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Ricerca nazionale

Programmazione - Da circa un decennio, gli obiettivi per l’aumento di competitività e crescita del settore biologico sono definiti nella programmazione nazionale, periodi- camente aggiornata, che rappresenta l’ambito di rife- rimento per l’attivazione della ricerca nel quadro delle istanze definite a livello europeo.

Queste ultime si riferiscono agli orientamenti individuati, in primo luogo, nel piano d’azione europeo per l’agricol- tura biologica e gli alimenti biologici e poi anche attra- verso il programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (pQ), il quale fornisce strumenti finanziari per la realizzazione di ricerca in generale e quindi an- che per il settore agricolo e biologico. Nel piano d’azio- ne europeo, emanato dalla commissione europea nel

2004 per definire specificamente la futura politica per il settore biologico, soprattutto in termini di contributo alla pac, l’azione 7 in particolare indica la necessità di rafforzare la ricerca (a livello di azienda, territorio e tra- sformazione dei prodotti biologici) quale elemento cru- ciale per consolidare il settore e aumentarne la capacità produttiva. Inoltre, già nel 6° pQ 2002-2006, e successi- vamente anche nel 7° pQ 2007-2013 che, nell’ambito del programma di lavoro “prodotti alimentari, agricoltura,

pesca e biotecnologia”, dà particolare enfasi alla produ- zione sostenibile e alla salute umana, sono state attivate in campo “bio”, oltre a progetti di ricerca, anche azioni di coordinamento della ricerca (azioni eRaNet) fra enti finanziatori che vi partecipano su base volontaria. In tale quadro, gli strumenti di promozione, attivati nell’ultimo decennio a livello nazionale coerentemente con le istanze provenienti dall’ue, sono rappresentati sinteticamente nella tab. 1.

La declinazione della programmazione nazionale in ma-

crooaree di intervento si realizza poi tramite direttive ministeriali annuali che includono azioni di sostegno alla ricerca di interesse anche per il settore biologico. a livello istituzionale, il necessario raccordo tra operato- ri, istituzioni e ricerca è realizzato in modo continuativo presso il MIpaaF, attraverso il comitato consultivo per l’agricoltura biologica ed ecocompatibile, con compiti di analisi di settore e di sostegno all’identificazione delle politiche, e il gruppo di lavoro per l’agricoltura biologica,

costituito da esperti del settore della ricerca; tali organi- smi sono periodicamente rinnovati.

Nel corso del 2009, il MIpaaF ha anche promosso gli Stati generali dell’agricoltura biologica, quale puntuale momento di approfondimento e confronto sulle princi- pali questioni aperte del sistema produttivo agroalimen- tare biologico italiano, da cui sono emerse analisi utili alla definizione delle azioni di ricerca.

L’interazione tra ricerca e i numerosi soggetti coinvolti nel settore vede infine una sua forma di realizzazione Tab.1 - Principali atti normativi e di programmazione per la promozione della ricerca agricola biologica

Atto di programmazione Istituzione Ambiti chiave rilevanti per l’agricoltura bio

Legge 499/99 "Razionalizzazione degli in- terventi dei settori agricolo, agroalimentare,

agroindustriale e forestale” MIPAAF

Interventi pubblici nei settori agricolo, agroalimenta- re, agroindustriale e forestale, favorendone l'evoluzio- ne strutturale (incluso sostegno alla ricerca agricola) Legge 388/2000, art. 123 MIPAAF Istituzione del fondo per lo sviluppo dell'agricoltura biologica e di qualità Legge 38/2003 "Disposizioni in materia di agri-

coltura" MIPAAF

- Istituzione del Fondo per la ricerca nel settore dell'agricoltura biologica e di qualità

- Principi fondamentali per la riorganizzazione della ricerca scientifica e tecnologica in materia di pesca e acquacoltura

Piano d’azione nazionale per l’agricoltura

biologica (PAN) 2008-2009 MIPAAF

Asse 2.2 Supporto scientifico per l'elaborazione e l'at- tuazione della normativa comunitaria

Programma nazionale della ricerca (PNR)

2011–2013, in fase di emanazione MIUR

Sviluppo di conoscenze in ambito agro-ambientale fi- nalizzate:

- all’innovazione di un sistema agroindustriale soste- nibile e competitivo

- alla necessità di conoscere l’interazione alimenti- salute

nello strumento della piattaforma tecnologica, ormai af- fermata modalità di confronto sviluppata in ambito ue per l’incontro delle esigenze dell’industria e degli altri attori economici e sociali. In particolare, per il settore biologico di recente è nata prima la technology platform Organics e, in seguito ad essa, la piattaforma nazionale che agisce da open forum, raccogliendo le istanze di tut- te le parti interessate partecipanti.

Nel 2008, la tp Organics ha prodotto un documento di scenario (Vision for OFF research to 2025) e di agenda di ricerca (SRa, 2009), che hanno fatto da sfondo alle inizia- tive internazionali congiunte di ricerca tra paesi europei, attivate nell’ambito delle due azioni eRaNet del 7° pQ per il settore biologico: core Organic (www.coreorganic. org) e core organic II (www.coreorganic2.org). Scopo di tali azioni è quello di aumentare la qualità, l’impatto e l’utilizzazione delle risorse europee destinate alla ricer- ca in agricoltura e alimentazione biologica, costituendo una massa critica e un programma di ricerca comune. Attuazione dei progetti: contenuti e finanziamenti - Nel periodo 2002-2010, il MIpaaF ha erogato contributi fina- lizzati a progetti di ricerca per un importo totale di circa 24 milioni di euro.

Nel triennio 2005-2007, si registra la maggior quantità di risorse destinate alla ricerca in agricoltura biologica, grazie all’operatività dei fondi attivati negli anni prece- denti.

I progetti sono stati finanziati tramite procedure nazio- nali (bando, sportello o affidamento diretto), ma anche con procedure internazionali grazie allo strumento del- le azioni eRaNet, previste nel 6° e 7° pQ: infatti, core Organic e core Organic2 hanno consentito l’emanazione di un primo bando nel 2007 e uno nel 2011 (è prevista l’emanazione di un terzo bando entro la fine dello stesso anno) e hanno visto la partecipazione del MIpaaF quale ente finanziatore, avendo contribuito con risorse proprie al finanziamento dei gruppi italiani di ricerca risultati vincitori.

circa il 77% delle risorse sono state assegnate con la modalità competitiva (bando o sportello); la parte re-

stante mediante l’affidamento diretto a soggetti iden- tificati per la loro specifica competenza. La scelta dei progetti da finanziare è avvenuta a seguito di valutazione tecnico-scientifica delle proposte e del loro impatto nel settore, operata da una commissione nominata ad hoc. Riguardo alle aree tematiche interessate dalle diverse iniziative finanziate, la maggior parte delle risorse è sta- ta destinata allo sviluppo di tecniche innovative di ge- stione e di mezzi tecnici per migliorare la produttività e la stabilità produttiva, con un approccio non solo azien- dale ma anche di sistema territoriale, valorizzando l’uso delle risorse naturali.

L’attenzione è stata tuttavia rivolta anche agli aspetti di qualità delle produzioni e dei processi a livello aziendale, nonché alla definizione di strumenti di valutazione della qualità del prodotto trasformato, sul dettato della nuova regolamentazione europea (reg. ce n. 834/2007).

Oggetto di studio sono anche le produzioni animali, sia negli aspetti di gestione degli allevamenti che di quali- tà della produzione; a seguire vi sono studi a carattere socio-economico diretti oltre che ad analizzare elementi di sostenibilità del sistema biologico a identificare, se- condo il criterio del distretto biologico, le peculiarità Graf.1 - Ripartizione per triennio delle risorse

assegnate (2002-2010) Fonte: MIPAAF. 0 2 4 6 8 10 12 2002-2004 2005-2007 2008-2010 milioni di euro

socioeconomiche e ambientali dei diversi territori, con l’obiettivo generale di aumentare la quota di mercato dei prodotti biologici, accrescendo nei consumatori la per- cezione del loro valore, qualità e sicurezza.

Infine, con la recente regolamentazione dell’acquacoltu- ra biologica (regg. ce n. 834/2007 e n. 710/2009), anche questo settore è inserito tra i temi di ricerca.