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La regola del debito e gli altri fattori rilevanti

2. L A FINANZA PUBBLICA

2.4 La regola del debito e gli altri fattori rilevanti

La regola del debito fa parte della governance economica europea − l'insieme delle istituzioni e delle procedure che coordinano le politiche di bilancio autonome dei singoli paesi membri45. Introdotta nell'ordinamento europeo dal cosiddetto six pack con lo scopo di indurre i governi dei paesi membri a conseguire l'obiettivo di un rapporto debito/PIL pari al 60%, la regola è stata recepita nell'ordinamento nazionale con la legge di attuazione del principio di equilibrio del bilancio (legge n. 243 del 2012) ed è entrata a regime per l'Italia nel 2015.

In particolare, l’articolo 2 del regolamento (CE) n. 1467/1997, così come riformato dal regolamento (UE) 1177/2011, stabilisce che, per la quota del rapporto debito/PIL in eccesso rispetto al valore del 60%, il tasso di riduzione debba essere pari ad 1/20 all'anno nella media dei tre precedenti esercizi (versione backward looking della regola sul debito). Il regolamento specifica, inoltre, che la regola è considerata soddisfatta se la riduzione del differenziale di debito rispetto al 60 per cento si verificherà, in base alle previsioni della Commissione europea, nel periodo di tre anni successivo all'ultimo anno per il quale si hanno dati disponibili (versione forward

looking della regola sul debito). Infine, il regolamento precisa che nella

valutazione del rispetto della regola si terrà conto dell'influenza del ciclo economico. Solo se nessuna di queste tre condizioni viene soddisfatta, la regola del debito è considerata non rispettata. In tal caso la Commissione europea ha l'obbligo di redigere, ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), una relazione che rappresenta il primo passo della procedura di infrazione per disavanzo eccessivo46.

Nonostante il Governo ribadisca nella NADEF 2019 la volontà di assicurare la sostenibilità del debito pubblico, confermata dal profilo discendente assunto dal rapporto debito/PIL nell'orizzonte di programmazione, la regola del debito non viene rispettata in nessuna delle tre versioni. In particolare, la versione più favorevole della regola, quella

forward looking, richiederebbe il raggiungimento di un rapporto debito/PIL

pari al 128% nel 2021, mentre il quadro programmatico della NADEF stima per lo stesso anno un rapporto del 133,4% − un divario quindi di 5,4 punti percentuali.

45 Per approfondimenti sul Semestre europeo, cfr. il dossier n. 37 del Servizio studi del Senato "Il

Semestre europeo in Senato: procedure e prassi", marzo 2019.

46 Per ulteriori dettagli tecnici, cfr. il dossier dei servizi di documentazione della Camera e del

Ciò riflette, secondo il Governo, la ridotta crescita del PIL nominale e l'eccessiva rigidità della regola stessa, sia relativamente all'obiettivo finale (valore del 60% per il rapporto debito/PIL) sia relativamente all'arco temporale previsto per il suo raggiungimento (venti anni). Il Governo sottolinea inoltre che l'avanzo primario che sarebbe necessario conseguire per rispettare la regola rischia di rendere più difficile il rafforzamento della crescita.

In caso di deviazione dal valore soglia individuato sulla base della regola, la Commissione europea, ai sensi dell'articolo 126, paragrafo 3, del TFUE, prepara una relazione che tiene conto anche di tutti i fattori significativi che hanno influito sulla deviazione, ivi inclusi la posizione economica e di bilancio a medio termine del Paese. La valutazione di tali fattori può portare la Commissione a ritenere che la regola del debito non sia stata violata pur non essendo stato raggiunto il valore di riferimento.

Nel preparare la relazione, la Commissione tiene altresì conto dell'eventuale rapporto elaborato dal Governo per motivare il mancato raggiungimento del valore di riferimento.

Dal 2015 il Governo italiano ha sempre preparato tale rapporto e la Commissione europea ha sempre concluso di non dover considerare come significativo il mancato raggiungimento del valore di riferimento.

Si rammenta che il 5 giugno 2019 la Commissione europea ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo 126, paragrafo 3, del TFUE, per esaminare la conformità dell'Italia nel 2018 al criterio del debito stabilito dal Trattato47. Alla luce dell'esame di tutti i fattori significativi, la relazione concludeva che il criterio del debito, doveva considerarsi come non rispettato e che, pertanto, una procedura per i disavanzi eccessivi basata sul debito fosse giustificata.

Nell'ambito della negoziazione avviata dalla relazione della Commissione, il Governo italiano ha proposto, in una lettera trasmessa alla Commissione europea il 2 luglio 2019, di adottare con la legge di assestamento del 2019 una serie di misure che contribuiranno all'osservanza del braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita del 2019.

L'assestamento di bilancio e le disposizioni contenute nel decreto-legge n. 61 del 2019 assicurano che le maggiori entrate e le minori spese realizzate siano impiegate per la riduzione dell'indebitamento netto e del

47 Per una ricostruzione del dialogo tra la Commissione europea e il Governo italiano in materia

di rispetto della regola del debito, cfr. Servizi di documentazione della Camera dei deputati e

del Senato, "Comunicazione del 3 luglio 2019 con la quale la Commissione europea ha

stabilito di non proporre al Consiglio l'apertura di una procedura per i disavanzi eccessivi nei

debito pubblico e che non siano destinate ad altre misure nel corso del 201948.

Con la comunicazione al Consiglio dell'UE del 3 luglio 2019, la Commissione europea ha concluso che le misure che il Governo italiano ha adottato per il miglioramento dei saldi di finanza pubblica sono sufficienti a impedire, in questa fase, l'avvio di una procedura per mancata osservanza della regola del debito pubblico del 2018.

La Commissione europea manterrà la propria sorveglianza sull'effettiva adozione di queste misure, sia monitorando la gestione del bilancio nel 2019 sia verificando la conformità del Documento programmatico di bilancio 2020 con il Patto di stabilità e crescita. La Commissione valuterà inoltre i progressi nell'adozione delle riforme strutturali nell'ambito delle procedure previste dal Semestre europeo.

48 Cfr. Servizi di documentazione della Camera dei deputati e del Senato, "Misure urgenti in