• Non ci sono risultati.

Le residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza (REMS)

Nel documento Relazione sulle attività (pagine 62-66)

3. Attività svolte negli Istituti penitenziari e nelle REMS in Emilia-Romagna

3.4 Le residenze per l’esecuzione della misura di sicurezza (REMS)

Con la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari in Emilia-Romagna sono state istituite 2 Residenze Sanitarie per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza detentive (REMS) per accogliere utenti autori di reato, giudicati non punibili per riconosciuta infermità mentale, totale o parziale, ma giudicati socialmente pericolosi.

Si è in attesa dell’aperture della REMS di Reggio Emilia, che dovrebbe accogliere le persone attualmente ospitate nelle due REMS di Casale di Mezzi (Parma) e Bologna

La REMS “Casa degli Svizzeri” a Bologna, può ospitare fino a 14 pazienti, uomini (10) e donne (4), residenti nei territori dell’Area vasta Emilia Centro (Ferrara, Imola, Bologna) e della Romagna. Per quanto riguarda le donne ospitate il riferimento è su tutta la regione.

La REMS di Casale di Mezzani (Parma) ha dieci posti letto ed accoglie pazienti di sesso maschile.

L’area coperta da questa struttura è molto ampia: accoglie utenti provenienti da Modena, Piacenza e Bologna.

Di seguito presentiamo alcuni dati significativi sulle REMS in Emilia-Romagna, il periodo di riferimento va dal 1° aprile 2015, data di inizio dell’accoglienza nelle REMS, al 31.12.2018.6

Tab. 29 - Entrati e usciti dalle REMS Numero di assistiti inseriti in REMS dell'Emilia-Romagna

dal 01 aprile 2015 al 31 dic 2018 69

Uscite dal 01/05/2015 al 31/12/2018 51

Tab. 30 - Presenze puntuali Bologna Casali Parma Totale

Giorno n. n. n.

31/12/2015 13 9 22

31/12/2016 14 10 24

31/12/2017 14 8 22

31/12/2018 12 10 22

21/03/2019 12 9 21

Tab. 31 - Assistiti per REMS

REMS N.

REMS BOLOGNA 33

REMS CASALE DI MEZZANI 36

Totale 69

6 I dati sono stati forniti dal Servizio Assistenza Territoriale della Regione Emilia-Romagna. Non sono ancora disponibli di dati relativi all’anno 2019.

62

Tab. 32 - Posizione giuridica – valori assoluti e percentuali

Posizione giuridica n %

Art. 206 c.p. 21 30

Art. 219 c.p. 8 12

Art. 222 c.p. 14 20

Libertà vigilata 21 30

Licenza Finale Esperimento 5 7

Totale 69 100,0

Fig. 8 - Caratteristiche Fig. 9 - Classi di età

Tab. 33 - Capacità civile

Capacità Civile N.

Non nota 1

AMMINISTRATO 2

CAPACE 66

Totale 69

Al 14 marzo 2018 sono 24 le persone in attesa: 17 per entrare alla REMS di Bologna, 7 nella REMS di Casale di Mezzani.

18-25 26-35 36-45 46-55 56-65 oltre-65

Età (%)

63 6 settembre 2019

Visita alla struttura di accoglienza REMS Casa degli Svizzeri

La realtà di “Casa degli Svizzeri” conferma come il rispetto dei principi della territorialità e del numero chiuso nell’accoglienza delle persone sottoposte ad una misura di sicurezza, che presiedono alla gestione delle REMS consentono, insieme al tempo di permanenza limitato alla necessità di cura, una grande capacità riabilitativa dell’istituzione ed un alto numero di uscite verso altri percorsi di aiuto e cura della persona.

LA STRUTTURA

La “Casa degli svizzeri” è immersa nel verde, alla fine di un viale alberato.

Al piano terra si trovano gli spazi comuni, gli uffici e la guardiola della guardia di sicurezza, è presente altresì un’ampia area esterna (cortile e giardino/orto) ed un’area recintata per poter ospitare i cani dei visitatori dei pazienti in cura.

La vigilanza è garantita da un istituto privato.

La struttura può accogliere fino ad un massimo di 14 pazienti.

Ia dotazione di personale presente in struttura:

1 medico psichiatrico responsabile

1 coordinatrice infermiera e 13 infermieri 7 operatori sanitari

2 tecnici della riabilitazione psichiatrica 1 assistente sociale part-time

1 amministrativo

LABORATORI e ATTIVITA’

Si realizzano diversi laboratori: musicali, artistici (ceramica/pittura), riflessologia plantare.

All’interno della struttura i pazienti possono prendersi cura dell’orto, utilizzare la cucina. Ciascun ospite si occupa della propria igiene personale e di lavare i propri indumenti.

Nella saletta comune al piano terra è presente uno spazio TV comune, non è prevista la TV nelle camere per evitare l’isolamento di alcuni pazienti.

L’uso del telefono è regolato in accordo con i responsabili della struttura.

Gli ambienti comuni e le camere sono pulite e ordinate. Il clima è sereno, partecipativo e collaborativo.

Il Garante si è intrattenuto a parlare sia con il medico psichiatra presente, che con il personale infermieristico e anche con alcuni pazienti.

64 Il 30 maggio 2018 è stato siglato il Protocollo operativo tra Magistratura, Regione Emilia-Romagna e Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna per l’applicazione della legge 81/2014 sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari.

Il documento siglato ha l’obiettivo di individuare le prassi condivise e favorire la conoscenza interdisciplinare da parte dei soggetti istituzionali coinvolti; si compone di due parti: la prima analizza le competenze delle istituzioni coinvolte, la seconda individua le fasi di applicazione delle misure di sicurezza detentive e non detentive. Il documento infine suggerisce una prassi di collaborazione tra il Tribunale e il DSM-DP fin dalla fase delle indagini preliminari svolte dalla Procura. Prassi mediata dal perito e/o dal consulente tecnico che, pur in posizione di autonomia e terzietà, assume l’onere di indicare, in collaborazione con i Servizi territoriali, le soluzioni più idonee da un punto di vista sanitario per l’infermo di mente autore di reato. Ciò al fine di favorire soluzioni prescrittive che garantiscano prioritariamente, nei limiti delle concrete possibilità di offerta dei DSM-DP, il soddisfacimento dei fabbisogni terapeutici dei pazienti, e il rispetto delle esigenze di controllo sociale.7

Presidenza del Consiglio dei Ministri

SALUTE MENTALE E ASSITENZA PSICHIATRICA IN CARCERE 22 marzo 2019

“La cura psichiatrica in carcere dovrebbe essere limitata alle persone con disturbi minori, oppure al ristretto numero di coloro per cui non vi sia possibile applicare un’alternativa alla carcerazione a fine terapeutico. Va inoltre ricordato che la salvaguardia della salute mentale non coincide con l’assistenza psichiatrica, per quanto importante essa sia: l’invito è a predisporre un ambiente sufficientemente adeguato a mantenere l’equilibrio psichico delle persone detenute e a non aggravare lo stato di chi già soffre di disturbi, assicurando in primo luogo condizioni dignitose di detenzione e il rispetto dei diritti umani fondamentali.”

7Estratto dal “Protocollo operativo tra Magistratura, Regione Emilia-Romagna e Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna per l’applicazione della Legge n.81/2014.

65

Nel documento Relazione sulle attività (pagine 62-66)