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4. DISCUSSIONE DELLA REVISIONE

4.4. Rilevanza clinica nella pratica infermieristica

Per introdurre quale sia la rilevanza a livello clinico all’interno della pratica infermieristica di questo LdT, è in primo luogo importante sottolineare che la figura dell’infermiere riveste un grande ruolo, oltre che avere notevoli responsabilità alle quali far fronte.

In questo capitolo sarà messo in relazione il codice deontologico dell’infermiere e le componenti del profilo infermieristico SUP con le implicazioni della DPN nell’uomo in transizione alla genitorialità per la prima volta.

Come decretato dal Consiglio Internazionale degli Infermieri (ICN), gli infermieri hanno quattro responsabilità fondamentali: promuovere e ristabilire la salute, prevenire la malattia ed alleviare la sofferenza. L’assistenza infermieristica rispetta i diritti dell’uomo e non si fa influenzare da fattori riguardanti gli aspetti biologici, sociodemografici o spirituali; l’infermiere presta inoltre il proprio servizio sanitario alla persona, alla famiglia e alla comunità coordinandoli fra loro (International Council of Nurses [ICN], 2012).

“La responsabilità professionale principale dell’infermiere è nei confronti

delle persone che hanno bisogno di assistenza infermieristica. […] L’infermiere si assicura che la persona riceva informazioni accurate, sufficienti e tempestive e in un modo culturalmente appropriato, su cui basare il consenso all’assistenza e ai trattamenti a essa correlati. […] L’infermiere condivide con la società la responsabilità dell’avvio e del sostegno delle iniziative volte a soddisfare i bisogni sociali e sanitari della popolazione, in particolare dei gruppi più vulnerabili. […] deve inoltre mantenere aggiornata la propria competenza attraverso la formazione permanente. […] L’infermiere contribuisce attivamente a sviluppare il nucleo centrale di conoscenze professionali fondate sulla ricerca che sostenga una pratica basata su prove di efficacia.” (ICN, 2012)

Le norme deontologiche sopracitate provengono da tre di quattro capitoli del codice deontologico dell’infermiere, ovvero: gli infermieri e le persone, gli infermieri e la pratica e, infine, gli infermieri e la professione (ICN, 2012).

Per quanto riguarda la DPN nell’uomo, il codice deontologico dell’infermiere assume importanza in un’ottica di ricerca, conoscenza, informazione ed educazione non solo per quanto riguarda il proprio ruolo di curante, ma anche quello di membro di un’équipe e di promotore della salute delle persone assistite e del loro entourage famigliare e/o sociale. Appare inoltre indispensabile, come precedentemente detto, analizzare la relazione che c’è fra i vari ruoli di competenza dell’infermiere SUP e la DPN nell’uomo in transizione alla genitorialità per la prima volta. Nell’analisi verranno messi in evidenza solo tre dei sette ruoli presenti all’interno del documento relativo le competenze finali per le professioni sanitarie SUP7 (Dipartimento Economia Aziendale, Sanità e Sociale [DEASS],

2011; Ledergerber, Mondoux, & Sottas, 2009).

41 Ruolo di comunicatore

“Come comunicatori, gli infermieri permettono lo sviluppo di rapporti di

fiducia nel proprio contesto e trasmettono informazioni in maniera mirata.”

(DEASS, 2011, p. 3; Ledergerber et al., 2009)

Instaurare delle relazioni professionali di fiducia con i papà ed il loro contesto sociale è fondamentale al fine di permettere una trasmissione di conoscenze ed informazioni inerenti al problema della DPN soprattutto in ambito di prevenzione. Se come curanti si riesce a stabilire con le persone assistite un rapporto basato sulla fiducia, il rispetto e la sincerità, volto allo sviluppo del massimo potenziale sia personale che dell’altro (empowerment), vi è una possibilità maggiore di diventare un importante punto di riferimento al quale attingere nel caso di dubbi o di bisogno, così da divenire pienamente un importante attore nel processo di promozione della salute.

Nella comunicazione specifica all’interno dell’équipe curante, potendo quindi riferirsi anche al ruolo di membro di un gruppo di lavoro, la condivisione di quanto appreso rispetto i disturbi affettivi paterni, soprattutto della DPN, nel corso del primo anno di vita del bambino appare un’importante strategia al fine di implementare le risorse disponibili per favorire il livello di conoscenza, educazione, informazione e supporto sociale e sanitario nella prevenzione della malattia e nella promozione della salute mentale dei papà.

Ruolo di promotore della salute (Health Advocate)

“Come promotori della salute, gli infermieri si basano in maniera

responsabile sulle proprie conoscenze di esperti e sfruttano la loro influenza nell’interesse della salute e della qualità di vita dei pazienti/clienti e della società nel suo insieme.” (DEASS, 2011, p. 4; Ledergerber et al., 2009)

Nella pratica lavorativa, l’infermiere potrebbe trovarsi nella condizione di curare un uomo con una DPN o a rischio di svilupparla, oltre che altre persone il cui marito, fratello, figlio, amico o conoscente soffre di questo disturbo affettivo o si trova nella fase di transizione alla genitorialità. Il ruolo dell’infermiere sarebbe quindi quello di trasmettere le conoscenze alla persona rispetto la patologia e di suggerire, nel caso di malattia conclamata, i professionisti o enti ai quali potersi rivolgere (psicologi, studi di levatrici, …).

Ruolo di apprendente insegnante

“Come apprendenti e insegnanti gli infermieri si impegnano per

l’apprendimento permanente basato sulla pratica riflessiva e per lo sviluppo, la trasmissione e l’applicazione del sapere basato su prove di efficacia.”

(DEASS, 2011, p. 5; Ledergerber et al., 2009)

Come detto più volte, i disturbi affettivi paterni e, nello specifico, la DPN nell’uomo sono delle problematiche ancora poco studiate e le cui conoscenze ed informazioni vengono trasmesse in maniera scarsa a livello sociale. Per questo motivo l’infermiere dovrebbe mantenersi aggiornato ed interessarsi alla tematica, in modo da poter mettere in atto tutti gli accorgimenti e fornire, nel suo ruolo di insegnante, più informazioni possibili agli altri, pazienti o colleghi, al fine di ovviare e prevenire la conclamazione di questa malattia. Anche la struttura all’interno della quale il curante opera ricopre un importante ruolo nell’attuazione degli interventi preventivi, è quindi fondamentale mobilizzarsi e sollecitare chi di competenza è responsabile di tutti i programmi preventivi ed informativi rispetto

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l’interesse alla tematica, provvedendo a fornire le condizioni che possano permettere di educare, informare e prevenire la DPN nell’uomo.

In quanto ci sono studi che dimostrano come le strategie di coping nel corso della transizione alla genitorialità siano migliori e maggiori nel momento in cui entrambi i genitori si sentono presi in considerazione ed ascoltati (Hagen, Iversen, & Svindseth, 2016; Lundqvist, Westas, & Hallström, 2007), il ruolo dell’infermiere assume un’estrema importanza per tutto quello che è la costruzione di una relazione di fiducia, basata sulla libertà di espressione, il rispetto ed il non giudizio dell’altro. Questo processo ha inizio fin da prima della nascita di un figlio e, nel caso di coppie non ancora in attesa ma che desiderano avere un bambino, nelle fasi precedenti alla fecondazione: nell’accogliere i disagi, dubbi e domande di coloro che sono in transizione alla genitorialità, oltre che riconoscere le informazioni e conoscenze già presenti in questi relative la DPN, gli infermieri possono iniziare ad aiutare al fine di sviluppare ogni giorno le strategie per far fronte al problema della depressione postnatale paterna (Melrose, 2010; Musser et al., 2013).

Infine, come detto a più riprese, il più importante ruolo dell’infermiere che si relaziona con l’uomo a rischio, o con conclamazione, di DPN o con il suo entourage famigliare è quello di promuovere l’educazione e la conoscenza di questa patologia, sollevando e cercando di rimuovere il potenziale stigma che risiede a livello sociale rispetto i disturbi affettivi paterni legati alla genitorialità (Musser et al., 2013). Insegnare ad entrambi i genitori le

skills legate alla genitorialità promuove la collaborazione all’interno della diade mamma-

papà nella cura del bambino, favorendo inoltre un clima sereno in cui poter crescere e sviluppare abilità genitoriali positive e condivise (Engelke & Schub, 2018).

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