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4 L’ATTUAZIONE DELLE FOCUS AREA

4.13.4 Risultati dell’analisi

Per quanto riguarda l’attività formativa relativa a questa FA, i corsi previsti nel catalogo formativo approvato sono complessivamente 20 ed hanno una durata che si aggira fra le 20 e le 50 ore. I destinatari sono costituiti esclusivamente dai beneficiari delle Misure 6.2 e 6.4 del POR Abruzzo 2014-2020.

Sul piano dei contenuti, i temi principali che costituiscono l’oggetto delle proposte formative sono rappresentati da: lo sviluppo di servizi a persone, famiglie e imprese nelle zone rurali; la diversificazione dell’economia rurale e la promozione di servizi alle imprese con contenuto innovativo e sostenibile.

Fra le tipologie d’intervento che sono destinate ad avere un impatto diretto su questa FA, non c’è alcun dubbio che la più rilevante sia però rappresentata dalla 6.2.1 – aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per attività extra-agricole nelle zone rurali.

Come già anticipato, tuttavia, la procedura relativa a quest’intervento non è stata ancora attivata, per cui la valutazione si è dovuta necessariamente basare sull’analisi dei criteri di selezione e dei punteggi ad essi associati.

Il documento approvato dal Comitato di Sorveglianza (allegato DPD/161/16 del 21.07.2016) prevede che la valutazione delle nuove iniziative imprenditoriali da finanziare nell’ambito della Misura 6.2 venga effettuata sulla base di 5 macro-criteri di selezione che, a seguire, vengono indicati in ordine decrescente di importanza:

• Caratteristiche soggettive del richiedente (età, sesso, titolo di studio, appartenenza alla categorie svantaggiate – disabili, rifugiati, immigrati – condizione professionale), in base alle quali si prevede di assegnare il 50% del punteggio totale;

• Grado di integrazione con altri interventi finanziati dal PSR o da altri fondi SIE (20% del punteggio totale);

• Localizzazione territoriale dell’iniziativa (15% del punteggio totale, assegnato soltanto laddove la nuova attività ricada nelle aree più interne e svantaggiate – aree D);

• Grado di innovazione della proposta progettuale (10% del punteggio totale);

• Impatto occupazionale atteso (5% del punteggio complessivo).

Un attento esame dei criteri previsti per selezionare le nuove iniziative imprenditoriali da finanziare con la 6.2.1 mostra la loro generale coerenza rispetto ai fabbisogni rilevati in sede di programmazione, agli obiettivi specifici della Misura e alle tipologie di intervento ammissibili.

Ciò premesso, si ritiene tuttavia opportuno osservare come non siano al momento previsti criteri di selezione volti a premiare la sostenibilità economico-finanziaria delle nuove iniziative imprenditoriali, ovvero la loro effettiva capacità di restare sul mercato nel medio-lungo termine, tenuto conto della domanda attesa che potrà essere espressa sul territorio nel quale tali attività andranno ad insediarsi.

Ancorché la procedura di assegnazione del premio richieda la presentazione di un Piano di Sviluppo Aziendale di durata biennale, che costituisce quindi un prerequisito d’ingresso indispensabile per poter accedere all’aiuto offerto, è evidente come un’attenzione maggiore agli aspetti concernenti la sostenibilità nel tempo delle nuove attività imprenditoriali potrebbe, senz’altro, rafforzare l’obiettivo di favorire la nascita di micro/piccole imprese in grado di radicarsi effettivamente nel territorio delle aree rurali e di dare, quindi, un reale contributo alla creazione di nuovi posti di lavoro che abbiano natura stabile, posto

Valutazione Indipendente del Programma di Sviluppo Rurale Abruzzo 2014/2020 108 che per queste iniziative esiste un alto rischio di mortalità precoce, come ampiamente evidenziato anche nel corso dei precedenti cicli di programmazione.

Più in generale, a prescindere dai criteri di selezione, va tenuto in ogni caso presente come le risorse stanziate a valere sulla suddetta Misura (6.000.000 di euro) dovrebbero consentire di finanziare un numero relativamente modesto di progetti (100 nuove imprese) che potranno determinare ricadute occupazionali inevitabilmente modeste (il target T20 definito nel Programma è, infatti, pari a 100 nuovi posti di lavoro).

Per comprendere con più precisione gli impatti che si potranno produrre sul territorio delle aree rurali, occorre considerare i dati riportati nella tabella seguente che si riferiscono, in particolare, alle Unità Locali e agli addetti censiti dall’ISTAT nel 2016 sia sull’intero territorio regionale, che con specifico riferimento alle aree rurali del territorio abruzzese (aree classificate come C e D). Nell’intero territorio regionale si contano oltre 105 mila imprese extra-agricole in grado di occupare circa 332 mila addetti; come si nota, oltre i tre quarti sia delle imprese che degli addetti si concentrano nei comuni che ricadono nelle aree C o D.

Tab. 56. Unità Locali e addetti delle imprese attive – Anno 2016

Area territoriale UL delle imprese attive Addetti delle UL attive

Aree C 56.438 190.328

Aree D 25.054 70.235

Totale aree C+D 81.054 260.562

Interno territorio regionale 105.467 332.817

Incidenza aree C+D/totale regionale 76,9% 78,3%

Fonte: ISTAT

Ipotizzando che i target assunti in sede di programmazione vengano effettivamente raggiunti, ne deriverebbe un impatto oggettivamente modesto, dal momento che:

• le 100 nuove imprese che si dovrebbero avviare grazie al PSR rappresenterebbero soltanto lo 0,12%

del tessuto imprenditoriale extra-agricolo esistente nei comuni rurali dell’Abruzzo (aree C e D);

• i 100 posti di lavoro aggiuntivi costituirebbero appena lo 0,4% degli addetti extra-agricoli censiti nelle aree rurali dell’Abruzzo.

D’altro canto, i dati di fonte camerale (Infocamere) relativi al 2018 mostrano come siano nate in Abruzzo 7.340 nuove imprese extra-agricole, di cui all’incirca il 75% (oltre 5.000 unità) localizzate in comuni ricadenti in aree C o D. Da ciò consegue come le 100 imprese extra-agricole che si prevede di incentivare con il PSR inciderebbero per meno del 2% sulle nuove iscrizioni che si registrano in tutte le sezioni di attività economica, al netto di quella concernente l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca.

Per quanto riguarda invece la misura che finanzia la formazione, gli unici dati quantitativi al momento disponibili ed analizzabili in questa sede riguardano: da un lato il numero e la tipologia di corsi inseriti nel Catalogo dell’offerta formativa che si riferiscono specificamente alla FA 6A; dall’altro i soggetti che sono già risultati assegnatari dei voucher.

Le proposte formative contenute nel Catalogo direttamente riferibili alla Focus area 6A ammontano complessivamente a 20 unità ed hanno come destinatari potenziali non soltanto i beneficiari della Misura 6.2, ma anche i beneficiari della Misura 6.4 del PSR “sostegno a investimenti per la diversificazione delle imprese agricole”. In generale, si tratta di corsi con una durata che si aggira – mediamente – fra le 20 e le 50 ore e i cui temi principali sono rappresentati da: lo sviluppo di servizi a persone, famiglie e imprese nelle zone rurali; la diversificazione dell’economia rurale e la promozione di servizi alle imprese con contenuto innovativo e sostenibile.

Valutazione Indipendente del Programma di Sviluppo Rurale Abruzzo 2014/2020 109 Allo stato attuale, tuttavia, nessun voucher finora concesso si riferisce specificamente alla FA 6A, non esistendo – d’altro canto – ancora beneficiari per la Misura 6.2 e neanche per la Misura 6.4 che potrebbe avere effetti indiretti su questa FA.

Valutazione Indipendente del Programma di Sviluppo Rurale Abruzzo 2014/2020 110

4.14 FOCUS AREA 6B–STIMOLARE LO SVILUPPO LOCALE NELLE ZONE RURALI