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CAPITOLO 3: L’ESPERIENZA DIDATTICA AI ROGAZIONISTI

3.4 Il dizionario Sabatini Coletti

3.5.7 Settima lezione: i ‘concetti particolari’ dell’argomento complemento indiretto e gli elementi extra nucleari

3.5.9.2 La restituzione della prova in 1 L

La restituzione della prova in 1 L è stata più breve e ha richiesto agli studenti un maggior lavoro personale: sono state infatti pubblicate nella piattaforma a loro disposizione le copie delle prove corrette, comprensive di esercizi e schemi grafici. Sono stati invitati ad osservare le prove corrette, mettendole a confronto con le proprie, e ad inviare al docente osservazioni o incertezze. La correzione è stata molto trasparente ed equilibrata, e non ha suscitato perplessità, si sono segnalate solo alcune delusioni, da parte di studenti fermamente convinti di ottenere risultati più soddisfacenti. Nel corso dell’ora di italiano successiva alla prova e alla pubblicazione delle correzioni, il docente ha raccolto i pareri degli studenti sul percorso.107

3.6: Le difficoltà della didattica a distanza

Come già più volte ripetuto, l’intero percorso sulla grammatica valenziale con le due classi si è svolto con la modalità telematica della didattica a distanza108. La situazione venutasi a creare con l’emergenza CoVid-19 non ha dato alternative, per cui tutte le scuole italiane hanno cercato di attrezzarsi per consentire alla didattica di non fermarsi. Sicuramente la DAD ha avuto il merito di permettere agli studenti di proseguire l’anno scolastico, e ai docenti di completare in qualche modo i programmi; inoltre, la DAD presenta il vantaggio, con alcune modalità come la videoregistrazione, di poter riascoltare le lezioni e di risparmiare notevoli quantità di carta, ma presenta sicuramente alcuni limiti, specialmente con studenti molto giovani. Il primo è la mancanza di strumenti informatici nelle case: la stragrande maggioranza delle famiglie italiane possiede almeno un computer o un tablet, ma quello stesso computer o tablet poteva servire contemporaneamente ad uno o più componenti del nucleo familiare, soprattutto nei casi di famiglie con più figli, per i quali le lezioni potevano coincidere come orario, o di genitori in “lavoro agile”, i quali non potevano certo rimandare gli impegni lavorativi.

Un’ulteriore problematica causata dalla DAD è la bassa competenza informatica di molti studenti, che sono pratici nell’utilizzo di telefoni cellulari, applicazioni e videogiochi, ma meno esperti nell’utilizzo di programmi di videoscrittura o delle piattaforme messe a disposizione dalle scuole o dal Ministero.109 Non di minore importanza è stata, inoltre, l’inesperienza di alcuni docenti nell’utilizzo degli stessi programmi e piattaforme.

Nel caso specifico del tirocinio, le difficoltà maggiori sono state la totale assenza di un paio di studenti, probabilmente dovuta a problemi di connessione, non legati però a condizioni socioeconomiche svantaggiate, e l’impossibilità di un confronto diretto, faccia a faccia, con gli studenti, che permettesse di risolvere immediatamente dubbi e incertezze. Le osservazioni, spesso interessanti e molto costruttive, e i dubbi, talvolta giustificati, pervenivano via mail, modalità di conversazione a cui gli studenti hanno faticato ad abituarsi, perché avvezzi ormai da anni ad una spiegazione frontale e rapida, che fuga istantaneamente le perplessità. Gli studenti hanno riportato anche di aver

108 D’ora in poi DAD

incontrato difficoltà, in alcuni casi, a capire la gravità degli errori, perché mancavano tutte quelle componenti aggiuntive che si accompagnano alle nostre parole, come il tono della voce e le espressioni del volto.

La correzione delle esercitazioni ha poi richiesto un tempo maggiore, poiché veniva effettuata singolarmente e in modalità informatizzata, con l’aggravante della difficoltà a segnalare e a spiegare alcuni errori senza il supporto della voce e del confronto diretto, ma con il solo strumento della posta elettronica.

È totalmente mancato, inoltre, l’apporto che la metodologia dell’apprendimento

cooperativo può dare nell’affrontare la grammatica valenziale: non è stato possibile far

lavorare gli studenti in piccoli gruppi, con strumenti accattivanti come le lavagnette magnetiche110, per portarli a dare delle definizioni proprie dei concetti che erano chiamati ad apprendere: si è trattato di un apprendimento piuttosto passivo, che ha dato sicuramente dei risultati positivi, ma che avrebbe potuto coinvolgere ed entusiasmare maggiormente le classi.

Durante la prova finale è stato complicato, per i docenti, sorvegliare che lo svolgimento avvenisse in modo lecito e corretto, ma non si sono verificate particolari situazioni critiche o sospettabili. Con i docenti si era tenuto conto fin da subito della differenza sostanziale tra un’ora di didattica tradizionale e un’ora di DAD: sono infatti molteplici le complicazioni della DAD che riducono il tempo effettivo a disposizione.

Nel corso delle poche lezioni a cui ho partecipato virtualmente, grazie alle funzionalità della piattaforma scolastica, ho potuto sperimentare quanto sia difficile gestire gli imprevisti, come la lentezza della connessione, o il sovrapporsi delle voci degli studenti, o il ritardo, seppur minimo, nell’audio, oppure la necessità di spegnere e accendere continuamente la webcam per alleggerire il carico dei dati e migliorare la qualità della connessione. Durante una lezione a distanza si fatica ad avere il polso della situazione, non è mai chiaro se gli studenti abbiano davvero compreso quanto si è cercato di trasmettere, mancano tutti quei feedback che una lezione in presenza consente.

Minori difficoltà si sono incontrate, invece, nello strutturare la prova per gli studenti con BES: fondamentale, in questo caso, è stata l’esperienza dei docenti e la loro conoscenza delle classi.

110 Come propone Federica Di Maria (2019) in Dalle lavagne magnetiche a Bumpo. Nuove tecnologie per

È stata invece sicuramente arricchente l’esperienza di registrare le videolezioni, perché richiede un controllo continuo di quanto si afferma, e obbliga ad un linguaggio chiaro e didascalico, a tratti anche schematico per fissare i punti fermi della spiegazione. Questa esperienza di tirocinio sarebbe stata, però, inimmaginabile senza i passi da gigante che l’informatica ha compiuto negli ultimi decenni.

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