stati Uniti e i sostenitori della

Convenzione mira a chiarire il ruolo degli strumenti di controllo degli armamenti, e in particolare della BWC. Pertanto, questo Capitolo esamina la relazione tra il processo di disarmo delle armi biologiche e l’ambiente di sicurezza internazionale in costante mutamento. Lo scopo di questo studio è di fornire un'analisi critica di come questa tendenza influenza il disarmo delle armi biologiche ed in che misura; non si occupa invece

152 Becker U., “Light at the End of the Tunnel?”, Peace Research Institute Frankfurt, (2007), Francoforte, p. 19;

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di valutare la nuova minaccia ma si concentra sulla tendenza a mettere in discussione gli strumenti di controllo degli armamenti, le sue implicazioni e conseguenze per il disarmo delle armi biologiche. Questa tendenza non è un problema da sottovalutare; mette in discussione la sostanza degli strumenti di controllo degli armamenti, il loro ruolo nella sicurezza internazionale e l'esistenza stessa delle istituzioni progettate per applicarli. La critica elaborata dagli Stati Uniti in merito agli strumenti di controllo degli armamenti evidenzia alcune debolezze del regime di disarmo di tali armi, ma comporta anche gravi conseguenze per l'autorità di tali strumenti.153 In primo luogo, verrà analizzata la nuova

minaccia che comporta il mutamento dell’ambiente di sicurezza internazionale, nonché la situazione nella quale si trovano le armi biologiche in questo nuovo ambiente. In secondo luogo, verranno analizzate le conseguenze e le implicazioni di questa tendenza, analizzando l’impatto sul disarmo delle armi biologiche.

Una serie di eventi, in particolare gli attacchi terroristici dell'11 Settembre 2001, gli attacchi con l’antrace del 2001,154 hanno portato a un cambiamento nella percezione delle

minacce alla sicurezza internazionale, con la conseguenza che le priorità di sicurezza internazionale si sono concentrate sulla nuova minaccia “Il Terrorismo”. Da uno studio effettuato dagli Stati Uniti vengono identificate tre tendenze che incidono sulla sicurezza nazionale e internazionale:155 dagli eventi del 2001, tre scenari pongono minacce

significative alla sicurezza internazionale: (1) singoli terroristi o gruppi terroristici; (2) nazioni che ospitano o assistono terroristi; e (3) nazioni che producono armi di distruzione di massa. Di conseguenza da tale studio si possono estrapolare tre problemi di sicurezza internazionale, o una triplice minaccia: (1) acquisizione ed uso di armi di distruzione di massa per fini terroristici, (2) proliferazione di armi di distruzione di massa da parte degli Stati e (3) gli Stati che si sospettano come proliferatori di armi di distruzione di massa che

153Fondation pour la Recherche Stratégique (FRS), “The end of arms control?” (2019), Bibliothèque nationale de France, p. 3;

154Gli attacchi con l’antrace cominciarono a Settembre 2001, poco dopo l’attacco terroristico dell’11 Settembre; le spore di antrace venivano spedite per posta. I casi furono almeno 22 e causarono cinque decessi. Il Fatto Quotidiano, 10 Aprile 2015, consultabile sul sito: https://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/10/antrace-19-dirottatori/1576335/

155Perl R, “Trends in Terrorism: 2006” (2007), Washington DC, Report del Congresso, RL33555, consultabile sul sito: https://fas.org/sgp/crs/terror/RL33555.pdf;

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sponsorizzano anche atti di terrorismo o gruppi terroristici.156 Le armi biologiche in quanto

armi di distruzione di massa sono quindi potenziali obiettivi della nuova minaccia. Questi tre scenari si intrecciano e vari autori hanno stabilito che vi sia un legame tra proliferazione delle armi di distruzione di massa e terrorismo.157 Una preoccupazione generale a livello

internazionale si è sviluppata negli ultimi anni proprio in merito alla minaccia relativa all'acquisizione di armi di distruzione di massa e l'uso di tali armi da parte dei terroristi.158

Le organizzazioni e le istituzioni internazionali concordano sul fatto che si tratta di una minaccia reale ed attuale. Ad esempio, la proliferazione delle armi di distruzione di massa è considerata una minaccia alla pace ed alla sicurezza internazionale dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.159 Allo stesso modo, il Comitato delle Nazioni Unite sulle

Questioni Relative al Disarmo160 e il Comitato per le Minacce ad Alto Rischio, hanno

evidenziato la crescita delle minacce relative alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e del terrorismo.161 Queste istituzioni hanno il compito di individuare e proporre

soluzioni alle attuali minacce che minano la sicurezza internazionale.162 L'“Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons” (OPCW) e nello specifico Hassan Mashhadi ha

sottolineato spesso quali siano le realtà attuali di fattibilità della minaccia di utilizzo di armi di distruzione di massa, e in particolare di attacchi terroristici che facciano utilizzo di

156 Newman A., “The Disarmament of Iraq: WMD Nonproliferation Template?”, Australian Journal of International Affairs (2004), Volume 58, pp. 221 – 223.

157 Moodie M., “Confronting the Biological and Chemical Weapons Challenge: The Need for an “Intellectual Infrastructure”” The Fletcher Forum of World Affairs; Andrew Newman, “Arms Control, Proliferation and Terrorism: The Bush Administration’s Post-September 11 Security Strategy” Journal of Strategic Studies, 2004, Volume 27, pp. 59 – 88;

158 O’Neil A., “Terrorist Use of Weapons of Mass Destruction: How Serious is the Threat?” , Australian Journal of International Affairs 2003, Volume 57, pp. 99 – 112;

159Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, “The Responsibility of the Security Council in the Maintenance of International Peace and Security”, UN doc S/23500; Cfr. anche UNSCR 1540 (2004)

160 Report del Segretario Generale delle Nazioni Unite, “Work of the Advisory Board on Disarmament Matters”, GA Doc A/59/361;

161 Report del Comitato per le Minacce ad Alto Rischio, “A More Secure World: OurResponsibility” UN doc A/59/565;

162Odello M., “Commentary on United Nations High-Level Panel on Threats, Challenges and Change”, Journal of Conflict and Security Law 2003, Volume 10, pp. 231 – 262;

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tali armi.163 Un altro elemento rilevante nel nuovo ambiente di sicurezza internazionale è

da individuare nella nascita e nell'influenza di nuovi attori non statali sulla scena internazionale, si pensi alle cosiddette “Forme di organizzazioni terroristiche e criminali transnazionali”.164 Questi nuovi attori svolgono un ruolo sempre più rilevante nelle aree

nelle quali tali armi sono facilmente reperibili e nelle quali esistono conflitti interni, aumentando così le minacce relative alle WMD.165 Gli attori non statali influenzano

l'ambiente di sicurezza internazionale e condizionano l’applicazione dei tradizionali strumenti di controllo degli armamenti. Il tipo più preoccupante di attori non statali è il “Gruppo terroristico transnazionale”.166 Tradizionalmente solo gli Stati vengono

considerati come attori nel contesto della sicurezza internazionale, in quanto sono gli unici soggetti di diritto internazionale, quindi il controllo degli armamenti ed il disarmo riguardano le loro capacità e le relazioni internazionali tra essi.167 Storicamente, il disarmo

era inteso come la soluzione all'uso delle armi di distruzione di massa da parte degli Stati nei conflitti interstatali e ciò ci porta ad ammettere che, gli attori non statali, d'altra parte, non sono soggetti al diritto internazionale e, pertanto, teoricamente non ne sarebbero vincolati.168 Di conseguenza, gli strumenti di controllo degli armamenti come la BWC non

possono rivolgersi agli attori più rilevanti nell'attuale contesto di sicurezza internazionale. In questo ambiente in costante mutamento gli Stati hanno cominciato degli studi incentrati sulla difesa da possibili attacchi non convenzionali, attraverso la cosiddetta “Protezione

Chimico, Biologica, Radiologica, Nucleare e Esplosiva (CBRNe)”. Oggi la CBRNe

rappresenta uno strumento con il quale si prepara la popolazione a possibili attacchi non convenzionali. Il rischio dovuto all’utilizzo di armamenti non convenzionali ha visto un incremento progressivo negli anni; Tali armamenti, che un tempo erano esclusivamente militari, oggi vengono utilizzati come strumento di pressione politico-economica aumentando quelli che sono i rischi di escalation a livello globale. Gli effetti che si potrebbero produrre a seguito dell’utilizzo di tali armi potrebbe comportare conseguenze

163Mashhadi H., “The OPCW and the Struggle Against Chemical Terrorism”, OPCW synthesis : the newsletter of the Provisional Technical Secretariat for the Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons (OPCW)(2001), pp. 24 – 27;

164Dahinden E., “The Future of Arms Control Law: Towards a New Regulatory Approach and New Regulatory Measures”, Journal of Conflict & Security Law(2005), Volume 10, pp. 263 – 277;

165Ibid; 166 Ivi, p. 276; 167Ibid;

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gravissime per la popolazione mondiale, minando quindi la sicurezza internazionale. I gruppi terroristici si rilevano sempre più interessati al possesso di tali armi, allarmando gli Stati, comportando una crescita della minaccia non solo perseguendo come obiettivi militari, ma anche strutture civili o direttamente la popolazione. Tuttavia, in questi anni sono pochi gli attacchi terroristici che hanno visto l’uso di armi non convenzionali e sono pochi i soggetti deceduti a seguito di attacchi terroristici nei quali vennero utilizzate tali armi. Nonostante ciò, il terrorismo transnazionale ha cominciato ad attuare attacchi sempre più indiscriminati, cercando di destabilizzare gli assetti democratici di diversi Stati. In relazione a ciò, è di grande rilievo l’interesse posto da tali organizzazioni criminali nei confronti di sostanze o materiali relativi ad armi non convenzionali, rendendo sempre più realistica la minaccia.

Rilevante è il concetto di “Emergency Preparadness”, con il quale gli anglosassoni indicano una serie di interventi che hanno lo scopo di preparare la comunità a varie evenienze; nello specifico si cerca di preparare la popolazione attraverso l’informazione, ma tutto ciò senza creare inutili allarmismi, creando così una cosiddetta “cultura dell’emergenza”169. Le armi di distruzione di massa rappresentano degli strumenti che

comportano l’uccisione di soggetti, civili e militari, in modo sconsiderato ed è inaccettabile; e solo l’idea che studi con fini profilattici possano essere utilizzati per scopi bellici o per fini destabilizzanti rappresentano fonte di preoccupazione non solo per la popolazione civile, ma anche negli ambienti militari. Gli studi sulle armi di distruzione di massa hanno dimostrato che gli agenti biologici e soprattutto quelli chimici possono comportare gravi effetti sulla salute fisica e mentale della popolazione che ne viene colpita, creando non solo effetti fisici devastanti, ma comportando una perdita della fiducia nelle istituzioni ed allarmismi che ledono la stabilità di uno Stato, creando così un mutamento dello scenario di sicurezza internazionale. Infatti, recenti studi dimostrano che nuovi sviluppi sulle armi biologiche e chimiche possono essere utilizzati per mirare al controllo politico di uno Stato andando ad incutere paura nella popolazione; Inoltre, come affermato da Pascolini recentissimi studi su nuove armi “biochimiche”, ossia armi in grado di alterare

169 Prati G. – Pietrantoni L., “Le Dimensioni Psicosociali delle armi ABC” In “L’ABC del Terrore, le armi di distruzione di massa del terzo millennio”, cit., p. 182;

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ed interferire con in processi biologici di un individuo, hanno modificato nuovamente l’ambiente di sicurezza internazionale.170

3.2 – Le armi biologiche nel mutato scenario di sicurezza internazionale

Tradizionalmente le armi biologiche non vengono distinte dalle altre armi di distruzione di massa e sono generalmente considerate nell’insieme. Questa tendenza è sempre più messa in discussione da esperti ed accademici; i quali ritengono che tale insieme che raggruppa tutte le armi di distruzione di massa in un’unica categoria comporti una divergenza sulla valutazione della minaccia relativa all'acquisizione ed all'uso delle armi di distruzione di massa da parte di attori non statali.171 La categorizzazione delle armi di distruzione di

massa ha portato a valutazioni errate e quindi a una percezione errata della minaccia. È quindi importante separare le armi biologiche dalle altre armi di distruzione di massa. Alla luce delle loro specificità e differenze, le WMD possono essere confrontate ma non dovrebbero essere assimilate in un unico insieme. Nell'attuale contesto di sicurezza internazionale, bisogna considerare ciascuna WMD separatamente e condurre distinte valutazioni delle minacce.172 A tale proposito sembra che le armi biologiche si distinguano

dalle altre armi di distruzione di massa sotto molti aspetti; entrambe hanno un posto unico nella legge sul controllo degli armamenti e rappresentano una minaccia distinta dalle altre armi di distruzione di massa.173 Da una prospettiva legale internazionale, le armi di

distruzione di massa si differenziano dalle altre armi di distruzione di massa poiché sono soggette al proprio regime di disarmo completo, verificabile e giuridicamente vincolante; da sottolineare che nel caso delle armi biologiche la “Verificabilità” è tuttora inesistente.

170 Pascolini A., “Forme di controllo delle armi nucleari, chimiche e biologiche” In “L’ABC del Terrore, le armi di distruzione di massa del terzo millennio” cit., p. 205;

171 Hart J., “Selected Issues Regarding International Terrorism” (Documento presentato al “The Balance of Power in Europe 2035: Implications for Defence and Security” Svezia - 2003)

172 O’Neil A., “Terrorist Use of Weapons of Mass Destruction: How Serious is the Threat”,Australian Journal of International Affairs(2003), cit.;

173 Hart J., “Selected Issues Regarding International Terrorism” (Documento presentato al “The Balance of Power in Europe 2035: Implications for Defence and Security” Svezia - 2003), cit.;

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Inoltre, occupano una posizione particolare nel nuovo ambiente di sicurezza internazionale come una minaccia specifica. Gli esperti di solito considerano le armi biologiche come armi privilegiate dai terroristi e facili da ottenere e/o produrre. Questo fatto si basa sia sull'esperienza che sulle caratteristiche delle armi biologiche. Il più attuale incidente terroristico che coinvolge le armi biologiche è l'attacco con l’antrace del 2001 negli USA. Altri attacchi o tentativi terroristici mostrano però chiaramente che le preferenza dei terroristi si indirizzano anche su dispositivi chimici ed esplosivi,174 ad esempio nei casi

dell'attentato di Oklahoma City nel 1995 e degli attentati di Bali e Istanbul.175 Le armi

biologiche sono considerate probabili armi terroristiche perché sono facili da ottenere da scorte vulnerabili di agenti e si dice che possono essere prodotte con relativa facilità.176

L'acquisizione di armi biologiche è possibile da scorte, che si teme siano sia "obiettivi che bottini per i terroristi". Quando si tratta di acquisizione per produzione, alcuni studiosi sostengono che le armi radiologiche sono più facili da usare e che le armi biologiche sono più facili da produrre rispetto alle armi chimiche. Molto spesso si ritiene che le armi biologiche siano l'arma terroristica più probabile perché sono più facili da produrre rispetto a qualsiasi altra arma di distruzione di massa.177 Ciò è spiegato dall'accesso ai materiali e

alla tecnologia della guerra biologica, a causa del duplice uso di materiali di guerra biologica. Alla luce del legame speciale che si rivendica tra terrorismo e guerra civile, alcuni studiosi ritengono che non sia stata prestata sufficiente attenzione alle armi biologiche.178 Sebbene tali armi siano considerate attraenti per i terroristi, la maggior parte

dell'attenzione è focalizzata su terrorismo nucleare.179 Ciò può essere criticato in quanto si

concorda sul fatto che le armi nucleari siano molto più difficili da ottenere o produrre rispetto a tali armi.180 Le armi biologiche occupano un posto distinto nell'attuale ambiente

174 Schmid A. P., “Chemical Terrorism: Precedents and Prospects” (2001), OPCW Synthesis, pp. 9 - 17; 175Ibid;

176 Occasional Paper No 8, Department for Disarmament Affairs, “Multilateral Disarmament and Non- Proliferation Regimes and the Role of the United Nations: An Evaluation”, 2004, consultabile sul sito: https://unoda-web.s3-accelerate.amazonaws.com/wp-

content/uploads/assets/HomePage/ODAPublications/OccasionalPapers/PDF/OP8.pdf; 177 O’Neil A., cit., 154;

178Pogorely M., “Prospects For Russia-US Cooperation in preventing WMD Proliferation”, Journal of Slavic Military Studies(2004),Volume 17, pp. 111 – 128;

179Ibid;

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di sicurezza internazionale, il che richiede un tentativo di determinare la portata della nuova minaccia in relazione alle BW. L'uso di agenti biologici per motivi profilattici in situazioni non protette producono danni simili ad un attacco biologico ed il trasferimento di agenti biologici equivale alla proliferazione biologica.181 Le armi biologiche non devono essere necessariamente armate, il rilascio di agenti biologici è sufficiente per effettuare un attacco.182 Ciò implica che l'ambito di applicazione della proliferazione e della minaccia

terroristica si estendono oltre le armi biologiche considerate tali e comprendono tutti gli agenti biologici. A causa della natura a duplice uso dei materiali necessari per la guerra biologica, la minaccia relativa a tali armi è da considerare una minaccia cosiddetta “diffusa”. Il disarmo delle BW svolge quindi un ruolo importante nella prevenzione relativa all’uso delle armi biologiche; Tuttavia, il disarmo è impotente per quanto riguarda l'uso improprio di agenti biologici. La maggior parte dei precursori delle armi biologiche hanno un duplice uso e sono ampiamente utilizzati in diverse industrie farmaceutiche.183 Di

conseguenza, gli sforzi contro la minaccia biologica devono coprire una vasta gamma di attività e strutture, la maggior parte delle quali pacifiche e autorizzate dalla BWC. L’entità delle attività che dovrebbero essere controllate rende molto difficile l'applicazione del regime di non proliferazione biologica. Viene richiamata spesso l’attenzione, ad esempio, dal Comitato delle Nazione Unite in materia di disarmo, relativamente alla necessità di attenzionare le strutture che gestiscono materiali a duplice uso.184 Un altro inconveniente

correlato al doppio uso degli agenti biologici è che a volte la distinzione tra pacifico, come le attività autorizzate e le attività militari vietate è difficile. Dal momento che molte attività biologiche possono essere correlate alla minaccia della guerra biologica; l’ambito di applicazione delle armi biologiche è di vasta portata e si estende ben oltre le attuali conoscenze. Il disarmo di tali armi è una delle molte misure contro la minaccia; esso dev'essere affiancato da sforzi di non proliferazione che sono previsti nella Convenzione. Il focus di questo studio è limitato alle scorte esistenti di agenti biologici, che sono gestite attraverso le misure di disarmo e controllo degli armamenti. L'ambito completo della

181Riedel S.,“Biological warfare and bioterrorism: a historical review.” Proceedings (Baylor University. Medical Center) 2004, Volume 17, pp. 400–406

182Ibid;

183Felician S., “Le Armi di Distruzione di Massa” CASD, 2017, p. 34;

184 Report del Segretario Generale delle Nazioni Unite, “Work of the Advisory Board on Disarmament Matters” Documento A/59/361 della 59esima sessione, consultabile sul sito: https://www.unmas.org/sites/default/files/documents/a_59_361.doc;

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minaccia relativa alle armi biologiche: proliferazione e acquisizione con mezzi diversi dall'acquisizione da scorte esistenti, non verrà esaminato. Tuttavia, questa distinzione è rilevante in questo studio e le misure di non proliferazione sono una parte importante della BWC. Il regime di non proliferazione può essere sintetizzato brevemente; include la regolamentazione dei trasferimenti di agenti biologici, esportazioni e controlli sulle importazioni ed inoltre la verifica e il monitoraggio di agenti biologici utilizzati per fini profilattici ed autorizzati dalla BWC. Due questioni derivano dall'attuale ambiente di sicurezza internazionale e dal posto occupato dalle armi biologiche. La prima è la tendenza generale, guidata principalmente dagli Stati Uniti, a mettere in discussione e criticare il ruolo dei tradizionali strumenti di controllo degli armamenti come la BWC. Ciò viene espresso nelle nuove politiche di controllo degli armamenti, in cui gli strumenti di controllo degli armamenti tradizionali hanno un ruolo ridotto. Il secondo problema deriva dal fatto che gli Stati Uniti preferiscono strumenti di controllo degli armamenti alternativi rispetto a strumenti tradizionali come la BWC per garantire la sicurezza internazionale contro la nuova minaccia. Il ruolo degli strumenti di controllo degli armamenti vale a dire i trattati multilaterali sul disarmo e sulla non proliferazione, è messo in discussione e sminuito dagli Stati Uniti. Come nota Newman, "il controllo degli armamenti e il disarmo

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