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2. Genere e trasmissione della Þiðreks saga

2.3. Relazioni tra manoscritti

Dati i contenuti conservati nei vari manoscritti, questi vengono suddivisi in due gruppi, uno composto dai testimoni A, B e C e l’altro rappresentato dal manoscritto Mb. Come sottolineato in precedenza, Mb presenta due redattori principali e le loro redazioni della storia si distanziano l’una dall’altra, per questo vengono separate e chiamate rispettivamente Mb2 e Mb3. Bertelsen individua inoltre un quarto gruppo, rappresentato dalle versioni antico svedesi del testo che egli raggruppa sotto la sigla Sv114.

Le lacune presenti in Mb sono di interesse primario nella ricostruzione del possibile aspetto del testo nel manoscritto stesso. La lacuna iniziale riguarda il prologo, mancante anche nella redazione svedese, ma presente nei testimoni A e B. Bertelsen risolve la questione del prologo sostenendo come sia possibile che esso fosse presente in Mb, ma sia andato perduto insieme alla parte iniziale della Vilkina saga I115. La lacuna finale

riguarda la morte di Teoderico, descritta in Mb attraverso la sua scomparsa a cavallo di un destriero nero. Lo stesso episodio è rappresentato anche nella traduzione svedese, in quest’ultima, tuttavia, è presente una scena aggiuntiva in cui Teoderico vendica il fratello uccidendo Vidga e muore solo in seguito alla loro lotta. La questione in questo caso riguarda la possibilità che questo episodio finale fosse compreso anche in Mb. Bertelsen prende in considerazione l’ampiezza della lacuna e la quantifica in sei fogli. Considerando che la parte corrispondente in A e B occupa cinque fogli, egli conclude che lo spazio restante sarebbe stato sufficiente ad ospitare l’episodio presente in Sv anche in Mb116.

Per quanto riguarda le due redazioni Mb2 e Mb3, la questione si fa più complessa in quanto queste si distanziano nell’ordine in cui presentano i fatti e ciò che gli studiosi hanno cercato di comprendere è quale delle due si avvicini di più all’archetipo. La tesi sostenuta maggiormente è che si tratti della redazione Mb3117.

Uno dei principali punti di discussione riguarda la posizione della Vilkina saga I. Questa è presente due volte nel manoscritto Mb e le due versioni sono così simili da lasciar intendere che una sia la riscrittura dell’altra o entrambe derivino da uno stesso testo118. Il posizionamento di questo capitolo ha portato gli studiosi a chiedersi quale fosse

114Bertelsen, H. (1905-11). p.XVII.

115Bertelsen, H. (1905-11). p.XXIII-XXVIII. La discussione sul prologo verrà ripresa nel

capitolo riguardante la struttura della Saga.

116Bertelsen, H. (1905-11). p.XXIX; Storm, G. (1874). p.104. 117Klein, T. (1985). pp.512-543; Kramarz-Bein, S. (2002). p.32. 118Bertelsen, H. (1905-11). p.XXIX

la collocazione originale. Per quanto riguarda la redazione Mb2, questa si colloca all’inizio del testo, subito dopo la lacuna del manoscritto, ed è stato suggerito che in questa posizione essa interromperebbe il possibile piano strutturale portato avanti dal redattore. In questa posizione si collocherebbe infatti nella sequenza dedicata alla composizione del gruppo di cavalieri al seguito di Teoderico andando ad interrompere la struttura stessa119. In Mb3, invece, la Vilkina saga I è inserita successivamente, nella

sequenza dedicata al corteggiamento e all’apice della avventure di Teoderico e i suoi uomini120. Anche nella redazione AB la saga è collocata in una posizione più avanzata,

per questo si può supporre che sia il redattore di Mb3 che quelli di A e B abbiano ritenuto opportuno posizionare la saga in un punto più centrale nella storia121. Per questo motivo

la redazione Mb3 è considerata la più vicina ad AB, e inoltre, viene presupposta la presenza di un antigrafo comune da cui deriverebbero sia Mb3 che AB, sebbene Mb3 presenti una serie di errori non inclusi in AB122.

Un ulteriore intreccio delle vicende narrate in Mb2 e Mb3 si ha con l’interpolazione di due unità narrative appartenenti a Mb3 in Mb2, sarebbe a dire la storia della giovinezza di Sigurd e il banchetto organizzato da Teoderico. L’introduzione del personaggio di Sigurd a questo punto sarebbe intenzionale e possibilmente funzionale per il proseguimento della narrazione data l’importanza del personaggio negli episodi successivi della narrazione, nello specifico per la battaglia in Britannia123.

Per quanto riguarda i manoscritti della tradizione antico svedese è opportuno considerare in che rapporto questi si pongano nei confronti dei manoscritti norreni. Il manoscritto Sk è il più completo ed è stato infatti scelto da Hyltén-Cavallius come manoscritto alla base della propria edizione124.

Dapprima è bene confrontare i due manoscritti svedesi per comprendere se questi derivino da uno stesso antigrafo, antigrafi diversi o se uno derivi dall’altro. Un importante studio della tradizione svedese della Saga è stato condotto dallo studioso Bengt Henning (1970). Egli afferma che il testo in K45 rispecchia il testo originale della versione norrena distanziandosi in alcuni punti da Sk, per questo motivo arriva alla conclusione che K45

119Kramarz-Bein, S. (2002). p.35 120Kramarz-Bein, S. (2002). p.35. 121Storm, G. (1874). p.103. 122Storm, G. (1874). p.103. 123Kramarz-Bein, S. (2002). p.45; Klein, T. (1985). pp.528-529. 124Hyltén-Cavallius, G. O. (1850-1854).

non possa essere apografo di Sk125. L’affermazione opposta, dunque che Sk sia apografo

di K45, sembra essere altrettanto scorretta in quanto metterebbe in dubbio la datazione finora considerata valida e sarebbe smentita anche dalla presenza di alcune frasi in Sk riconducibili al testo originale norreno e mancanti in K45126.

Texten i Sk […] saknar enstaka ord som finns i K 45 på motsvarande ställe och som genom jämförelse med Ν Di visar sig vara ursprungliga. […] visar, att K 45 icke kan utgå från Sk och således måste ha textkritiskt värde. Detta märks tydligt i de två första tredjedelarna av avskriften. På de sista 42 bladen har jag däremot icke kunnat finna något säkert belägg för att K 45 har ursprungligare text än Sk. […] I den senare delsagan är som syns överensstämmelsen mellan Sk och K 45 påfallande stor. […] Det finns heller ingenting som hindrar att hss är systerhandskrifter.127

“Nel testo in Sk mancano alcune parole che si trovano nel passaggio corrispondente in K 45 e che, confrontate con il testo norreno dimostrano di essere originali. […] dimostra che K 45 non possa derivare da Sk e, di conseguenza, debba avere un valore critico. Ciò è evidente nei primi due terzi del testo. Nelle ultime 42 pagine non sono tuttavia riuscito a trovare prove certe che K 45 abbia un testo più fedele rispetto a Sk. […] Nella parte finale della saga le somiglianze tra Sk e K 45 appaiono notevoli. […] Allo stesso modo non c’è nulla che neghi il fatto che i manoscritti derivino da un capostipite comune.”

La conclusione a cui arriva Henning è dunque che i due manoscritti derivino da un capostipite comune date le notevoli somiglianze e le differenze appena menzionate128.

Questo è lo stemma codicum che egli propone129:

125Henning, B. (1970). p. 39.

126Henning, B. (1970). p. 42. 127Henning, B. (1970). pp. 41-43. 128Henning, B. (1970). p. 43. 129Henning, B. (1970). p. 289.

Inseriti nella tradizione norrena, i manoscritti antico svedesi sembrano derivare dal manoscritto Mb, piuttosto che dai manoscritti islandesi A e B. Henning individua svariate prove a sostegno della propria teoria facendo riferimento a somiglianze verbali, similitudini sintattiche, corrispondenza delle forme nominali e nella suddivisione in capitoli ed arriva alla conclusione che i manoscritti svedesi si pongano in rapporto più ravvicinato tra di loro e si distanzino da *AB, quello che egli identifica come un antigrafo comune ad A e B. Un ultimo punto a favore della tesi di Henning è dato dal fatto che i testi antico svedesi presentino elementi sia della redazione Mb2 che Mb3, sebbene parte dei capitoli in Mb2 non siano presenti in *AB.

Qui di seguito si presenta uno stemma codicum della tradizione della Þiðreks saga che comprende sia la tradizione norrena che quella antico svedese130. Per la redazione Mb3

viene proposta una posizione più ravvicinata alla redazione *AB, facendo derivare le due da un antigrafo comune non conservato *Mb3AB sulla base delle somiglianze nell‘ordine in cui le vicende della Saga vengono presentate. La redazione Mb2 deriverebbe a sua

130Lo stemma codicum è stato ricostruito da chi scrive facendo riferimento alle proposte

avanzate da: Kramarz-Bein S. (2002), 20-21; Henning, B. (1970). p. 289; Klein, T. (1985). pp.489-543.

volta dall‘archetipo, ma anche per essa è previsto un codice interposito *Mb2. La presenza, nella trazione svedese, di caratteristiche proprie di entrambe le redazioni Mb2 e Mb3 permette di suggerire la presenza di un codice α, dal quale sarebbero stati copiati

separatamente i manoscritti Sk e K 45. Infine, la redazione *AB rappresenterebbe un capostipite comune tra i due manoscritti islandesi alla base dei testimoni A e B.