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3. IL QUADRO AMBIENTALE

3.6. Rifiuti

Con OPCM n. 3887 del 9 luglio 2010 “Immediati interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti urbani nella regione Siciliana” il Presidente della Regione siciliana è stato nominato Commissario delegato per il superamento della situazione di emergenza nel settore della gestione dei rifiuti in Sicilia.

Per le finalità previste nel suddetto OPCM, il Commissario delegato ha nominato una Commissione di esperti per l’adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

Il Piano, come previsto all’art. 20 del D.lgs. 205/2010, comprende “l’analisi della gestione dei rifiuti esistente nell’ambito geografico interessato, le misure da adottare per migliorare l’efficacia ambientale delle diverse operazioni di gestione dei rifiuti, nonché una valutazione del modo in cui i piani contribuiscono all’attuazione degli obiettivi e delle disposizioni della parte quarta del decreto”.

L’adeguamento del Piano regionale è stato approvato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con decreto n. Gab/dec-2012-0000125 del 11/07/2012 e pubblicato in GURS n. 179 del 12 agosto 2012.

Il decreto di approvazione del MATTM conteneva, tuttavia, l’indicazione che l’Amministrazione regionale provvedesse al completamento delle procedure di VAS e di Valutazione di Incidenza. L’avvio delle suddette procedure, necessarie per l’attuazione del piano regionale dei rifiuti, è avvenuto in data 4 febbraio 2014. Tutta la documentazione di riferimento è reperibile al seguente link:

http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_LaStrutturaRegionale/PIR_AssEnergia/

PIR_Dipartimentodellacquaedeirifiuti/PIR_PianoGestioneIntegratadeiRifiuti Tale strumento di pianificazione evidenzia:

- gravi difficoltà finanziarie di gran parte degli ATO dovute ad un aumento dei costi del servizio, ed ad una riscossione parziale della tariffa, nonché agli onerosi costi del personale, sovradimensionato rispetto alle esigenze del servizio;

- ridotte capacità di abbancamento delle discariche autorizzate in alcune province e significativa difficoltà di realizzazione di nuove discariche regolamentari;

- ritardi nella realizzazione di impianti di pretrattamento e trattamento finale.

Il Piano identifica le linee di azione da mettere in campo secondo un’articolazione in tre fasi:

emergenziale, (gennaio 2011 - dicembre 2012 a carico del Commissario), transitoria (gennaio 2013 - dicembre 2013 con il regime ordinario) e di regime (gennaio 2014 - dicembre 2015).

Viene anche quantificata l’esigenza di realizzare e rendere funzionanti a livello regionale e a livello provinciale gli impianti di trattamento e vengono stimate, a valle della verifica sulla disponibilità dei fondi, le somme necessarie per il completamento degli impianti .

In particolare risulta indispensabile promuovere in Sicilia:

- la riorganizzazione del servizio di raccolta differenziata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati del 45% e 65%;

- il completamento e l’aggiornamento di campo dei dati sull’impiantistica esistente, in fase di realizzazione/collaudo o istruttoria;

- la rifunzionalizzazione dei centri comunali di raccolta a servizio della raccolta differenziata;

- la realizzazione degli impianti di preselezione meccanica e di biostabilizzazione aerobica della frazione organica del rifiuto residuo non intercettato dalla raccolta differenziata per ogni provincia (ad esclusione della provincia Catania dove sono già presenti due impianti di preselezione), dimensionati per la situazione di regime con raccolta differenziata al 65%;

differenziata per ogni provincia per la quale risulta un deficit impiantistico per la situazione di regime con raccolta differenziata al 65%;

- la realizzazione di discariche con volumetrie tali da garantire autonomia di conferimento alle attuali condizioni di raccolta differenziata ed impiantistica per tre anni per gestire l’avvio della raccolta differenziata e la realizzazione dei nuovi impianti;

- la realizzazione di una rete di stazioni di trasferimento che interconnettano gli impianti di trattamento dei rifiuti;

- la verifica del mercato delle frazioni secche provenienti dalla raccolta differenziata e dalla preselezione meccanica;

- la verifica del mercato del compost prodotto con la stabilizzazione della frazione organica dalla raccolta differenziata;

- la valutazione di mercato dell’utilizzo di circa 1.100 t/g di CSS (combustibili solidi secondari) (prodotto con gli impianti di preselezione) in impianti di valorizzazione energetica esistenti (cementifici);

- la valutazione di mercato dell’utilizzo di CSS (prodotto con gli impianti di preselezione) in impianti di valorizzazione energetica dedicati.

Inoltre il Piano di gestione dei rifiuti, nelle tabelle denominate “piano economico”, effettua una stima di massima delle risorse pubbliche necessarie per l’attuazione delle attività previste in € 481.000.000.

Gli obiettivi principali del Piano sono:

 riduzione della produzione: individuare gli ambiti di azione per la riduzione della produzione dei rifiuti e prevedere un piano di dettaglio per individuare idonee misure operative, promuovendo la progettazione di prodotti ed imballaggi tali da ridurre all’origine la produzione di rifiuti, soprattutto non riciclabili, adottando anche le necessarie forme di incentivazione;

 riduzione della pericolosità dei rifiuti;

 promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e di quelli assimilati agli urbani, adottando in via prioritaria il sistema di raccolta porta a porta e definendo sistemi di premialità e penalizzazione finalizzati ad aumentarne le relative percentuali, favorendo la riduzione dello smaltimento in discarica;

 promuovere il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero dei rifiuti urbani e speciali valorizzando la partecipazione dei cittadini, con particolare riferimento a forme di premialità economiche in funzione dei livelli di raccolta differenziata raggiunti;

incrementare l’implementazione di tecnologie impiantistiche a basso impatto ambientale, che consentano un risparmio di risorse naturali;

promuovere l’informazione e la partecipazione dei cittadini, attraverso adeguate forme di comunicazione, rivolte anche agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

 sostenibilità economica degli impianti: condurre puntuali verifiche sulla sostenibilità economica delle scelte impiantistiche, anche facendo riferimento ad opportuni metodi di verifica dei piani finanziari degli interventi (costruzione, gestione, post-gestione e decommissioning), rendendo

 compatibile l’equilibrio economico del servizio di gestione integrata dei rifiuti con le risorse pubbliche disponibili e con le entrate derivabili dalla riscossione, avuto riguardo alla necessità di tutelare con misure di perequazione le fasce sociali più deboli e di ridurre l’evasione e la elusione fiscale in materia.

 tempi di realizzazione: individuare soluzioni impiantistiche realizzabili in tempi contenuti e definiti in maniera affidabile, tenendo conto ovviamente delle risorse finanziarie dell’OPCM 3887/2010;

 semplicità gestionale: privilegiare soluzioni impiantistiche tali da garantire soluzioni gestionali semplici ed affidabili;

 interventi prioritari: occorre completare, prioritariamente, gli interventi relativi ai grandi centri urbani (capoluoghi di provincia) in modo da intercettare una quantità cospicua di rifiuti prodotti, raggiungendo, possibilmente, risultati significativi in termini di raccolta differenziata.

3.6.1. Potenziali impatti attesi

In Sicilia la gestione dei rifiuti sino ad oggi, limitata allo smaltimento in discarica, ha generato su tutto il territorio regionale la presenza di diverse tipologie di discariche autorizzate realizzate secondo il quadro normativo pro-tempore e non più attive.

La situazione degli impianti di trattamento delle frazioni di rifiuti raccolti con modalità differenziate nella regione siciliana risulta ad oggi molto carente o del tutto inadeguata, anche per tali ragioni si spiega la elevata quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica.

Il Piano regionale dei rifiuti ad oggi in fase di adozione, prevede la promozione di un ciclo industriale di gestione dei rifiuti più efficiente ed ecosostenibile che unitamente alla bonifica dei siti inquinati previsti nell’aggiornamento del PRB non potrà che portare a un generale miglioramento del territorio siciliano.