• Non ci sono risultati.

Rispetto al rischio idraulico, la condizione del territorio comunale è ben diversa per quanto riguarda il rischio frane. Infatti, sulla base del vigente P.A.I, poco meno del 21%

del territorio di Pietrapertosa rientra in aree a rischio frana (da R1 a R4). In particolare, le aree R3 ed R4, rispettivamente a rischio elevato e molto elevato, interessano una superficie quasi 12 km2, prevalentemente in aree interne ai rilievi più aspri, a morfologia più ondulata, ma caratterizzate dalla presenza di suoli dalla forte componente argillosa (Figura 4).

Sulla base del catalogo delle frane predisposto per la zona, si evidenzia che nella quasi totalità dei casi, gli eventi franosi sono classificabili tra gli scivolamenti rotazionali e tra i colamenti lenti; poche aree rientrano tra gli scivolamenti traslativi, così come le aree calanchive (AdB Basilicata, 2015).

Nella predisposizione del P.A.I., l'Autorità di Bacino della Basilicata ha definito le aree a rischio frana sulla base, tra l'altro, della sovrapposizione tra le informazioni rivenienti dal catalogo delle frane (tipo di frana, area d'interesse) e le informazioni concernenti gli elementi vulnerabili del territorio come ad esempio centri abitati, strade, attività economiche, infrastrutture di servizio, terreni agricoli (AdB Basilicata, 2014).

Nel caso specifico del comune di Pietrapertosa, si rileva l'indicazione di diverse aree a

rischio elevato e molto elevato in corrispondenza della viabilità principale che, in caso di eventi di portata eccezionale, potrebbe rendere difficoltosi i collegamenti con il resto della regione.

Alcuni elementi di elevato rischio sono riconoscibili anche a ridosso del centro abitato di Pietrapertosa, lungo il margine sud ovest, e comunque all'interno del limite d'ambito urbano e periurbano definito secondo la LR n.23/99 (Figura 5).

Le condizioni di rischio appaiono ancor più evidenti nella frazione Abetina Casieri, che sorge su un'area interessata da uno scivolamento rotazionale e classificata dal PAI come R4 (Figura 6). Nessuna condizione di particolare rischio è stata invece individuata dal PAI per il nucleo della frazione Castagna (Figura 7).

Sulla base delle valutazioni condotte nell'ambito del P.A.I. e considerando che l'esposizione delle popolazione all'interno delle aree classificate ad alto rischio è piuttosto bassa, allo stato non è riconoscibile, per il Comune di Pietrapertosa, un rischio geomorfologico particolarmente elevato.

Tuttavia, in prospettiva, la prossimità del centro abitato con aree ad alto rischio suggerisce di adottare particolari misure di sicurezza negli eventuali programmi di espansione urbanistica.

Sulla base dello studio geologico condotto ai fini della predisposizione del regolamento urbanistico ex LR n.23/99, è stata effettuata un'analisi più dettagliata del rischio geomorfologico per il centro abitato di Pietrapertosa e per le frazioni Abetina Casieri e Castagna.

Per quanto riguarda il centro abitato, l'area su cui sorge la maggior parte degli edifici presenta moderate e puntuali criticità (IIb1) e, in quanto tale, utilizzabile a fini urbanistici previo dimensionamento delle fondazioni o delle opere di presidio sulla base di indagini geologiche e geognostiche di dettaglio (Figura 8).

Ai margini del centro abitato, nell'area nord, così come a ridosso della chiesa e del convento di San Francesco, sono riconoscibili aree con criticità elevate sia puntuali che diffuse (IVb1). Si tratta di aree non utilizzabili a fini edilizi, localizzate su versanti interessati da fenomeni franosi o in prossimità di versanti sub-verticali. Gli edifici già realizzati, che si trovano all'interno di queste aree, sono pertanto da ritenersi ad alto rischio geomorfologico e, come tali, da tenere prioritariamente sotto controllo in caso di allerta o in fase di emergenza.

A sud del centro abitato, l'area interessata da una struttura sportiva polivalente ricade all'interno di un'area classificata dal P.A.I. come R4, ovvero ad elevato rischio frana.

Sebbene si tratti di un'area in cui non vi sono edifici adibiti ad abitazione, ma soltanto un locale spogliatoio a servizio del campo sportivo polivalente, può essere sede di temporanei assembramenti di popolazione, in occasione di eventi sportivi e non di un certo rilievo.

In virtù di tale destinazione d'uso, si rileva l'opportunità di subordinare

l'organizzazione di eventi e manifestazioni nell'area ad una preventiva verifica della sussistenza o meno di allerta meteo nell'area.

Tale area, come è possibile osservare nella seconda parte del presente documento, non è stata utilizzata per la pianificazione d'emergenza.

Nella zona est del comune, si nota la presenza di alcuni edifici su terreni con giacitura in pendenza, ma esenti da fenomeni gravitativi in atto o potenzialmente attivi (IIb2).

Si tratta di aree utilizzabili a fini edilizi, seppur in presenza di indagini geognostiche e geotecniche di dettaglio e dell'eventuale realizzazione di opere di presidio e/o opere di contenimento delle pareti di scavo, che pertanto non presentano rischi particolari dal punti di vista geomorfologico.

Diverso è il caso di un'area con criticità di livello medio e diffuso (IIIb2), in cui la pendenza dei terreni è tale da richiedere, per poter essere utilizzate a fini edilizi, una variante allo strumento urbanistico confortata da valutazioni puntuali circa la compatibilità di ogni singolo intervento. Gli edifici che allo stato si trovano sull'area sono da tenere in considerazione, dal punto di vista del rischio geomorfologico, con un livello di priorità intermedio.

Per quanto riguarda la prima, ed in particolare per il nucleo di Abetina, lo strumento urbanistico predisposto per il Comune di Pietrapertosa rileva che l'area rientra tra le zone R4 del PAI, ad elevato rischio frane (Figura 9). Il nucleo abitato di Casieri, invece, così come buona parte delle abitazioni della frazione Castagna rientrano in aree con criticità puntuali e moderate, utilizzabili a fini edilizi previa predisposizione di indagini geologiche e geognostiche di dettaglio (IIb1). Sempre in località Castagna,

pochi edifici ricadono in area classificabile anche in questo caso tra quelle a criticità puntuali e moderate, ma dall'acclività più elevata e tale da richiedere, a fini edilizi, la predisposizione di indagini geognostiche e geotecniche di dettaglio e l'eventuale realizzazione di opere di presidio e/o opere di contenimento delle pareti di scavo (IIb2) (Figura 10).

Lo studio di dettaglio condotto ai fini della redazione del regolamento urbanistico non evidenzia rischi particolari per il nucleo più antico del centro abitato di Pietrapertosa, se non ai margini dello stesso.

L'esposizione della popolazione e degli edifici alle zone di maggiore pericolosità e vulnerabilità appare sostanzialmente limitata a poche ristrette aree. Tuttavia, si evidenzia la necessità di condurre studi più approfonditi, nonché di adottare le opportune misure di sicurezza, nel caso di sfruttamento edilizio delle aree allo stato non edificate e facenti parte del limite d'ambito urbano e periurbano di Pietrapertosa, soprattutto in virtù dell'acclività dei suoli.

Documenti correlati