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La riconversione: da rail a trail

PERCORSI RITROVATI DAL TRENO ALLA BICICLETTA: L’ESPERIENZA DEGLI STATI UNIT

2. La riconversione: da rail a trail

È in tale contesto di imponenti abbandoni che iniziò a farsi strada, fin dai primi anni ’60, l’idea di

1 Università degli Studi di Udine.

2 Fonte: Rodrigue, 2017. Dal 1971 il trasporto passeggeri di media e lunga distanza è svolto dalla compa-

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convertire a itinerari di mobilità lenta i corridoi ferroviari dismessi, molti dei quali iniziavano ad essere percorsi sempre più diffusamente da ciclisti ed escursionisti. Da pratica individuale e spontanea, l’iniziativa andò presto trasformandosi in un crescente movimento d’opinione, di stampo

grassroots, che si autodefiniva ‚rails-to-trails". Il primo risultato concreto, scaturito da una

mobilitazione di cittadini e associazioni locali, fu la creazione, nel 1965 in Wisconsin, del primo rail-

trail, lo Elroy-Sparta State Trail: una cinquantina di chilometri lungo un tracciato ferroviario

ottocentesco, suggestivo tanto per i paesaggi attraversati quanto per il valore storico-documentario delle opere infrastrutturali, fra cui tre gallerie scavate a mano3.

Originato, dunque, da una sensibilizzazione e mobilitazione partite dal basso, il processo di conversione di ferrovie dismesse trovò infine, negli ultimi anni ’70, l’indispensabile cornice normativa di alcune leggi federali.

Già il Railroad Revitalization and Regulatory Reform Act del 1976 (codificato come 45 U.S.C. 801 e conosciuto come ‚4R Act‛), che allentava il controllo federale sulle compagnie ferroviarie private dando il via ad una generale deregulation del comparto, conteneva alcune misure finalizzate al mantenimento delle tratte dismesse, che si rendeva possibile riconvertire a percorsi pubblici attraverso il sostegno finanziario e tecnico fornito dal programma. In una stagione politica caratterizzata da epocali provvedimenti di liberalizzazione nel settore dei trasporti (basti ricordare la deregulation delle compagnie aeree), fu lo Staggers Rail Act (dal nome del suo proponente, il deputato Harley D. Staggers) che nel 1980 liberalizzò definitivamente il trasporto ferroviario, autorizzando le compagnie a vendere o abbandonare le tratte ferroviarie operanti in perdita. A sua volta, l’abolizione, nel 1995, della storica Interstate Commerce Commission interveniva a spazzare via oltre un secolo di blando controllo federale sul trasporto ferroviario.

Ne risultò ulteriormente intensificato il processo di abbandono: secondo stime, nei primi anni ’80 vennero dismessi qualcosa fra le 4000 e le 8000 miglia di linee ferroviarie all’anno.4 Una così

drammatica perdita di un patrimonio infrastrutturale di valore storico, funzionale ed economico – che porterà a fine Novecento ad uno sviluppo della rete ferroviaria nazionale di poco superiore a quello degli anni Ottanta dell’Ottocento – spinse il Congresso ad approvare, nel 1983, un nuovo fondamentale provvedimento, che è tuttora la cornice normativa alla base dei processi di conversione

rails-to-trails5. Al fine di non perdere il diritto di percorrenza dei sedimi ferroviari dismessi (‚right-of-

3 In quegli stessi anni, nel 1968, veniva istituito con legge federale il National Trails System, una rete di

percorsi escursionistici di scala continentale comprendente itinerari paesaggistici, storico-culturali e ricreati- vi di lungo sviluppo tematizzati su ambienti e su storie e memorie del patrimonio nazionale, in consonanza con il motto che ne esplicita la funzione di ‚Connecting history, culture & landscapes‛. Si veda Battigelli, 2013.

4 Fonte: railstotrails.org. Una valida mappatura delle ferrovie dismesse nei singoli stati della federazione,

con relativa cartografia e annotazioni storiche, è offerta dal sito www.abandonedrails.com.

5 La legge, codificata come ‚Interim use of railroad rights-of-way‛, 16 U.S.C. 1247 (d), emendativa del ci-

tato National Trails System Act, così recita: «The Secretary of Transportation, the Chairman of the Surface Transportation Board, and the Secretary of the Interior, in administering the Railroad Revitalization and Regulatory Reform Act of 1976 [45 U.S.C. 801 et seq.], shall encourage State and local agencies and private interests to establish appropriate trails using the provisions of such programs. Consistent with the purposes of that Act, and in furtherance of the national policy to preserve established railroad rights-of-way for future reactivation of rail service, to protect rail transportation corridors, and to encourage energy efficient trans- portation use, in the case of interim use of any established railroad rights-of-way pursuant to donation, transfer, lease, sale, or otherwise in a manner consistent with this chapter, if such interim use is subject to restoration or reconstruction for railroad purposes, such interim use shall not be treated, for purposes of any law or rule of law, as an abandonment of the use of such rights-of-way for railroad purposes». Fonte: Legal Information Institute, Cornell University Law School, https://www.law.cornell.edu/uscode/text/16/1247.

LUOGHI ABBANDONATI, LUOGHI RITROVATI 2085

way‛) e di mantenere i corridoi non più attivi con le relative opere infrastrutturali in vista di possibili – altrimenti onerosi – riutilizzi ferroviari, la legge infatti consente tanto ad agenzie pubbliche quanto a privati di acquisire - tramite donazione, concessione o vendita da parte delle compagnie - il possesso

ad interim di tali sedimi, recuperandoli quali percorsi escursionistici pubblici e avvalendosi dei

benefici previsti dal 4R Act: una pratica denominata railbanking, qualcosa come ‚mettere in banca, tesaurizzare‛.

Era l’occasione per la miriade di quelle iniziative spontanee, che già si erano mobilitate per la conservazione delle ex-ferrovie, per strutturarsi in associazioni organizzate. Nasce così, nel 1986, Rails-to-Trails Conservancy (RTC), associazione non-profit di livello federale6. Originata con il

dichiarato obiettivo iniziale della ‚conservazione‛, ai sensi dello Staggers Act, del ‚right-of-way‛ delle tratte ferroviarie dismesse, convertendole ai fini escursionistici e ricreativi, RTC punta rapidamente a finalità più alte e ‚sistemiche‛: creare una rete nazionale di percorsi escursionistici pubblici e di greenways sensibilizzando e coinvolgendo le comunità locali, collegare le città con le aree rurali, diffondere la cultura della mobilità lenta e la pratica del cammino quale modalità di trasporto alternativa all’automobile (‚active transportation‛), anche in chiave salutistica (‚healthier places for healthier people‛).

Oggi RTC si pone come protagonista primario e attivo catalizzatore di azioni sinergiche fra i molteplici soggetti e le diverse funzioni da mettere in campo per il conseguimento degli obiettivi proposti. Molto ampio è dunque il campo d’azione dell’associazione, quale viene efficacemente presentato nel proprio sito informatico. RTC fa sistema con le molteplici realtà e associazioni di mobilità lenta, trasporto sostenibile e conservazione del patrimonio; supporta le comunità e le associazioni che hanno in carico o intendono realizzare i trail, fornendo assistenza tecnica, finanziaria e legale per la progettazione, l’acquisizione, la riconversione e il mantenimento dei percorsi; svolge attività di divulgazione e sensibilizzazione; organizza e gestisce l’informazione sull’intera rete dei trail attraverso il portale informatico TrailLink, con cartografia digitale e tracciati GPS; organizza e promuove eventi escursionistici e di promozione; e, non certo da ultimo, svolge instancabile attività di

lobbying e di fund raising, rivestendo un ruolo di potente parte negoziale nelle politiche federali e

statali di sviluppo dei trail e di sostegno alla mobilità lenta.

Quest’ultimo punto pone l’accento su un aspetto cruciale, vale a dire le ingenti risorse finanziarie necessarie per le attività istituzionali tanto della medesima associazione quanto dei partner collegati. Mentre i primi trail erano stati realizzati ricorrendo prevalentemente a fondi pubblici, relativamente limitati e contingenti, provenienti dal settore dei parchi e del tempo libero, un fondamentale sostegno strutturale deriva oggi dal finanziamento federale, dopo che, nel 1991, la legge Surface Transportation Efficiency Act (ISTEA), promossa da RTC, ha riconosciuto i trail di mobilità lenta come componente del sistema trasportistico nazionale e come modalità alternativa al trasporto su gomma. I programmi di finanziamento collegati alla legge (il più importante è, dal 2012, il TP, Transportation Alternatives Program, aggiornato nel 2015 dal nuovo programma TA-SI) riservano ai trail contributi sostanziali all’interno degli investimenti federali previsti per il settore generale dei trasporti7.

6 Sito internet: railtotrails.org.

7 I programmi di sostegno federale dei trail stanno per essere inglobati nel nuovo Piano decennale delle

infrastrutture, al quale il presidente Trump sta lavorando nel contesto della legge finanziaria federale (au- tunno 2018). In vista della pubblicazione delle linee presidenziali e, soprattutto, del successivo dibattito in seno al Congresso che porterà all’approvazione della legge, RTC ha messo in moto una energica campagna di mobilitazione e pressione all’insegna del logo ‚Trails transform America‛ al fine di ottenere che la nuova legge federale sulle infrastrutture contempli ‚significativi investimenti‛ per i trail. Cfr. P. Wojahn, A message

to President Trump and Congress: Trails transform our Nation, www.railstotrails.org/trailblog/2018/january/17/a-

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Se il finanziamento pubblico – sia federale che statale – resta per RTC la colonna portante del proprio budget, altre importanti risorse derivano da quote associative e donazioni (che, si ricorda, negli USA sono integralmente detraibili) e dalla vendita dei prodotti editoriali e di merchandising8.

Non va in ogni caso dimenticato il generoso apporto del volontariato nella promozione e gestione dei percorsi: radicato in un solido senso di appartenenza e di condivisione, il volontariato è infatti una pratica fortemente sentita e diffusa fra i cittadini americani, sensibili a dedicare il proprio impegno in ogni settore percepito come bene comune, tale da implicare una responsabilità personale attiva9.

Oggi, mentre festeggia i trent’anni dalla fondazione, RTC può vantare una formidabile offerta di percorsi e un impatto socio-territoriale di grande peso. Lo documentano alcuni pochi numeri: 35.000 chilometri di ferrovie recuperate e convertite, a formare una rete di 2075 trail attraverso l’intero territorio federale, con oltre 350 associazioni e organizzazioni coinvolte. Straordinaria è anche la dimensione della domanda: nel contesto della crescente diffusione che la pratica di escursionismo lento registra da diversi anni negli States, milioni di ciclisti e camminatori sono soliti percorrere ogni anno la rete dei trail del RTC10, la cui attivissima community conta oggi su 160.000 associati e

supporter e quasi 300.000 iscritti ai suoi social media.