UN'ANALISI DELLA DOMANDA DI CALZATURE
4.4-RIFLESSIONI FINALI
Dall'analisi del questionario sono emerse delle criticità che riguardano il rapporto commerciale che si è instaurato tra l'acquirente di calzature e di punti vendita.
In particolare dal questionario, il desiderio da parte dei clienti di trovare calzature di maggiore varietà all'interno dei punti vendita. Una delle caratteristiche fondamentali della personalizzazione del prodotto è quella di rispondere alle richieste del cliente con scarpe differenti semplicemente adattando dettagli che possono essere combinazioni di materiali o di colori permettendo, in altre parole, attraverso il customfit, di adattare una scarpa al gusto del consumatore senza
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detenerla fisicamente in magazzino. In questo senso la personalizzazione potrebbe sicuramente rispondere ad una delle criticità del campione.
Secondo spunto che si è rilevato nel questionario deriva dal fatto che parte del campione abbia mostrato desiderio di trovare più negozi fisici che possano vendere scarpe eleganti, in questo senso due sono le considerazioni che si possono fare.
La prima è di ordine puramente commerciale e deriva dal fatto che i negozi in un raggio di pochichilometri (ad esempio nel gross market calzature "Il Castagno" di Montegranaro) non abbiano saputo pubblicizzare la loro presenza sul mercato locale tanto che molti degli intervistati non ne conoscevano neanche l'esistenza.
Il secondo riguarda un mercato potenziale che è quello di internet valutato successivamente, che potrebbe rappresentare la migliore alternativa al negozio fisico come punto vendita virtuale di grandissima potenzialità nel caso in cui fossero risolti le problematiche che il campione ha indicato, nella mancanza di possibilità di visionare il prodotto e di vederlo dal vero.
L'analisi svolta in tutta la trattazione, basata sulla personalizzazione del prodotto e sui configuratori di prodotto come mezzo di vendita online, potrebbero essere una delle soluzioni, se non la soluzione migliore, per rendere l'acquisto online più piacevole è più plausibile per i consumatori intervistati. Una delle criticità degli
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acquisti online emerse dal campione era indicata proprio nell’impossibilità di vedere la scarpa dal vivo. Il configuratore permette, come si è visto nella trattazione, di avere una visuale della scarpa tridimensionale ma soprattutto tramite software di realtà aumentata l'esperienzavisiva del prodotto che si va a configurare è molto simile alla realtà.Si potrebbe in questo caso colmare una delle criticità maggiori che derivano dall' acquisto online.
L'ultimo elemento che abbiamo valutato dal campione è quello delle criticità che possono essere rilevate nel punto vendita.Oltre alla carenza di prodotti presentati, un'altra criticità è rappresentata dal fatto di avere pochissima adattabilità dei prodotti rispetto alle esigenze di personalizzazione del cliente che trova invece nelle sneaker un prodotto molto più adattabile esteticamente e funzionalmente alle proprie necessità. La personalizzazione del prodotto, così come fatta da DIS calzature, potrebbe essere una soluzione perché potrebbe permettere, tramite combinazioni diverse, di avere una molteplicità di calzature in un magazzino virtuale ma soprattutto rispondere in maniera efficiente alle esigenze dei clienti da un punto di vista di personalizzazione.
L'idea di fondo è che la produzione formalmente sia andata ad incidere sulle abitudini del consumatore e non viceversa. In poche parole la caduta della produzione del distretto calzaturiero sia coincisa con un aumento della capacità di
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penetrazione sui mercati nazionali e internazionali di prodotti che hanno commercializzato e pubblicizzato una nuova idea di calzatura attraverso canali e con metodologie comunicative diverse, fornendo possibilità come la customizzazione del prodotto che abitualmente si credeva non potesse essere applicata al settore della scarpa artigianale e di lusso.
Mentre a livello nazionale e la maggior ragione a livello distrettuale questo non è stato possibile o meglio non sia stato fatto, ma che ci siano spazi ancora "scoperti"
della domanda potenzialmente colmabili.
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CONCLUSIONI
Il distretto calzaturiero marchigiano è un esemplificazione di quanto avvenuto in tutto il settore calzaturiero nazionale, ma può essere anche un'esemplificazione a livello macroeconomico dell'economia nazionale.
Il lavoro svolto ha permesso di evidenziare il trend commerciale ed organizzativo di un settore che, si è confrontato, a livello globale con produttori dimensionalmente ed organizzativamente più articolati e sviluppati palesando difficoltà e carenze le cui soluzioni sono state solo in pochi casi aziendali, programmate ed efficaci.La crisi è stata affrontata in particolare dalle aziende operanti nel distretto in modo differente.
In molti casi si assistito al processo di delocalizzazione, che se da una parte ha reso più competitivoil prodotto a livello di costo di produzione, dall'altro è andata di intaccare l'idea radicata di un prodotto di qualità interamente "creato" sul territorio nazionale. La strategia di conseguenza, in molte situazioni, è stata deleteria sia in termini di fatturato che in termini ricadute su conoscenza e apprendimento di quelle tecniche artigianali che nel passato avevano fatto la fortuna del settore.
Altre aziende, al contrario hanno cercato una via alternativa sfruttando nuovi strumenti ed opportunità concesse dalla digitalizzazione dei processi di
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produzione e comunicazione. Uno degli esempi di maggiore significato che si è deciso di analizzare, è stato quello di adeguamento del prodotto alle specifiche richieste dei clienti, che si è tramutato in un servizio di produzione su misura tipo tradizionale che per alcune aziende ha coinciso con un incremento dei fatturati soprattutto sull'export.
La personalizzazione ha quindi mostrato quale fosse una delle vie da seguire per il rilancio del settore. A livello globale,alcuni grandi produttori di calzature già da tempo hanno intrapreso la via della personalizzazione del prodotto mostrando come questo possa coincidere con un miglioramento ed un nuovo impulso a prodotti che potevano essere considerati maturi.
La via dell'esternalizzazione della produzione si è mostrata come non efficiente in termini di risultati economici ed al contrario la personalizzazione del prodotto ha mostrato, come per i grandi produttori, sia possibile creare un nuovo prodotto conforme alle richieste dei consumatori che appaghi, non solo le loro richieste funzionali ma anche quelle emozionali. Il distretto calzaturiero marchigiano è da sempre costituito da aziende organizzate su una struttura manageriale di tipo tradizionale, non molto avvezza al cambiamento e all'innovazione con risorse finanziarie che, se non trovate all'interno, sono di difficile reperimento. La customizzazione del prodotto pur avendo quindi mostrato la sua efficacia commerciale è stata utilizzata poco come strategia da parte delle imprese marchigiane (e nazionali) che al contrario hanno preferito intraprendere una via
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"tradizionale alla personalizzazione" utilizzando i punti di forza che da sempre hannocaratterizzato il settore portando alla creazione di prodotti "su misura" ed all'utilizzo contando su artigiani qualificati e qualità dei materiali. Solo poche aziende hanno utilizzato una combinazione inedita a livello mondiale nel settore tra tradizione e digitalizzazione dei processi. innovativa perché rappresenta un modo nuovo di adattare un mercato che combina grande qualità e elevata interconnessione digitale tra consumatore e produttore. I pionieri di questo nuova strategia hanno cercato di colmare un gap produttivo che si palesava tra aziende produttrici di sneakers create da colossi che utilizzavano manodopera spesso a basso costo, canali digitali per personalizzare e vendere prodotti comodi, efficienti e dinamici e dall'altra i mastri calzolai competenti nei processi di creazione artigianale della calzatura ma ancorati a tradizionali mezzi di commercializzazione e creazione del prodotto finito.
Alcune start up hanno combinato i punti positivi di entrambe le filosofie digitalizzazione, mass customization e produzione artigianale creando prodotti richiesti e difficilmente reperibili sul mercato fino a questi ultimi anni
mostrando che per intraprendere questa via (con risultati apprezzabili) occorra,modificare una struttura organizzativa di tipo tradizionale, adattandola a nuovi paradigmi di innovazione e sviluppo di sistemi produttivi commerciali e formativi.
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Per fare questo sarebbe necessario anche un maggiore e più proficuo rapporto con istituti di credito che permettano alle aziende, che vogliono investire in ricerca e sviluppo, di avere risorse finanziarie disponibili in maniera più semplice, efficiente ed economicamente vantaggiosa.Occorre infine modificare il proprio assetto produttivo di tipo tradizionale proiettandolo verso un nuovo modo di produrre e vendere,creare nuove figure che mettano in risalto l'importanza del web ed allo stesso tempo la cura di cui il cliente ha bisogno per veder soddisfatti i propri desideri, creare ed utilizzare dispositivi che possano rendere il più reale possibile un'esperienza di acquisto digitale ed al tempo stesso la calzatura acquistata un oggetto "su misura" e se possibile creata valutando non solo l'uso ma anche lo stato emozionale di chi compra.
Nell'elaborato presentato ho fatto volutamente riferimento a sistemi produttivi e commerciali nuovi che possano essere una delle vie seguite per adattare il settore ad un nuovo ambiente digitale e globalmente connesso. Nelle conclusioni vorrei comunque far riferimento ad un concetto direttamente collegato a tutto ciò che è cambiamento:la formazione.
È opinione diffusa che il sistema scolastico italiano di scuola superiore sia fra i migliori al mondo ed in quasi tutti i documenti da me analizzati hotrovato non tutti i riferimenti che mi sarei aspettato di trovare su formazione nella scuola secondaria a progetti 4.0 e digitalizzazione dei processi (e corsi di formazione professionale per calzature tenuti magari direttamente da mastri calzolai della