QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE Atmosfera
35) in relazione al Piano di Monitoraggio Ambientale, si prescrive, prima dell'avvio dei lavori, l'elaborazione di un
nuo-vo documento i cui contenuti dovranno essere preventivamente concordati con i Comuni ed ARPAE, sia per la definizione delle metodiche che per l'individuazione dei siti di misura, facendo ri-ferimento a quanto previsto dalla normativa vigente;
Suolo e Sottosuolo e Acque Sotterranee
36) prima dei lavori di approntamento delle aree di cantie-re, si dovrà prevedere la caratterizzazione ambientale dei terreni di sedime; per ogni punto di prelievo previsto se ne richiede il
campionamento della porzione stratigrafica più superficiale (sco-tico) ed una corrispondente al futuro piano di posa del cantiere; in caso di uniformità stratigrafica del sottosuolo investigato, potrà prevedersi un unico campione per punto di indagine, purché rap-presentativo di entrambi gli orizzonti citati (porzione di scotico e posa del cantiere); alla dismissione dei suddetti cantieri dovrà essere eseguita una caratterizzazione dei suoli di fine lavori sia sul sedime che sul terreno di ripristino (scotico), onde consenti-re un confronto complessivo dei risultati;
37) nel caso in cui le operazioni di scavo per la realizzazio-ne dell'opera intercettino evidenti porzioni di sottosuolo saturo, si dovrà eseguire la caratterizzazione ambientale della componente fluida ai sensi della tabella 2 dell’Allegato 5 alla Parte IV - Titolo V del decreto legislativo n. 152/06, ed in base ai risultati ottenuti gestire adeguatamente i conseguenti prodotti di scavo nelle de-stinazioni finali (terre e rocce da scavo o rifiuti);
38) tutti i materiali scavati dovranno essere accumulati e quin-di classificati con apposita cartellonistica, la quale dovrà anche contenere la provenienza geografica (zona di scavo e eventuale trattamento), livello stratigrafico (riporto, terreno naturale, ecc..) e destinazione finale (riutilizzo, smaltimento, trattamento in im-pianto di recupero, ecc.);
39) le terre e rocce da scavo dotate di caratteristiche geo-tecniche inidonee al riutilizzo nella realizzazione del progetto in esame e non gestite in qualità di rifiuto, ovvero destinate al ri-pristino/tombamento di cave o ad impianti industriali, dovranno fuoriuscire dalle aree di cantiere secondo quanto previsto dalla normativa sulla gestione delle terre e rocce da scavo, ovvero in qualità di sottoprodotti;
Acque
40) si ritiene necessario prevedere, prima dell'approntamen-to dei cantieri, la sostenibilità delle nuove immissioni di acque reflue e meteoriche dei cantieri dal Gestore del corpo idrico re-cettore, pertanto si prescrive che:
- all’interno delle aree di cantiere le superfici dovranno es-sere delimitate in considerazione del tipo di attività svolta;
- siano adeguatamente trattate tutte le portate di acque reflue industriali non riutilizzate e la totalità delle portate di acque reflue di dilavamento e di prima pioggia ricadenti sulle su-perfici di lavorazione; i sistemi di gestione qualitativa delle portate di acque reflue di dilavamento ed acque di prima piog-gia dovranno essere conformi a quanto previsto dalla DGR 286/2005 e DGR 1860/2006;
- il tipo di trattamento per le acque reflue industriali e reflue di dilavamento delle eventuali aree di produzione di calce-struzzo dovrà prevedere anche l’abbattimento dei metalli pericolosi; relativamente al controllo del Cromo esavalen-te, in alternativa ad un trattamento più spinto potrà essere proposto un adeguato e condivisibile piano di monitoraggio merceologico del cemento in ingresso, in quanto si ritiene co-munque più sostenibile un utilizzo di materie prime di qualità;
- le acque meteoriche dovranno essere preferibilmente recapi-tate a corpi idrici superficiali;
- le acque reflue domestiche e reflue di dilavamento dovranno essere di norma recapitate nella pubblica fognatura nel rispet-to del Regolamenrispet-to del Servizio Idrico Integrarispet-to. Nel caso di zona non servita da rete fognaria pubblica, i necessari sistemi di trattamento delle acque reflue domestiche dovranno essere conformi alle norme tecniche contenute in allegato alla DGR 1053/03 e, per quanto attiene alle caratteristiche delle fosse
Imhoff, alla Delibera del Comitato dei Ministri 4/2/1977;
41) dovranno inoltre essere correttamente dimensionati in considerazione dei posti letto presenti nei campi base e degli ul-teriori abitanti equivalenti non stanziali;
42) le Autorizzazioni Ambientali necessarie per l'esercizio dei cantieri dovranno riportare:
- una proposta di piano di monitoraggio e controllo degli sca-richi di acque reflue industriali e meteoriche;
- i dettagli tecnici e di dimensionamento degli impianti di trat-tamento delle acque reflue;
- piano di monitoraggio e controllo merceologico del cemen-to in ingresso ai cantieri teso a verificare l’assenza di Cr6+ e comunque di tutte le sostanze di cui al punto 2.1 dell’Allega-to 5 alla parte terza del D. Lgs 152/06. Il piano di controllo dovrà prevedere sia l’esecuzione di test di cessione che l’a-nalisi sul tal quale e specificarne la frequenza;
- planimetrie dettagliate delle aree di lavorazione e dei punti di scarico delle acque reflue;
- verifica idraulica a dimostrazione della sostenibilità quanti-tativa delle nuove immissioni di acque reflue e meteoriche dei cantieri nei corpi idrici recettori;
Vegetazione, Fauna Ed Ecosistemi
43) la predisposizione di fasce di ambientazione della stra-da dovrà portare alla compensazione degli elementi ecosistemici interferiti dall'opera;
Rumore
44) per quanto riguarda la presenza di giunti lungo l'infrastrut-tura, si raccomanda il conseguimento almeno delle prestazioni acustiche dei giunti definiti “silenziosi” nelle pubblicazioni di settore; inoltre le caratteristiche costruttive e la posa in opera dei giunti dovranno essere ottimali; nel caso in cui dovessero mani-festarsi segnalazioni di disturbo da parte dei residenti, si richiede di effettuare un monitoraggio acustico specifico presso i ricettori impattati dal rumore proveniente dal transito dei mezzi sui giunti del viadotto; le modalità del monitoraggio (durata della misura, tempo di campionamento, parametri da rilevare) dovranno esse-re finalizzate alla verifica dell'esistenza di un potenziale disturbo acustico; nel caso in cui gli esiti delle misure dovessero eviden-ziare picchi significativi di rumore coincidenti con il passaggio dei mezzi in corrispondenza dei giunti, sarà necessario interve-nire sul giunto installato per mitigare la problematica;
45) il monitoraggio della fase di esercizio dell'infrastruttura dovrà iniziare non prima di tre mesi dall'apertura del tratto stra-dale, al fine di valutare l'impatto quando il traffico si sia il più possibile stabilizzato; in tale fase, in aggiunta a quelli già previsti dal proponente, dovranno essere monitorati anche i ricettori con-traddistinti nello Studio Acustico con i seguenti numeri:
- un ricettore compreso nel gruppo 94 – 96;
- un ricettore compreso nel gruppo 85 – 88;
- un ricettore compreso nel gruppo 79 – 81;
contestualmente alle misure acustiche, andrà previsto anche il rilievo del numero di transiti di mezzi sul tratto di infrastrut-tura monitorata;
46) alla luce dei superamenti dei limiti normativi stimati per la fase di cantiere nonostante l'adozione di barriere acustiche di significative dimensioni, in particolare per i ricettori ubicati nel-le vicinanze delnel-le aree di cantiere lungo via Mattei, si richiede di valutare l’adozione di tutti i possibili accorgimenti gestionali re-lativi alle attività previste nelle aree di cantiere CA03 e CA08,
al fine di contenere al massimo l’impatto acustico;
47) si richiede di integrare il monitoraggio acustico per la fase di corso d'opera, inserendo fra i ricettori indagati anche uno tra quelli contraddistinti nello Studio Acustico con i numeri da 85 ad 88;
48) tenendo conto che l’utilizzo di modelli previsionali, so-prattutto nella valutazione di scenari post operam, presenta dei margini d’incertezza che dipendono da vari fattori (in generale dall’accuratezza e rappresentatività dei dati di ingresso, nonché dalle semplificazioni e approssimazioni introdotte dalla model-lizzazione), si ritiene necessario che gli esiti dei monitoraggi vengano utilizzati per aggiornare il modello di simulazione pre-visionale, effettuando una nuova simulazione acustica tarata con i livelli equivalenti misurati in post operam ed i dati di traffico effettivamente rilevati durante le misure; in tal modo sarà possi-bile estendere la verifica dei livelli sonori a tutti i ricettori situati lungo il tracciato, anche laddove essi non vengano monitorati direttamente; il modello previsionale potrà essere il medesimo utilizzato per la valutazione in oggetto, aggiornando i dati d’in-gresso e inserendo eventuali elementi cartografici nuovi rispetto alla versione precedente; sarà opportuno integrare i rilievi acusti-ci in fase di eseracusti-cizio, tenendo conto delle seguenti indicazioni:
- le postazioni di misura dovranno essere collocate sia in pros-simità dell’infrastruttura stradale (sorgente-orientate), allo scopo di effettuare la caratterizzazione acustica della sorgen-te come dato di input da inserire nel modello (posorgen-tenza sonora da attribuire alla infrastruttura stradale), sia in corrispondenza dei recettori (recettore-orientate), al fine di calibrare il model-lo di calcomodel-lo previsionale in fase di elaborazione, permettendo la regolazione dei parametri che intervengono sulla propaga-zione del suono e di verificare in corrispondenza di punti di controllo la correttezza dei livelli sonori stimati;
- dovranno essere intensificati i rilievi nelle aree dove i livelli simulati sui ricettori risultano poco sotto il limite;
- dovranno essere verificate le performance dei presidi di mi-tigazione posti in essere, con tecniche di misura “ad hoc”;
Paesaggio E Archeologia
49) in fase di redazione del progetto esecutivo, il proponen-te dovrà attuare il piano di indagine proposto ed approvato dalla Soprintendenza Archeologica e nel caso si profilassero situazioni che comportino interventi di scavo esaustivo consistenti, proce-dere nella effettuazione degli stessi (vedi parere Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio agli atti PGBO/2017/29304 del 20/12/2017);
50) le opere connesse alla realizzazione delle sedi strada-li e degstrada-li attraversamenti di disstrada-livelstrada-li comportanti interventi di contenimento e sistemazioni del terreno dovranno essere pro-gettate secondo metodologie di intervento tratte dalla ingegneria naturalistica da sottoporre, nella fase di progettazione esecutiva, preventivamente all'esame della Soprintendenza;
51) eventuali barriere antirumore, in quanto elementi fonte di possibile cesura del paesaggio padano, dovranno avere ca-ratteristiche cromatiche e tipologiche in linea con gli elementi paesaggistici su cui si collocano, al fine di renderli poco perce-pibili;
Salute Pubblica
52) nelle fasi di realizzazione dell'opera dovrà essere adottato ogni possibile accorgimento tecnico e/o gestionale per limitare:
- il risollevamento di polveri dalle pavimentazioni stradali cau-sato da transito dei mezzi pesanti, dalle superfici sterrate dei
8-8-2018 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA - PARTE SECONDA - N. 263 62
piazzali ad opera del vento, da importanti emissioni localiz-zate nelle aree di deposito inerti, etc.;
- le emissioni di rumore di tipo continuo (impianti fissi, lavo-razioni continue), discontinuo (montaggi, traffico mezzi di trasporto, lavorazioni discontinue) e puntuale;
53) considerata la dichiarata impossibilità di garantire in tut-te le fasi di cantiere il rispetto dei limiti normativi presso alcuni ricettori, si chiede alla ditta appaltatrice, ai fini dell'autorizzazio-ne in deroga ai limiti di rumorosità ed agli orari delle emissioni acustiche, di predisporre misure compensative concordate con i residenti direttamente interessati; in particolare per le operazio-ni di varo del viadotto da realizzarsi in orario notturno, dovranno essere adottate soluzioni che consentono il riposo delle persone anche con soluzioni alternative alla permanenza nelle residen-ze in tale periodo;
54) deve essere inoltre evitato il contributo aggiuntivo del rumore cantieri al traffico stradale di via Mattei; in particolare si chiede che il cantiere immediatamente a nord della stessa sia schermato sul fronte strada in maniera analoga a quella specu-lare sul lato sud;
55) deve essere assicurato che la realizzazione del viadotto consenta il mantenimento di adeguate condizioni di illuminazio-ne all'interno dei vani abitabili degli edifici prospicente comunque venga garantito un fattore medio di luce diurno non inferiore al 2%;
Piano Di Monitoraggio
56) prima dell'avvio dei lavori, l'elaborazione di un nuo-vo documento i cui contenuti dovranno essere preventivamente concordati con i Comuni ed ARPAE, sia per la definizione delle metodiche che per l'individuazione dei siti di misura, facendo ri-ferimento a quanto previsto dalla normativa vigente;
57) prima dell'avvio dei lavori il proponente dovrà inviare la relazione di ottemperanza, ex art. 28 del D. Lgs. 152/2006, alle prescrizioni del presente rapporto ambientale all'autorità compe-tente che la valuterà in accordo con gli enti che hanno partecipato alla cds di VIA;
b) di dare atto che ARPAE SAC di Bologna ha svolto le fun-zioni ad essa attribuite dalla LR 13/2015, come specificate nella DGR 1795/2016, e ha firmato il Rapporto Ambientale che costi-tuisce l’Allegato 1 alla presente delibera;
c) di dare atto che la Regione Emilia-Romagna ha autoriz-zato il Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo proposto ai sensi del DM 161/201 con Determina Dirigenziale del Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sostenibilità Ambientale del-la regione Emilia-Romagna DPG/2018/9363 del 11/6/2018; tale Atto costituisce l’Allegato 2 alla presente deliberazione;
d) la Città metropolitana di Bologna ha partecipato alla confe-renza dei servizi conclusiva e ha sottoscritto il rapporto ambientale (che costituisce l'Allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione), inoltre, la Città metropolitana di Bologna ha espresso con Atto del Sindaco metropolitano n. 39/2018 del 21 febbraio 2018, le valutazioni di competenza previste ai sensi dell’art. 33, comma 4 bis, L.R. n. 20/2000, riguardanti i conte-nuti della Variante ai vigenti strumenti urbanistici dei comuni di Bologna e Castenaso, ricompresa nella VIA, ai sensi dell’art. 17 della LR 9/99, e tale Atto costituisce l’Allegato 3 alla presente deliberazione;
e) di dare atto che il Comune di Bologna ha partecipato al-la conferenza dei servizi conclusiva e ha sottoscritto il rapporto ambientale (che costituisce l'Allegato 1, parte integrante e
sostan-ziale della presente deliberazione); il Consiglio Comunale dovrà approvare la Variante agli strumenti urbanistici entro 30 giorni dall’emanazione della presente delibera, ai sensi dell’art.17, com-ma 5 della L.R. 9/99;
f) di dare atto che il Comune di Castenaso ha espresso parere in merito alla valutazione di impatto ambientale e in me-rito alla variante urbanistici, con nota acquisita da ARPAE con PGBO/2018/7639 del 29/3/2018; il Comune ha partecipato al-la conferenza dei servizi conclusiva e ha sottoscritto il rapporto ambientale (che costituisce l'Allegato 1, parte integrante e sostan-ziale della presente deliberazione); il Consiglio Comunale dovrà ratificare la Variante agli strumenti urbanistici entro 30 giorni dall’emanazione della presente delibera, ai sensi dell’art.17, com-ma 5 della L.R. 9/99;
g) di dare atto che la l'Azienda Unità Sanitaria Locale di Bo-logna ha partecipato alla seduta conclusiva e ha espresso parere istruttorio, acquisito da ARPAE con il protocollo PGBO/2018/969 del 16/01/2018; il contenuto di tale parere è stato fatto proprio dalla Conferenza di Servizi conclusiva e riportato nel Rapporto Ambientale che costituisce l’Allegato 1 della presente delibera;
h) di dare atto che la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le provin-ce di Modena, Reggio Emilia e Ferrara non ha partecipato alla Conferenza di Servizi conclusiva, ma ha inviato il proprio parere con nota acquisita da ARPAE con protocollo PGBO/2017/29304 del 20/12/2017; il contenuto di tale parere è stato fatto proprio dalla Conferenza di Servizi conclusiva e riportato nel Rapporto Ambientale che costituisce l’Allegato 1 della presente delibera;
i) di dare atto che il Consorzio della Bonifica Renana ha espresso parere di competenza con prescrizioni, con nota acquisita da ARPAE con PGBO/2017/29377 del 21/12/2017; il contenu-to di tale parere è stacontenu-to fatcontenu-to proprio dalla Conferenza di Servizi conclusiva e riportato nel Rapporto Ambientale che costituisce l’Allegato 1 della presente delibera; il Consorzio ha partecipato alla conferenza dei servizi conclusiva lasciando la seduta prima della fine della stessa;
l) di dare atto che FER ha espresso parere di competenza con prescrizioni, con nota acquisita da ARPAE con PGBO/2017/29027 del 18/12/2017; il contenuto di tale parere è stato fatto proprio dalla Conferenza di Servizi conclusiva e riportato nel Rapporto Ambientale che costituisce l’Allegato 1 della presente delibera;
FER ha partecipato alla conferenza dei servizi conclusiva lascian-do la seduta prima della fine della stessa;
m) di dare atto che SNAM SPA ha espresso parere di com-petenza, con nota acquisita da ARPAE con PGBO/2017/11009 del 18/5/2017;
n) di dare atto che British Telecom ha espresso parere di com-petenza, con nota acquisita da ARPAE con PGBO/2017/27849 del 30/11/2017;
o) di dare atto che TERNA ha espresso parere di compe-tenza, con nota acquisita da ARPAE con PGBO/2018/3728 del 14/2/2018;
p) di dare atto che ENEL SPA (ora E-Distribuzione S.p.A.) ha espresso parere di competenza, con nota acquisita da ARPA-E con PGBO/2017/26274 del 13/11/2017;
q) di dare atto che HERA SpA, Retelit SpA, Telecom Italia, Wind Infostrada, non hanno partecipato alle sedute della Con-ferenza dei Servizi e non hanno espresso pareri; pertanto trova applicazione quanto disposto dall’art. 14 ter, comma 7 della leg-ge 241/1990, qualora pertinente;
r) di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della L.R.
18 maggio 1999, n. 9, copia della presente deliberazione al pro-ponente;
s) di trasmettere, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della L.R. 18 maggio 1999, n. 9, per opportuna conoscenza e per gli adempi-menti di rispettiva competenza, copia della presente deliberazione a: ARPAE (SAC e Sezione Provinciale di Bologna), Città metro-politana di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Castenaso, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emi-lia e Ferrara, Consorzio della Bonifica Renana, FER Srl, HERA Spa, ENEL Distribuzione Spa, Terna Rete Italia SpA - A.O.T.
Firenze, Retelit Spa, British Telecom, Telecom Italia e Wind Infostrada.;
t) di dare atto che nella documentazione presentata dal pro-ponente il costo complessivo degli interventi di progettazione e realizzazione del progetto oggetto della presente procedura viene stimato pari a € 33.588.021,87; le spese istruttorie della presen-te procedura di V.I.A, a carico del proponenpresen-te ai sensi dell'art.
28 della L.R. 9/99, sono state corrisposte per un ammontare di
€ 13.435,21, in sede di attivazione della procedura, così come previsto dall'art. 13, comma 1, lett. c) della L.R. 9/99;
u) di stabilire che, ai sensi dell’art. 17, comma 10 della L.R.
9/99, il progetto dovrà essere realizzato entro 5 anni dalla pubbli-cazione del provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale;
trascorso detto termine, salvo proroga concessa, su istanza del proponente, dalla Regione Emilia-Romagna, la procedura di VIA deve essere reiterata;
v) di pubblicare per estratto sul Bollettino Ufficiale Regiona-le della Regione Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 16, comma 4, della L.R. 9/99, il presente partito di deliberazione;
z) di pubblicare integralmente sul sito web della Regio-ne Emilia-Romagna, ai sensi dell’art. 25, comma 5 del D.Lgs.
152/2006, il presente provvedimento di valutazione di impatto ambientale.
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 16 LU-GLIO 2018, N. 1125
Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale del progetto di modifica del pacchetto di copertura definitivo della di-scarica denominata Ginestreto 2 - in comune di Sogliano al Rubicone (FC), proposto da Sogliano Ambiente Spa. Presa d'atto e approvazione delle decisioni della Conferenza di Ser-vizi su Valutazione di impatto ambientale e Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale
LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (omissis)
delibera
a. di adottare la determinazione motivata di conclusione po-sitiva della Conferenza di servizi che, ai sensi dell’art. 20 della L.R. 4/2018, costituisce il Provvedimento Autorizzatorio Uni-co Regionale, che Uni-comprende il provvedimento di VIA e i titoli abilitativi necessari per la realizzazione e l’esercizio del progetto di modifica del pacchetto di copertura definitivo della discarica denominata Ginestreto 2 - in comune di Sogliano al Rubicone (FC);
b. di dare atto che il progetto esaminato risulta ambiental-mente compatibile e realizzabile, con le motivazioni riportate nel verbale conclusivo della Conferenza di servizi, finalizzato al provvedimento autorizzatorio unico regionale, che costituisce l’Allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deli-berazione,
c. di dare inoltre atto che il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale comprende:
- provvedimento di Valutazione di impatto ambientale com-preso nell’Allegato 1, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- Autorizzazione Integrata Ambientale, che ricomprende anche i titoli abilitativi necessari alla realizzazione del pro-getto, rilasciato da Arpae – SAC di Forlì-Cesena con Atto n. DET-AMB-2018-3257 a firma della Posizione Organiz-zativa delegata in sostituzione del Responsabile SAC, che costituisce l’Allegato 2, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- parere per Autorizzazione per la realizzazione di opere in territorio sottoposto a vincolo idrogeologico (R.D.L. n.
3267/1923 e s.m.i.) rilasciato dell’Unione dei Comuni Valle Savio con atto a firma del dirigente del Settore, che costitui-sce l’Allegato 3, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
- parere di compatibilità rispetto al P.T.C.P.
rilasciato dalla Provincia di Forlì-Cesena, a firma della Rap-presentante dell’Amministrazione Provinciale che costituisce l’Allegato 4, parte integrante e sostanziale della presente
rilasciato dalla Provincia di Forlì-Cesena, a firma della Rap-presentante dell’Amministrazione Provinciale che costituisce l’Allegato 4, parte integrante e sostanziale della presente