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Io ti rendo grazie, o sommo Dio! tu m’hal dato feria d’ invocate il tuo Sahto nome, tu

ti ,'degni di sostenermi inquesto punto,

né mi

abbandonerai nell’ultimocimento... Io

ho

Solamente mbtivi di benedirti.

Olindo

é cri-stiano!iopossoamarlo senza offenderelatua legge,amarlo, èmorire...

Fra

queste fitte te-nebre che

mi

Circondano, arde

un

fuoco ce-leste nelseno mio. Queste dense volte

non ponno

ascondermi’lCielo, io loveggo,volgo t

mieisguardiverso dilui...

O anima mia,

tu chiami’l

momento

della

mia

morte, tu previe-nicol desiderio iltroppo lento ministero del carnefice, e voli inseno di

Dio

che ricom-pensa...

Ma

qual terrórefa

mai

ch’ioracca.

pricci! Io son vicina a comparire dinanzi al giudice;^dell*universo... Abbassati, Sofronia, abbassati dinanzi alla Suapresenza. £' ripieno di

Dio

solo iltuo cuore?..

Ah

!..

ma

que-sto

Dio

é un tenero padre cheperdona e aspet-tachiunquesi avanza verso di lui all*

ombra

della croce. Accenditi,

anima mia, d’una

santa fiducia', e tu, Misericordia divina, fa ch’ella

non

si trovi delusa... ([ri prastra(«Or

à J

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j(4

OlindoeSoHlonia

^*

mani aggiunti »lafronttappoggiataalpìlattra dtl-la frigtf^tl

K

SCENA

II.

ISMENO

)

DETTA

. v

IsM. [arthianiat/^itornanti^a dopa d'avariaaahtantpiota alcuni momànti]

(EllaInvocailsuo

Dio,

e sem-bratranquilla!

ed

io ch^

nqn

.hopiù

religio-ne,

io

non

losono... Io disprezzo le maledi-zionide’cristiani,eppurvison de’

momenti,

ne’ quali mi’fanno inorridire...

Ho

scossoil

giogodellaloro legge,

ma

sonoilsolofra lo-ro. che lo abbia facto, e

malgrado

alle mie persecuzioni

neswno

aidì mai d^imitarmi... Io tèhgoquesta in

mio

potere; è

d’uopo

ch’ella cangi,

o

perisca,. )y^iaglìaSafronja^ C la con-dfua n^l rnàiio]Avvicinati,sfortunata fanciul-la';il tuo stato m’intenerisce, avvicinati, c

.

pon

vedrai più in

me

ungiudice formidabile,

.

ma un

padre indulgente che vuolesalvarti.

La

' sortetihalatto,nasccrejin"séno ad

un

culto

superstizioso,e

non

fosti istrutta d’altro che degli erróri,he’ quali furonoallevati i tuoi.S’

IOt’aprissi’!jibrodique’culli diversiche sul-]

*'la'terra si

contendono

la preminenza,se ti

, j spiegassi gli ordigni segreti che

hanno

fatta

:^ .^ innalzare queste nellaloro nascita oscure reli-L.:* Sto*'*»0le

hanno

fatte spargere nel

mondo

, . -vedresti che ti fabbrichi

un Dio

secondo le ,. tuesterili idee, calpesteresti

una

credenza

as-., surda, riconoscerestiTimpostura dique’dogmi

... jingannevoli autenticati ‘dall’interesse de’ capi

. nellenazioni.Lacerala-credula bendacuila . ’róenzo^na posesulla tua fronte. Vollero

spa-ventarti permegliosorprènderti

,

ma

iot****0"

streròquel chiaro

lume

chel’età iniha fatto

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,

Atto Quarto.

scoprire,eche date solatroppotardi. potre-stiscorgere.Credia

un

sacerdotecheincensane

do un tempo

glialtarituoividedavvicino l’ido-lodit^nzialqualeti prostri; latuacredenza é

un campo

d’illusioni coltivato dall’accortez-za.

Mira

que’cristianiche sì

chiamano

ilpo<

polodi

Dio,

mirali vinti,avviliti,dispersi, discacciati duevoltedaquestipaesi. Se fosse-roifavoritidel Cielo, trionferebbono.

A me

credi, ifelicimussulmani sarannosempre pa-droni di

Gerusalemme

,e queste

mura

sa-ranno ognora invincibili.Rinunzia alla chi-merica speranza di vedere ituoi fratelli cir-condar questo Sepolcro oggettodel loro

va-no omaggio

. £'questo

dunque

il fantasma che adori, e che

infiammando

il tuo spiri-to ti ha suggeritoil disegnodi venire a sa-grihcarti?.e pensiche

Ismeno non

iscopra la tuaimpostura? Ellatisembra eroica, eppur

non

è altrochepuerile,esiconosce figliad’

un

culto stravagante.

Tu

voliincontroal sup-plizio;

ma

saituche ancoranuli’hai sofferto;

chequellecateneequeste carcerison nulla in confrontodi quelfuocostruggiteleche arderà tutteleparti deltuo corpo, e consumerà len-tamentequelsenoch’io farò scoprire?

Tu

pro-verai tormentiinauditisenza potermorire.

Mi sembra

già d’ udirti uscirdal cuoregemiti or-ribili,di vederti

mezzo

abbrucciatatentare dì svellertidalle

fiamme,

e maledir troppo tardi lamiseracecitàche t’avràcondottaalla mor-te !.

Sono

io il dispotico del tuodestino...

promettidi obbedirmi e diverròtuo Jprotetto-re,eti libereròda una

morte

crudele...ti ri-colmerò di doni e di benefizi...Rispondi...

via rispondi...

Hai

tuintesobene quello che

ho

avutolaclemenzadi dirti?

d

4

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5^

O

LIN

DO

E,

S

OrF R

OK

IA Sor. Ionulla

ho

inteso...

Le

tue parole,che

no

esserestatebestemmie,

non mi sono

giun-te airorecchio sennon

come un

bisbiglio con-fuso.

Dio m’ha

preservata dall’orrore di udir-le, ladi luigrazia

mi

circonda e

mi

difende controdite.

Tu

mettialla tortural’arte tua,

. .

ma

l’artetua t’.ncdeca... Io tocco solamente

. col piede questa terra ove tu regni.

Tu

sei quello che trattieneil fragile legame che

m’

impediscedi volareall’eternosoggiorno;per.'

* chétardia spezzarlo?

non

èacceso peranchc

ilrogo?

IsM.

Oh

fanatismoostinato!

SoF.

Ismeno,

la mia debole voce sdegnadi confu-tare i tuoi discorsi...

T’

illuminiIddio,

non

tipunisca! Io ti lascieròlo spettacolo degli ultimi miei

momenti

, e quella sarà la

mia

risposta.

Ma

pensa,

quando

la morte

mi

ab-bia liberata, ch’ella

non

sarà forselungi da te: tilusinghi d’averealloraquella tranquilli-tàche fa gustare lareligione?

Superbo

! tu cangerai linguaggio... sarann’orribilique’

mo-menti all’anima tua spaventata,ed ioinvece

chiamo

quella

morte

che deve assicurarealle

mie mani

la palmadellavittoria.

JsM.

fco/i unsorrìsosformatoli

Ammiro come

neltuo stoltodeliriovaiindebolendo l’idead’un sup-plizioreale...

Ma dimmi,

hai tu

mai

prova-toque’tormenti che vuoi puraffrontare? T’è noto l’elemento che

consuma

, e il dolore orribile eh’egl’

imprime

nell*

anima

? {va a prenderò la torcia accesaj

Vedi

tu questo

lu-me

?.. Egli

non

èche una deboleporzione delle

fiamme

che

denno

divorarti tutta... Eb-bene,sostienlodavvicino... segnala quel tuo coraggiointrepido,

o

piuttostoquelfalsocrois.

mo...[avanzala torcia]

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'Atto Quarto.'

57 SoF. {stendendo

H

brsceh con nobiltà^

Vedi

qualeegli siaallorchérende

omaggio

alla gloriadelve.

'' ro Dio... il supplizio più lento... {metta la

' onanosullafiamma^

IsM. {ritirando la torcia']

Qual

forza!.. ella

m’

at-terra!

SoF.

Tu

tiritiri,Ismeno!potrebb’ essere

mai com-mosso

iltuo cuore?

La

tuapietà

mi

sorpren-de più del tuo furore^.

IsM. Rispondi!., d’onde traggiquesto cOtaggio che

mi

spaventa!

SoF. Conosci

una

cristiana; 1‘

anima

suache respi-ra in Dio,

può

in dilui

nome

soffrir ditutto, IsM, {riponendola torcia](Rimettiamoci dal

mio tur-bamento

.)Coraggiosa fanciulla! ah! è

ben

p lontano Olindodall’averè la

medesima

costan-za,dall’attendere il

medesimo

premio!

O

per

megliodire,più illuminatodi te,pensa dìver.

samente

.

SoF.

Che

di’tud’Olindo?...El pensa diversamen-te...

no,

guardati dal pensarlo.

IsM.

Anima

troppocredula! Olindo natoagli onori brillanti,a quegli onori cheallettanoanche il

valore, ritrattòappiè dei

monarca

un traspor-to

^moroso

e passaggiero

, e consacròal ser-vigio deltronoilsuo braccio,elasuaspada.

- Ritornatosotto a’vittoriosi stendardi del pro-feta...

SoF. {cadendoquasisvenuta]Io

muoio

... eccOIIpiù Crudele de’mieisupplizi...

Oh mio

Dio!..-

Ma

no; tu

non

l’hai permesso

.{rialymdosT]

Im-postoreartifizioso, tiriconosco

, tentid’

infa-mare

un eroe,

ma

ioson sicura della sua fe-de^

come

delia

mia

...lascia tranquilligli

ulti-mi

mieimomenti...

comanda

a*tuoi carnefici che venganoa prendermi,el’accesorogo di-vengal’asiloov’ io possa salvarmidagli

sguat-di tuoi

.{ricadedebole epallida]

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