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Retribuzione dei laureati

Ad un anno dal conseguimento del titolo il guadagno mensile netto33 dei laureati di primo livello, in termini nominali, è pari in media a 937 euro. Tale valore risulta in aumento rispetto allo scorso anno (+7,5%; +9,5% rispetto alla rilevazione 2013; -8% rispetto all’indagine 2006!). Si rilevano inoltre significative differenze tra chi prosegue la formazione attraverso la laurea magistrale e chi è impegnato solo in un’attività lavorativa (Fig. 36): 632 contro 1.073 euro, rispettivamente (erano 581 e 1008 euro nell’indagine 2014).

Ciò risulta tra l’altro verificato, con diversa intensità, in tutti i gruppi disciplinari.

Si registrano differenze significative anche tra chi prosegue l’attività lavorativa iniziata prima del conseguimento del titolo (883 euro; erano 852 nella rilevazione precedente) e chi l’ha iniziata al termine degli studi di primo livello (971 euro; 885 euro dell’indagine 2014); la modesta retribuzione rilevata tra coloro che proseguono la stessa attività lavorativa è in parte dovuta all’elevata quota di chi ha un lavoro part-time (55% contro una media del 47%).

L’aumento delle retribuzioni si registra anche se gli importi vengono rivalutati al valore odierno (Fig. 35)34: le retribuzioni reali

33 Oltre il 95% degli occupati, nonostante la delicatezza dell’argomento trattato, ha risposto al quesito “Qual è il guadagno mensile netto che le deriva dal suo attuale lavoro?”.

34 Le retribuzioni sono state rivalutate in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) al netto dei tabacchi (www.istat.it/it/archivio/30440).

Condizione occupazionale e formativa dei laureati di primo livello 87 risultano aumentate dell’8% nell’ultimo anno (+9% rispetto all’indagine 2013, ma -20% rispetto all’indagine 2006!), incremento che raggiunge il 10% tra quanti hanno iniziato a lavorare dopo la laurea e il 4% tra quanti proseguono la medesima attività lavorativa.

Fig. 35 Laureati di primo livello occupati ad un anno: guadagno mensile netto a confronto (valori rivalutati in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo; valori medi in euro)

Gruppi disciplinari

Differenze retributive si riscontrano anche all’interno dei vari percorsi di studio: come evidenziato nei precedenti rapporti, guadagni più elevati sono associati ai laureati del gruppo giuridico, delle professioni sanitarie e scientifico (rispettivamente 1.192, 1.173 e 1.062 euro), per il primo dovuto sicuramente all’elevata quota di laureati (60%) che prosegue la medesima attività iniziata prima della laurea.

Livelli retributivi nettamente inferiori alla media si riscontrano invece tra i laureati dei gruppi geo-biologico, educazione fisica, letterario e psicologico, le cui retribuzioni sono infatti inferiori ai 750 euro mensili; ciò è dovuto in particolare all’elevata percentuale di laureati che studia e lavora, frequentemente impegnati in attività a tempo parziale.

Spesso la retribuzione è legata alla media delle ore lavorate in una settimana: i laureati dei gruppi giuridico, scientifico e delle

1.168 1.236 1.132 1.109 1.052 996 900 857

871 937

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Anno di laurea

Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA

88

professioni sanitarie, che registrano retribuzioni più elevate, sono anche quelli che dedicano al lavoro più ore della media (34 ore per il primo, 33 per gli altri due).

Differenze di genere

Gli uomini guadagnano il 23% in più delle colleghe (1.055 euro contro 859). Per entrambi, le retribuzioni nominali sono in aumento rispetto all’indagine 2014 (+6% per gli uomini, +8,5% per le donne).

Incremento che si conferma anche se si prendono in esame i guadagni rivalutati: anche in tal caso le retribuzioni degli uomini mantengono costante l’aumento (+6%), quelle delle donne +9%. Le differenze retributive di genere risultano confermate sia tra quanti lavorano soltanto (984 euro per le donne e 1.210 per gli uomini), sia tra coloro che studiano e lavorano (565 contro 725, rispettivamente).

Resta però vero che le differenze tra uomini e donne si attenuano considerevolmente se si considerano i soli laureati che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo la laurea e lavorano a tempo pieno:

complessivamente, il divario si riduce al 7%, pur sempre a favore degli uomini (1.286 euro contro 1.196 delle donne), e ciò risulta confermato, con diverse intensità, praticamente in tutti i gruppi disciplinari.

Un’analisi approfondita, che ha tenuto conto del complesso delle variabili che possono avere un effetto sui differenziali retributivi di genere (percorso di studio, età media alla laurea, voto di laurea, iscrizione alla magistrale, formazione post-laurea, prosecuzione del lavoro precedente alla laurea, tipologia dell’attività lavorativa, area di lavoro, tempo pieno/parziale)35, mostra che a parità di condizioni gli uomini guadagnano in media 93 euro netti in più al mese.

35 È stato implementato un modello di regressione lineare che considera il guadagno in funzione dell’insieme dei fattori sopraelencati.

Condizione occupazionale e formativa dei laureati di primo livello 89 Fig. 36 Laureati di primo livello del 2014 occupati ad un anno:

guadagno mensile netto per iscrizione alla magistrale e prosecuzione del lavoro iniziato prima della laurea (valori medi in euro)

Differenze territoriali

Le retribuzioni nominali nette dei laureati di primo livello risultano più elevate per gli occupati al Nord, che guadagnano in media 972 euro, contro 815 dei colleghi del Sud (+19%).

Circoscrivendo l’analisi ai laureati che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo il conseguimento del titolo e lavorano a tempo pieno il differenziale diminuisce leggermente: i primi dichiarano di percepire in media 1.245 euro netti al mese, il 15% in più rispetto ai laureati del Sud, che possono contare su 1.081 euro. Il maggior vantaggio retributivo degli occupati triennali del Nord, con la selezione appena menzionata, risulta tra l’altro confermato, anche se con diverse intensità, in tutti i percorsi disciplinari esaminati.

Come si è visto, coloro che coniugano studio e lavoro percepiscono guadagni mediamente più bassi; ciò si verifica in particolare al Sud (sempre isolando coloro che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo la laurea e lavorano a tempo pieno: 1.039 euro contro 1.147 dei colleghi del Nord). Ma gli occupati nelle aree meridionali possono contare su retribuzioni mediamente più ridotte

937 971

976 883 632

1.073

TOTALE Hanno iniziato a lavorare dopo Non proseguono Proseguono Lavorano e iscritti alla magistrale Lavorano solamente

Consorzio Interuniversitario ALMALAUREA

90

anche se ci si focalizza sulla componente dedita esclusivamente al lavoro (1.089 euro contro 1.255 del Nord).

Da ultimo si evidenzia che le note differenze di genere risultano confermate nella disaggregazione per area di lavoro, accentuandosi addirittura al Sud: con la selezione appena richiamata, il differenziale retributivo, sempre a favore degli uomini, è pari al 16% (differenziale raddoppiato rispetto allo scorso anno, al Nord è del 6%).

Settore pubblico e privato

Se si continua a focalizzare l’analisi solo su coloro che hanno iniziato l’attuale attività lavorativa dopo la laurea e lavorano a tempo pieno, le differenze retributive tra pubblico e privato sono pari al 18%

a favore del primo: 1.432 euro e 1.212, rispettivamente (entrambe in aumento rispetto alla precedente rilevazione). Se è vero che il risultato è legato alla composizione per gruppo disciplinare, è altrettanto vero che le differenze summenzionate sono confermate per tutte le tipologie contrattuali esaminate (ad eccezione di quanti lavorano con contratti di tipo formativo, -2% a svantaggio del settore pubblico).

Da ultimo si osserva che, con la selezione di cui sopra, sia nel settore pubblico che in quello privato permangono le differenze di genere: più contenuto nel pubblico (3%), più elevato nel privato (9%), ma pur sempre a favore degli uomini.

Ramo di attività economica

Ad un anno dal conseguimento del titolo, pubblica amministrazione, energia, gas e acqua, industria chimica e metalmeccanica offrono le migliori retribuzioni, che superano i 1.300 euro netti mensili (nel primo ramo raggiunge i 1.370 euro). A fondo scala, invece, i servizi ricreativi, culturali e sportivi, i servizi sociali e personali (le retribuzioni medie non superano i 700 euro mensili), ma anche commercio, stampa e istruzione (le retribuzioni non raggiungono gli 800 euro).

Naturalmente sul quadro delineato agiscono molteplici elementi, tra cui la diversa incidenza del lavoro part-time, nonché la quota, all’interno di ciascun settore, di quanti proseguono il lavoro precedente alla laurea. Se si circoscrive opportunamente la riflessione ai soli laureati che hanno iniziato l’attuale lavoro dopo il titolo triennale e lavorano a tempo pieno, la graduatoria si modifica: varia la prima posizione, ricoperta ora dalla sanità, mentre restano confermate le altre due (chimica e metalmeccanica, rispettivamente al secondo e terzo posto). La pubblica amministrazione perde la sua leadership (arrivando al quattordicesimo posto). Qualcosa si modifica

Condizione occupazionale e formativa dei laureati di primo livello 91 anche a fondo scala: il ramo del commercio, ma anche quello dei servizi sociali e personali scalano diverse posizioni, migliorando di conseguenza il valore della retribuzione mensile offerta ai propri laureati. I valori più bassi di riconoscimento economico, con la selezione di cui sopra, appartengono agli occupati della stampa, ai consulenti legali e amministrativi e ai servizi ricreativi, culturali.