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In questo capitolo sono esposti i risultati ottenuti dall’analisi dei dati relativi alle prove descritte precedentemente. Vengono riportati i risultati suddivisi per tipo di prova o metodo di analisi: Standing, STS, Gait Analysis, TUG, TSK, NRS. Per i dati relativi alle prove di Standing e di Cammino è stata fatta una valutazione più dettagliata: sono stati eseguiti diversi tipi di test e sono stati considerati numerosi parametri. Verranno trattati solamente gli indici statisticamente significativi, ovvero le variabili per le quali è stato calcolato un p-value < 0.05.

I risultati di STS, TUG, TSK e NRS invece sono più sintetici perché per ognuno di questi è stato fatto un solo tipo di confronto considerando una sola variabile. Verranno quindi riportati in modo schematico tutti i valori numerici ottenuti nei vari test, evidenziando dove c’è differenza statisticamente significativa.

Al fine di avere maggior chiarezza nella comprensione dei risultati, per ogni tipo di valutazione vengono esposti nuovamente, attraverso gli elenchi e gli schemi riassuntivi usati nel capitolo 3, i confronti effettuatati . Subito dopo vengono riportati i risultati. Va ricordato che gli obiettivi primari di questo lavoro sono quelli di verificare se i due gruppi (operati monolaterali e operati bilaterali) partono dalle stesse condizioni al T0 e quali sono le differenze a T1 e a T2, in modo da evidenziare se uno dei due interventi sia più vantaggioso e più sicuro oppure se le due tecniche si equivalgono.

Definita la condizione dei pazienti , nel capitolo successivo verranno espresse considerazioni per motivare, dal punto di vista scientifico, i risultati ottenuti. Infine verranno presentate conclusioni che potranno essere di aiuto nell’organizzazione delle attività cliniche, riabilitative e di gestione ospedaliera, in modo da garantire sempre al paziente una buona qualità della vita.

63

4.1 – Risultati di Analisi Posturale

Come già accennato nel capitolo precedente, l’analisi della Postura è stata tra le attività più importanti di questo studio. Essa è stata lo strumento con il quale si sono rilevati molti risultati significativi, dal momento che si è voluta focalizzare l’attenzione nei giorni perioperatori. Considerando infatti pazienti che in molti casi sono ancora affetti da inibizione muscolare e/o condizionati psicologicamente dell’esperienza operatoria, lo Standing risulta essere la prova eseguita con maggior naturalezza. Di conseguenza i risultati ottenuti non possono che essere i più rappresentativi della reale condizione dei protesizzati.

Per praticità in alcuni casi verranno utilizzate le abbreviazioni tecniche OA e OC, indicanti rispettivamente la condizione a occhi aperti e quella a occhi chiusi.

Sono stati effettuati 3 tipi di confronti:

1. Condizione a occhi aperti vs condizione a occhi chiusi: sia per i monolaterali sia per i bilaterali, a: T0, T1, T2

2. Monolaterali vs bilaterali: sia nella condizione a occhi aperti sia nella condizione a occhi chiusi, a: T0, T1, T2

3. T0 vs T1 vs T2: sia per monolaterali sia per bilaterali, sia nella condizione a occhi aperti sia nella condizione a occhi chiusi.

64

4.1.1 – Confronto occhi aperti vs occhi chiusi

Questo tipo di confronto è stato svolto con un t-test di Student per campioni appaiati, poiché sono stati comparati gli stessi soggetti (operati monolaterali e separatamente operati bilaterali) nelle due condizioni diverse: a occhi aperti e a occhi chiusi.

Si sono ottenuti 6 gruppi di risultati: 1) OA vs OC per i monolaterali a T0 2) OA vs OC per i monolaterali a T1 3) OA vs OC per i monolaterali a T2 4) OA vs OC per i bilaterali a T0 5) OA vs OC per i bilaterali a T1 6) OA vs OC per i bilaterali a T2

Si riportano, per ogni confronto i valori degli indici statisticamente significativi.

1)

OCCHI APERTI OCCHI CHIUSI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.508 0.143 0.570 0.128 0.016

COPtot lenght [m] 0.555 0.101 0.625 0.128 0.005

HIP i-e rot [°] -0.345 11.450 1.400 12.406 0.007

PELVIC TILT [°] 18.110 6.055 17.315 6.095 0.001

Tabella 2: Occhi aperti vs occhi chiusi, monolaterali a T0

Gli indici più interessanti sono la lunghezza della traccia del COP sotto l’arto operato e quella della traccia del COP totale che evidenziano oscillazioni maggiori a occhi chiusi. Gli angoli di Intra-extra rotazione dell’Anca e di Tilt Pelvico possono essere affetti da variazioni casuali, quindi non sono dati rilevanti, se pur aventi differenza statisticamente significativa.

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2)

OCCHI APERTI OCCHI CHIUSI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.555 0.136 0.683 0.202 0.001

COPtot lenght [m] 0.601 0.167 0.789 0.272 < 0.001

Range COP tot ML [m] 0.006 0.005 0.009 0.004 0.021

Tabella 3: Occhi aperti vs occhi chiusi, monolaterali a T1

Si notano nuovamente oscillazioni maggiori nella condizione a occhi chiusi. In questo caso, oltre alle differenze significative nei COP singoli e nei COP totali, si nota

significatività anche per il Range di oscillazioni medio-laterali del COP totale che cresce in assenza del sistema visivo.

3)

OCCHI APERTI OCCHI CHIUSI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.533 0.117 0.668 0.0.218 0.001

COPtot lenght [m] 0.599 0.137 0.784 0.253 < 0.001

Range COP tot AP [m] 0.052 0.013 0.060 0.016 0.036

PELVIC TILT [°] 16.525 4.939 16.045 4.813 0.010

Diff HIP i-e rot [°] -8.065 29.450 -9.350 29.635 0.037

Tabella 4: Occhi aperti vs occhi chiusi, monolaterali a T2

Anche a sette giorni dall’intervento i monolaterali presentano oscillazioni maggiori a occhi chiusi; si hanno differenze significative per le tracce dei COP singoli, per quelle dei COP totali e per il Range di oscillazioni antero-posteriori del COP totale.

Altre significatività, meno rilevanti per lo studio, si hanno per il Tilt Pelvico e per la differenza tra angolo di Intra-extra rotazione dell’Anca destra e di quella sinistra. Il Tilt Pelvico è migliore a occhi chiusi perché, essendo minore, indica che il bacino è più in asse. La differenza tra i due angoli di Intra-extra rotazione dell’Anca è migliore a occhi aperti, perché indica che c’è meno disparità di comportamento tra lato destro e lato sinistro.

66

4)

OCCHI APERTI OCCHI CHIUSI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.588 0.221 0.866 0.496 < 0.001

COP tot lenght [m] 0.601 0.210 0.913 0.481 < 0.001

Range COP AP [m] 0.029 0.011 0.039 0.024 0.002

HIP flex-ex [°] 19.440 17.080 18.980 17.210 0.002

Tabella 5: Occhi aperti vs occhi chiusi, bilaterali a T0

Analogamente ai monolaterali, i bilaterali presentano le lunghezze delle tracce dei COP singoli e dei COP totali maggiori a occhi chiusi. Il fatto che le oscillazioni siano più importanti in assenza della vista è confermato anche dal Range delle escursioni antero- posteriori del COP singolo, che è nettamente maggiore a occhi chiusi.

Gli angoli di Flesso-estensione dell’Anca, anche se presentano differenze statisticamente significative, possono essere influenzati da fattori casuali quindi non danno informazioni sulla stabilità dei pazienti.

5)

OCCHI APERTI OCCHI CHIUSI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.696 0.297 0.993 0.538 < 0.001

COP tot lenght [m] 0.0718 0.256 1.048 0.493 < 0.001

Range COP AP [m] 0.028 0.010 0.032 0.014 0.011

Range COP tot AP [m] 0.052 0.018 0.063 0.023 0.010

Tabella 6: Occhi aperti vs occhi chiusi, bilaterali a T1

Anche in questa fase i bilaterali oscillano maggiormente a occhi chiusi. Ciò è significativo nelle lunghezze delle traccie dei COP singoli e dei COP totali e nei Range di escursioni antero-posteriori dei COP singoli e dei COP totali.

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6)

OCCHI APERTI OCCHI CHIUSI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.771 0.384 0.980 0.462 < 0.001

COP tot lenght [m] 0.811 0.368 1.051 0.447 < 0.001

Range COP AP [m] 0.032 0.013 0.036 0.013 0.034

Range COP tot AP [m] 0.061 0.023 0.069 0.019 0.020

HIP flex-ex [°] 19.252 15.181 18.565 15.485 0.007

Pelvic Tilt [°] 14.240 4.689 13.885 4.885 0.019

Tabella 7: Occhi aperti vs occhi chiusi, bilaterali a T2

Nel settimo giorno post-operatorio viene confermata la situazione descritta a T1. Inoltre la Flesso-estensione dell’Anca e il Tilt Pelvico risultano essere migliori a occhi chiusi in quanto presentano angoli minori.

In conclusione, si può affermare che dal confronto tra la condizione a occhi aperti e quella a occhi chiusi emerge un comportamento simile per i due gruppi di pazienti. Nello

specifico, in ogni fase temporale essi oscillano maggiormente a occhi chiusi. Ciò avviene perché l’eliminazione del sistema visivo non è compensata del tutto dagli altri sistemi coinvolti, ovvero il vestibolare e il somatosensoriale.

4.1.2 – Confronto monolaterali vs bilaterali

Il confronto tra i due gruppi di pazienti è stato effettuato attraverso un t-test di Student per campioni indipendenti, poiché appunto vengono comparati due gruppi distinti di persone. Anche in questo caso sono stati ottenuti sei gruppi di risultati:

1) Monolaterali vs bilaterali a T0 a occhi aperti 2) Monolaterali vs bilaterali a T0 a occhi chiusi 3) Monolaterali vs bilaterali a T1 a occhi aperti 4) Monolaterali vs bilaterali a T1 a occhi chiusi

68

5) Monolaterali vs bilaterali a T2 a occhi aperti 6) Monolaterali vs bilaterali a T2 a occhi chiusi

Si riportano, per ogni confronto i valori degli indici statisticamente significativi.

1) In questo confronto non sono emerse differenze statisticamente significative quindi si può affermare che i due gruppi, nella condizione a occhi aperti, partono dalla stessa situazione.

2)

MONOLATERALI BILATERALI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.570 0.128 0.866 0.496 0.001

COP tot lenght [m] 0.625 0.128 0.913 0.480 0.017

Range COP AP [m] 0.028 0.013 0.039 0.024 0.029

Tabella 8: Monolaterali vs bilaterali a T0, occhi chiusi

Vi sono differenze significative per: le lunghezze delle tracce dei COP singoli, le lunghezze delle tracce dei COP totali e il Range di oscillazioni antero-posteriori del COP singolo. Tutti questi indici dimostrano che i bilaterali oscillano di più dei monolaterali.

3)

MONOLATERALI BILATERALI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

BWDSI [%] 20.382 14.024 10.268 7.154 0.008

COP lenght [m] 0.555 0.136 0.696 0.297 0.015

Pelvic Obliquity [°] 1.460 2.561 0.000 2.440 0.041

Tabella 9 : Monolaterali vs bilaterali a T1, occhi aperti

Nel terzo giorno posto operatorio in condizione OA, oltre ad avere nuovamente differenza statisticamente significativa per la lunghezza della traccia del COP singolo (maggiore per i

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bilaterali), si ha differenza anche nel BWDSI (differenza in modulo di GRF% destra e GRF% sinistra). Il BWDSI dei bilaterali ha un valore medio che è quasi la metà di quello dei monolaterali, ciò vuol dire che i pazienti operati a entrambe le anche hanno una postura più simmetrica.

Il fatto che i bilaterali abbiano una postura più simmetrica è confermato anche dall’Obliquità Pelvica che, come si vede in tabella, risulta essere nulla nei bilaterali. Questo valore è la media dell’Obliquità Pelvica misurata su entrambi i lati dei bilaterali (perché sono stati presi in considerazione tutti gli arti operati per ognuno dei due gruppi) e il fatto che sia pari a zero vuol dire che l’obliquità su un lato è di valore uguale, ma di verso opposto all’obliquità misurata sull’altro lato. Quindi la postura risulta simmetrica anche per questi parametri.

4)

MONOLATERALI BILATERALI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

BWDSI [%] 20.602 13.139 10.642 5.282 0.004

COP lenght [m] 0.683 0.202 0.993 0.538 0.002

COP tot lenght [m] 0.789 0.272 1.048 0.493 0.049

Range COP tot ML [m] 0.009 0.004 0.005 0.005 0.027

Pelvic Obliquity [°] 1.600 2.609 0.000 2.557 0.030

Tabella 10:Monolaterali vs bilaterali a T1, occhi chiusi

Per la condizione OC del terzo giorno post-operatorio, vi sono gli stessi risultati ottenuti a occhi aperti. Essi sono confermati anche dall’indice della traccia del COP totale, maggiore per i bilaterali. Per quanto riguarda invece il Range di oscillazioni medio-laterali del COP totale, si evince che i monolaterali sono soggetti a escursioni un po’ più grosse. Si ricorda però che questo indice non tiene conto delle oscillazioni totali, ma le analizza solamente sull’asse delle z.

70

5)

MONOLATERALI BILATERALI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

BWDSI [%] 16.401 12.194 7.804 6.731 0.010

COP lenght [m] 0.533 0.117 0.771 0.385 0.001

COP tot lenght [m] 0.599 0.137 0.811 0.368 0.024

Range COP AP [m] 0.025 0.009 0.032 0.013 0.026

Range COP tot ML [m] 0.008 0.004 0.004 0.005 0.022

Tabella 11:Monolaterali vs bilaterali a T2, occhi aperti

A T2 OA il BWDSI dei bilaterali diminuisce ancora di più rispetto a quello dei

monolaterali, le tracce dei COP singoli e totali relative ai bilaterali sono molto più lunghe e il Range di oscillazioni antero-posteriori del COP singolo è più esteso. Da questi tre indici si evince nuovamente che i bilaterali oscillano di più dei monolaterali.

Considerando invece il Range di escursioni medio-laterali del COP totale si nota, come nel confronto precendente, un valore più grosso per i monolaterali.

6)

MONOLATERALI BILATERALI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.668 0.218 0.980 0.462 0.001

COP tot lenght [m] 0.784 0.253 1.051 0.447 0.027

Range COP AP [m] 0.027 0.011 0.036 0.013 0.009

Tabella 12:Monolaterali vs bilaterali a T2, occhi chiusi

A T2 OC i 3 indici aventi differenza significativa presentano valori per i quali si può affermare quanto detto nel confronto precedente.

In generale, dal confronto tra i due gruppi di pazienti emerge che essi partono da una condizione simile a OA. Nel corso del tempo però i bilaterali oscillano di più (soprattutto a occhi chiusi), ma assumono una postura più simmetrica, caricando in egual maniera i due

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arti. Si può pensare quindi che il sistema somatosensoriale dei bilaterali sia maggiormente compromesso rispetto ai monolaterali. Questi ultimi però possono utilizzare come

elemento stabilizzante la gamba non operata, di conseguenza sono leggermente avvantaggiati nel limitare le oscillazioni.

Tali ragionamenti saranno affrontati in maniera approfondita nel capitolo successivo.

4.1.3 – Confronto T0 vs T1 vs T2

In questo confronto è stato eseguito un test ANOVA univariata perché si sono voluti confrontare i dati relativi alle tre fasi temporali considerate (T0, T1, T2).

Questa strategia ha permesso di evidenziare come cambia nel tempo la situazione per ogni gruppo di pazienti e in ognuna delle due condizioni (OA e OC).

Sono stati ottenuti 4 gruppi di confronto:

1) T0 vs T1 vs T2, monolaterali a occhi aperti 2) T0 vs T1 vs T2, monolaterali a occhi chiusi 3) T0 vs T1 vs T2, bilaterali a occhi aperti 4) T0 vs T1 vs T2, bilaterali a occhi chiusi

Si riportano, per ogni confronto i valori degli indici statisticamente significativi.

1) In questo confronto non sono emerse differenze statisticamente significative quindi si può affermare che la situazione dei monolaterali a OA non subisce grosse

72

2)

T0 T1 T2

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP tot lenght[m]

0.625 0.128 0.789 0.272 0.784 0.253 0.042

Range COP tot ML [m]

0.005 0.005 0.009 0.004 0.007 0.004 0.031

Tabella 13: T0 vs T1 vs T2, monolaterali occhi chiusi

In questo caso vi sono differenze statisticamente significative per la lunghezza della traccia del COP totale e per il Range di escursioni medio-laterali del COP totale. I due indici mostrano che c’è un aumento di oscillazioni a T1 e che queste diminuiscono leggermente a T2, ma non sono mai inferiori a quelle di partenza.

3)

T0 T1 T2

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

COP lenght [m] 0.588 0.221 0.696 0.297 0.771 0.385 0.031

Range COP ML [m]

0.007 0.006 0.004 0.005 0.004 0.005 0.024

Tabella 14:T0 vs T1 vs T2, bilaterali occhi aperti

Bilaterali a OA hanno la lunghezza della traccia del COP singolo crescente nel tempo. Il Range di oscillazioni medio-laterali del COP singolo invece diminuisce nel post-operatorio rimanendo costante quindi sembra suggerire che i pazienti acquistano maggiore stabilità.

4)

T0 T1 T2

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

Range COP ML [m]

0.008 0.006 0.004 0.005 0.005 0.005 0.017

73

A occhi chiusi invece i bilaterali mostrano un andamento non lineare nella diminuzione del Range di oscillazioni medio-laterali del COP singolo.

Si può affermare quindi che nel confronto delle tre fasi temporali, vi sono differenze statisticamente significative per alcuni valori riguardanti il comportamento del COP.

In conclusione, la notizia più importante che emerge dai tre confronti effettuati è che in generale gli operati bilaterali oscillano maggiormente, mentre gli operati a livello

monolaterale oscillano di meno, ma hanno una postura asimmetrica. Questo è mostrato nei grafici sotto riportati, relativi a: BWDSI, lunghezza della traccia del COP singolo,

lunghezza della traccia del COP totale.

Figura 35: Andamento del BWDSI nelle tre fasi temporali 0 5 10 15 20 25 T0 T1 T2

BWDSI [%]

74

Figura 36: Andamento della lunghezza della traccia del COP singolo nelle tre fasi temporali

Figura 37: Andamento della lunghezza della traccia del COP totale nelle tre fasi temporali 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 T0 T1 T2

Lunghezza della traccia del COP singolo [m]

BILATERALI OA BILATERALI OC MONOLATERALI OA MONOLATERALI OC

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 T0 T1 T2

Lunghezza della traccia del COP totale [m]

75

4.2 – Risultati di STS

Come è stato detto nel capitolo precedente, le prove di Stand to Sit sono state svolte per valutare: l’abilità dei protesizzati nell’eseguire questo tipo di task motorio e la simmetria di carico degli arti inferiori durante lo svolgimento del movimento.

Il parametro di analisi è stato il BWDSI :

Sono stati effettuati 3 confronti:

1. Monolaterali vs bilaterali a T0 2. Monolaterali vs bilaterali a T1 3. Monolaterali vs bilaterali a T2

Figura 38: Schema dei confronti effettuati nell’Analisi del STS

Per ognuno di questi è stato eseguito il t-test di Student per campioni indipendenti perché sono stati comparati due gruppi distinti di pazienti.

Nella tabella seguente vengono riportati i risultati ottenuti nei 3 casi.

MONOLATERALI BILATERALI P-VALUE

T0 13.9±10.1 10.3±8.6 0.245

T1 34.6±18.3 10.9±9.1 <0.001

T2 30.9±14.3 12.7±8.8 <0.001

Tabella 16: Risultati dei confronti sul BWDSI

Come si può notare nella tabella, il BWDSI è nettamente minore per i bilaterali, in particolare al T0 non si ha differenza statisticamente significativa, mentre nelle fasi post- operatorie sì. Ciò significa che con il passare del tempo i bilaterali eseguono il STS con

76

una distribuzione del carico molto più simmetrica rispetto ai monolaterali. Sì può quindi affermare che l’intervento bilaterale restituisce un assetto molto più equilibrato che viene mantenuto anche nel complesso task di seduta sulla sedia.

4.3 – Risultati di Gait Analysis

L’analisi del cammino in questo studio è stata svolta per osservare come i pazienti potessero affrontare un’attività più impegnativa dal punto di vista motorio. Sono state valutate le differenze tra i pazienti operati monolateralmente e quelli operati bilateralmente e i cambiamenti di ogni gruppo tra il T0 e il T2. L’obiettivo è stato appunto di indagare l’immediata ripresa funzionale, senza aspettarsi grandi performance dai pazienti. Infatti, come può essere auspicabile, i protesizzati hanno camminato poco e in modo poco naturale.

Si ricorda che le prove di Gait non sono state svolte al T1 in quanto le maggior parte dei pazienti non si sentiva pronta a camminare senza stampelle.

Sono stati effettuati 4 tipi di confronti: 1. Monolaterali vs bilaterali a T0 2. Monolaterali vs bilaterali a T2 3. Bilaterali a T0 vs bilaterali a T2

77

Figura 39: Schema dei confronti effettuati nella Gait Analysis

4.3.1 – Confronto monolaterali vs bilaterali a T0

Il confronto è stato svolto per verificare se i due gruppi di pazienti partissero dalle stesse condizioni o cosa fosse significativamente diverso.

In questo caso è stato utilizzato un t-test di Student per campioni indipendenti poiché sono stati messi a confronto due gruppi distinti di persone.

Si riportano i valori degli indici statisticamente significativi.

MONOLATERALI BILATERALI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

STANCE [%] 60,984 1,870 62,319 2,463 0,035

SWING [%] 39,316 1,706 38,008 2,537 0,032

Tabella 17: Monolaterali vs bilaterali a T0

Nel pre-operatorio vi sono due valori con differenza significativa: la fase di Stance e quella di Swing. Lo Stance, ovvero il periodo in cui i piedi sono a contatto con il suolo risulta essere maggiore per i bilaterali. Di conseguenza lo Swing, cioè il periodo in cui un piede si stacca dal suolo per avanzare, è maggiore per i monolaterali. Il fatto che i bilaterali

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necessitino di appoggiare i piedi al suolo per più tempo è logico perché entrambi i lati sono patologici, mentre i monolaterali possono contare anche sul contributo dell’arto sano.

4.3.2 – Confronto monolaterali vs bilaterali a T2

Questo confronto è stato essenziale per capire quali sono le differenze tra i due gruppi nella ripresa a 7 giorni dall’intervento.

Anche in questo caso, per il motivo espresso nel paragrafo precedente, è stato utilizzato un t-test di Student per campioni indipendenti.

Si riportano i valori degli indici statisticamente significativi.

MONOLATERALI BILATERALI

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

Pelvic Tilt [°] 9,241 3,266 6,861 3,687 0,023 Pelvic Rot [°] 5,429 1,751 4,292 1,899 0,039 Hip f-e [°] 14,553 4,550 11,769 4,330 0,043 STANCE [%] 64,165 3,469 68,767 6,683 0,002 SWING [%] 35,988 3,471 31,721 6,371 0,003 Tabella 18: Monolaterali vs bilaterali a T2

Le significatività a T2 riguardano: 3 GVS (Tilt Pelvico, Rotazione Pelvica, Flesso- estensione dell’Anca) , Stance e Swing. Il Tilt Pelvico conferma i buoni risultati dell’analisi stabilometrica, cioè che i bilaterali hanno il bacino più in asse rispetto ai monolaterali. Gli angoli di Rotazione Pelvica di Flesso-estensione dell’Anca risultano molto minori per i bilaterali. Questo può essere collegato al fatto che essi hanno una postura più simmetrica rispetto agli altri. La capacità di bilanciare meglio il peso dei bilaterali può ripercuotersi anche nelle escursioni articolari durante la camminata.

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4.3.3 – Confronto bilaterali a T0 vs bilaterali a T2

In questo caso si è voluto indagare cosa cambia tra il pre-operatorio e il post-operatorio nei pazienti operati bilateralmente.

È stato svolto un t-test di Student per campioni appaiati perché si vuole confrontare lo stesso gruppo di persone, ma in eventi temporali diversi.

Si riportano i valori degli indici statisticamente significativi.

T0 T2

INDICI MEDIA S.D. MEDIA S.D. P-VALUE

SingleSTANCE [%] 38,019 2,742 31,703 6,364 < 0,001 DoubleSTANCE [%] 12,352 2,366 18,903 6,912 < 0,001 STANCE [%] 62,319 2,463 68,767 6,683 < 0,001 SWING [%] 38,008 2,537 31,721 6,371 < 0,001 Stride [%] 55,244 7,808 39,734 13,002 < 0,001 Stride lenght [m] 0,470 0,088 0,335 0,142 < 0,001 Speed [m/s] 0,744 0,183 0,489 0,231 < 0,001 Cadence [steps/min] 91,357 10,205 81,209 15,345 < 0,001 Tabella 19 : Bilaterali, T0 vs T2

I risultati di questo confronto aventi differenza statisticamente significativa sono collegati tra loro. La fase di appoggio di un singolo piede nel post-operatorio è minore, mentre le fasi di doppio appoggio e quella di Stance totale sono maggiori. Di conseguenza lo Swing diventa più breve. Questi 4 valori sono in linea con il fatto che il passo, espresso sia come percentuale del ciclo del cammino sia come lunghezza in metri, diventi più corto dopo l’operazione. Inoltre al T2 si ha una diminuzione della velocità e della cadenza (il numero di passi o steps al minuto). Tutto questo può essere motivato dal fatto che i pazienti dopo l’operazione hanno entrambi gli arti ancora inibiti a livello muscolare. È ragionevole quindi che a sette giorni dall’intervento vi sia una prestazione più scarsa di quella al pre- operatorio, ma è positivo che non ci siano peggioramenti degli indici sintetici (GDI, GPS, GVS) . Questo fa pensare che la ripresa funzionale dei bilaterali possa essere rapida e di alta qualità.

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4.3.4 - Confronto monolaterali a T0 vs monolaterali a T2

In questo caso si è voluto indagare cosa cambia invece tra il pre-operatorio e il post- operatorio nei pazienti operati a livello monolaterale. Si ricorda che per le variabili relative

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