4 L’ATTUAZIONE DELLE FOCUS AREA
4.1.4 Risultati dell’analisi
Dato il livello d’avanzamento raggiunto, l’analisi relativa a questa FA è stata per il momento condotta soltanto per quelle Sotto misure che, alla data del 31.12.2018, risultavano almeno attivate.
Per quanto riguarda gli interventi formativi (Misura 1.1.), fermo restando come questi debbano essere ancora avviati, è pur vero come il catalogo formativo regionale sia stato già approvato, così come un primo elenco di potenziali destinatari (costituiti, per oltre i tre quarti del totale, da titolari di aziende agricole).
Il catalogo dell’offerta formativa si compone, nel complesso, di 225 corsi che, qualora venissero tutti realizzati, darebbero un contributo molto significativo allo sviluppo della base di conoscenze nelle zone rurali e soprattutto un sostegno concreto alla diffusione dell’innovazione nelle aziende agricole.
Dall’analisi delle schede relative ai 225 corsi inseriti nel catalogo si evince, infatti, che ben il 56% delle proposte formative approvate a livello regionale risulta incentrato sull’innovazione o prevede, in ogni caso, la trattazione di argomenti che hanno stretta attinenza con l’innovazione, ancorché in affiancamento/abbinamento con altri temi. Molte dei corsi che presentano le suddette caratteristiche riguardano la FA 2A e risultano pertanto finalizzati a favorire l’acquisizione di competenze funzionali all’obiettivo di migliorare la competitività e l’ammodernamento delle aziende agricole regionali.
Se si spinge l’analisi ad un maggior livello di dettaglio, si può inoltre osservare come circa una quarantina di corsi, su un totale di 225, si focalizzeranno sul tema dell’innovazione tecnologica, mentre un numero quasi equivalente sarà incentrato sugli strumenti innovativi per la gestione tecnico-economica delle imprese agricole. Come si vede dal grafico seguente, il catalogo dell’offerta contiene anche molte proposte formative basate sulle tecniche di marketing, promozione e vendita dei prodotti mediante il web, nonché sull’alfabetizzazione informatica e sull’utilizzo delle TIC, con un’attenzione particolare anche nei confronti dei giovani beneficiari della Misura 6.1.
Fig. 1. I corsi presenti nel catalogo dell’offerta formativa che trattano tematiche attinenti all’innovazione
0 5 10 15 20 25 30 35 40 45
strumenti innovativi per la gestione tecnico-economica delle imprese agricole alfabetizzazione informatica, TIC e relative
applicazioni
innovazione tecnologica tecnologie innovative per ottimizzare la
gestione delle risorse idriche tecniche di marketing, promozione e vendita
dei prodotti attraverso tecnologie web promozione di servizi alle imprese con
contenuto innovativo e sostenibile
2A 2B 3A 5E 6A
Valutazione Indipendente del Programma di Sviluppo Rurale Abruzzo 2014/2020 32 A parte la formazione, fra le misure già avviate, quella che potrà dare il contributo più significativo allo sviluppo delle conoscenze è indubbiamente rappresentata dalla Misura 16.2 che sostiene la realizzazione, in forma collaborativa, di progetti pilota per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie nell’ambito di alcune specifiche filiere produttive (carni bovine, ovi-caprina, avicola, lattiero-casearia, orto-frutticola, viti-vinicola, olivicola, seminativi e foraggiere), nonché la divulgazione dei risultati ottenuti, al fine di promuovere l’innovazione gestionale, di processo e di prodotto, ovvero l’adozione di nuove tecnologie o di pratiche migliorative.
Come anticipato, tuttavia, a fine 2018 era stata esperita soltanto la prima fase della procedura che ha portato a selezionare 14 progetti integrati di macrofiliera nei quali risultano direttamente coinvolti 283 soggetti, di cui 25 costituiti enti/centri appartenenti al mondo della ricerca e dell’innovazione.
L’analisi degli obiettivi assunti nel campo dell’innovazione evidenzia come la maggior parte dei progetti di macrofiliera si proponga:
• per quanto riguarda il segmento delle aziende agricole, l’introduzione di innovazioni di processo e di prodotto e, in second’ordine, l’introduzione di innovazioni in campo informatico e/o nei processi produttivi;
• per quanto concerne invece il segmento agro-industriale, l’innovazione/diversificazione delle produzioni e dei servizi offerti o il miglioramento dell'efficienza energetica dei processi produttivi.
Trattandosi di progetti non ancora avviati, allo stato attuale non è certamente possibile valutare in che misura questi potranno effettivamente contribuire a:
• individuare e/o sviluppare idee potenzialmente innovative che potranno successivamente portare ad innovazioni di qualsiasi tipo (tecnologiche, cioè legate alla messa a punto di nuovi prodotti, nuovi processi, nuovi servizi, oppure legate all’adozione di nuove pratiche, nuovi approcci, nuove modalità organizzative, nuove forme di cooperazione, ecc.);
• favorire nelle aziende agricole e/o agro-alimentari l’adozione e/o l’utilizzo di innovazioni di qualsiasi tipo (tecnologiche, non tecnologiche, organizzative, sociali, ecc.).
• creare, più in generale, un ambiente più abilitante per i processi di innovazione.
Per prefigurare il contributo che potrebbe avere la Misura in oggetto sulla FA 1A, sono state approfonditamente analizzati i risultati dei progetti finanziati nell’ambito della Misura 16.2 che costituiscono trascinamenti della precedente programmazione (ex misura 124 “Cooperazione” del PSR 2007 – 2013), trattandosi di progetti che si sono definitivamente conclusi fra il 2016 ed il 2018.
Dalle analisi condotte al riguardo è emerso che:
• le filiere produttive interessate dai 15 progetti sono: la viti-vinicola e l’orto-frutticola (4 progetti ciascuna), il settore delle carni (3 progetti), il comparto tabacchicolo (2 progetti), l’olivicoltura e la forestazione produttiva 1 progetto);
• i soggetti coinvolti nelle partnership ammontano complessivamente a 68 unità e dal punto di vista tipologico risultano piuttosto variegati, comprendendo sia aziende agricole/forestali (n. 29 unità) e imprese di trasformazione (n. 12 unità), sia soggetti appartenenti al mondo della ricerca e dell’innovazione (n. 23 unità); a quest’ultimo riguardo va segnalato come, in 7 casi su 15, il partner scientifico fosse costituito dal Co.T.IR – Consorzio per la Divulgazione e la Sperimentazione delle Tecniche Irrigue di Vasto – un centro pubblico, che ha conosciuto alterne vicissitudini, fino alla definitiva chiusura avvenuta nel 2018;
• gli effetti prodotti dalla realizzazione dei progetti di cooperazione per l’innovazione sono da ricercarsi principalmente: nel “miglioramento della qualità e/o della riconoscibilità dei prodotti” e “nello sviluppo di nuovi canali commerciali”, ancorché non sempre i progetti abbiano avuto un esito positivo, portando a sviluppare le innovazioni di prodotto/processo/commerciali, ecc. inizialmente previste;
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• in generale, anche quando le sperimentazioni non hanno avuto un esito positivo, ciò non di meno le attività svolte nell’ambito dei progetti i hanno consentito – il più delle volte – ai partner coinvolti di acquisire nuove conoscenze, che potrebbero tornare utili anche nel prossimo futuro anche per favorire l’introduzione di innovazioni;
• d’altro canto, proprio per favorire la divulgazione delle conoscenze maturate nell’ambito dei suddetti progetti, in tutti i casi nei quali è stato possibile condurre le interviste con i soggetti capofila, si è potuto effettivamente constatare come siano stati realizzati dei convegni finali e, in casi più limitati, anche delle pubblicazioni scientifiche.
Per completare il quadro delle analisi relative a questa FA merita un breve cenno anche la Misura 16.4, ancorché il contributo all’innovazione che può provenire dai progetti di microfiliera sia limitato, in questo caso, allo sviluppo di nuove forme di cooperazione per la commercializzazione dei prodotti.
Dalle informazioni ricavabili dall’analisi della documentazione progettuale si evince come i 4 progetti finora selezionati abbiano chiaramente l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di nuove forme di cooperazione stringenti fra le imprese partecipanti – nel complesso le aziende coinvolte ammontano a 150 unità, di cui 125 operanti nel settore della produzione agricola – al fine di favorire la commercializzazione diretta dei loro prodotti, attraverso la creazione e/o lo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali di riferimento.
Da segnalare come questi progetti, in tre casi su quattro, abbiano l’obiettivo di mettere insieme i produttori di più filiere, mentre in un caso soltanto puntano ad aggregare i produttori di una specifica filiera, quella della carne da selvaggina (ungulati).
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4.2 FOCUS AREA 1B-RINSALDARE I NESSI TRA AGRICOLTURA, PRODUZIONE ALIMENTARE E SILVICOLTURA, DA UN LATO, E RICERCA E INNOVAZIONE, DALL’ALTRO, ANCHE AL FINE DI MIGLIORARE LA GESTIONE E LE PRESTAZIONI AMBIENTALI