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COMUNITARIO E COMPARATO

LA DISCIPLINA COMUNITARIA

1. Regno Unito

La Salute e Sicurezza sul Lavoro degli operatori di cassa nella grande distribuzione in Gran Bretagna

Introduzione

I particolari rischi di infortuni professionali cui i cassieri dei supermercati sono esposti sono principalmente i disturbi degli arti superiori (ULD); comunemente descritti come disordini da sforzi ripetuti, causati dalla movimentazione dei prodotti dal punto in cui sono depositati dai clienti al piatto del banco cassa, nonché dall’inserimento dei codici sullo schermo del computer. L’identificazione e classificazione dei disturbi degli arti superiori (ULD) è un compito da specialisti, che richiede una formazione medica specifica nonché la capacità di comprendere se le segnalazioni dei lavoratori non siano in parte psicologiche piuttosto che propriamente fisiche (1):

Si registra attualmente una notevole incertezza circa la classificazione e diagnosi dei disturbi degli arti superiori. L’utilizzo incoerente della terminologia si ripercuote sugli studi relativi alla epidemiologia, cura e gestione degli stessi (2).

Inoltre:

La difficoltà è dovuta principalmente alla molteplicità dei disturbi, definizioni e approcci adottati «[...]. A livello internazionale sono in uso almeno 165 definizioni diverse, con una varietà di nomi diversi per indicare il medesimo disturbo, e denominazioni che variano a seconda delle specialità cliniche» (3).

Il sito web dell’Health and Safety Executive (HSE) fornisce le seguenti informazioni nella pagina delle FAQ (4): «Quali sono le principali fonti di disturbi muscolo-scheletrici degli arti superiori (ULD)?

(1) Gestione dei disturbi degli arti superiori e modello bio-psicosociale, Rapporto redatto dall’Università di Huddersfield, Consulenza sui servizi sulla salute, Humane Technology Srl, Rolls Royce plc and Pulvertaft Hand Centre. (HSE) (2008)

(2) http://www.hse.gov.uk/research/rrhtm/rr869.htm#?eban=rss-msd Migliorare i criteri diagnostici per i disturbi degli arti superiori nella prevenzione e nella cura del paziente. Rapporto di ricerca redatto dall’Università di Southampton (2011 – HSE Books). Si afferma «la loro classificazione ottimale resta controversa, con un disaccordo sostanziale tra gli esperti. Noi proponiamo cinque condizioni per una classificazione affidabile: 1) definizioni chiare, ben documentate, non ambigue e applicabili; 2) copertura rilevante e credibile; 3) risultati ripetibili; 4) accordo con un valido standard di riferimento (laddove esista); e 5) utilità pratica nell’informare in merito alle azioni da seguire, come il controllo del rischio e migliore cura del paziente».

(3) http://www.hse.gov.uk/research/rrhtm/rr869.htm#?eban=rss-msd Migliorare i criteri diagnostici per i disturbi degli arti superiori nella prevenzione e nella cura del paziente. Rapporto di ricerca redatto dall’Università di Southampton, cit.

(4) Domande poste di frequente: http://www.hse.gov.uk/msd/faq-uld.htm.

Risposta: ripetitività del lavoro, assunzione di posture incongrue, sforzi prolungati o eccessivi, continuità del lavoro. Ambiente di lavoro poco confortevole e fattori quali la temperatura, l’illuminazione, lo stress, le richieste, la presenza/assenza di pause [...]».

La presente sezione mira ad analizzare la legislazione vigente in Gran Bretagna (5) in materia di tutela degli operatori di cassa dai disturbi degli arti superiori (ULD) sulla base della guida e di altre pubblicazioni dell’Health and Safety Executive (HSE).

Quadro giuridico

È necessario considerare il sistema giuridico nel quale si inscrivono le leggi sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, prima di considerare la regolamentazione specifica in materia di prevenzione dei disturbi muscolo-scheletrici degli arti superiori (ULD) (6).

Si registrano differenze significative tra il sistema giuridico della Gran Bretagna e quello degli altri Stati membri dell’Unione europea. Nel sistema di common law britannico esistono tre differenti tipologie di regole e procedure, due relative agli indennizzi in caso di infortuni sul lavoro e uno per la prevenzione degli stessi. Le vittime degli infortuni sul lavoro possono, se desiderano, adire le vie legali per ricevere un eventuale risarcimento danni se l’infortunio è stato causato da un errore del datore. Per errore, in tale contesto, si intende negligenza o violazione dei propri doveri legali da parte del datore. I danni vengono risarciti anche sotto forma di sussidi erogati dal sistema di previdenza sociale. Tali risarcimenti differiscono notevolmente dalla previsione del sussidio statale destinato a tutti coloro che sono affetti da patologie, infortunio, età, disabilità o incapacità al lavoro.

Le regole che determinano il diritto al risarcimento danni sono quasi interamente di origine giurisprudenziale e risalenti a molti anni fa. Tali regole sono generalmente antecedenti la presente legislazione in materia di prevenzione di infortuni e disturbi occupazionali.

Oggi la principale legislazione sulla salute e sicurezza sul lavoro in Gran Bretagna, è la legge sulla salute e sicurezza sul lavoro (Health and Safety at Work Act ) del 1974. (7) Questa legislazione “quadro” mira a prevenire infortuni e disturbi lavoro correlati. Presenta doveri generali e pone le basi per lo sviluppo di una normativa secondaria (di solito decreti, i cosiddetti Statutory Instruments) creando inoltre un sistema di attuazione della legge da parte degli amministratori e degli ispettori predisponendo sanzioni penali in caso di violazione dei relativi doveri legali.

I doveri riguardano generalmente, ma non esclusivamente, i datori e la loro violazione ha natura penale, non civile. Spesso questi doveri non sono assoluti, ma richiedono a colui che deve esplicarli di fare ciò che è “ragionevolmente possibile” per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

La Sezione 2 (1) della legge introduce il dovere generale per ogni datore di lavoro: «di garantire, per quanto sia ragionevolmente possibile, la salute, la sicurezza e il benessere a tutti i suoi lavoratori».

(5) Nel Regno Unito, Stato membro dell’UE in cui vi sono tre giurisdizioni, parte della legislazione nazionale non si applica a tutte le giurisdizioni. La legislazione sulla salute e sicurezza sul lavoro si applica generalmente in Gran Bretagna (in particolare Inghilterra e Scozia), mentre in Irlanda del Nord la normativa viene legiferata autonomamente. La legislazione sta divenendo così sempre più regionale, in particolare a seguito della creazione dei Parlamenti regionali in Scozia e Galles. Ad esempio, la legislazione scozzese ha recentemente approvato la Legge (scozzese) sulle Patologie legate all’Asbestosi del 2009. Tuttavia, non esiste al momento alcuna legislazione dal Parlamento regionale sui disturbi degli arti superiori.

(6) Il paragrafo 29 dell’Health and Safety Executive (HSE) evidenzia in modo chiaro la necessità di introdurre tali regolamentazioni a livello di legislazione nazionale.

(7) L’Ordine del 1978 sulla Salute e Sicurezza (Irlanda del Nord) (SI 1978 No. 1039) (NI9) estende simili previsioni all’Irlanda del Nord.

La Sezione 3 (1) introduce un analogo dovere del datore di garantire la salute e sicurezza anche di altri lavoratori (inclusi i cosiddetti “visiting workers”). (8) Tale distinzione tra i dipendenti in senso stretto e gli altri lavoratori rappresenta una peculiarità dei sistemi di common law, in quanto le interpretazioni giuridiche definiscono il “lavoratore dipendente” come una subcategoria di “lavoratore” (9). La guida alla regolamentazione sulla movimentazione manuale dei carichi del 1992, spiega che un rapporto di lavoro dipendente si desume da una piena analisi dell’evidenza della sussistenza di un rapporto di lavoro tra le parti, senza considerare il nomen utilizzato per indicare le parti stesse (10):

«Paragrafo 39

[...] Il rapporto di lavoro si desume dalla presenza dei seguenti fattori:

(a) il grado di controllo esercitato dal “datore” sul lavoratore;

(b) il lavoratore può essere considerato parte dell’impresa del “datore”;

(c) il “datore” ha il potere di selezionare e individuare i soggetti chiamati a svolgere un lavoro;

(d) il “datore” ha il potere di licenziare o sospendere il lavoratore;

(e) le modalità di corresponsione di stipendi e giorni festivi;

(f) fornitura di attrezzature al lavoratore;

(g) il “datore” stabilisce tempi e luoghi di lavoro;

(h) il lavoratore può/non può delegare altri allo svolgimento delle mansioni;

(i) il “datore” detrae l’imposta sul reddito e le spese previdenziali; e (j) l’intenzione delle parti».

In base alla legge del 1974, come successivamente emendata (11), gli aspetti esecutivi e di attuazione della legge rientrano nella responsabilità dell’HSE, ma l’attuazione è stata delegata agli ispettori dell’autorità locale, così come gli esercizi del commercio al dettaglio (12). La legge conferisce diversi poteri all’HSE, che prepara proposte che vengono trasformate in legge una volta approvate dal parlamento. È raro che il parlamento sollevi obiezioni verso questo tipo di regolamentazioni.

L’implementazione della legge avviene mediante procedimenti attuativi e azioni giudiziarie previsti nella legge stessa del 1974. Gli ispettori hanno il potere di rafforzare le previsioni della stessa legge ed “altre rilevanti previsioni legislative” ed utilizzano come loro principale strumento le notifiche di miglioramento e di divieto, descritte nelle pagine 21-24 della legge. Le notifiche di miglioramento richiedono che sia rettificata la violazione della legge, quelle di divieto ordinano l’interruzione di un’attività non sicura. La notifica non porta di per sé ad una sanzione penale, ma la mancata osservanza della stessa normalmente la comporta. Sono gli ispettori ad avviare il procedimento giudiziario (13). La sessione 33 della legge elenca i reati e le relative sanzioni penali. Costituisce reato penale la mancata assoluzione ad un dovere previsto dalla Legge o la contravvenzione alle regolamentazioni a tutela della salute e della sicurezza. La maggioranza dei reati viene giudicata dal tribunale di prima istanza. Tali tribunali possono ora imporre sanzioni fino a 20.000 sterline per la maggior parte delle violazioni alle regole di tutela della salute e sicurezza mentre per reati più gravi è previsto fino ad un anno di carcere. Tali sanzioni sono divenute più pesanti rispetto a quelle precedenti da quando la legge del 1974 è stata rafforzata dalla Legge sulle

(8) Per esempio, è consuetudine che spazi liberi in un grande magazzino siano subaffittati dal locatario dei locali e il subaffittuario sia il datore di lavoro di coloro che lavorano in quello spazio. Tali impiegati gestiscono quindi la cassa di responsabilità del sublocatario. Tale operazione di subaffitto non avviene per quanto riguarda le casse del supermercato.

(9) Per es. Working Time Regulations 1998, (SI 1998/1833) (10) Paragrafo 40

(11) Riforma legislativa (Health and Safety Executive) Ordine 20082008

(12) Salute e sicurezza (Enforcing Authority) regolamenti 1998 (SI 1998/494), allegato 1 (1).

(13) Gli ispettori possono procedere solo in caso di violazioni di previsioni legislative; tutte le altre imputazioni, ad esempio, in caso di vittime devono essere esaminate dal Crown Prosecution Service. Si veda B. Barrett, Liability for Safety Offences: Is the Law Still Fatally Flawed?, Industrial Law Journal, 2008, 37(1): 100-118.

Violazioni in materia di Salute e Sicurezza del 2008 (14). Solo i reati più gravi sono normalmente giudicati da corti superiori, davanti ad una giuria, sebbene uno degli emendamenti posti dalla legge del 1988 fosse proprio quello di dare alle corti superiori la stessa possibilità di giudicare i casi di violazioni alla salute e sicurezza dei tribunali di prima istanza. In caso di condanna presso tribunali di secondo grado sono previsti fino a due anni di carcere o una multa di entità illimitata (15), o entrambi.

La regolamentazione 3 sulla salute e sicurezza sul lavoro (16) afferma: «Ogni datore di lavoro dovrà predisporre una valutazione sufficiente ed adeguata (a) dei rischi per la salute e sicurezza ai quali sono esposti i suoi dipendenti con l’obiettivo di identificare le misure necessarie per soddisfare le condizioni imposte dalle relative previsioni di legge».

La regolamentazione richiede che la valutazione venga effettuata per individuare le misure che il datore di lavoro deve adottare per conformarsi alla Legge del 1974 e ad ogni altra regolamentazione adottata in base a suddetta legge (17).

La regolamentazione 13 sulla gestione della regolamentazione della salute e sicurezza dei lavoratori, riguarda le capacità e la formazione. (18) Questa regolamentazione afferma che:

«1) Ogni datore di lavoro dovrà, nell’affidare compiti ai suoi dipendenti, considerare le loro capacità riguardo alla salute e sicurezza.

2) Ogni datore di lavoro dovrà garantire che ai propri lavoratori venga fornita adeguata formazione in materia di salute e sicurezza –

(a) al momento dell’assunzione da parte del datore, e

(b) nel momento in cui vengono esposti a nuovi rischi a causa di:

trasferimento o affidamento di nuove mansioni e responsabilità all’interno dell’azienda;

(ii) introduzione di nuove attrezzature da lavoro o cambiamenti nell’attrezzatura da lavoro già in uso;

(iii) introduzione di nuove tecnologie;

(iv) introduzione di un nuovo sistema di lavoro o cambiamenti nel sistema di lavoro già in uso.

Il paragrafo a cui si fa riferimento nel paragrafo (2) dovrà – (a) essere ripetuto periodicamente ove necessario

(b) essere adattato in considerazione di ogni nuovo rischio per la salute e sicurezza dei lavoratori; e (c) aver luogo durante le ore di lavoro».

Il regolamento 14 impone ai lavoratori il dovere di «utilizzare ogni macchinario, attrezzatura [...] fornita dal datore, in conformità sia con la formazione ricevuta in merito all’uso dell’attrezzatura stessa e con le istruzioni fornite dal datore di lavoro medesimo, secondo le modalità imposte al datore in base alle principali previsioni legislative».

È raro che un lavoratore venga accusato di violazione di doveri in materia di salute e sicurezza perché normalmente si ritiene che tale violazione sia in realtà dovuta ad un errore del datore che l’ha consentita;

sebbene in casi specifici, entrambi possono essere accusati, ognuno per la violazione dei propri rispettivi doveri.

(14) Vedi B. Barrett, The Cost of Behaving Dangerously at the Workplace, Industrial Law Journal,2009, 38(1) 73-79.

(15) Con sanzioni di entità illimitata si intende che la corte non ha vincoli nella somma da imporre.

(16) 1999 (SI 1999/3242) per attuare la direttiva 89/391/CEE

(17) La regolamentazione 16 richiede che il datore di lavoro effettui una speciale valutazione dei rischi in caso di donne incinte o puerpere (in parte in conformità con la direttiva 92/85/CEE)

(18) Il paragrafo 189 della guida della regolamentazione relativa alla movimentazioni di carichi rafforza questo assunto.

Regolamentazioni specifiche

Esistono due tipi di regolamentazioni che sono rilevanti per i disturbi agli arti superiori tra i cassieri; la regolamentazione relativa al sollevamento manuale di carichi del 1992 (19) e le regolamentazioni in materia di salute e sicurezza (in relazione l’uso di videoterminali) del 1992 (20). Entrambe mirano a dare attuazione alle direttive successive alla direttiva quadro del Consiglio dell’UE. Ovviamente anche le altre direttive sono rilevanti ai fini della tutela dell’attività di lavoro dei cassieri ma la regolamentazione che dà attuazione a queste tre direttive non verrà esaminata nei dettagli nel presente contributo (21).

Entrambe le regolamentazioni sono accompagnate da una “guida” redatta dall’HSE. Tale guida non ha valore legale, perciò non può esserne fatta valere in un procedimento giudiziario. Nonostante ciò, è considerata un valido supporto pratico. Contiene principalmente gli argomenti disciplinati negli allegati delle direttive. Inoltre, l’HSE ha pubblicato un opuscolo intitolato «Il lavoro alla cassa e i disturbi muscolo-scheletrici» (22) che contiene osservazioni sulle buone pratiche non obbligatorie ma utili per far fronte alle necessità in materia di salute e sicurezza.

Regolamentazioni relative al sollevamento manuale di carichi 1992

Tali regolamentazioni danno attuazione alla direttiva 90/269/CEE adottata in base all’articolo 118A, a tutela della salute e sicurezza sul lavoro. La guida osserva, in relazione alla direttiva, che: «La conoscenza medica e scientifica evidenzia l’importanza di un approccio ergonomico per rimuovere o ridurre il rischio di infortuni nel sollevamento manuale di carichi» (23).

È interessante notare come la guida faccia riferimento anche allo stress psicologico: «la ricerca ha rivelato che anche i fattori di rischio psicosociali devono essere tenuti in considerazione. Alcune esperienze possono interessare la risposta psicologica dei lavoratori rispetto alle attività e condizioni di lavoro (incluse le relazioni di lavoro con i superiori ed i colleghi). Alcuni esempi sono l’eccessivo carico di lavoro, scadenze ravvicinate, e mancanza di controllo sul proprio lavoro e sui metodi utilizzati» (24).

Regolamentazione 2, Interpretazione, afferma: «Con “movimentazione manuale dei carichi” si intende ogni tipo di trasporto di carichi (sollevamento, posa, spinta, trazione, spostamento e movimenti di qualunque tipo) effettuati mediante la forza della mano o del corpo».

Secondo la direttiva, le regolamentazioni si riferiscono in particolare ai disturbi alla schiena provocati dal sollevamento da posizione in piedi, sebbene questa interpretazione mostri come l’intenzione sia quella di includere un’ampia gamma di operazioni di sollevamento manuale, mentre la guida si riferisce al sollevamento carichi in posizione seduta. La guida evidenzia, in modo significativo, nel contesto dei banchi cassa, in merito all’utilità del nastro trasportatore, che «l’introduzione di un sostegno meccanico può ridurre ma non eliminare definitivamente la necessità di procedere al sollevamento manuale di carichi giacché si richiederà comunque lo sforzo umano per muovere, stabilizzare o posizionare il carico (25)». La legislazione inglese regolamenta il dovere dei datori di tutelare i lavoratori; mentre la direttiva si riferisce ai lavoratori.

La regolamentazione 4 disciplina il dovere del datore di lavoro.

(19) SI 1992 (1992/2793) per dare attuazione alla direttiva 90/269/CEE.

(20) SI 1992 (1992/2792) per dare attuazione alla direttiva 90/270/CEE.

(21) Regolamentazione sui luoghi di lavoro (salute, sicurezza e welfare) del1992 (SI 1992/3004) che dà attuazione alla direttiva 89/654/CEE; regolamentazione sull’utilizzo di dispositivi di protezione durante il lavoro 1992 (SI 1992/2966) in attuazione della direttiva 90/270/CEE; regolamentazione sull’utilizzo di attrezzature da lavoro 1992 (SI 1992/2932) emendata nel 1998 (SI 1998/2306) in attuazione della direttiva 89/655/CEE.

(22) INDG269. L’opuscolo contiene una nota: «le informazioni risalgono al 05/98».

(23) Paragrafo 13. Si veda, A pain in your workplace? Ergonomic problems and solutions HSG121; Understanding ergonomics at work ISBN, 2007, 0 7176 2599; The principles of good manual handling: Achieving a consensus RR097, 2003; Manual handling: Solutions you can handle, HSG115, 1994. Si vedano inoltre i seguenti British Institute Standards BS EN ISO 9241; BS 3044: 1990; BS EN 527; BS EN 1335; BS EN ISO 13407; BS EN 61508.

(24) Paragrafo 14 (25) Paragrafo 24

«(1) Ogni datore di lavoro dovrà –

(a) per quanto possibile, evitare che i propri lavoratori siano costretti a svolgere qualsiasi operazione di sollevamento manuale che comporti il rischio di infortuni.

(b) dove non sia ragionevolmente possibile, evitare che i propri dipendenti debbano svolgere tutte le operazioni manuali che comportino il rischio di infortuni –

(i) Effettuando una valutazione adeguata e sufficiente delle operazioni di sollevamento manuale che devono essere eseguite dai lavoratori

(ii) Introdurre misure adeguate per ridurre al minimo il rischio di infortunio per quei lavoratori che svolgono le operazioni manuali;

(iii) Introdurre misure adeguate in modo da fornire ad ogni lavoratore impegnato in attività manuali le indicazioni di carattere generale e, ove ragionevolmente possibile specifiche in merito a:

(aa) il peso di ogni carico, e

(bb) quale sia il lato più pesante di ogni carico il cui centro di gravità non sia in posizione centrale.

(2) Ogni valutazione, quale quello riportato nel paragrafo (1) (b) (i) della presente regolamentazione, dovrà essere rivista dal datore, se –

(a) sussiste la possibilità che non sia più valido; o

(b) si è registrata una variazione significativa nelle operazioni di sollevamento manuale cui esso si riferisce;

inoltre, il datore dovrà provvedere, a seguito di una revisione di questo tipo, ad effettuare nuove valutazioni ove necessarie.

(3) Ai fini di tale regolamentazione, per determinare se le operazioni di movimentazione manuale di carichi determinano il rischio di infortuni e quali siano le misure adeguate da intraprendere per ridurre tale rischio, è opportuno considerare -

(a) l’attitudine fisica del lavoratore;

(b) l’abbigliamento, le calzature ed altri effetti personali;

(c) le competenze e formazione del lavoratore;

(d) i risultati di ogni valutazione dei rischi effettuata ai sensi della regolamentazione 3 della Legge in materia di salute e sicurezza sul Lavoro del 1999;

(e) se il lavoratore fa parte di un gruppo di lavoratori che svolge mansioni particolarmente a rischio; e (f) i risultati di ogni controllo dello stato di salute, secondo la regolamentazione 6 della Legge in materia di salute e sicurezza sul lavoro del 1999.26

Il sito web dell’HSE afferma: «La movimentazione manuale dei carichi costituisce una delle principali cause di infortunio sul lavoro provocando circa un terzo di tutti gli infortuni sul lavoro che includono disturbi muscolo-scheletrici quali dolori/disturbi agli arti inferiori e superiori e sforzi combinati e ripetuti»

(27).

Regolamentazione sulla salute e sicurezza relativa all’utilizzo di videoterminali 1992 (28)

Le regolamentazioni sui DMS si conformano alla direttiva 90/270/CEE, adottate in base all’articolo 118A del Trattato di Roma, e sono anch’esse divenute di responsabilità dell’HSE. Nel 1992 si è registrato un notevole incremento nell’uso dei computer negli uffici per la videoscrittura e queste regolamentazioni riguardano in particolare gli uffici piuttosto che i negozi. In un certo senso, si tratta di norme ormai datate, in quanto si riferiscono principalmente ai tradizionali computer da tavolo, mentre ora si utilizza sovente un computer portatile per molti lavori29. È interessante notare come il terminale nei banchi cassa abbia

(26) La regolamentazione 6 impone al datore di lavoro di garantire un controllo appropriato con riguardo ai rischi alla salute ed alla sicurezza identificati nella valutazione. Nel caso dei cassieri il controllo pare riferito all’insorgenza di disturbi muscolo-scheletrici degli arti superiori (ULD).

(27) www.hse.gov.uk/msd/manualhandling.htm (28) SI 1992/2792

(29) La nota 23 della Guida evidenzia che le regolamentazioni si riferiscono anche ai computer portatili

alcune caratteristiche del computer da tavolo con lo schermo in posizione fissa, sopra il piano di lavoro, benché differisca da esso in quanto dotato di touch screen e non di tastiera. La guida è stata in parte aggiornata quando le regolamentazioni sono state revisionate.

Così come per le regolamentazioni relative alla movimentazione manuale dei carichi, anche tali regolamentazioni devono essere collocate nel contesto di altri obblighi imposti al datore di lavoro, in

Così come per le regolamentazioni relative alla movimentazione manuale dei carichi, anche tali regolamentazioni devono essere collocate nel contesto di altri obblighi imposti al datore di lavoro, in