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Un film per non dimenticare: Yapian Zhanzheng

3.2 La storia moderna cinese raccontata dai film di Xie Jin

3.2.2 Un ricordo lungo un secolo

Con il film Yapian zhanzheng Xie Jin fa un salto indietro nel tempo per andare a riesaminare il ricordo della Guerra dell’oppio e della successiva sconfitta. Per molti anni la volontà di dimenticare era stata forte, ma secondo il regista era arrivato il momento di rispolverare la memoria del passato e analizzarla per superare il trauma lasciato da quegli avvenimenti. Secondo Liu Silong, Xie Jin nel suo film:

“Riesamina questa parte di storia risalente a un secolo e mezzo fa con un forte spirito di introspezione, riflettendo in maniera sobria e profonda sui progressi del nostro antico popolo. Utilizzando le immagini e un linguaggio profondo ci informa del fatto che: adottare una politica di chiusura inevitabilmente porta all'arretratezza, l'arretratezza porta alla sconfitta.” (1998, p.15)

La politica di chiusura adottata durante l’epoca Qing fa si che il paese rimanga molto indietro rispetto alle altre potenze mondiali sia per quanto riguarda le tecnologie, sia in ambito politico ed economico. Questa arretratezza porta inevitabilmente alla sconfitta nella guerra contro l’Inghilterra. Liu Silong continua affermando che:

111 “Se un popolo non ha senso d’urgenza non aprirà mai gli

occhi sul mondo; non importa quanto fosse glorioso il suo passato, alla fine diventerà un popolo arretrato e soffrirà molte umiliazioni nel corso della storia.” (Ibidem)

Per quanto il passato dell’Impero cinese fosse stato grande e glorioso, senza il confronto col mondo esterno e la conoscenza delle altre civiltà viene a mancare la possibilità di progredire. Il popolo cinese, aggrappato alle vecchie tradizioni e guardando dall’alto in basso tutte le altre popolazioni, finisce per rimanere indietro rispetto alle civiltà occidentali ormai del tutto sviluppate. La generazione di Xie Jin conosce le amare conseguenze della colonizzazione e dell'esperienza di umiliazione nazionale. Il critico Luo Yijun descrive così le sue sensazioni sul ricordo della guerra dell’oppio:

“Io sono poco più piccolo di Xie Jin ma appartengo alla stessa generazione e ricordo che quando ero bambino lessi tutti i libri di storia cinese moderna e contemporanea; ricordo il dolore e la voglia di piangere” (1997, p. 551).

Il tema della guerra anglo-cinese era già stato trattato in altri film come Lin Zexu del 1958. Tuttavia bisogna notare che i due lungometraggi Lin Zexu e Yapian zhanzheng descrivono i personaggi in maniera differente e si focalizzano su determinati aspetti della guerra. Certamente in entrambi i casi viene mostrato il forte sentimento patriottico di Lin Zexu, fautore della proibizione dell’oppio. Nel film di Zheng Junli, in seguito all’ordine dell’imperatore, Lin Zexu viene chiamato da alcuni valletti che si fanno eco tra loro. Egli entra nella sala del trono annunciato come viceré dell’Huguang (time code 04:47).

112 Figura 13

La cinepresa riprende con un’angolazione dall’alto il momento in cui il funzionario si inginocchia davanti all’imperatore (figura 13). La sala del trono è ben illuminata: riusciamo a distinguere perfettamente le colonne rosse e bianche l’una di fronte all’altra; la parete di fronte al sovrano, anche essa rossa; l’alto trono su cui siede Daoguang. La sua figura guarda dall’alto Lin inginocchiato ai suoi piedi. Mentre in Yapian zhanzheng il colore predominante nella sala delle udienze non è certo il rosso (vedi figura 4, capitolo 2). Sicuramente l’atmosfera risulta essere più buia rispetto alla vivacità di colori presenti nella sala del trono descritta da Zheng Junli. L’imperatore affida a Lin Zexu senza giri di parole l’incarico di commissario antioppio; Lin dal canto suo, senza indugiare o perdersi in chiacchiere, accetta l’incarico affidatogli. Come già visto, invece, nel film di Xie Jin il viceré mostra delle incertezze nell’accattare la nuova mansione di commissario antioppio. Probabilmente il regista decide di esternare le preoccupazioni di Lin Zexu per rendere il personaggio più umano e vicino al pubblico. Chiunque avrebbe potuto mostrare qualche tentennamento di fronte a una responsabilità così grande e anche Lin Zexu, pur essendo un uomo di grande fedeltà e integrità morale, è preoccupato dal fatto di non essere all’altezza del compito.

Un’altra differenza che salta all’occhio la troviamo nella sequenza della cerimonia d’insediamento. Infatti il Lin Zexu di Xie Jin non partecipa affatto alla cerimonia, lasciando i funzionari ad attenderlo invano. Egli preferisce invece recarsi subito a Canton per mettersi a lavoro senza perdere tempo. Nel film di Zheng Junli invece Lin Zexu si presenta alla cerimonia che si svolge al molo.

113 Figura 14

Figura 14a

Come nel film Yapian zhanzheng, anche in Lin Zexu una nutrita folla si è radunata nei pressi del molo per dare il benvenuto al nuovo commissario (figura 14). Sopra il vestito da funzionario Lin indossa una giacca gialla, il colore dell’imperatore. Una volta sceso dalla portantina (figura 14a) si guarda intorno con entusiasmo e raggiunge gli altri funzionari di corte che aspettano di rendergli omaggio. Lin ricambia il saluto con enfasi e si avvicina a Deng Tingzhen per inchinarsi a sua volta davanti all’anziano funzionario. L’atmosfera generale è molto allegra rispetto a quella che si percepisce nel film di Xie Jin, dove i dignitari appaiono più freddi e sospettosi verso il nuovo commissario. La figura di Lin Zexu in entrambi i film suscita grande rispetto negli spettatori. Anche se il personaggio di Xie Jin dimostra molta determinazione e coraggio, egli ha ancora dubbi, nonostante sia costretto a fare delle scelte drastiche e importanti per il suo

114 paese. Infatti quando He Shanzhi consegna il libro segreto dei conti Lin non solo lo condanna a morte il padre del ragazzo, ma afferma con rabbia:

"Cosa ti aspetti, che uccida tutti gli ufficiali di Canton? O che inizi una guerra civile quando già dobbiamo confrontarci con dei nemici stranieri molto potenti?" (time code: 54:00).

Lin distrugge il libro di fronte Deng Tingzhen e Guan Tianpei anche se sapeva bene che quello era autentico, ma con il nemico alle porte e in qualità di commissario imperiale doveva stabilire delle priorità. Lin Zexu da un lato affronta l'aggressione imperialista inglese senza batter ciglio, dall'altro lato in quelle condizioni così difficili, cerca in tutti i modi di comprendere gli stranieri e il mondo in generale. Egli afferma che:

"All'inizio ero come una rana in un pozzo, non conoscevo le cose del mondo. Solo oggi capisco che al mondo ci sono molte nazioni potenti. Adesso sono consapevole che la rovina del nostro paese è imminente!"16 (time code 1:51:33).

Qui Lin Zexu, un funzionario Qing che credeva fermamente nella superiorità dell’impero, inizia a comprendere che anche il Celeste Impero deve evolversi, cambiare il suo modo di pensare se vuole stare al passo degli altri stati mondiali. Nel film di Xie Jin, i personaggi di Lin e Qishan appaiono d’accordo sull’insufficiente forza militare cinese. La differenza tra loro sta nel fatto che di fronte al nemico uno resistette fino allo stremo, l'altro si arrese rinunciando a combattere (Cai Shiyong, 1997, p. 566). Il Lin Zexu di Zheng Junli non mostra alcun dubbio o tentennamento; fa tutto ciò che è in suo potere per riuscire a

16 Il paragone utilizzato da Lin Zexu è una citazione del Zhuangzi; ―Ruo del Mare del Nord, disse: 'Una