Capitolo 3: il Festival Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty
3.2 Revisione della letteratura sui festival
Saranno riportati in questo paragrafo alcuni concetti chiave sui festival e gli eventi culturali, utili per comprendere le finalità, l’organizzazione, le scelte operative e di marketing del caso di studio presentato in questo elaborato.
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Negli ultimi anni, il ruolo dei festival ha assunto una posizione rilevante, in quanto essi sono diventati un modo per avvicinare il pubblico ad alcune realtà poco conosciute e anche per incrementare il turismo e l’affluenza in luoghi poco frequentati o per dare più prestigio a quelli già affermati.
Inoltre, il festival è una proposta alternativa alle attrazioni già presenti in alcune località, un modo diverso di fruire di un servizio e sentirsi parte di una comunità. Attraverso un festival si possono veicolare messaggi e far conoscere la cultura. Il festival è una manifestazione artistica con un programma diversificato; la sua caratteristica è quella di essere occasionale o periodico (Popescu e Corbos, 2012). Oppure, citando nuovamente Popescu e Corbos (2012), “Il festival è una manifestazione artistica che comprende una serie di rappresentazioni e avente un carattere di festività”.
Nello stesso documento viene sottolineata l’importanza dei festival per la comunità e anche per le infrastrutture.
Infatti, grazie ad un festival, soprattutto con cadenza periodica (per esempio annuale), una città può trovare il modo per risollevarsi laddove ci siano momenti di crisi, o di migliorare i propri ambienti contribuendo alla costruzione di un’immagine positiva.
Ogni festival o evento culturale necessita di una pianificazione attenta e precisa, finalizzata al risultato ottimale dello stesso.
Si dovranno quindi identificare gli obiettivi da raggiungere, i bisogni del pubblico, pianificare un programma da seguire; dopodiché, alla conclusione del festival, si devono fare le valutazioni per quanto riguarda la sua riuscita, analizzare i punti di forza e di debolezza che si sono riscontrati e cercare di migliorarli nella pianificazione dell’evento successivo.
La tesi secondo cui un festival o un evento culturale contribuiscono alla creazione di una certa fidelizzazione da parte del pubblico e soprattutto alla sensazione di appartenenza ad una certa comunità, che condivide gli stessi valori e passioni, è già stata sostenuta anche da molti altri studiosi.
A sostenere ciò, infatti, è stata anche Isabelle Collin-Lachaud, la quale ha descritto l’importanza della fidelizzazione in alcuni festival musicali francesi, analizzando
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i cambiamenti culturali e di fruizione dei servizi, avvalorando la tesi secondo cui un festival sia portatore di cultura, diffusore di concetti e valori.
Innanzitutto, è importante sottolineare come la fidelizzazione sia soggetta a molte variabili, a partire da quelle sociali, fino ad arrivare a quelle legate al rituale della frequentazione del festival.
Per gli organizzatori del festival è quindi importante essere consapevoli che la loro politica di fidelizzazione non può essere unicamente basata sull’individuo, ma deve per forza far leva sul gruppo; perciò l’organizzatore deve creare delle proposte di gruppo.
Inoltre, l’organizzatore deve far sì che il proprio evento sia legato ad un qualcosa che tocchi nel profondo e nel personale l’individuo.
È per questo che, attorno all’evento ci devono essere tutta una serie di collegamenti tra individuo e comunità; sarà proprio la comunità ad essere “creatrice di valore”. (Collin-Lachaud, 2010).
L’ultimo concetto rilevante sottolineato da Collin-Lachaud (2010) è quello secondo cui la cultura non è più un settore a sé stante, si “mescola” alle varie pratiche, amplia quella che è la concezione della lealtà, ispira nuove politiche di fidelizzazione e, allo stesso tempo, prende spunto da tecniche comprovate da altri settori.
Un’analisi approfondita sui festival musicali, il loro impatto sulla società, ma soprattutto il fatto di svilupparsi in un ambiente costantemente incerto, viene fatta da Vincent Salaun (2014).
Nello stesso testo si trova una definizione interessante di “festival musicale”, data da Dechartre (1998): “une manifestation ponctuelle et répétitive intervenant dans
le domaine de la culture”, cioè “una manifestazione puntuale e ripetitiva che
interviene nel contesto della cultura”.
Come specificato precedentemente, la cultura è un dominio molto vasto, ma grazie ad un festival può essere più accessibile a diversi target.
Quello che è certo è che l’organizzazione di un festival è molto complessa: la complessità riguarda i flussi materiali, finanziari ed economici, umani, flussi di
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informazioni e logistici, il tutto posizionato all’interno di spazi e tempi ben precisi e definiti (Salaun, 2014).
Inoltre, tale complessità sta anche nel fatto, non meno importante, che un festival musicale si sviluppa in un contesto incerto, dovuto proprio alla sua durata limitata. Questa caratteristica è quella che rende unico e irripetibile il festival o evento musicale: nonostante un festival sia organizzato dalla stessa associazione, con gli stessi scopi e obiettivi, non sarà mai possibile che un’edizione sia uguale o ripetitiva rispetto alla precedente.
Questo innanzitutto perché ospiti ed eventi collaterali legati ad esso cambiano di edizione in edizione e anche perché, conclusosi il festival, si analizzano i risultati e si cerca di migliorare tutti quei fattori che sono risultati deboli.
Per fare ciò, gli organizzatori del festival musicale, che come sostiene Salaun (2014) spesso fanno parte di associazioni non dedicate principalmente alla musica, devono attorniarsi di figure esperte, in modo da realizzare il festival correttamente ed efficacemente, in linea senz’altro con i propri valori ma anche seguendo degli step precisi.
Quindi, i festival culturali o gli eventi culturali, per definizione temporanei, offrono una forma nuova e unica di turismo, contribuendo ad aumentare la competitività dei luoghi in cui gli eventi si svolgono (Nicula & Chindriş, 2017). Nicula & Chindriş individuano tre criteri secondo i quali un evento può generare dei buoni fatturati nel turismo:
• il consumo/fruizione deve arrivare direttamente dai partecipanti; • i partecipanti si devono trovare al di fuori del loro ambiente usuale;
• i partecipanti devono vivere nell’area ospitante principalmente come risultato dell’evento.
Il concetto evidenziato dai due studiosi è quello secondo cui un evento ben gestito può generare una visibile crescita economica grazie anche all’esposizione ai media.
Inoltre, un evento stimola a migliorare le infrastrutture e a sviluppare nuove partnership e collaborazioni.
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Altro fattore importante da tenere in considerazione nell’organizzazione dell’evento, è l’impatto che il luogo dell’evento e la grandezza della città in cui esso si svolge hanno sulla città stessa e sulla regione (Saayman & Saayman, 2006).