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SOFRONIA' VENEZIA DRAMMA. DEL SIGNOR MERCIER. ELISABETTA CAMINER TURRAl' C9H APPKOVAZlONS, MDCCXCIX. Tradotto da. Digitized by Google

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Testo completo

(1)

OLINDO

E

SOFRONIA

DRAMMA

. '

DEL SIGNOR MERCIER

>

Tradotto da ,. .

ELISABETTA CAMINER TURRAl'

IN VENEZIA

MDCCXCIX.

C9H APPKOVAZlONS,

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(2)

45'bS.i- PERSONAGGI.

ALADINO.

CLORINDA.

^INDO.

,

SOFRONIA.

ISMENO.

NICEFORO.

SERENA.

ARSETJE.

* »

**>

MINISTRI.

SOLDATI,

SEGUITO

di Clorinda,

POPOLO,

' IjW^4ì-i4,

La

scenaè in

Gerusalemme.

/. l’./}

-

V l

'.

^

che

non

parlano

r

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(3)

ATTO PRIMO.

PidtzA) daUalatouna moschea,dall’altrailpalazzi diAladino<

SCENA

1.

Niceforo

.

Kdisera

Gerusaiemmé

!

Oh

dolcé patria!dov’ è fuggitalagloriatua? Gliocchi miei durano faticaa riconoscerti; d questa

dunque

laregi-

na

delle città! Sulle tue

mura

é scolpito lo sdegno d’un

Dio Dio

t’ha abbandonata «

Dio

più

non

odele tue preghiere, più

non

ricevei tuoi sacrthz)... L’infedele trionfa, e innalza lo stendardo di

Maometto

su quelle

mura medesime

dov’ io vidibrillare il segno >

augusto della

Croce

...

Qui

regna Aladino, qui s’ergela moscheasulle rovine del sacro tempio;elasuarea altezza

chiama

ilfulmine

invano

, cheil.fulmine rimane oi:io.<o, eil perfido

Ismeno

fafumare tranquillamente

un

incenso sacrilego...Oh

sommo Dio!

guida

un

infelicevecchio, chefuSoggetto

maiscmpre

alla tualegge!..Olindoverrà qui frapoco...

Egli

non

sache Son ioquelchelochiama...

Dopo

.quattr’anni dilontananzaedi schiavi- tù, il padre, eil figliostanno finalmenteper abbracciarsi!.*

_Ma

quale sospettovienead av- velenare il

mio

giubilo! Il grado in cuilo ri- trovo...

Avrebb’

egli'mai rinunziato alla fé degliavi nostri? Questacorte che corrompe,

ognuno,

questa corteodiosa avrebbe sedotto

a a

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(4)

4

Olindo

e

Sofronia

forse il-suocuore,sorpicsa lasuagiovinezza?..

Oh

morte!trafiggimi piuttosto...

Ma

s’cgliè tuttora fedele,sericonoscequel

Dio

che vuol farprovadi noi fermati perqualche

momen.

to, o morte!lasciach’io lo rivegga, lo ab-.

bracci,lo benedica ... Scorgo

un

guerriero; cor

mio,

tu lonomini. Sì,èdesso!

S .C E N

A. II.

Olindo,

edetto.

Oif. Rispettabile vecchio,sietevoiquelloche

mi

hafatto chiamarein questoluogo Nic. Olindo!.,[abbracciandolo']Figlio mio!.. i Oli.

Mio

padre vivo!

Mio

padrefra le

mie

braccia!

Nic. Sosticnmi,

o

solo appoggio della mia vec-

chiezza. . . ^

Oli. Iovipiansi estinto,-eorviritrovo! e,or vi stringo al

mio

seno!

Nic. [disifnp&gnandof? dalletuebraccia^ contuono nobile^

, edimperioso] Olindo prima di,tutto, rispondi a tuopadre,.i>Oimd! eglitrema nell’interro- garti...

Dimmf..,

hai tuconservato, purae sa- crala féeh’ io

ho

irasmessa nelle,tue vene? Parla,il

Dio

de’ nostri padri è iltuo signore?

Oli. [con ferme^ia] Io sono tuKora vostrofiglio

.

Nic. [abbracciandolo]

Tu mi

richiami in vita, tu

mi

fai.dimenticarecon

una

sola parolaquatte’

V annidi tormenti.

Oh Dio,

contemplail

mio

giubilo, Olindo,é cristiano! Figlio, perdona

a’-miei. sospetti!In questi miseri tempi'tutto cedealla possanzadel vincitore.Ioti vedeva allacortediAladino onorato, ricolmato de’

suoi favori.

Lo

zelo tuo potea rallentarsi, la sua magnificenza potea far.vacillarela tua

virtù. -

'

NoìTTnanr^ EITcra

sosten^ vostroesem-

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(5)

'i

AtToPriMOì

<[.

<pio5fortificatà'.’dalla vostra immaglile.Aveva*-

.Éeappena avvezzatoil

mio

corpoallefatiche dellaguerra,e*l’anima'

mia

all’

amore

di

una

Jegge sacrosanta,eh’ io fuicostrettoa seguire

i vessillidelpossenteAladino.Cortibatteicon-

1 . tro all’arabo,

mi

distinsifragli altriguerrie-

; ri,eAladino

mi

ricolmòdibenefizj.Il

mio

in-

* nalzamento

mi

divenne caro,da che

mi som-

ministravai mezzi ondealleggiareilgiogo de’

. miei confratelli oppressi.

La mia

voce li

ha

sempredilèsi, e lamia

mano ha

più d’

una

volta rasciuttelelorolagrime.Iodiceva a

me

:• ^

medesimo, mio

padreè discesonel sepolcro

, ' e r esempio-della sua vita èil ^retaggio che

mi

ha lasciato .

Onorerò

ja di lui

memoria

servendolacausa degliavi nostri. ,

Nic. Ella è giusta,figlio

mio,

e,. credimij

o

pre- sto

o

tardi otterràla vittoria. ^

:,OLt.

Ma

padrej voi, ch’iocredearapitopersem- prealla mia tenerezza,da qual miracolosie- teresoa’cristiani?

.Nig.

Tu

bai vedutoin

me

illoro duce, il lóro consolatore, e forseil loro sostegno:

ma

à che giovail valoresenzailbracciodeH’Onni-

; possente?

Desso

é quelloche fa.penderela bilancia dellebattaglie..i

Noi fummo

vinti.

Involtonellasconfitta generale,

mi

fuforza

. disoccomberesottoalleforsennate

mani

d’una barbara torba,alldcuitesta riconobbi 1’ im- placabile

Ismeno,

che traea vendetta de’mali checi avea fatti.Egli

comanda,

edio

vengo

caricatodi catene,strascinatolungi da

Geru- salemme

,erinchiuso in un’oscura fortezza,

/ dovegliocchi mieiprividella vistadel sole, ' ' altro

non miravano

che

un

chiarore, incerCó, ilquale raddoppiava 1’orrore della

mia

car- cere.. *, , .•

ì

t

»

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(6)

$

Olindo

e

Sofronia

Oli. Crudeli!..

Ah

! lasciateeh* iostringa quelle care,e sacre

mani,

lasciatech’io baci

rim-

pronta gloriosade’ vostriferri.

Nic. Iosarei passatodaquell’ orribilenottea quel- ladelsepolcro, sel’armata de’ franchi, che si avanza cercando lavittoria

o

la morte,

non

avesseinfrantele

mie

catene.

Appena

mi vidilibero,che volòdi

nuovo

il

mio

cuore versodi te.

Oh

figlio

mio!

tu

mi

accompagna, viinquella sotterraneaprigione, io viveain

compagnia

dell’immagine tua che rianimava

il

mio

cuore,e ristoravail

mio

barbaroaffan- no...

Nessun

ostacolo''potè trattenerelozelo

mio. Benché

proscritto, arrischiai’l

mio

capo, giunsia

Gerusalemme,

ove intesivantarèper ognidove iltuo coraggio, e vidiì tuoi tro- fei... Io

non

ardiva di chiedere: é eglicri- stiano?

Ma

tu losei, tu

mi

intendi,vieni...

a tantespade vendicatrici

manca;

oggimai la tuasoia

.

Ou.

Risparmiate avostrofiglioque’rimproverieh*

ci siémeritati,

o

piuttosto padre

meno'

in- dulgente,

mi

fulmini’l braccio vostro...

Co me

! Io son qui ancora,io

sono

fra isaraci, ni, vicino a questa moschea, e

non ho

abban- donato

un

sovrano idolatra, e

non ho

rag giuntaqueir armata che ha spezzatelevostre catene?.i

Ah!

padre

mio,

questobraccio

non

é piùsoggetto ad Aladino. Io

ho

saputo ac- cordare fra loro idoveri delle battaglie

con

quelli della

mia

religione; e allorache quegli onori eh’ io

non

cercava

sono

venutia sor.

prendermi, allora provai quanto fosse cosa crudeleil dissimulare.

Nlc.

Tu

dovevifarlo;

ma

égiuntoil

tempo

incui tenderainoto qual sangue-t’abbia datola vi- ta.

Noi andremo

unitiaporci sotto aquelle

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(7)

Atto'Phimo. j

bandiere che da lungi prediconoaGerusalcm.

me

lasuavicina liberazione. Questa sera fra

r ombre

notturne, col favore del grado tuo...

Oli.

Vi

seguirò;

devo

farlo,giurodi farlo, ma.,,

mi

si lacerail cuorementre prometto di ac.

compagnare

ivostri passi.

Nic. [sorpmo]

,

Che

dici? echi potrebbe tratte- nerti?

Oli.

Non

v’ha cosapiù cara all’anima mia della religione,

non

v’ha cosa più sacra di essa al figliovostro,eppure...

Nic.

Quale

linguaggio!..Olindo!..

Che

lagrimeson queste?..

Ah!

se

non

sono ree, vieni a ver- * sarle nelseno

mio. A

qual altro che

un

pa- dre puoi cu meglioconfidarle?

Oli.

La

fonte delle

mie

lagrime é nel

mio

cuore ferito,in questo cuore oveun sentimentopro- fondoé scolpitoindelebilmente.

Invano

vor.

reiritornare in

me

stesso; io

non

veggo,

non

intendo più cos’alcuna.

Tutto

1’esser

mio è

concentratoversod’

un

solooggetto.

La

glo- ria, la patria, la religione

mi chiamano

, e

un

incantoinvincibile

mi

trattiene...Io

amo

.

Nic. Oh

figlio

mio

!ilvelenodell’amoreha

dunque

accesoilcor tuo?

O

passione funesta, distrug- gitrice dellevirtù,

mi

rapiraiforseOlindo, e

si udiràegli sospirare debolmente accanto a quegli eroi,de’ qualiél’emulo, edil confra- tello; in

mezzo

a quelle grida bellicose

che

annunzianoiltrionfo de’franchi?

Oh

qualtem,

po

scegliesti peramare!

Oli. Io volli superar

me medesimo,

e gli sforzi miei

hanno

accresciutol'ardore che

domina

l’animamia...

Ma

perché riguardo

come

una debolezzailsentimento più prezioso di tutti alcuore dell’uomo? Si deeforse arrossiredi

amare

la bellezza,la virtù, nobili,erarido-

»

4

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(8)

9 Olindo Sofronia

ni del Cielo? Perché involarsia <Jue’ 'teneri sguardiche cidicono: iotireco lafelicitai

,

'

L’amore

cui la virtùfa nascere e giustifica,

non può

sennon accendereilcoraggio, epre- sentarloal

mondo

sottoadun aspettopiùlu.

min

oso. lo

amo

,

ma

l’

amor mio

cederàsem- pre,allavocedel dovere>

amo, ma

senzade- bolezza;lamia

fiamma

è pura, e

non

può avvilirmi.

Nic. Così parlala fervida gioventù pronta sempre ad ingannarsi;cosìl’amore assoggettaicuori più eccelsi, estingueT eroismo,interrompe il

>

corsodelleazionigloriose ...

Oli,

La

vostra severità

non mi

spaventa. Dovrete amarlavoi pure,

o

padreje

quando

vedrete quellafronte su cuiregnano le grazie, ed il

candoreyquellarara bellezzache ladistingue dalle sue

compagne

, quella modestia divina impressasopr’alsuo volto...

Una

vita sera, plice, e ritiratafuquella che la involò sino adoraallamoltitudinedegli adoratori.

Neir

etàdeir

amore

ellatrascura lapropria bellez- za,

o

lastimasolamente

come «n ornamento

dellasuavirtù, tesoro-tànto più prezioso'

<

quanto cheresta nascosto nell’

ombra. Ah!

padre

mio,

quanto

l’amo,

cquanto1’amarla

mi

rendefelice! Io

non

tituberò a nominar- vela: Ellasi

chiama

Sofronia...

Nic. Sofronia! quellagiovanecristiana confidata al- lecure diMelania? - -

Oli. Dessaappunto...Voi la conoscete!..

Oh

coa-

^ tento!

Ebbene,

padre mio...

Nic.

Oh supremo

signore degli eventi,ohprotetto- redel giusto, termina,

oh

d\o!.. Ascolta: ti avresti dato peravventura aconoscere a

Me-

lania?

Uli. Io!no: ignorano aneor^chi io

mi

sia.In>ie.

,

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(9)

AtTOPRlMO.’^' ^

^ospitisonousciti segretamente.

Questa

cuore desidera molto,sperapoco, edivora il pro- prioardore tacendo...L’

amò

‘troppoper po- terglielo dire liberamente... Alcuni,benefizi che

ho

sparsi sopraa’franchi

mi

avrannofor- se fatto distinguere dalei, ma...

Ntc. Figlio... Melania

non

è madredi Sofronia

.

Iosolo posso nominare colui che le ha data lavita, eglié ignotoa lei

medesima,

cla preservi’l Cielodal conoscerlomai

.

O

Lt.

Voi mi

fateinorridire. ^ K«c. Io

non

disapprovoil tuoaffetto; Sofrehiasa-

rà certamenteerede della virtù disua

madre.

Io

non ho

conosciuta

dònna

, piùdileidegna d’esser felice,più costantedi leinelle

awer

sita che l’

accompagnarono

fino all’ultimo istante delviver soò.

Ma

tuconosci quelpon- tefice crudele, disertore dalla nostra legge, queirismeno,le cui labbra sonfonti dffrodi, lecuimani trainanosolapaente iniquità...

Oli.

Lo

veggo ogni giorno. Copertocollamasche- radeir ipocrisia,quell*apostata è giunto fino al trono; armato d’unafavella adulatrice, é divenutoconsiglieree ministrod’un re, che

' troppo debole,

non

sa governare da perse stesso, esempre irresoluto, abbandona vil-

mente

ilproprio potere al primo oppressore chesi presenta.

NfC. Olindo, armati dìcoraggio;ioti svelo

un

se- gretocui trsarà d’

uopo

diseppellireper sem- predentroal tuo seno, da ch’io

t’impongo un

silenzio inviolabile.

La

lingua

mi

nega quasi’l suo uffizioper fare qucsr.a confessio- ne ..II degno e virtuosooggetto dell’

amor

tuo ...

Oimè!

cdovròdirlo Sofronia èfi-

gliad’Ismeno.

OlL

\jccncalori^Sarebbe mai possibile!..

No,

pa-

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(10)

40 Olindo

e

Sofronia

dre,

00

, ella écristiana, e ilsangue puro chescorre nellesue venefafede...

Nic.

Ti modera.

Prima d’incensare

un

altareprò*

fano, prima d’essereconosciuto per

nemico

delvero

Dio

,,lsmenoera povero; egli era umileallora,eseppe mascherare la perfìdia del cuoresottoad

un

esteriore soave. 1cri- stiani nodrirono pietosamentenellorosenoil

serpeche infetto di nero veleno cercò

dopo

unicamentedidivorarli.

Impilava

il

menzo-

gnero ne’ suoi discorsi un tuono seducente,

un’eloquenzaingannatrice, vile ripiegode’tì- inidiscellerati. Ottenne, mercéalsuo spirito i- artifìzioso,lafiglia d’un

mio amico

,allaqua, leei

non

dovea pretendere; equella vìttima innocente abbracciò il carnefice che

doveva

ucciderla.

Non andò

guari cheil di leisposo, ambiziosoe sacrilegorinunziòallapropriare- ligioneper ottenereun grado a cui egli solo ebbelaviltàdi aspirare.Fece ancor più, vol- le sforzare lasuasposaaseguirlo, adabiura- reil

Dio

ch’ei

medesimo

aveatradito;

ma

el.

la tremantesirifugiò nellemie braccia,iola tolsi a’furoridel traditore,e in casa

mia

de- pos’ellail frutto

d’uno

sfortunato

imeneo;

la morte però poco

dopo

recise i miserigiorni suoi ... Panni ancora di vederla negli ultimi suoi

momenti.

N/Ve/ero,

mi

dicey’ella esten-

dendomi una

debole

mano,

ioti{ascioquesta fanciulla^faeh' ellasiafedele allalegge di sua madre^ ecollasuavirtdottengagraziadinanzi a Dio in favored'un troppo colpevole sposo

.

Gli occhisuoi,cuitenevaalzatial cielo,ri-

cadendo su’mieisi chiusero tranquillamente.

loconfidai aMelania la nascente

bambina

, elediedi’l

nome

di Sofronia. Sindall’età suapiù tenera lesite sembianze, e speziai-

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(11)

AttoPrimo.

if '*

mente

il suo cuore ini rappresentarono

un^

viva

immagine

della

madre

sua. Allevata se- gretamente,era giuntaai terzo lustro, allora che

r

implacabile

Ismeno mi

fe trascinare in quella carcere,ovesi lusingavadi distruggere

; il testimonio de’suoi delitti.Io n’escojeco-

- gliocchiappena accostumati allaluce, cerca- vadiabbracciarti primadi stringermi l’ama, bile Sofroniaal seno.

Oli.

Oh

profondodestino! Nellevostre bracciaella fuconfidata al

momento

della sua nascita!

Voi

leserviste di padre!

Ismeno

!..

Mostro

snaturato!..

Ah!

il vostro

primo

racconto aveva accesa nelseno

mio

la sete di espiare nel di lei sangue le vostre pene

, e isuoi

misfatti.

Nie, Resistialdesideriodivendettapersonale ,trop-'

po

indegnad’uncristiano.

Non

t’é permesso di armare il tuo braccio sennon nellacausa

comune. La madre

diSofronia dall’alto del celestesoggiornoticontempla inquesto

mo- mento

:vuoi meritare sua figliaagliocchisuoi ed'a’miei? Raggiungiquell’armatad’eroi, di-

, struggiquesta

moschea,

servial

Dio

che ado- ral’amante tua,fach’ellaveggalatua fron- te cintadi

palme

vittoriose: allora

potremo

accenderepubblicamentelefaci d’unfortuna- toimeneo; allorapotrai offerirleappiède’no.

stri altari abbelliti

con

nuovi ornamenti

ima mano

cara all’

amore,

e

non meno

caraal- iapatria

.

Oli.

L’uno

el’altra

mi

accendono... Sofronia!Sì, vinceròperte... Perdona,

o

sacra religione!

anchetupresterai forzaalbraccio

mio

...Eter-

no

Iddio,sedestinastiche il

mio

zelo pones- se fine alledisgrazied’una nazionesfortunata, affrettaneil

momento!

Padre, guidatemi, io

'

-son pronto aseguirvi’.

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(12)

tt

Olin1)ó

t

Sot^éu^A

Nic.

Quando

la nòttespieghi’l*[suoVelo‘sopr*alte torri di

Gerusalemme

jportati in questa luo-*

go. Prepara ogni cosaperunasollecitaparten-

za,

ma

fa’ sìche iltuo impeto'

non

ti tradi- sca. Perpòche oredovrai fingereancorirPen-»

saaun padre, aun’Smaante, a’tuoi confra-»

' telli...

Già

il soleilluminail

mondo

co’ rag'

’’ gìsuói ...Le porte delpalagiosfcaprono,te-

mo

d’essereconosciuto: lasciachesoloiofug- ga...

Addio,

corro da Melania

onde

invola-^

reil

mio

capoa’nostri'crudelinemici

.{pari*]

Ot

r.

Sommo Dio,

tu Io guida!.,cela ilsuo volto airocchiodel tristo edell’empio ...

Aladino

'

s’avanza ...Questaè l’ultima volta ch’iori-

cevosiiórdini suoi.

.,

SCENA

III.

AlADISO, CtORtSDA

,

OltNOO^ -GuARDIEy SeOUITa

dì Clorinda.

'I c .

Ala. "T

appressa,

Olindo

f..'Io

godo

divedermi circondatoda’^sostegni dellamia corona, e con simili guerrierialfianco, sbandisco-c^ni te-

ma,

eparmi che ‘Goffredo sia lento a

com-

'

'patire.

Che

dovrei temerediffatridaquellele- gioni straniere, cuila superstizione 'precipita

' sopraunaterra,'che

dopo

d’essersi abbevera- ta ‘del lorosangue diverrà il lorosepólcro? Il

mio

trionfoche hamillefelicipresagi,

non può

'non essersicuro•. ‘Vengano questi fran-

' chi, accorrano per perire dinanzi a quelle

mura

cuilaiorfollesuperbia-pretendead’at*

ferrare! ^adOlindo'}Olindo,iltuo bracciotin- toancora del sanguedegli arabi s’étalmente fattoconoscere,che sarebbeerrore il

non

de- corarlo d’

un

nuòvo'titoloor che siavvicina

il

tempo

delle bktaglie. Ascendi in questo

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(13)

Atto Prìmo.

*1

Clo.

f '

'f t

giornoalgrado de’,miei primi difl^ori clortnda\

E

VOI,fanciulla illustre, portentosa guerriera,inquale rimotacontradadell’Asia, in qual luogo ove giungafilsole

non

risuora

il

nome

vostro,e ilgrido delle vostrefamose azioni /

Quando

venite adunirelavostraspa>

daalle nostre forze,%chi di noi

non

arderà didesiderio dicombatteree di vincerealvo- strofianco? 1,

* »

Signore,basta marciareall’

ombra

delle vo- stre insegne, e ritrovarsi in

mezzo

a tanti .eroi(Uniti,per“riseqttretuttoil fuocodel va,- lore. Io

non temo

le imprese piùdifficili,

sdegno le^più.;volgari. Sino da!<primi anni miei hq“ dispregiate

k

inclinazioni, e le cure femminili;

non ho

abbassatal’altera

mìa ma-

lloa’ soliti lavori dell’ago e dellaconocchia ,

ma

sdegnandogliabiti'cffemminati,efùggen.

do

il,soggiorno dellecittà,

mi

sono a^^rta

una

carrieraillustre, che piacevaalla miaal- terigia.

Oh

quanto però.

mi

resta a fare pria digiugnere ad eguagliaregli emuli miei!lo (Vidicombattere

Olindo^

principe, s’egli

ne

guida,noi dispregiamola morte..Iovengo*, vostra fedele alleata,dalle contradedellaPer- siacol piùscelto*

numero

de’,miei..guerrieri , che

non

arrossisconodf vedermi alla lorote, sta, e,vengorisoluta d’:oppormi agli sforzi de’franchi. Dicesich’eglino vogliono portare apoiédiqueste

mura

la bandieraondeggiante delialorocroce;aquesto brà^dd^ tocca dun- que,iltrattenereiltorrente impetuoso; io

ho

giàpiù d'unavolta sparsi i canapi delle loro

membra^

tinti i fiumi colloro sangue; Olin- do,

uniamo

il.nostrosdegno,e il

mio

brac- cio aiutato'dal tuo stabilirà presso noi lavit.

toria.

t '

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(14)

x4

Olindó^Sofronia

Oli. Principesa, e vot>signore,troppoesaltate

un

coraggiovdgàre.

La

patria

non

ha bisogno del braccio

mio

;. spezialmente allora che l’illustreClorinda proteggeladi leicausa...

..SCENA IV,

%

IsM&NO,

Sacerdoti,edetti.”

Ala. Si

apre la

moschea

^ e il gran sacerdote si avanza

.

ISM.‘ tifinetamaxìont^

Oh

delitto!.f

o

giof-

no

orribile! giornodi vendetta edi terrore!

Ala. Che

sentdt

IsM. Il cielodoltraggiato...E'

d’uopo

di prepara*

reisupplizi,e diprevenire il fulmine ven- dicatore.

Ala.

rtffmafite]tsnieno...spiegatevi ...parlate.

IsM. Inorridite! Iovidicontaminatoiltempio.E*ah tare.dprofanatojl’augusto scritto della legge delsantoprofeta lacerato da

un’empia mano,

calpestato da

un

piede Sacrilego... lo

non

posso terminare

.

Ala. Oh

misfattoinaudito!.. Egli

morrà Chi

è ilreo^

IsM.

Tutto

il popolocristianoieidee perire.

La

suaaudacia'si accresceall’avvicinarsi de’suoi difensori; nessunoè Innocente.

La

bestemmia é in boccaditutti) in tutti i cuori covail

fuocodellaribellrone. IlO’elosi spiega per bocca

mia

.Aladino, discaccia i deboli moti dellapietà, lavaildelitto

con

fiumi di san-

,gue,distruggi

un

popolo ribelle! ilCielo ha 'postointua

mano

ilsuo fulmine perchéimi- tassi lasua vendetta.

Tuona,

colpisci,e nes-

'stinofuggadagliocchi tuoi,'

ma

incatenatidi- nabliallatuacollera, l’uscitadelleportesia loro' proibita

.

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(15)

AttoPrimo.

jf

Ala,

OìtfiJo]

Tu

chetante volte

mi

hai suppli- catoin favore diquesto popolo ingrato

, tu

vedi conqualiazionieisi

ù maisempre

co, noscere...

Muoia

ilcolpevole ignotonella stra- geuniversale dellasuasetta odiosa ...Renditi padronedella città,e siacondottoilsacrilego a'piedimìei.

Oli. Obbedisco.(Ispirami,

oh sommo

Dio!)

SCENA V.

Alaoino, Clorinda,

Ismeno.

IsM.

£gli

siritiraturbato!Principe,

Olindo

è

un

valorososoldato, loconfesso^

ma

lozeloche

m*

ispirae forse m’illumina,

non

vuol ch’io rinchiuda nelseno

mio

il sospettocheglioc- chimieipenetranti

mi hanno

fattoconcepire...

Clo. O^ale

sospetto^ ,

1#M. Ei fuvedutoparlarsegretamenteco*ribellicri- stiani;e ilsuo cuorepotrebb* essereperaV ven- turainfèttoda

^c’ dogmi

perigliosi..

Clo.

{ìHttrroMpMdoUy

E

così pretendi disonorare

un

eroeglorioso,il cuisensibilecuore avràsola-

mente

voluto prestare

un

orecchiopietoso alla vocedegl*infelici ?Perché

non

seicosiperspi-

, cane per altro che per renderti accusatore? Perche

non

parli di

Dio

sennon.perpersegui- tarealtrui^

Questo

padre,questo Giudice su-

premo non ama

quello fìa’suoifigliuoli che

maisempre chiama

ilfulminesul capode’ suoi fratelli.Egli esaminaicuori,] e vedesenz’al-

cun

velo il fanatico che sotto al

manto

di candoree di pace nascondelafiaccola sedizio- sa,

onde

vorrebbeincendiareii

mondo.

JsM. Clorinda,la.maestà Divina é

anche

troppo o£Tcsasenzachesioltraggi maggiormentenel*

lapersonade’ suoiministri. Allevata per

ma.

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(16)

l6

O

1IXI

DO

E

So

rr'oNI

A

.‘la‘fortunalungi da questocièlo,

non

v’éno- to'il rispettochelorsi deve, nèla forza au- gusta della leggeond’eglino

sono

gliorgani

.

Sappiate’cH’io

sono

l’interprete de’ voleri del Cielo; evói,sultano,a cuiegli si compiac.

que

diaffidare il'ferrodella giustizia ,a voi tocca ilpronunziare...

Ala.'

La

moschea’

non

sarà stata profanataimpune-

mente, O

voiche

mi

siete d’intorno, ascol- tateil

mk)

giuramento..

Giuro

pelCielo istes- so, e pel potere eh*egli

mi ha

dato, giuro chesepria chefinisca il giorno il sacrilego

non

è dato in predaalla

mia

vendetta, tutto il popolo*cristianocadràsottoilferrodelcar- nefice.

Domani Gerusalemme non

ne vedrà

vivo*'

un

solofrallesue mura,

domani

i primi

•'- ;

raggi del sole s’

immergeranno

in un

mar

di

sangue'che scorreràlungo leviericoperte de*

lorcadaveri ...

Ismeno,

fatepubblicarequesto editto perftuttala città;evoi, illustre Clo- rinda; perdonatealsuozelo;eglivatropp*ol- treforse

quando

accusaOlindo,

ma

voi

non

ssapetequanto laseveritàsia utile, e quanto spesso'divenga giustizia ... Venite, eccelsa guerriera

ad

osservare dall’ alto della torre

•che

domina

la

campagna

quel

campo nemico

' incuila vittoriavi aspetta.[^part*conClorìnin\

\

s',

c. E' N

'À ,vi.

' ; ; -

Ismeno

*

* . ..t -I ; *

Saranno^tuttifinalmente trucidati questi ab- borriti cristiani...

Popolo

superbo che

m’hai

inorrore>tivedròfra

poco

implorarcolui

che

ardivi didispregiare.

Vedremo

seil tuo

Dio,

' potrà involarcia’mieicolpi, ‘e s’ei meritava eh’io'

mi

-assoggettassi vilmente' con te

alU

*•'

. - -

. bas-

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(17)

/ /

/

AttoPrimo. "47

l)3ssczza

airignominia

Ismeno

tra nato

£erlegrandezze,è per servire altrialtari

Tutto mi

ériuscito. Ioreggo a

mio

talento io spiritodelsultano,ilpopolo, eilsovrano

tremano

allamia voce...I cristiani solifan-

no

ostacoloarmici progetti. Eglino

hanno

il segreto vergognosodel

mio

premierò stato ...

Ma

èpurefelice lo stratagema che ha in- ventatol’ingegno

mio! Era

necessariouncol-

po

cheinteressasselareligione,ediol’ho tro- vato ... Gli stupidi saracini sono ben lungi dalpensarech’io

medesimo

abbia lacerato il librocui adorano; io

mi

sono fattodio di questo popolo credulo, e gli

per legge la

mia

volontà.

Non

si ristringa a questo però lamia carrieraambiziosa,giungasi al

sommo

diessa, eledasi cheiltronod’Aladino ser- vadipiedestalloal

mio

altare.£p<irr^]

FJNE

dell’atto

primo.

tìUndoeSofronia,dram, k

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(18)

iS

ATTO SECONDO*

SCENA

r.

SoFKONiA

,

Serena

.

Si»*

Dove ne

vai, Sofronia?.. Iotisegno treman- do... Perché avventuri i tuoi passi in questi luoghi pernoistranieri,

e

ingombrati da fe-

' rocisoldati,lespadede'qualisembragiàscin.

tillinosu'nostricapi?

Qual

disegnoticondu- ce versoilpalagiodeltiranno? / Sor. 11disegno <;he

Dio

m’ispira ...

Tu

udisti già

, Tedictoche minacciaicristiani .

Ser. e* >n’hafatto gelarilcuore per lo spavento

.

Il crudele

comando

voladibocca in bocca-, r

immagine

d’una

morte

presente rende ognu.

no

immobile:

ma

che puoitu fareperuirpo.

poloproscrìtto espaventato?

SoF.Salvarlo,emorire.

Ser.

Tu

,Sofroniaf

SoF.

Oh

caraamica,

come

divienpreziosafa vita allorachesi

può

sagrificarlaperlasalvezza de' proprifratelli1

Le

cateneeletorture

mi

sps.

ventano

a^i meno

dellasanguinosa vistade' franchistesialsuolo educcisiperlevie di

Gc.

rnsalemmc.

Seladebolezzadel

mio

sessoe deiretàmia potessefarmi vacillare,tuaccen- di'1

mio

cuore

o

divinoecoraggioso foco di cui

avvamparono

tmartirif

Fammi

vedere i

mieifratellisalvatidauna strage orribile , e la

palma

immortaleche

Dio

accorda al sagri

bztodialcuni giorni passaggieri.

Ser.

Di

quale sagrifaziofavelli,dilettaamica?-

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(19)

Atto SpCONpo.

•$€fF» to

m’

incatiiplino versoil tifannQ, pcrch’et rivolgaverso 4i icolpiche prepara*,

mi

dichiaro»colpevole,annoilol*editto»e

appago

)asuavendetta4.. (Questo artillaio è perdona-

l>ile,da chesalvai|qpopolo intero furori d’qn barbaro.

Che

dicesti!..

Tv

dartiinpreda?..

$0F,

Chi

potrebbe£irnii apprezzare la vita allora che trovo unasorte si illustro neU’abbandcK narla?

Chi

potrebbeaifezionarniral

mondo,

di cuisilidallamia fanciullezza

ho

disprezzato

iltumulto, ele Vanità?

Qual

voce potrebbe averpiù foriladella voce che

mi chiama

al gradode* liberatoridella patria?

$6^4 Crudele amica! inquesti

momenti

orribili tu dimentichii nodi checiuniscqnò,que’ nodi l'ormatisin d’allóra che inostri cuori

hanno

incominciatoaconoscersi, edivenuti ognidì più strettiJpotresti

dunque

spezzarli con in- differenza, e lasciarsenza dolore

una madre

cheti

ama?

Forsechenullaledevi.^ Filla ti addottóperfiglia; ebbe sempre pertela te- nerezzainquieta di

madre

, e vuoiabbandOf- narlaalladisperazione ?

sai che l’unica consolazionedella sua vecchiezza è ilvederci entrambesorridere alfiancosuo?

Mi

lascierai folipga e desolata,

dopo

che l’avrò veduta spirarefralle

mìe

braccia pel dolore diaverti perduta/

SoF.

No

;Sofronia correasagrificarsì per salvare la vitaa lei,ate,ad

ognuno.

Pensa che que- sta sera

medesima una

truppa d’assassini col ferroin

pugno

andrà ad atterrare lenostre porte, echeque’ ferocisatelliti neuccideran*

no

suldilei corpospirante. Incontrando vp«

'lontarlamente la morte, io

non

foaltro che preveiiirlad’alcuni

momenti

> e preservo da

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(20)

Ot-tMDO

È

SofR^MIA

questi sanguinosi orrori te, nostra

madre

, e tuttoun popolovirtuoso.

Ser.

Ma

Credi tu chesiapermesso d’*esporre così la propriavita? Ilcristianodeve attendetela

morte

con-fermezza,ma'^nongli permette il

doverediprevenirla

Quand’anche

ilferro del carneficescendessesulcapo suo,egli deespe- rare nellamisericordiadivina.

Chi

saa quali eventi'ci serbiIddio!

Chi

sache

non

revochi

il sultano

medesimo

una sentenza pronunzia- ta in un

momento

diCollera!

SoF.

E

tuchesai che inquesto punto Iddio

non

siaquelloche m’ispira l’altodisegno, e

mi

prestail'coraggioondetu stupisci? In questa guisaèi vtiol salvare invisibilmente ilsuo po- polo,’ e trarreSofroniaal soggiornodella sua gloria.

L’anima

mia si scaglia versoilsuo trono, io

avvampo

d’un ardore celeste , e tutto il

mio

cuore n’è ripieno. Serena , io sentol’augiista religioneche

mi

grida: Felice Sofronian corri allamorte\fuarresteraideifu.

mi

disangue aprendoti una strada allafelicità

f

odutadachièimmortale. '

.e tueparóle

m’infiammano

e‘

m’

illuminano.

Iovoleva combatterti,

ma

tu trionfi di

me medesima,

iocedo^ che dico? Io

avvampo

del

medesimo

ardore. Sofronia, ascolta : io invidioquestacoronafortunata; siigenerosa, lasciaeseguire a

me

ildisegno che 1’

anima

tuaeccelsa ha concepito;tu

non

avrai

meno

merito agliocchi di

Dio

che tutto vede, c

quando

l’amicatuasianeldi luiseno...

^OF. Perché

mi

chiedi quello cui’ltuo cuore mede-

*

sìmo

tidice, ch’io

non

ti posso accordare?

SeRi

Ebbene;

permettimidi morire con te.

Ren-

'

diamo

in

un medesimo tempo

gliultimi respi-

' rid’una vita

onde avremo

passati tuttii

mo»

(21)

.

"Airto Secon oOj

'

91

WEiitifnsieme.

Mi

negherai Tonoredi

accom»

. pagnarti?Ioivengorecoisapremo incoraggir- ciscambieVoImente, c ilcolpo mortale cosi divisodiverrà

men

crudele«

, $or,.Di’piuttofito ch’egli sariapiù terribile. Credi a

me,

dilettaamica; é orribile cosa mentre

. si:pena ilveder!penare coloro chesi

amano'.

Ildoppiosuppliziochelotormenta rende più debole ilcuore antichéirtcoraggirlo

A

teè

^vietatoilmorire, poichéil tirannoha

d’uopo

; d’unavittima sola,ediverresti colpevoleoffe- rendo

un nuovo

pascoloallasuabarbarie.

Ma

questoé poco:

un

dovere piùsacrodell’ami- cizia tilegatuo malgradoal

mondo. Tu

dc-

. vituttate stessaa quella cheti ha dato la . vita,io sonosulla terraquasi

una

debole can- na senz’appoggioj

me

strir'gono i nodi che incatenano l’anima tua.

Mi

fu lasciato ignoraredachi

ho

ricevutola vita, escende- rò neisepolcro senz’aver abbracciatocolorò chepiù di tutti

dovevano

essermi cari ; che

- .dico?senz’ averli conosciuti!.. Serena, ritorna jf, acolei che deviconsolare dellamia perdita ,

.mettile dinanziagli occhilareligioneelapa- triache riclamano il

mio

debole-soccorso, , i^Dille abbraociandola{Sofronia^ ripienad'

amo

-

, ree dìgratitudine^ non dimentica^le dolcezze

^ maternecuispargesti JOpr'a suoi'giorni; ella

: -

muore

, s t'aspetta inun,

mondo

..piùfelice...

. ,

Addio,

Serena addio, miadolce amica, ra- scingale tuelagrime... Ritirati, esopratutto

non

tradireun segretoda cui- dipendela sai- vezzad’un popolo intero... Qitando'il

mìo

^corpo.cadasottoal ferro tagliente, avvicinati

, ^allora, coprilod’un velo funebre,toglilo agli

:1j prefani,

^e

fello trasportare inquella terra 'saura

ove

riposanole ossa de’ cristiani

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(22)

ÒLlilDlD ^ Somd'NtA

ìjccisìncìle battaglie; ie però Sdftòftìa era degnad'aspirare algradodi tnattirì glo*

tioSi

Ser. Orribile ìmnmagine! e ta pool pfésentarme- la!w lo sarei più forceSe iAi fosse uOpt^

morire

.

Sor.

Gara

sorella, ascoltat

ho

ftcOhUdarti

ùó

se*

cretò... '

^

Se*. Parla...perchétitabi^

Sof.'

Quel

giofaoe guerrieroche àbbiaòio tàAtoos- servato, ^uel ct»ì noto pe’bèftefTiJ èhe ha sparsisopr’a*oostrifratelli, (Quellocheli prò*

tcgge,che sembragli

ami

^

t

chetalvolta ha seguitiipassinostri...

Siti

Olindo

1 i^uel generoso guerriero Egli tì fama contrasporto,egliàrde d'unsegretofo*

co...

Tu

haiVeduto àuantorispettoaccompa-

gna un

vero amore.

L'hò

pure sovente

com-

piantodi

non

essere

uno

de’nostri fratelli!

Sor.

Se non é

cale,

almeno

ha le>Virtù del cri.

sciatx).11

mio

cuoresiapplaudiva della pro- pria vittoriaperché spetavù-dijpoter darealla santareligione

Un

eroe,

un

dilenSOre di più.

Sembra

ch’ei larispetti, tòrse desidera di

me-

glioconoscerla,forse vuoleabbracciarla, Ei

non

é natoidolatra{

mi

fudetto ebe siamo entrambi d'una

medesima

città

ognuno am-

mirailsuo nòbile, sensibilecuore Serena, quand'io

non

satùpiù viva, converrà

che

t*

arrischi

a

diigli quello

ho

sempre pensato di éui.Coltivaquello Velo felice ch'egli

ba

pe’

cristiani, digi cheSofronia

d

morta

unicamen-

te persalvarli, e ardì sperare ch’ci divenisse Ringiorno

uno

de’loro più forti sostegni ;

che questa speraniaiefu cara.,.

Addio; non

possodirtidipiù,tié

mi é

più pcraatsso di didG^rc,

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(23)

AttoSccondo.

x|

Set. [ahhfMeiamitla^

Oh

cielo.' ioscorgoil sultano che s’avanza verquesti luoghi...

Ah!

Sofro- nia, iotuttaraccapriccio, e le

mie

braceil

^ tremaiHÌ

non ponno

lasciarti.

Sor. {allomonaniola ron Jeìe9\\à\

Tu mi

rendiquesto

momento

piùcrudele dellamorteistessa .

Se mi ami

,seiatuagenitrice t’è cara, fuggi senzadifferire,c

vdgi

altrovegiiocchi;ab-

bandonami

ài

Dio

cheadoriamo,

lamica

tua cene scongiura, e iltloverete lo

impone

£// Jtaeca <daSitrtn»^«''//ritiraht-unangahdgt- la

Ser. [firitiraUntartt*ntty-fpi-cape fèi/to

^aìnun'

oppw

fìoHg.foortalg^

SoF.

Oh Dio,

inquesto

primo

passoimplorolatua assistenza! rinforzala

mia

debole vCKe,ercn- itilavittoriosadellatimidezza,

SCENA IL

Aladino, Ismeno,

Soldati, r dette.

Ala.

[ad

wt

Ufixìah'^

F«e

che l’armataspieghi ih ordinedi battaglia le legionichela

compon- gono,

equestetruppe invincibili si portino allapianurache guarda il mezzogiorno della città,ond’io possa abbraepare

con un

solo colpo d’occhio lo spettacolo bellicoso degli eroiche sostengonocosì~

degnamente

la giu- stiziadella

mia

causa. Ipersi valorosi e fe- deli

andranno

primi di tutti incontroal ne-

mico;

quest’onore

d

dovutoall’eroina che li

guida, enellecui

mani depongo

loscettro della

mia

autorità;,gliordini suoisienoleggi pertuttiimieiguerrieri, [adìtmeno]Ismcno, fatedar principioalle pubbliche preci, e il

Cielosiaplacato.Olindos'éimpadronito del*

quartiere de’ franchi, ioliconsidero

come

vit-

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(24)

*4 Olindo

e

Sofronia

tìmesopr’allequalipende làscure;

cla

. , ultim’ora è vicinaa suonare.

IsM. Il

pavimento

della

moschea aa

lavatocol lo- ro sangue.

Ma una

cristiana ardisce d^avan>

f zarsi».. raspetto reale

non

la

S

tremare...

Ella sostienei vostrisguardi!

SoF. [awmxanJosì tott alt»re\\anehtìe «taavf] Sulla-

,

no

, sospendetelavostra collera..Io

vengo

a

: scoprirvi eaporre ne’ vostrilacci ilreo che

cercate.

Son

io quellache ha lacerato loscrit-

. tod’unfalsoprofetache oltraggiava le no- stre sante leggi.

IsM.

Oh hestemmia

!..

Oh

vendetta!..

Ala. Tu!

cosi giovanesei còsi temeraria?

SoF..

La

reaè dinanzi avoi: quello cuidateilzk>-

me

disacrilegio rè opra della

mia mano

, e

me

soladovete punire. i

Ala. Ed

é possibileche sottoa quel sembiantesoa- vetuasconda cotantoardire?

E

malgradoal- ladebolezzadel tuosessovieniad affrontare

isupplizi?,

SoF.'Obbedisco'alla sentenza'che il vostrosdegno

ha

pubblicata; e voi.

medesimo condannando-

X

mi

allamorte dovete approvare 1’equità che

'

mi

;vìconduce,Io salvoi.miei fratelli inno- centi,e virisparmioi’ingiustiiiad’un’orribi-

lestrage. .. <.

.

Ala.

Si'estenda,ella

o no

sopraatutta latua setta ,

proveremo

in_breve fra’tormenti quella co- stanza orgogliosa.;.;

SoF.'

Voi

tentatei.diatterrirmi;

ma

iosostengosen- zaspaventoquelloche

ho

fattosenza timore.

Ala.

IsrneiK)... la

pkrà

s’introducenell’

anima

mia

,

, insegnomìa superarla.

AlTimprovviso

fulgore di tanta bellezza...

I»M. Riconoscete-lostolto zelo,di que’franchi fa- natici, che seminanoardirec ribellione ne

•»

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(25)

r *

A

T t

o S

EC

ON

DO^.

'

giovanicuori avvelenatisindall’infanzia dal- le loro

massime

superstiziose.

Onesto

è

U primo

segnale delle congiure che meditano .

Fra poco una ribellionepiù aperta...

Ala.

Sotto a questo attentato s’ascondequalche /mistero.

Ismeno,

iol’abbandonoa,te...con-

; cvien esaminare questospiritoribelle, scoprire rl’originedell’

empia

trama, farle

nominarei

.suoicomplici. . .

3of. Signore,io

non

ne

ho

alcuno,

IsM, unSoldatocheneguisce^ Si rechinolecatc-

, ;; ne,..Iola faròcondurre ne’ nostri sotterranei...

Converrà spogliare frapoco questoinsultante coraggio, c.lc tortureci farannoudire

un

lin- f.. . guaggìo.assaidiverso.[« Sofroniatht vicno in-

.,, 6atena$a\Perché incominciano,le tue guancie adimpallidire?.. [<*/.SoW/jf/}Andate, conducete- la ne’ sotterranei.della moschea,,iovi seguo.

SoF. [parto fraSoldati'^

IsM. [ad Aladinocontrionfo~\ Ella vorrebbe nascon- dere lelagrime chele scorrono sugli occhi y

r

ma

dovrà versarle,fra poco*hi raaggionc ab- bondanza.

Fa

d’uopodistruggere

una

super-

.• biacosì

.

perigliosa, e i suoijrimorsi

denno

rdivenire egualmente pubblici che il suo ar-

'dire.. ! .

.

Ala.

Iltuorigore

mi

giova, l’anima mia stupisce d’essercosì lenta ad irritarsi.

Quando

al

mio

. ritornosederò intronoper giudicatla, difea-

,ì

' di’l tuoredaqualunque debolezza, c rendi lasua giustizia tanto inesorabile quanto loé

-

, il

Dio

che ,per bocca tua donranda vendet-

.Soldati']

IsM,

Andiamo

neldi lui tempio adordinarelepre- ci,eda promctiergii un riparo s’è possibile p.iri aJl’ofl'esa. [parto']

. .

Aia.

[partoancb' ettocoiSoldati]

.

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(26)

l( Olino*»

E

Sofeoki*

SCENA III.

See ena Mvanzandosi.

Oh

misera Sofronia! icrudeliti

conducono

at*

trore...tuttoèfinito,e Tultimocolpoé vicino acadere...

Tu

seiinnocente, ediot’ho ab- bandonata! qual debolezza,

o

piuttostoquale ignotaforzaincatenava i miei passiela

mia

v*ocef.. Sofronia!dovevaio forse cAbedirti

Oh

sacrifizioeroico,iot’

ammiro,

e

non

pos- soapprovarti!..

Come

recherò questa

nuova

allamadre!..

Che

sarà di lei?

«

lasuaami- cizia

m'ha

ordinatodi sopravvìvere percon^

solarla!..

Ma

scorgo

Olindo

:il

mio

cuore

non

puotepiù contenersi...

Ah!

s’eipotesse sal- varla! Corrasia lui,

SCENA IV.

*

Nicefoeo

,

Olindo,

c oetTA

,

Ser. Olindo...Glindo...

Ceneroso

guerriero,soc- correteci,

Nic.

La

figliadi

Melania

più

non

riconosce

uno

sfortunato

vechioche

fu

un tempo

suo

amico,

Ser. Niceforo!

Voi

siete!

Oh

cielo!., inqual

mo- mento oh

dio!Venite forse

a

riprendere

So*

fro'nia?

Oli. Egli parte

da Melania

tremante

perchépiù

non

vivede aldi leifianco..', li suo mortale spavento épassatonelseno

mio

...

Nicefbro volavasottoalla

mia

condottaa cer>

carvi.

E

perchè

non d con

voi Sofronia Dovfela

troveremo?

Ser. Fralle catene,., in

mezzo

a'carnefici....inpo.

tered’

Ismeno

!

Oli. Crudele!

Che

dici?.. Sofronia è prigioniera?

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(27)

Atti) SÈC6Nbo.

NfC.

Oh

itìia^òfròtiia!

SéR. Sofronia

muore

(fà* sft voi

nòn

po- tetesalvarla.

Olì, S'ofrom’i

muore!

finitti, firtijct di lacerarmi ranirnSt.

Ser. Io tradird^ilsuosegreto» laVoce del

mio

cuo- re

ha

piùforza de’miei giuramenti... Sofro- hia innocenteSiaccusadel delitto che viene Imputatoa*franchi, evuol comperare lasal- vezzaditutto

un

popolo a prezzo delpro- prio sangtac.Ella stessa S’édatainpreda a' barbari Sacerdoti.

Oli.

Oh

patire!della

una

dofina?..

Può

darsivirtù più rara?

Ti

riconosco, oofronia;

anima

ce- leste! tuornobile

c

grande!

Oh come ho

de- bitod’iitiitaTti!

'Sèr. Invoi solo speriaftiDlutti..

A

voiè datod.' avviciAarvi a c^uel fòrmidabile suicano... lo viscongiuro per lei...

Ah

! se Sapeste ne’no- stri ultimi coilOquj quel eh’ ella m’

ha

detto pervoi!..

Oli. Sófirohiaavrebbepefisaioame!.,avrebbepar-

' lato!..Serena

)Serenà^una parola,

una

paro- la sola, e volo...

SEk. Eli’avrebbedesideratothè

un

eroe

com*é O-

lindoSifosse veduto sottoallostendardodel-

lacroce...

Ecco

ildispiaceremaggiorech’el- laprova andando a morire;

ma

io

non

dove,

va

svelareilsuosegretoseiinon

dopo

la sua morte.

'

'

^

Oli, Ella vivrà, credia

me. L'ornamento

piùbel- lodellanatura

non

discenderà còsi nelsepol- cro...Rasciugaletue lagrinre,Serena,rasciu- galeluelagrime, e va ad annunziare a tua

madre

laliberazione diSofronìàv.

Nie, Ma come

potrai liberarla? Impi^heraì'1co*

raggio,

o

il potere incertodelpiantò?

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(28)

iS

Olindo

e

Sdfjloni^a

Oli. Ilpianto!..

no

...

Le

'forìechelaritcagono

, son troppomoltipliciperchèpossa spezzar-

' le, e ilcieco sultano opera troppo avolerd’

Ismeno

perchésipossasp,«rare la suagrazia.!»

ma

so io

come

la libererò.

;

Nic.

Andiamo

subito, figlio

mio.

<.

$ER.

Suo

figlio! .

Oli. Sì,son suofiglio, e tu riconoscerai’ldi lui sangue... Io,possoricomperareigiorni diSor fronia!..

Quante

grazie, o Cielo, ti rendo!

^

Ecco

il,

momento

in cui tu

m’imponi

didi- chiararmi cristiano...

Non

ni’è più permesso dinascorrdere questotitologlorioso.

Nic.

E

chepretendi.^

Oli. fuoco]

Mio

padre

può

dimandarlo.^

Nic. Io t’hoforseinteso'anche tfoppo,

o

figlio

L’amore

che

ho

perte

mi

fa.provare unmo-|

mento

didebolezza, io inórfidisco^..

.Ma

s’è

d’uopo

di làrlo, se

non

=puoisalvare ifran-

. chi e.Sofronia

sennon

inorendo...

Oh

dio!

non

posso terminare...

Andrò

anch’io apre-

sencateal-tiranno questo,

mio

capo ricopercer , ,

.di bianchi capelli, eglidirò, colpisci,einon

"èindégnodella tua vendetta,,

'Olii. ^Padre,se

mi amate,

seSqfronra v’é car^.i.

, . guardatevi dall’accompagnare i miei passi . Vivete...

Cara

Serena, conduciloda.tua ma- dre,ladi, leicasagli,serva d’asilo, e .questo

^ asilo rassicuri’!

mip

cuoreatterrito... Andate,

^ofronia

non

tarderà molto a raggiungervi.

Addio...

Addio,

padre

mio.

incammìaa]

}

NiC. Fermati, Olindo... fermati, figlio mio<,!..L*

incertézza e lospavento

mi

opprimono.,.

Do-

^ ^vevai,

o

che vai tu a fare? così presto ab- bandoni

un

misero^vecchio che-

non

ìspera, .r- che.

non

vivepiùsennonper te? - .

Oli.

É

9sa,tedi richiamarmi? perchè

non

jpula-

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(29)

A

Trd

S

£c 0 N Do. -

sciare faggire?..

Tremate

di andar contro al

mio

dovere contro'aSofronia!

Ah

!fuggite, padre

miò

r..Schiviamodi ritrovarci insieme.

'

No

,voi non volére farvacillare la

mia

vir.

.

Non

sietepiù forseNiceforo?e sarete più

debolediquella giovanecristiana?

Nic. Io era oggimai'solamente tuo padre... Sì;

sentoladebolezzache ispira la natura...

Ma

saprò superarla... Io t’

ammiro

piagnendo...

sveniti dalle

mie

braccia, e poiché

Dio

t’6 guida... Addio, addio,* setu perisci,

non

sa-

remo

perlungo

tempo

disgiunti,[farteli

‘SéR.[^p/irteda unaltrolato^

,

SCENA V.

j

OUNDO.

Ecco

il

momento

più glorioso della

mìa

vita, il

momento

piùcaroal

mio

cuore! Sofronia!

una

ferrea catena

non

istrignerà piùledelica- tetue

mani. Oh

morte!

momento

di giubilo, e di piacere! Io moriròper lei! Ilsalvarla è

•• ' per’

me

la maggiore delle felicità. L’unico

^ pregio dellamia vitasaràquello d’esserleof-

' fetta.

Ma

che dico?

Questo non

si

può

chia.

mar

perderla,

ma

renderlautile,gloriosa,for- tunata. Io posso sagrificarei miei giorni al ' più degnooggetto

onde

ilCielo abbia decora- to' laterra...

Ò Dio,

tirendograzie...tu

mi ami

... affrettaquestosagtifìziofelice

.

''scena vi.

Ci-Orikda fo»-SE«uiTO,

Arsete,

cdetto.

Clo. La

tua alterigia

mi

piace; tu lasci-che

Ja

*•• turba vile de’ soldati volgari vada* ad

jngom-

brare l’interno della

moschea

i'Iot’approvo.

Non

disonoriamoil valore

con

giuramenti,

DigitizedbyCoog[e

(30)

IO 'OciilDd

E

Sd^rEOÌ41A

I$mcngrspieghi A $«9talefiepiati à^rtto'^r^<>

ItgiosOf 4Écch’eg(i

qon

kA alfrEarmi che*i

fumo

cpi

e^U;

incep$iere; tiii tiàìsìaìmct guerrièriiadopridmo ilfefro^

f

nprisidvvt-

liscaflogl^i$crOmemt della gtorti dfriàpgt alla tiarad

yn

pontéfice«

La

liostrasperani^a

dob- biam

fondarla sullanostraspada; là vittoriai dipendedaicuore deglieroi^ e nori da que*

cantici de*<{uaii stapertisuonarela

moschèa

^

OlI

4

La moschea

cadr| perseppelirèel^idólò eii

sacerdote. L’arbitrodellebattaglie

non

é il profetaimpoStoreche quisiadora,•

Ko,

CIo«

rinda,

no, non

parte dalfondodi <]Ue!|a

mo-

schealavittoria.

Olindo

deefàf (foUoi^ere a qualialtariéd’

uopo

di chiederla^ e questa è la sola gloria eh’ egli ambisce'è-desidera.

Ou>^

yiet/iiÌAilfU0 Stgiitt0\ '

SCENA VII.

Cl-QRiNOA,

Arcete,

Aas< ^opo

unlungosìUngìo^

resti pensosa

Oedi

forse di poter

^nascondere più a lungo latua agitazione?

Ti

riusciràgrataiitquesto

.

snomenco

la

mia

anticafranchezra ì Ascolte^

sai’lliberolinguaggiodell’amicizia?

tossono avvezzo

adosservarti sio daliatuafanciullez>

za, e ttconoscopiùche tu

non

conosci te

medesima

.

Poco

latuhaioltraggiato il gran sacerdote;tu proteggi apertamente

un

popolo che qui

ognuno

detesta. Sappi che

non

hai piùsegreti. Sollevailtuo cnore, e permetti- gli

uno

sfogo poich’io t’

ho

già scoperta...

'Arrossici,

ma

... ..

-Ci-o.Arsete, to

mi

tai inorridire...

Ah

poiché tu 'bai pelato sospettare, io

mi

sono ^adita.

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