Punto n. 8)
REVOCA DELLE LIMITAZIONI ALLE FACOLTÀ DI DISPOSIZIONE E GODIMENTO A CARICO DEI PROPRIETARI DEGLI IMMOBILI RICOMPRESI NELLE AREE P.I.P. 1 P.I.P. 2 E MODIFICA DEI REGOLAMENTI DI ASSEGNAZIONE -
Presidente
Punto n. 8 all’ordine del giorno: Revoca delle limitazioni alle facoltà di disposizione e godimento a carico dei proprietari degli immobili ricompresi nelle aree P.I.P. 1 P.I.P. 2 e modifica dei Regolamenti di assegnazione. Illustra il provvedimento il Sindaco, prego.
Sindaco
Grazie Presidente. Si tratta di uno dei processi che avevamo previsto come strategici e serve per attivare ulteriormente la mobilità all’interno delle aree P.I.P. 1 e 2 e nella sostanza vengono abrogate le normative che sono datate alle adozioni dei Regolamenti che hanno previsto l’assegnazione, garantendo la possibilità agli attuali proprietari di cedere gli immobili tenendo conto del fatto che la vincolistica, il sistema dei vincoli è quello relativo al Piano di governo del territorio per come definitivamente approvato da parte di questo Consiglio Comunale.
Questa procedura consente di attivare secondo noi i processi che sono paralleli rispetto a quelli che avevamo già iniziato, con la cessione e la
trasformazione delle aree in diritto di superficie e in diritto di proprietà per le aree di edilizia economica e popolare e per l’area dell’insediamento produttivo, e dall’altra parte sistema alcune posizioni che consentono secondo noi di riavviare, almeno in parte, il processo produttivo nella zona. Grazie.
Presidente
Grazie Sig. Sindaco. Dichiaro aperta la discussione, invito i Consiglieri a iscriversi per il dibattito. Consigliera Borghi prego.
Consigliera Borghi
Ho chiesto al Presidente in questo momento come dovevo comportami formalmente perché abbiamo presentato un emendamento a questa proposta di deliberazione, nel senso che non abbiamo assolutamente nulla in contrario ad arrivare, siamo un po’ in affanno per quanto riguarda la cessione di immobiliari, però siamo arrivati alla conclusione che il momento richiede questa liberalizzazione e stiamo dimostrando davvero che le liberalizzazioni sono appannaggio anche del centrosinistra, anzi più restii sono i Consiglieri di centrodestra.
Perché questo emendamento? Perché, non so però se posso presentarlo, posso presentarlo? Sì… perché questo emendamento?
Perché chi si è insediato al P.I.P. 1 25 anni fa o di più e nel P.I.P. 2 a partire da dieci anni fa circa, ha avuto la possibilità di insediarsi con agevolazioni sul prezzo delle aree, cioè le aree le hanno avute non a prezzo di mercato ma a prezzo agevolato. Questa agevolazione ha fatto sì, per una legge che non vi sto a raccontare, che si stabilissero delle convenzioni sulla base di un Regolamento che prevedeva che si poteva ottenere sì questa agevolazione di acquisto sulle aree, ma con dei vincoli di cessione di queste aree. Ora, i due Regolamenti, P.I.P. 1 e P.I.P. 2, erano già abbastanza diversi l’uno dall’altro e tra l’altro non prevedevano sanzioni per chi venisse meno a questi vincoli, perlomeno noi così li abbiamo trovati, per cui è capitato che alcuni imprenditori, alcuni operatori agissero al di fuori di questi vincoli e che il Comune venisse a conoscenza solo dopo. Però anche venuto a conoscenza, il Comune aveva le mani legate perché non c’era sanzione, quindi non poteva che alzare le mani e quindi la cosa non era corretta.
Per questa ragione si è inserita una sanzione che è una delibera del 2011 o fine 2010, adesso non ricordo, e in tutti e due i Regolamenti si metteva questa sanzione. Allora, la necessità di liberalizzare la si sente da tempo, però lo si voleva fare secondo il criterio dell’uguaglianza. Per cui se i cittadini, ricchi e poveri, di Treviglio hanno per motivi di sviluppo
del loro territorio agevolato l’insediamento di questi imprenditori, che hanno avuto un’agevolazione rispetto a quelli di via Bergamo, rispetto a quelli di via Milano ecc., in qualche modo, se questi vincoli vengono tolti, vengono sciolti, in qualche modo questi imprenditori devono risarcire, anche perché poi vi leggo anche la sentenza della Cassazione, anche perché è un patrimonio dei cittadini e quindi devono risarcire il Comune che con gli introiti che riceve andrà a sua volta a potenziare quelli che sono gli interventi in altri ambiti.
Ora, secondo noi era ingiusto, anche perché soprattutto al P.I.P. 1 si sono insediati tanti anni fa, esigere un indennizzo forte, un indennizzo di rilievo; secondo noi però è corretto, secondo il principio di uguaglianza e in questo ci hanno sostenuto almeno le associazioni di categoria, secondo un principio di uguaglianza rispetto agli altri imprenditori, perché in qualche modo viene meno anche il principio della concorrenza, cioè aiutiamo solo questi e non gli altri, tanto è vero che con le associazioni di categoria avevamo cercato di trovare una soluzione che insieme alle banche consentisse di avere a tutti determinate agevolazioni per arrivare a superare alcuni momenti di crisi. Dicevo, per un criterio di uguaglianza, sia rispetto agli altri imprenditori trevigliesi, sia rispetto ai cittadini trevigliesi che hanno appunto contribuito all’agevolazione di cui parlavo prima, cittadini trevigliesi che hanno in questo momento, i più deboli, grossi problemi ad arrivare alla fine del mese. Quindi queste entrate, in un periodo di vacche magre o di cura dimagrante come diceva il Sindaco, possono in qualche modo e simbolicamente dire che c’è un criterio di equità.
Su questa base ho proposto un emendamento che è stata la primissima formulazione che ha fatto questa Amministrazione. A noi il 27 di aprile, adesso non guardo le carte… perché il 27 di aprile c’è giusta una prima proposta di deliberazione che quindi aveva avuto anche il parere tecnico credo, in cui si diceva di questo indennizzo con le stesse parole con cui io lo metto nell’emendamento e cioè: Ritenuto conseguentemente, in assenza di specifiche disposizioni normative sul punto e considerando che con l’eliminazione dei vincoli viene meno la finalità di riforma economico-sociale, di stabilire, per la determinazione del corrispettivo per la rimozione del predetto vincolo, il versamento del 25% della somma dovuta per la trasformazione da diritto di superficie a diritto di proprietà. Ciò in considerazione del fatto che l’art. 37 ecc.
prevede che l’indennità di espropriazione di un’area edificabile è determinata nella misura pari al valore venale del bene quando l’espropriazione finalizzata ad attuare interventi di riforma economico-sociale l’indennità è ridotta al 25%. Considerazione del fatto che con deliberazione consiliare n. 19 del 6 marzo 2012 per le aree comprese negli ambiti P.I.P. è stato stabilito il seguente criterio per la
trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà. e qui c’è la formula.
Cioè cosa si dice, per passare dal diritto di superficie al diritto di proprietà si applicano i criteri già stabiliti nel precedente Consiglio Comunale; chi ha già il diritto di proprietà può vendere subito, chi ha il diritto di superficie passa al diritto di proprietà per 5 anni e non può vendere. Però dice: a quanto ha fatto pervenire a noi questa Amministrazione, bisogna trovare il corrispettivo per la rimozione del predetto vincolo e il corrispettivo è pari al 25% della somma che deriva dal valore di proprietà meno il valore di superficie. Adesso non voglio farla lunga, in sintesi per 1.000 m² il valore è di 8.500 Euro, che è quanto di più simbolico credo ci possa essere. Quindi noi riteniamo…
Presidente
Non parlate tra di voi per cortesia…
Consigliera Borghi
Ora noi riteniamo, siccome mi aspetto che si dica… è una vostra proposta questa, che poi avete ritirato perché ci ha detto in Commissione il dirigente Assolari, non essendoci legge che lo prevede, può darsi che ci siano dei ricorsi. Ma può darsi che ci siano dei ricorsi anche nel caso contrario, quindi questo l’avete scritto esattamente voi, io lo condivido, l’avete poi stralciato mandandoci un’altra proposta di deliberazione che cassa completamente questo secondo me principio di equità e di uguaglianza. Siccome mi aspetto che verrà detto che è strumentale, che è ideologico ecc., noi siamo per liberalizzare, noi siamo però per dire che il principio di uguaglianza e l’etica dell’uguaglianza deve promuovere lo sviluppo e non della disuguaglianza. E quindi a questo proposito, per questa ragione abbiamo presentato l’emendamento.
Ora però e solo ora, perché l’ho presentato come il Regolamento vuole, mi danno il parere tecnico che io non conosco e che non so se mi spiega il Segretario, io devo leggerlo ad alta voce, non lo so, è la prima volta che faccio un emendamento con parere tecnico…
Presidente
Consigliere, il parere tecnico dal nuovo Regolamento è previsto, in caso di emendamento va acquisito…
Consigliera Borghi
Non per tutti…
Presidente
Non per tutti, per quelli che necessitano, prima non accadeva. Il parere è stato acquisito e sotto questo profilo l’iter è concluso, poi il Consiglio delibererà su…
Consigliera Borghi
Allora lo leggo, non cosa fare, lo leggo o lo spiega il Segretario? Non lo so.
Presidente
Se vuole leggerlo…
Consigliera Borghi
Richiamati i seguenti atti, la proposta di deliberazione 2012/104, revoca della limitazione alle facoltà di disposizioni e godimento a carico dei proprietari degli immobili ricompresi nelle aree P.I.P. 1 e… sulla quale il sottoscritto dirigente ha apposto il proprio parere… ha, è firmato dal dirigente Assolari… sulla quale il sottoscritto dirigente ha apposto il proprio parere di regolarità tecnica, ai sensi e per gli effetti di cui all’art.
49 del T.U.E.L. in data 3.5.2012… questa che cosa è, quella di stasera?
La seconda? Scusate eh, ma in mezzo a tutte... richiamato il verbale della Prima Commissione Consiliare in data 7.5.2012 nella quale è stata esaminata la succitata proposta di deliberazione consiliare; visto l’emendamento proposto dai Consiglieri Comunali Prof.ssa Ariella Borghi e Daniela Ciocca in data 10.5.2012, prot. 23698, richiamato altresì l’art. 57/2 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, modificato con delibera tal dei tali, che prevede l’acquisizione del parere di regolarità tecnica e contabile sugli emendamenti come prescritto dall’art. 49 del T.U.E.L., esprime parere tecnico negativo, quindi… sulla proposta di emendamento per le seguenti motivazioni, in quanto alla determinazione del corrispettivo dovuto per l’assenza di qualsiasi disposizione normativa e conseguentemente eccessiva discrezionalità nell’applicazione della formula proposta e dell’aliquota di applicazione e riduzione. In quanto al calcolo per analogia del corrispettivo dovuto, errata e contraddittoria interpretazione del riferimento normativo discrezionalmente proposto, precisamente l’art. 37 comma 1… non si capisce niente, dove il testo normativo recita letteralmente che: l’indennità è ridotta del 25% e non
come proposto nell’emendamento, di stabilire per la determinazione il versamento del 25% della somma dovuta.
Cosa vuol dire, Segretario? Io ho trovato un errore nel testo della… io non capisco… il testo normativo che l’indennità ridotta del 25%... eh no, non può essere così. C’è un errore, io l’ho trovato, infatti ho letto: al 25%, però è sbagliato nel testo eh. Qui si ricorre a una… cioè nel vostro testo, anche quello nuovo, c’è una “del” e una volta “al”… due volte
“del”. Scusate che lo cerco… qua… allora, nel vostro testo, quella della precedente deliberazione… sì, ma quello che ci avete mandato e che io ho copiato, aveva l’errore di “del” al posto di “al”… sì Segretario lo so, mi trovo già in difficoltà e Lei cerca di mettermi ancora più in difficoltà.
Allora mi spieghi, l’errore io l’avevo visto, ma non ho avuto dubbi perché ho chiesto a degli uffici. Allora gli uffici mi hanno detto che è del 25%...
scusate, ho corretto… al 25… allora, posso dirvi? La rimozione del predetto vincolo, il versamento del 25% della somma dovuta. Giusto? E sotto c’è, al punto 1, quando l’espropriazione è finalizzata ad attuare interventi di riforma economico-sociale l’indennità è ridotta del 25% e doveva essere: al 25%. Ho capito o no, Segretario? Lo spieghi Lei, io ho capito che si fa proprietà meno valore superficie per 0,25 e 0,25 è il 25% di quel valore lì. Giusto? E quindi mi viene 8.500 Euro ogni 1.000 m². E’ giusto?
Presidente
Consigliera Borghi, stava però leggendo le motivazioni da…
Consigliera Borghi
Ma se non le capisco io, figuriamoci gli altri…
Presidente
Consigliera Borghi, magari qualcun altro…
Consigliera Borghi
Scusate, non perché sia meglio di voi, ma perché… no, io non sono professoressa, non faccia ironia Assessore Nisoli, perché ci sono stata sopra giorni! Mentre il Consigliere Sghirlanzoni ha detto che non avrebbe mai letto la proposta di deliberazione, è vero o no Consigliere?
(intervento fuori microfono) Presidente
Non parlate tra di voi per cortesia. Consiglieri per cortesia. Consigliera Borghi, stava leggendo il parere reso dal dirigente.
Consigliera Borghi
In quanto i soggetti originariamente assegnatari di aree in diritto di proprietà, evidente disparità di trattamento con la categoria dei soggetti che per effetto della trasformazione da diritto di superficie in piena proprietà saranno esonerati dall’applicazione di ulteriore aspettativa. Io credo che qui l’unica cosa si dice: hai sbagliato ad usare un termine, che però nella sostanza è vero, perché io ho trovato scritto dal vostro dirigente DP-VSx0,25. Quanto al fatto, che credo sia l’ultimo punto…
Presidente
Concluda però Consigliera…
Consigliera Borghi
… che si doveva allora chiedere un corrispettivo anche ad altri come quelli che abitano in case popolari o in case di cooperative, io credo che sia una grande disuguaglianza un’altra volta, perché costoro sono persone, pensionati ecc., che da questo acquisto non ricavano la possibilità di ulteriormente andare avanti con una attività. Quindi io intanto credo che si poteva dirmelo stamattina o oggi pomeriggio, perché io ho fatto una domanda, ho chiesto se un parere tecnico è da darsi, mi si dicano le leggi per cui non è ammissibile; le leggi non mi si dicono.
Presidente
Grazie, è stato illustrato l’emendamento della Consigliera Borghi, proseguiamo nella discussione che comprenderà contestualmente sia la proposta di deliberazione della Giunta, sia la proposta di emendamento, in modo che il dibattito avvenga una sola volta. È iscritto a parlare il Consigliere Sghirlanzoni, ne ha facoltà.
Consigliere Sghirlanzoni
Espongo le mie ragioni in modo breve. Ribadisco, io francamente, Consigliera Borghi, non ho capito, cioè ho capito questo, che in un momento in cui si è detto l’economia va male ecc., Lei propone che a gente che è 30 anni magari che ha mandato avanti l’attività al P.I.P. 1, nel momento in cui magari vuole andare in pensione, non ha nessuno che vada avanti ecc., gli si chieda per trasformare da diritto di superficie
e proprietà un equo indennizzo in nome dell’uguaglianza sociale, per cui quando si era diminuita l’aliquota di esenzione IRPEF da 12 a 10.000, 32 Euro erano un patrimonio, 8.500 Euro in questo momento invece sembra una cosa che è assolutamente… anzi nulla. Io veramente non riesco a capire.
Dopodiché ci sono stati 20 minuti di intervento per proporre una cosa che francamente ancora non ho capito bene cosa si voglia proporre.
Quindi nel momento in cui si vuole liberalizzare, si vuole dire: hai lavorato 30 anni, anche perché e questo era un… se applicassimo lo stesso criterio per i sussidi sociali, dovremmo dire che una famiglia che ha ricevuto 1.000 Euro dal Comune perché doveva dare da mangiare ai figli e non riusciva, nel momento in cui dopo due o tre anni magari riesce il padre di famiglia a avere un livello di reddito che gli consente di mantenere la famiglia, la famiglia che ha ricevuto il sussidio dovrebbe indennizzare gli altri cittadini per avere ricevuto dal Comune mille Euro per mantenersi. Cioè se il principio dell’equità e dell’uguaglianza viene declinato in modo ideologico, porta a delle conseguenze ingiuste perché sono dettate da una volontà, in questo caso, dopo ha detto che voi siete favorevoli alle liberalizzazioni, ma non sempre sono giuste le liberalizzazioni, per cui non è che bisogna per forza farle in tutti i campi, ma quando lo si dice in modo ideologico e le si declina in modo ideologico, le conseguenze sono queste: 25 minuti di intervento, francamente almeno a me che non ho letto tutte le delibere perché probabilmente non sono così attento, francamente incomprensibile, per proporre una cosa che nel merito è sbagliata; cioè se oggi una persona che è entrata al P.I.P. 1 30 anni fa vuole passare da diritto di superficie a proprietà e vendere, gli si chiede l’equo indennizzo. Ma se hai dato da lavorare 30 anni alle persone di Treviglio ci sarebbe da indennizzarlo lui, dargli un premio e dirgli: vai in pensione e vendi. No, l’equità sociale ci dice che ci deve un indennizzo. Io francamente ditemi se avete capito la logica di questo intervento, io non l’ho capita.
Presidente
La parola al Sindaco.
Sindaco
Allora, grazie Presidente. Penso che ci sia una confusione di fondo per due ordini di ragioni; non stiamo parlando della trasformazione del diritto di superficie del diritto di proprietà, quella è già stata regolamentata con la precedente delibera, quella che è stata oggetto anche di contestazione e che in pratica entrava nel merito dei valori dei corrispettivi da riconoscere all’Amministrazione Comunale nel caso in
cui uno modificava il titolo di godimento del bene che gli era stato assegnato. In questa delibera il passaggio è il secondo, ci sono vincoli che sono non dovuti al diritto di superficie o al diritto di proprietà, ma alcune limitazioni delle facoltà di disposizione e godimento che erano dentro nei Regolamenti attuativi di assegnazione del P.I.P. Per cui la proposta della Prof.ssa Borghi, che era quella di recepire l’emendamento del primo test che è uscito, che però non aveva ancora il parere di regolarità nostro, è in pratica quello di aggiungere al pagamento del corrispettivo per la trasformazione del diritto di godimento un ulteriore e questa era la proposta che c’è nell’emendamento, un’ulteriore pagamento per quanto riguarda il superamento dei limiti di disposizione e godimento dei proprietari degli immobili.
Quindi sono due operazioni separate, quella di fondo, che è quella che abbiamo già approvato e che funziona già anche nei confronti delle aree del P.I.P. 1 e 2, per cui sono già arrivate alcune domande di trasformazione del titolo di godimento, dall’altra parte invece la sblindatura del modello regolamentare. È uscita la prima bozza della delibera ma nel momento in cui una Amministrazione propone e deposita il testo, fa fede quello e il testo depositato non prevede questo ulteriore pagamento, che è il 25% della quota analogicamente utilizzata per il pagamento del diritto di proprietà, perché abbiamo pensato che, e il parere tecnico lo supporta, fosse un aggravio non giustificato che si aggiunge a quello che comunque è già in corso di richiesta.
C’è da precisare anche una cosa, generalmente quando si realizzano piani di insediamenti produttivi, i cittadini del Comune di Treviglio, come in altri casi, non pagano direttamente il sistema degli insediamenti produttivi, ma il Consorzio, la cooperativa, chi viene poi ad essere assegnatario, versa al Comune le somme che sono servite per l’indennità di esproprio e il meccanismo generalmente è che l’utilità pubblica del lavoro, il valore sociale del lavoro venga riconosciuto con la procedura di esproprio per il piano degli insediamenti produttivi e consenta di attivare impresa e attività sul territorio. Per questo motivo io credo che alcune delle provocazioni del Consigliere Sghirlanzoni siano da recepire favorevolmente, qui c’è, in una situazione di crisi particolarmente marcata, da favorire la possibilità della trasmutazione o del passaggio ad esempio della proprietà degli immobili a persone che con il Regolamento vigente non potrebbero fruirne anche nel momento in cui fosse stata operata la trasformazione da diritto di superficie a diritto di proprietà.
Faccio un esempio pratico. È stata apportata dalla precedente Amministrazione una modifica al Regolamento per consentire ad
esempio il fatto che le società di leasing potessero fare operazioni di questo genere; molto spesso i gruppi aziendali oggi si strutturano in maniera tale che ci sia una società patrimoniale e ci sia una società operativa e la società operativa affitti dalla società patrimoniale.
Nell’interno del P.I.P. 1 e del P.I.P. 2 questa cosa attualmente non è possibile per colpa di queste limitazioni regolamentari. Nel momento in cui noi sblindiamo queste limitazioni regolamentari consentiamo alle
Nell’interno del P.I.P. 1 e del P.I.P. 2 questa cosa attualmente non è possibile per colpa di queste limitazioni regolamentari. Nel momento in cui noi sblindiamo queste limitazioni regolamentari consentiamo alle