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RICOVERI PER BOVINI

IN PIEMONTE

F . M . P A S T O R I N I

Recenti rilievi economici ed igienico-zootecnici pongono in evidenza le attuali precarie condizioni dei ricoveri P r o -spettive e piani di attività.

Ottimo esito e vasta risonanza hanno avuto le « Riunioni medico-chirurgiche internazionali », nonché la 11 edizione della « M o s t r a internazionale delle arti sanitarie», organizzate, nel giugno u. s., dall'Università di T o r i n o con la colla-borazione di istituzioni ed enti tecnici ed economici fra cui la Camera di C o m -mercio Industria e Agricoltura.

Il programma di studi a suo tempo predisposto, l'importanza scientifica delle relazioni presentate, l'intervento di un folto numero di medici giunti da ogni contrada d'Italia e dall'estero, l'interessamento crescente del grande p u b -blico per l'iniziativa hanno contribuito ad assicurare alle manifestazioni pieno

successo sotto il profilo scientifico-pro-fessionale, n o n c h é preziosi orientamenti sotto l'aspetto sociale.

Nell'ambito delle predette manifesta-zioni fu altresì organizzata la I Riunione internazionale di medicina veterinaria e, in questa sede, furono presentati studi e ricerche scientifiche su argomenti riflet-tenti la zootecnica, l'igiene zootecnica, la fecondazione artificiale, l'anatomia e fi-siologia veterinaria; tra tali studi, tutti meritevoli di considerazione per il con-tenuto scientifico di vivo interesse, va segnalato, con nota particolare, quello del prof. A. Bosticco, aiuto nell'Istituto di zootecnica generale diretto dal professore P. Masoero, riguardante i ricoveri per bovini nell'agro torinese e in Piemonte (1 ).

(I) A. Bosticco, Contributo allo studio dei ricoveri per i bovini - Rilievi ed osservazioni personali isti-tuite in Piemonte - Considerazioni critiche generali e particolari. Estr. da « Annali » della Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino, 1952-53, voi. III.

T a l e studio trova motivi di speciale raccomandazione per ì suoi immediati riflessi in campo pratico, per la notevole raccolta ed elaborazione di originali dati statistici, per l'interesse delle considera-zioni critiche generali e particolari.

1 ricoveri del bestiame, se han da es-sere razionali, devono rispondere, c o m e è noto, a molteplici esigenze di natura zooiatrica, zootecnica, economica; tra le funzioni ad essi assegnate emergono, a n -che in rapporto al loro pratico contenuto, quelle intese a:

— garantire un perfetto stato di sa-lute degli animali stabulati;

— consentire ai medesimi la massima efficienza economico-produttiva;

— permettere la produzione e la rac-colta delle sussistenze di natura animale affinchè, fin dall'origine, queste risultino in possesso delle migliori qualità ìgienico-bromatologiche richieste dalle

disposi-"«/tlVtnnJttivlE

Accorgimenti utili ad assicurare l'isolamento nei ricoveri difettosi di vecchie costruzioni. Didascalie interne: Schwemmsteine = arenarie. Isolierung = isolamento. Vorhandenes altes zu schwaches Mauer-lOerk = vecchio muro preesistente troppo sottile.

zioni sanitarie e dalle esigenze del mo-derno vivere civile;

— rispettare le norme dell'igiene ru-rale in ossequio alle necessità sanitarie e lavorative del personale addetto.

L e predette generiche considerazioni, oltre a mettere in luce l'importanza degli studi e delle indagini effettuate dall'A., studi che riescono compiu-tamente a definire le attuali condizioni dei ricoveri in alcune zone piemontesi, enunciano altresì prospettive e piani di attività per migliorare le strutture edi-lizie esistenti e per innovare, in sede di progettazione, quelle costruende.

In generale, ma segnatamente nella piccola proprietà contadina, il problema delle costruzioni assume un aspetto sta-tico e tale da non consentire gli opportuni adeguamenti alle esigenze di una eco-nomia che diventa sempre più intensiva e correlata alla finalità delle speculazioni produttive zootecniche.

Specialmente nei confronti dell'alle-vamento di bovini con attitudini latteo-burriere, 1 tipi e le dimensioni dei

rico-veri riaffermano l'espressione di una for-ma, ormai assai remota, di economia e di un sorpassato ordinamento aziendale, in netto contrasto con la situazione esi-stente in altri settori dell'impresa agraria.

L'allevatore si trova, molto spesso, nella disagevole situazione di dover usu-fruire di edifici irrazionali e nella pratica impossibilità di procedere alle necessarie migliorie, sia per la deficienza di capitali, che per l'elevato costo del danaro pub-blico. Tuttavia i fattori tecnici della pro-duzione animale esigono che ai ricoveri venga assegnato uno spazio sempre mag-giore, per cui il problema del ridimensio-namento delle stalle si presenta con 1 ca-ratteri della più viva attualità ed urgenza, in considerazione di numerose cause, quali, ad es., l'incremento della produ-zione foraggera per l'adoprodu-zione dell'irri-gazione o della fertirridell'irri-gazione; l'introdu-zione di nuove varietà a maggiore resa unitaria (es. mais); l'impiego del trat-tore; la più completa preparazione pro-fessionale degli allevatori specie in tema di razionale alimentazione del bestiame. Non soltanto quando, singolarmente o congiuntamente, operano queste cause di espansione degli allevamenti sorge il pro-blema, ma esso affiora anche laddove, pur essendo adeguata la capienza dei locali, sussistono deficienze nell'arredamento, nell'attrezzatura e nelle stesse ripartizioni dimensionali interne.

Allo stato attuale delle indagini si può affermare, con sufficiente sicurezza, che

quasi tutte le stalle presentano l'angustia di questi problemi, alla soluzione dei quali, in termini tecnici ed economici, si oppongono purtroppo gravi difficoltà, tal-volta pressoché insuperabili.

Infatti, un'indagine effettuata dalla U . P . S . E . A . di Vercelli per i ricoveri di quella Provincia, ha potuto mettere in evidenza una notevole percentuale di stalle con pavimenti in terra battuta o in materiali inadatti, con attacchi e man-giatoie di tipo comune (a muro), senza locali per la preparazione degli alimenti, senza mezzi meccanici per il trasporto dei foraggi e del letame.

In provincia di T o n n o , l'Ubertalle ed il sottoscritto hanno potuto rilevare, a seguito di ricerche effettuate rispettiva-mente nel Pmerolese e nel comprensorio di Poirino, precarie condizioni dei rico-veri.

A sua volta, l'A. dello studio citato, prese in esame le condizioni ìgiemco-zootecniche della produzione del latte ali-mentare nella « zona bianca » di T o r i n o , ha potuto fare alcune interessanti osser-vazioni, che qui brevemente si riassu-mono:

— su 3 7 0 3 stalle, il 1 4 , 5 5 % possiede il pavimento in cemento, il 6 5 , 3 2 % in terra battuta, l'I 1 , 4 8 % in mattoni, il 6 , 5 3 % in ciottolato, il 2 , 1 1 % in altri materiali;

— su 3 5 6 4 stalle, il 5 8 , 3 0 % possiede pareti semplicemente intonacate, il 2 , 2 2 % possiede pareti rivestite di materiale

la-t a cosiddetta « stalla-rimessa » degli U.S.A. Didascalie interne: Melkstall = stalla per mungitura. Mutterliere und Kalber = madri e vitelli. Zugang = accesso. Abgang = uscita. Windkanal = canale (galleria) di aera-zione. Trog Silojretter u. Grunjretter = mangiatoia per insilati e foraggi verdi. Scheune = magazzino.

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K i m n u

T i l t • f « J i T T i t I 1 L 0 ( U T T t t i l li CO C R O N A C H E E C O N O M I C H E

Schema di ordinamento interno in una media fattoria inglese (n. 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15: ricoveri ; n. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8, 16: magazzini vari e locali ausiliari ; n. 17: recinti).

vabile e disinfettabile fino all'altezza di metri 2 dal suolo, il 3 9 , 4 8 % non possiede pareti comunque rivestite;

— su 2705 stalle, il 7 0 , 3 2 % è dotato di mangiatoie in legno, mentre il 2 9 , 6 8 % è dotato di mangiatoie in cemento o in altro materiale lavabile;

— su 3671 stalle, il 2 2 , 9 9 % è fornito di concimaia idonea e situata a conve-niente distanza dal ricovero, mentre il 7 7 , 0 1 % o non possiede concimaia op-pure la possiede a ridosso dell'abitato; — su 3634 stalle, il 3 , 4 4 % può di-sporre di acque superficiali o piovane, il 2 6 , 5 0 % di acque di pozzo a scavo nella falda freatica, il 1 3 , 0 4 % di acque di pozzo a scavo nella falda profonda, il 2 7 , 0 5 % di acque di pozzo trivellato nella falda freatica, il 2 6 , 8 0 % di acque di pozzo trivellato nella falda profonda, il 3 , 1 7 % di acque potabili di acquedotto. Inoltre, in due comprensori territoriali dell'area geografica considerata, costituiti, l'uno (prima zona), da 13 Comuni (Pi-nerolo, Piscina, Scalenghe, Bunasco, Cercenasco, Virle Piemonte, Osasio, L o m -bnasco, Vigone, Pancalien, Macello, Osa-sco, Cavour), e l'altro (seconda zona), da 6 comuni (Venaria, Druento, Pianezza, Collegno, Rivoli, Grugliasco) l'A. ha pro-ceduto alla elaborazione matematico-sta-tistica di alcuni rilievi riferiti:

— al numero delle stalle, oggetto di indagine, ed ai soggetti, divisi per specie, ivi ricoverati;

C R O N A C H E E C O N O M I C H E ()l

— alla superficie e cubatura delle sin-gole stalle;

— alla suddivisione delle stalle a se-conda del numero degli ammali m esse ricoverati ;

— alla superficie di pavimento e alla cubatura a disposizione di ogni capo;

— al rapporto fra la superficie delle finestre e, rispettivamente, il numero de-gli animali ricoverati, la superficie del pavimento, la cubatura del ricovero;

— alle dimensioni delle finestre. Dalla elaborazione istituita sono emerse interessanti considerazioni, fra le quali si vuol qui richiamare l'attenzione su quelle di preminente valore.

In entrambe le zone, oggetto di esame, la maggior parte delle stalle ricovera bo-vine lattifere ed altri soggetti della stessa

specie non meglio definiti dall'inchiesta, nonché suini, equini, ovini e caprini. Tale carico misto di bestiame appare in palese contrasto con quanto dispone il vigente regolamento sulla vigilanza igienica del latte destinato al consumo diretto.

Differenze sostanziali non è possibile notare tra una zona e l'altra per quanto riguarda il numero complessivo degli ani-mali ricoverati per ciascuna stalla. Pre-valgono le piccole stalle (da 1 a 15 capi) e soltanto nella seconda zona è possibile riscontrare ricoveri con un discreto nu-mero di capi (da 50 a 90) tra ì quali, in percentuale di oltre il 7 4 % contro il 5 8 % della prima, le bovine sfruttate per la produzione lattea.

Per quanto riguarda la superficie di pavimento a disposizione di ciascun ani-male ì valori medi risultano sufficiente-mente alti, nel complesso, e comunque maggiori nella prima zona rispetto alla seconda (rispettivamente mq. 9,40 e mq. 8,23). Sussiste un'ampia variabilità il cui andamento rappresentativo lascia distinguere estremi probabili superiori di valore esuberante rispetto ai suggeri-menti tecnici contenuti nelle norme rela-tive alla costruzione dei ricoveri, ed estre-mi probabili inferiori di valore assolu-tamente inadeguato alle minime esigenze igieniche. A questo proposito ulteriori sopraluoghi effettuati dall'A. hanno con-fermato quanto, d'altra parte, è possi-bile arguire da un attento esame dei ri-sultati complessivi sortiti dall'inchiesta, cioè che, in linea generale, ì ricoveri per bovini dislocati nell'agro Torinese, anche

quando non difettano di spazio, presen-tano, nella maggioranza dei casi, irrazio-nalità nella utilizzazione dell'area dispo-nibile.

L'esame della cubatura a disposizione di ogni soggetto rivela una situazione poco dissimile. I valori medi, pressoché uguali nelle due zone, si aggirano sui 27 me. per animale. L a variabilità dei dati raccolti ed in istudio appare notevole, per cui una buona percentuale di stalle rivela valori superiori ai minimi fìssati dal regolamento citato, mentre altri rico-veri presentano valori addirittura inferiori

Schema costruttivo adottato in Svezia. al limite minimo ribadito dal regolamento locale di igiene, il quale prescrive, per

stalle dell'agro T o r i n e s e , almeno 1 5 me. per capo.

U n a buona ventilazione assicurata da ampie finestre comunicanti con l'esterno potrebbe ovviare all'inconveniente della deficiente cubatura, ma anche a questo proposito ì risultati delle elaborazioni de-nunciano situazioni poco confortanti. In-fatti le medie (1a zona: mq. 0 , 3 3 ; 2a zona: m q . 0 , 3 8 ) relative al rapporto fra super-ficie di finestra e numero degli animali ricoverati rivelano valori molto bassi.

Circa il rapporto fra superficie di fi-nestra e superficie di pavimento ì valori medi relativi alle due zone sono alquanto diversi ( la zona: 1/26; 2a zona: 1 18), mentre in entrambe la forte variabilità presenta casi di stalle con rapporti vicini ad 1/500 ed altri di stalle con rapporti prossimi ad 1 '4.

Per quanto riguarda l'ampiezza delle finestre è evidente una grande eteroge-neità di dimensioni, cui si aggiunge il fatto che non tutti ì ricoveri sono dotati di finestre uguali fra di loro. Prevale il tipo di finestra verticale con ampiezze

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V

Comparazione delle necessità di mano d'opera in tre diversi tipi di stalle (/: sistemazione con due serie di poste, groppa contro groppa ; II: sistemazione con due serie di poste, testa contro testa ; III: sistemazione delle poste a semicerchio).

Con le diverse sistemazioni in media devono essere percorse le seguenti distanze: I II III - x - x - percorso da effettuarsi per il trasporto del fieno (li) ;

percorso da effettuarsi per il trasporto del concentrato (Kf) ; PeT " trasporto del fieno m. 7,8 m. 0,5 m. — - . percorso da effettuarsi per il trasporto del latte (M). Per il trasporto del concentrato. . m. 2,0 m. 1,5 m. 0,9

Per il trasporto del latte m. 4,7 m. 7,8 m. 4,5 Complessivamente m. 14,5 m. 9,8 m. 5,4

II I I I

riabili da mq. 0,25 ad oltre mq. 1,50 con differenze a favore della 2a zona.

In entrambe le zone prese in esame si riscontrano, infine, pochissimi rico-veri dotati di condotti di aspirazione o di aeraton.

L a breve rassegna della situazione dei ricoveri per bovini in alcuni compren-sori territoriali del Piemonte, ed in modo particolare nella cosiddetta « zona bian-ca » della città di T o r i n o , consente di esporre considerazioni ed osservazioni utili ad inquadrare alcuni problemi di viva attualità.

Tali problemi riguardano essenzial-mente gli orientamenti che devono gui-dare l'attuazione di miglioramenti nelle strutture edilizie preesistenti e l'esecu-zione di nuove costruzioni.

Nel primo caso è appena da ricordare che qualsiasi modificazione tendente a conseguire un fine utile deve essere con-siderata come un miglioramento fondiario che, come tale, soggiace alle corrispon-denti leggi economiche, ma non devono essere passati sotto silenzio ì quesiti, non sempre di facile soluzione, che si presen-tano in rapporto ai diversi sistemi di conduzione ed ai contratti agrari. A que-sto riguardo assai interessanti si rivelano gli aspetti del problema a proposito del contratto di affitto, discretamente diffuso m Piemonte.

Ancorché, in sede legislativa, sia stata emanata una serie di successive disposi-zioni a favore dell'edilizia rurale, pur-tuttavia le opere intese a migliorare ì ri-coveri esistenti non hanno avuto, secondo 1 A., lo sviluppo desiderato: certo manca, da parte dei singoli allevatori, il dovuto apprezzamento delle utilità derivanti da siffatti miglioramenti e, per di più, è sentita la carenza di uno strumento legi-slativo che coordini la vasta materia stimo-lando, ad un tempo, l'iniziativa privata.

D a un punto di vista meramente eco-nomico le opere di miglioramento pos-sono essere così raggruppate:

a) opere aventi la finalità di ridurre ì costi di produzione;

b) opere aventi la finalità di incre-mentare la produzione;

c) opere aventi contemporaneamente la doppia finalità di ridurre ì costi e di incrementare la produzione ;

d) opere aventi la finalità di miglio-rare la qualità del prodotto.

L a loro attuazione può essere riferita alla produzione in atto dell'impresa o ad una produzione futura prevista, ma non esattamente predeterminabile ; una co-piosa casistica raccolta con paziente

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Didascalie interne: M — locale per i primi tratta-menti al latte. Stunde = poste. Frutterbrett — tavo-lato per i foraggi. Kf = deposito per concentrati. Kalber = vitelli. Dungerraum = concimaia.

R = anello. Sp — spatole.

telligenza dall'A. conforta l'esemplifica-zione relativa ai gruppi di opere sopra elencate.

Per quanto riguarda le nuove costru-zioni devesi ammettere, in primo luogo, la notevole complessità del problema. U n a indagine relativa ai criteri che in tale ma-teria si adottano nei Paesi stranieri può essere interessante ed utile, anche se non può sortire risultati sempre ed ovunque applicabili nelle nostre regioni. L ' A . ri-tiene che l'introdurre nuovi indirizzi co-struttivi senza avere prima ben ponde-rato la situazione preesistente può essere causa di ulteriore confusione in un Paese, c o m e il nostro, nel quale le direttive che spesse volte si seguono in tema di rico-veri mancano di coordinazione e non sempre tengono sufficientemente conto delle condizioni locali. T a l i condizioni

debbono invece essere conosciute a fondo-in tutti gli aspetti di ordfondo-ine economico, sociale, tecnico, ecologico e biologico, so-prattutto quando trattasi di ricoverare animali che si trovano fuori dei limiti delle loro aree naturali e sotto l'azione di circostanze più o meno insolite.

Esaminati con particolare attenzione gli elementi che concorrono a determi-nare il clima del comprensorio, il tecnico prenderà in considerazione gli animali valutando la loro risposta ai faltori del-Vhabitat nel quale sono destinati a vivere in perfetto stato di salute ed in possesso della più elevata efficienza produttiva. Accertato quindi l'indirizzo produttivo dell'impresa ed esaminate le circostanze economiche che in un futuro più o m e n o prossimo potranno eventualmente modi-ficare detto indirizzo, si potrà passare a studiare ì problemi eminentemente te-cnici, per ì quali la moderna Scienza delle Costruzioni offre molteplici possibilità di soluzione.

T u t t a v i a rimane fondamentale il fatto che nella scelta del materiale e nella di-sposizione delle vane operazioni inerenti la costruzione di un ricovero dovranno essere rigorosamente rispettate non solo le leggi dell'economia, ma specialmente le norme dell'igiene zootecnica. In sintesi, si dovrà giungere alla massima f u n -zionalità della costruzione risolvendo i numerosi quesiti che costituiscono gli aspetti fondamentali del problema, per definire il quale si ritiene opportuno trascrivere la definizione conclusiva del-l'A. espressa in questi termini: « E s s e n d o dato un gruppo di animali in allevamento ben noto per quanto riguarda la specie, la razza, l'età, il sesso e le attitudini dei suoi componenti, occorre stabilire, tenute presenti le condizioni di ordine e c o -nomico, sociale, sanitario, ecologico e biologico, proprie dell'habitat nel quale avviene l'allevamento, il tipo di ricovero che, per modalità costruttive, per le c a -ratteristiche dei materiali impiegati e per le norme igieniche adottate, consenta di mantenere in soddisfacente stato di sa-lute i soggetti ospitati e di ottenere da essi, con una produzione quantitativa-mente e qualitativaquantitativa-mente ottimale, il massimo tornaconto economico ». C R O N A C H E E C O N O M I C H E ()l

O D S E B V I 5 R

L'INDUSTRIA

DELLE MACCHINE

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