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Risultati e discussione

Nel documento Monti dell Uccellina (pagine 76-84)

3. D ESCRIZIONE BIOLOGICA

3.7. Analisi della comunità ornitica nidificante nel sito (D. Melini)

3.7.3. Risultati e discussione

I risultati in termini di ricchezza di specie ornitiche, con una media di 5,94 specie (deviazione standard 1,67) contattate per punto d’ascolto, indicano che gli ecosistemi della ZSC sono strutturalmente semplificati.

I valori di ricchezza rilevati per punto d’ascolto differiscono statisticamente tra aree classificabili come bosco ai sensi della L.R. 39/2000 “Legge Forestale della Toscana” ed aree aperte (superfici agricole, oliveti abbandonati, praterie, pascoli cespugliati). Nelle aree aperte, caratterizzate da 6,73 specie (deviazione standard 1,64) per punto d'ascolto, è stata rilevata una ricchezza specifica superiore a quella rilevata nelle aree boscate, dove questa è risultata pari a 5,63 specie con deviazione standard par a 1,63 (test t di Student per il confronto tra medie: test a due code superato con p<0,05).

Le aree classificabili come bosco, nel complesso, appaiono caratterizzate da strutture estremamente semplificate sia sul piano verticale (essendo perlopiù monoplane) sia sul piano orizzontale. I soprassuoli avviati alla conversione a fustaia, comunque, presentano una ricchezza specifica superiore rispetto alle macchie (macchie basse, macchie soggette a ceduazioni): 7±1,26 rispetto a 5,2±1,54 specie per punto d'ascolto (test t di Student per il confronto tra medie: test a due code superato con p<0,01).

I valori di ricchezza specifica rilevati nelle aree forestali si devono allo scarso numero e diversità di nicchie ecologiche disponibili nella volta arborea. MAC ARTHUR e MAC ARTHUR

(1961), nel corso di diversi censimenti svolti all’interno di diverse formazioni vegetali, osservarono che il numero di specie di uccelli variava all’aumentare del numero di strati vegetali presenti: da 3 specie in soprassuoli con 1 solo strato vegetale, alle 10-15 specie in soprassuoli con 2-3 strati vegetali, fino ad oltre 30 specie in boschi con 9 strati vegetali.

Tabella 7 – Sintesi delle informazioni relative ai punti d’ascolto.

Numero Area Coordinata E Coordinata N

Tipologia Copertura

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77 Numero Area Coordinata E Coordinata N

Tipologia Copertura

Percentuale di specie non passeriformi

La percentuale di individui appartenenti a specie non passeriformi, sui 273 uccelli contattati nei 38 punti d’ascolto ricadenti in aree boscate, è pari al 9,89%. Si tratta di un valore estremamente basso, di oltre 4 volte inferiore al 39,5% di 302 uccelli rilevato da PEZZO (2012) nella Pineta Granducale (test chi quadrato per il confronto fra proporzioni a due code superato con p<0,001).

In pratica, la comunità degli uccelli nidificante nelle aree classificabili come bosco della ZSC, appare come dominata dalle specie ecologicamente più adattabili: si deduce che i soprassuoli forestali sono caratterizzati da scarsa evoluzione, da scarso grado di maturità, da scarso avanzamento lungo la successione ecologica.

Nei 15 punti d’ascolto ricadenti in aree aperte si è rilevata una percentuale di specie non-passeriformi dell’11,26%: tali ecosistemi sono di per loro non evoluti e ben distanti dalle

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78 fasi più avanzate della successione ecologica ed il valore rilevato per questo parametro è coerente con tale caratteristica di questi sistemi.

Percentuale di specie corticicole

L’unica specie corticicola presente è il Rampichino (Certhia brachydactyla): nel complesso la frequenza del gruppo è decisamente scarsa, pari all’1,6% di tutta la comunità degli uccelli nidificanti nella ZSC e pari solo al 2,56% della comunità degli uccelli nidificanti nelle sole aree classificabili come bosco (campionate con 38 punti d’ascolto). Il dato è circa la metà di quanto rilevato per lo stesso parametro in altre località della costa tirrenica, per esempio le pinete del Tombolo di Pisa (AA.VV 2005) o le pineta del Tombolo di Cecina (MELINI in CIANCIO 2007), evidentemente più ricche di alberi adulti, vetusti, senescenti. Si può affermare, oltre ogni ragionevole dubbio, che le specie ornitiche corticicole sono potenzialmente soggette alla pressione antropica rappresentata dai prelievi di materiale legnoso connessi alle utilizzazioni dei cedui e dei soprassuoli forestali in genere. D’altra parte, identificando come “specie ombrello” (MASSA e INGEGNOLI 2004) questo gruppo di specie di uccelli, impostando appropriate misure gestionali, si ritiene possibile garantire la conservazione di un ampio spettro di specie animali dipendenti dalla medesima risorsa ecologica, molte delle quali verosimilmente sono protette ai sensi delle normative vigenti (cfr. sezioni 8 e 9).

Percentuale di specie di arbusteti ed aree aperte

Questo gruppo di specie (Tottavilla, Allodola, Cappellaccia, Strillozzo, Zigolo nero, Averla piccola, Averla capirossa, Occhiocotto, Sterpazzola, Sterpazzolina, Magnanina) costituisce il 23,8% della comunità degli uccelli nidificanti, nonostante la netta predominanza delle superfici classificabili come bosco rispetto alle aree aperte (oliveti, praterie, pascoli cespugliati). Verosimilmente ciò accade grazie alla significativa presenza delle macchie basse nella ZSC, spesso classificabili proprio come bosco ai sensi della L.R. 39/2000

“Legge Forestale, ma che possono costituire l’habitat per la nidificazione per almeno una parte delle specie del gruppo. Il dato ottenuto in merito al parametro, testimonianza dell’importanza delle aree aperte e della macchia bassa per l’avifauna nidificante legata ad aree aperte.

Dominanza, abbondanza relativa, frequenza relativa, dominanza percentuale delle specie raggruppate in Guilds.

Le elaborazioni effettuate vengono presentate separatamente alle tabelle 8 e 9 per le aree classificabili come bosco e per le aree aperte, in modo da disporre di informazioni esclusivamente riferibili alle due principali tipologie di copertura del suolo.

Preme evidenziare che il Gheppio, segnalato come nidificante in una delle aree aperte, è stato così classificato avendo rilevato un’emissione sonora di tipo territoriale. La nidificazione non è certa nell’area in questione, ma non è stato possibile escluderne totalmente la possibilità, pertanto si è scelto di presentare il dato tra quello delle specie nidificanti, per comodità di esposizione dei risultati.

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79 Tabella 8 – Frequenza percentuale e abbondanza relativa, frequenza delle guild di appartenenza delle specie nidificanti nelle superfici classificabili come bosco della ZSC. Nella colonna della Frequenza, sono evidenziate in grassetto le frequenze relative a specie che si considerano comuni secondo la metodologia adottata. NCA: nidificante in cavità; NCH: nidificante sulla chioma; NSO: nidificante nel sottobosco; NSU:

nidificante al suolo.

Tabella 9 – Frequenza percentuale e abbondanza relativa, frequenza della guild di appartenenza delle specie nidificanti nelle aree aperte della ZSC. Nella colonna della Frequenza, sono evidenziate in grassetto le frequenze relative a specie che si considerano comuni secondo la metodologia adottata. NCA: nidificante in cavità; NCH: nidificante sulla chioma; NSO: nidificante nel sottobosco; NSU: nidificante al suolo.

Specie Dominanza

%

Abbondanza

relativa Frequenza Guild

Cinciallegra 13,55 0,97 0,74 NCA

Specie Dominanza % Abbondanza

relativa Frequenza Guild

Cinciarella 14,79 1,40 0,80 NCA

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80 Alle specie probabilmente nidificanti, d’altra parte, devono essere aggiunte le specie di uccelli segnalate da Francesco Ferretti, Claudio Martelli e Davide Melini, per località diverse da quelle dei punti d’ascolto. Per motivi di sintesi, per l’elencazione delle ulteriori specie segnalate come probabilmente nidificanti ma fuori dai punti d’ascolto, si rimanda alla sezione 9, nella tabelle 12 e 13 relative all’esame delle esigenze ecologiche delle specie sensibili e vulnerabili, nella colonna in cui vengono indicate segnalazioni recenti.

Alle Figg. 44, 45, 46 e 47 si riportano, in forma sintetica, indici relativi alle aree aperte ed a quelle classificabili come bosco.

Gazza 3,52 0,33 0,27 NCH

Passera d'Italia 3,52 0,33 0,07 NCA

Tortora selvatica 3,52 0,33 0,27 NCH

Tortora dal

collare 2,82 0,27 0,20 NCH

Storno 2,82 0,27 0,07 NCA

Cornacchia 2,11 0,20 0,20 NCH

Upupa 2,11 0,20 0,20 NCA

Zigolo nero 2,11 0,20 0,20 NSU

Strillozzo 2,11 0,20 0,13 NSU

Fagiano 2,11 0,20 0,20 NSU

Capinera 1,41 0,13 0,13 NSO

Rigogolo 1,41 0,13 0,07 NCH

Beccamoschino 1,41 0,13 0,13 NSO

Cornacchia 1,41 0,13 0,07 NCH

Codibugnolo 1,41 0,13 0,13 NCH

Cappellaccia 1,41 0,13 0,07 NSU

Colombaccio 0,70 0,07 0,07 NCH

Merlo 0,70 0,07 0,07 NSO

Fiorrancino 0,70 0,07 0,07 NCH

Averla piccola 0,70 0,07 0,07 NCH

Allodola 0,70 0,07 0,07 NSO

Picchio verde 0,70 0,07 0,07 NCA

Sterpazzolina 0,70 0,07 0,07 NSO

Verdone 0,70 0,07 0,07 NCH

Pigliamosche 0,70 0,07 0,07 NCH

Gheppio 0,70 0,07 0,07 NSU

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81 Figura 44 – Dominanza percentuale delle specie di uccelli nidificanti nelle aree boscate della ZSC. In grigio scuro le specie dominanti, in grigio medio le specie sub dominanti nel senso proposto da TURCEK (1956).

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82 Figura 45 – Dominanza percentuale delle specie di uccelli nidificanti nelle aree aperte della ZSC. In grigio scuro le specie dominanti, in grigio medio le specie sub dominanti nel senso proposto da TURCEK (1956).

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83 Figura 46 – Dominanza percentuale dei raggruppamenti ecologici, in base alle caratteristiche delle aree di nidificazione (“Nesting Guilds”), delle specie nidificanti nelle aree classificabili come bosco della ZSC.

Figura 47 – Dominanza percentuale dei raggruppamenti ecologici, in base alle caratteristiche delle aree di nidificazione (“Nesting Guilds”), delle specie nidificanti nelle aree aperte della ZSC.

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