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2. Genere e trasmissione della Þiðreks saga

2.4. II Testo Antico Svedese

La saga di Sansone occupa i primi dieci capitoli della Saga e narra le vicende del cavaliere Sansone, nonno di Teoderico, da Salerni in Puglia. Egli diventa dapprima sovrano della propria terra e poi conquista altri territori, tra cui la città di Verona. Quest’ultima viene data in dono a suo figlio Thetmar, mentre Åke, un altro dei suoi figli, diventa conte nella città di Vercelli. La parte più grande del proprio regno va in eredità al figlio Ermenerico, il quale espande il proprio regno e successivamente prende residenza a Roma.

Thetmar ha un figlio di nome Teoderico ed i capitoli dall’undicesimo al sedicesimo riguardano la sua infanzia e crescita. Il giovane viene istruito dal saggio Hillebrand e dimostra ben presto la sua forza e abilità. Appena dodicenne ottiene la spada Nagelring e durante lo stesso episodio prende possesso dell’elmo Hildegrim, a seguito dello scontro con il gigante Grim e sua moglie Hilda, la quale possiede poteri da troll. In seguito, il cavaliere Heym Studdersson sfida Teoderico a duello e, dopo che l’eroe gli risparmia la vita, inizia a lavorare a suo servizio e gli porta in dono Falke, uno dei suoi cavalli migliori. A questo punto Teoderico ha già due uomini al suo seguito, Hillebrand e Heym.

Nelle due parti seguenti, la Saga di Wilkinus e la Saga di Weland, Teoderico non è nominato affatto. La prima saga deve il suo nome al re Wilkinus di Wilkinaland, a cui nel testo si fa spesso fa riferimento col nome di Svezia. Egli ha due figli, Nordian e Wade. Wilkinus e suo figlio Nordian intraprendono svariate battaglie contro il re russo Herding, il cui figlio Osantrix diventa re di Svezia. Segue la descrizione della fuga di Teoderico nella terra degli Unni e i suoi rapporti con Attila.

Nella Saga di Weland si narra di come Wade, figlio di Weland, arriva al re Nidung nello Jylland dopo un periodo di istruzione presso due nani a Kallofua. Questa sezione termina con la morte del re Nidung e il matrimonio di Wade con la figlia del re.

Il protagonista della Saga di Wideke è Wideke, figlio di Weland. A dodici anni, ignorando gli avvertimenti del padre, si reca a Verona per sfidare Teoderico a duello. A questo punto anche Hornboge, un conte del Wendland, si unisce a Teoderico e decide di essergli fedele. Sulla strada per Verona Wideke dà prova di coraggio uccidendo da solo

dodici ladri che bloccavano il passaggio dei suoi compagni. Il duello con Teoderico è lungo e si conclude con il loro rappacificamento e il ritorno a Verona.

La parte principale della seguente Saga di Eckia e Fasholt è il duello tra Teoderico e il cavaliere Eckia al castello di Drekanfils; il cavaliere non sopravvive allo scontro e Teoderico combatte anche contro il fratello di Eckia, Fasholt, ma lo scontro si conclude con la promessa di vivere come pari. Durante il ritorno verso casa Teoderico incontra Sintram, il nipote di Hilldebrand, liberato dalla gola di un drago.

La Saga di Detleff si svolge inizialmente in ambientazioni tipicamente nordiche, probabilmente di Scania. Dapprima il giovane si dimostra timido e sottomesso, ma improvvisamente prova non solo forza fisica ma anche valore e scaltrezza. In seguito, Detleff lascia i genitori e viaggia verso Vercelli dove incontra il duca Åke e Teoderico, al quale offre il proprio servizio. Tutti e tre si dirigono verso Roma, da re Ermenerico. Detleff organizza grandi feste e sperpera anche gli averi dei suoi compagni. Teoderico sconfigge a duello anche Walter di Vaskasten, nipote di Ermenerico, e viene incluso nel proprio seguito.

Nella Saga di Wildefer continuano gli scontri tra Attila e Osantrix. Al gruppo di Teoderico si sono ora uniti anche Wideke, Wildefer e Herbrand. Quando Wideke viene imprigionato, Wildefer si traveste con una pelle d’orso e finge di essere un animale ammaestrato per entrare alla corte di Osantrix. Durante uno spettacolo egli si avvicina al re e lo uccide. I compagni si spostano a Verona. Nella Saga di Runsten Wideke ha un ruolo predominante. Re Ermenerico convoca a Roma Teoderico e i suoi compagni in aiuto contro il conte Runsten. Sebbene essi avessero cinque uomini al seguito, Wideke uccide da solo il conte e Ermenerico prende possesso del suo castello. A questo segue un’altra parte in cui Teoderico non figura, nello specifico la storia della nascita e giovinezza di Sigurd. Due uomini al servizio di re Sigmund calunniano la regina Sisebe in presenza del re e la portano via, col suo benestare, fino ad una foresta dove ella muore subito dopo aver dato alla luce il proprio figlio. Il neonato viene cresciuto inizialmente da una cerva e in seguito da un fabbro di nome Mymmer. Ben presto risulta evidente la forza del giovane e il padre adottivo chiede aiuto al fratello Regin di uccidere il figlio. Al contrario, è Sigurd a uccidere il drago Regin e poi anche Mymmer. Infine, egli si reca presso la corte di re Ysung in Britannia e si mette a suo servizio.

Vengono poi presentati re Aldrian e i suoi quattro figli: Gunnar, Gernholt, Gynter e Hagen insieme alla sorella Crimilla. Oltre ai dieci cavalieri che Teoderico ha già incluso nel proprio gruppo, egli invita a Verona anche i tre fratelli Gunnar, Hagen e Gernholt.

Durante l’incontro, Herbrand celebra re Ysung di Britannia, i suoi undici figli e il servitore Sigurd. Teoderico decide allora di recarsi in Britannia per mettere alla prova la forza dei propri uomini.

In seguito, la narrazione continua con il viaggio di Teoderico e i suoi uomini verso la Britannia. Essi incontrano un gigante, Edger, che viene ucciso da Wideke. Arrivati alla loro meta, Sigurd li riconosce dal simbolo sullo scudo. Teoderico vuole sfidare re Ysung a duello e chiede a Sigurd di portargli il suo messaggio. La maggior parte degli scontri tra gli uomini di Teoderico e i figli del re risultano nella vittoria di questi ultimi. Solo Amlinge, Detleff e Wideke prevalgono sui figli del re e costringono gli altri a liberare i loro compagni. Lo scontro finale tra Teoderico e Sigurd porta quest’ultimo ad unirsi al gruppo.

Le quattro parti minori successive contengono matrimoni e storie d’amore. Anche della Saga di Iram, molto estesa nella versione norrena, ne viene preservata solo la seconda parte contenente la storia d’amore tra il duca Iram e la sorella del conte Åke. Nella Saga di Seweke si racconta di come re Ermenerico sia vittima della vendetta del proprio consigliere Seweke, il quale fa in modo che i figli del re intraprendano viaggi pericolosi e ne restino uccisi. Infine, il consigliere suggerisce al re di dichiarare guerra a Tederico. Egli cerca però di evitare lo scontro e fugge con i suoi uomini a corte di Attila. Nel racconto delle guerre tra Unni e Russi, il re di Wilkinaland è avversario di Attila, il quale ha invece il sostegno di Teoderico. Il re resta ucciso nello scontro e il nipote Osantrix lo succede al trono. Re Waldemar di Russia continua la lotta contro Attila e Teoderico. Teoderico uccide Waldemar. Procede poi la narrazione del fallito attacco a Ermenerico da parte di Teoderico assistito da Attila. Dopo grandi perdite per entrambi gli schieramenti, Teoderico si ritira e torna nelle terre degli Unni.

La scena si sposta nella terra dei Nibelunghi dove re Gunnar governa insieme ai fratelli Hagen, Gernholt e Gynter insieme al fratellastro Sigurd. La morte di quest’ultimo è causata dallo scontro tra Brunilde e Crimilde e avviene per mano di Hagen. La Saga di

Herding e quella di Ostancia racconta di come re Ysung, i suoi undici figli, Fasholt e Detleff vengano uccisi da re Herding di Wilkinaland. Il racconto del declino dei Nibelunghi inizia con il matrimonio tra Attila e Crimilla e il piano di quest’ultima di vendicare la morte di Sigurd. La promessa del tesoro dei Nibelunghi spinge Attila ad invitare a corte i fratelli Gunnar, Hagen, Gernholt e Gynter. Una volta riunitisi scoppia uno scontro che porta alla morte dei fratelli, solo Hagen riesce ad avere un figlio prima di morire.

Negli ultimi capitoli Teoderico ritorna ad essere figura centrale della narrazione. Egli viene a sapere della morte di Ermenerico e del regno illegittimo di Seweke. Il protagonista riesce finalmente a riconquistare il proprio regno e diviene re di Roma. Poco dopo muore anche Hilldebrand. Nella parte conclusiva del testo si scopre come muoiono Attila, Heym, Wideke e Teoderico. Il figlio di Hagen riesce a vendicare il padre imprigionando Attila nella grotta dove si trovava il tesoro dei Nibelunghi e lasciandolo morire lì dentro. Heym viene ucciso da un drago. La morte di Teoderico è descritta con l’eroe che vede un cavallo nero a cui sale in groppa per poi scoprire essere l’incarnazione del diavolo. Nel capitolo finale Teoderico riappare, dopo essere sparito sotto il livello dell’acqua, e viene trasportato da una sirena fino all’isola di Fimber. Sull’isola egli uccide Wideke per poi morire egli stesso a causa delle ferite riportate nel duello.

2.5. Struttura narrativa