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Il Presidente invita il Direttore a dar lettura della sua relazione sull'andamento della F.I.A.T.

L'Ing. Marchesi ricordate le origini della Società, passa in rivista quanto riguarda gli studi e la costruzione dei fabbricati, l'impianto della contabilità e dei vari servizi amministrativi, l'ordinamento del magazzino, la provvista del materiale. Accenna all'impianto del mac-chinario, all'energia elettrica, alla mano d'opera ed alle paghe, ricor-da i molti studi fatti ricor-dall'Ing. Faccioli e accenna alla convenienza di chiedere altri brevetti.

Espone quindi lo stato finanziario della Società e presenta i pro-grammi relativi ai vari fattori economici dell'Azienda. Fin da princi-pio si cercò di tener distinta la parte amministrativa a lui affidata dal-la tecnica, affidata all'Ing. Faccioli; dal-la pratica però ha dimostrato che egli doveva avere qualche ingerenza nell'officina, ciò che gli procurò non poche difficoltà nell'adempimento delle sue manzioni (sic). Quest'anno può considerarsi come un periodo di prova, che ha dato però un risultato abbastanza notevole, poiché in pochi mesi di eserci-zio saranno state costruite circa 40 vetture.

Nel timore però che la poca produzione dell'anno sia dovuta anche ad altre cause, oltre che alle naturali incertezze di un nuovo impianto, ha creduto di richiamare l'attenzione del Consiglio sulla necessità di esaminare subito ed attentamente la questione. Crede necessario di studiare l'intimo ordinamento dell'officina e di migliorare la fabbri-cazione nella quale si riscontrano attualmente molti difetti, procuran-do di ottenere una maggior produzione con minor spesa di tempo e di denaro.

Essendo opportuno di formulare il programma di fabbricazione per l'anno prossimo, visti i difetti riscontrati nella ns. vettura da 4 HP, considerando che le richieste del pubblico si fermano più specialmente sulle vetture piccole, chiede al Consiglio se non sia il caso di decidersi per la costruzione di una vetturella leggera tipo Renault o De Dion, mantenendo il tipo Fiat per le vetture grandi, per le quali si dovrebbe avere possibilmente un telaio unico, cui applicare scocche diverse. Espone un programma massimo ed un programma minimo di fabbri-cazione coi relativi preventivi, dimostrando che l'esercizio può essere (c)attivo (1) colla costruzione e vendita di 100 vetture piccole e di 50 grandi.

Crede che sarebbe conveniente l'acquisto di una buona vetturella francese e forse anche di una Panhard Levassor di ultimo modello, per poterle studiare, specialmente nei dettagli di costruzione.

Ricorda che per il buono e regolare funzionamento dell'Ammini-strazione sarebbe necessario di avere una maggiore elasticità del bi-lancio ed opportuno di studiare il mezzo per ottenerla prossimamen-te, ma ha tuttavia buona speranza nell'avvenire della fabbrica.

Il Presidente ringrazia il Direttore della relazione fatta, apre su di essa la discussione, chiedendo intanto che essa sia allegala al registro

1. Nell'originale la parola "cattivo" è sottolineata, presumibilmente per evidenziare l'errore commesso dal redattore del verbale. Il termine esatto è evidentemente " a t t i v o " .

dei verbali (2). È approvato.

Di Bricherasio osserva che la produzione dell'officina procede mol-to a rilenmol-to e che dopo una sua assenza di circa quaranta giorni non ebbe a riscontrare alcun progresso; chiese spiegazioni al Sig. Direttore Marchesi, ma ne ebbe risposte che lo lasciarono insoddisfatto in quanto si riferisce all'andamento dell'officina.

Presidente. Dice che finora uscirono 26 vetture dalla F.I.A.T. e che è quasi certo che per il termine dell'anno si arriverà a 50.

Biscaretti. Si compiace della relazione ma crede che il Direttore Marchesi abbia delle illusioni troppo rosee, massime se si continuasse a dirigere l'officina col sistema attuale. Racconta che fu consegnato nel massimo disordine un phaeton che doveva recarsi a Genova e che lo stesso Direttore tecnico assicurò il cliente che non avrebbe fatto 60 Km; difatti la vettura fu obbligata a ritornare indietro per avarie di-verse; riparata seguitò ad andar male tanto che il cliente è scontentis-simo e ci fa una reclame passiva. Sentì poi in un pubblico ritrovo una persona lamentarsi energicamente per un'altra vettura F.I.A.T.

Ceriana. Si associa al Biscaretti per quanto riguarda la relazione del Direttore, ma dice che l'officina è male organizzata, che l'Ing. Faccioli piuttosto che il Direttore fa l'operaio. Le vetture consegnate ai clienti sono in disordine, mancano gli accessori, si vede in generale che manca nella Direzione tecnica un ordinamento razionale.

Goria Gatti dice che dopo lungo ed accurato esame sull'andamento della F.I.A.T. e sul funzionamento delle vetture, non può ammettere l'ottimismo della relazione Marchesi. Provò una vettura nei giorni scorsi da Torino a Corio, nell'andata non riscontrò gravi inconve-nienti salvo la velocità ridotta; nel ritorno invece fu obbligato di fer-marsi sovente per diversi inconvenienti, rallentamento di viti, accen-sione difettosa, fermate senza ragioni apparenti, motore con poca compressione, trova in generale che la vettura pecca di poca finitezza e che la costruzione è cattiva, per esempio i cuscinetti sono di ottone invece che di bronzo ecc.

Come andamento di fabbrica osserva che non c'è né ordine, né ge-rarchia, che le mansioni non sono bene distribuite, che nessuno è chiamato responsabile, che il Faccioli è sopracarico di lavoro e che la Direzione amministrativa non interviene sufficientemente a coordina-re tutti i singoli rami dell'azienda, che il risultato finale è che si pro-duce poco, male ed a carissimo prezzo.

Propone che innanzi tutto si chiami un tecnico specialista per esa-minare attentamente il sistema della vettura e della sua fabbricazione e proponga rimedi agli inconvenienti lamentati, indicando anche co-me si possa riordinare l'officina coi sistemi più moderni di lavorazio-ne ed a questo scopo propolavorazio-ne il nome del Sig. Georgia Knap, che di-ce essere intelligentissimo in materia.

Avendo poi osservato che il Direttore tecnico è soppracarico di la-voro e non essendo prudente per ora di assumere personale nuovo, propone il Sig. Ceirano come aiuto intermediario fra l'Ing. Faccioli ed il capo-officina. Il Sig. Ceirano potrebbe contemporaneamente an-che attendere alla vendita delle vetture e d'accordo di acquistare due vetture di marca per averne i modelli. Prega il Presidente di mettere in votazione le sue proposte.

Racca osserva che in generale nelle officine nostre è invalso il siste-ma di lavorar adagio per non curanza. Le siste-macchine devono produrre maggiormente, è un fatto confermatogli anche da un capo officina estero che egli ha consultato.

Marchesi dà spiegazioni ad ogni consigliere, asserendo che è stato frainteso, se alcuni hanno trovato che nella sua relazione vi sono pre-visioni troppo rosee. Infatti egli ha creduto suo dovere di convocare il Consiglio per esporre gli inconvenienti riscontrati sia nella costruzio-ne, come nell'andamento della fabbricaziocostruzio-ne, e per chiedere che ven-ga in qualche modo provvisto per un miglioramento generale; ottenu-to quesottenu-to ha buona fiducia nell'avvenire.

Agnelli è d'accordo colla maggior parte dei consiglieri che finora la Fiat fu passiva, e che vi potrebbe essere molto più ordine, ma crede che l'improduttività dell'azienda sia un fatto comune a tutte le indu-strie che nascono[,] è però persuaso che continuando col sistema at-tuale si avrebbero dei risultati disastrosi; propone quindi di dar man-dato alla Presidenza di presentare al Consiglio nel più breve tempo provvedimenti adeguati. È anche lui favorevole all'acquisto di due vetture secondo la proposta del Direttore e dell'Avv. Goria Gatti.

Presidente. Accoglie tutte le raccomandazioni dei Consiglieri, am-mettendo che finora la Fiat, produsse poco, ma crede che qualunque altra fabbrica nei suoi primordi fu in condizioni simili; è convinto che si potrà trovare un rimedio adeguato, intanto mette in votazione la proposta Goria Gatti, cioè di far chiamare un tecnico per il riordina-mento dell'officina qualora la spesa relativa non superi L. 5.000. Pre-ga per l'opportunità del momento, di ritirare la seconda proposta, ri-guardante il Ceirano.

Aymonino essendo richiesto il suo parere, consiglia invece di far venire un tecnico temporaneamente, di cercarne uno fisso e che sia veramente pratico.

Presidente. Mette ai voti la proposta di Goria Gatti sempre che la spesa non superi le 5.000 lire e si trovi la persona adatta.

Il Consiglio approva.

Presidente. Domanda la sospensiva sulle altre proposte fino ad un prossimo consiglio, affinché la Presidenza possa studiare meglio la questione.

Il Consiglio approva.

Goria Gatti domanda a che punto sono le trattative riguardanti le vetture Pastore e Racca.

Presidente. Dice che finora furono vendute cinque vetture e che sei furono accettate dalla Fiat, domanda al Consiglio, riguardo alla ver-tenza Racca, qualora non riuscisse a un componimento all'amichevo-le, di aver la facoltà di ricorrere ai periti od alle vie legali.

Il Consiglio approva.

La seduta è tolta alle ore 17. Il Segretario

G. Agnelli

Il Presidente L. Scarfiotti

Addì 16 ottobre nella sua sede sociale in corso Dante si è radunato il Consiglio d'Amministrazione della Fabbrica Italiana d'Automobili, Società Anonima con sede in Torino, capitale sociale versato L. 640.000 col seguente

O r d i n e d e l g i o r n o

1. Lettura ed approvazione del verbale della seduta precedente. 2. Autorizzazione al Direttore di rappresentare la Società in giudizio. 3. Operazione finanziaria.

4. Proposte per la lavorazione 1901. 5. Comunicazioni varie.

La seduta è aperta alle ore 14.30. Sono presenti:

Scarfiotti Presidente; di Bricherasio Vice presidente; Agnelli Segre-tario; Ferrerò, Goria Gatti Consiglieri; Core, Boarelli Sindaci; Marchesi Direttore generale.

Il Segretario dà lettura del verbale della precedente seduta.

Di Bricherasio fa osservare non essere precisa la dicitura " n o n rimase soddisfatto delle spiegazioni dell'Ing. Marchesi ma bensì non rimase soddisfatto del modo con cui funzionava l'officina["].

Corretto il verbale viene approvato senz'altre osservazioni. Il Presidente scusa l'assenza del Cav. Aymonino.

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