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Capitolo 4: Implicazioni e novità

4.2 La ritrovata vivacità del concordato

“La novella fallimentare ha ridisegnato la procedura del concordato preventivo esaltando

il ruolo delle parti private e ridimensionando funzioni e compiti riconosciuti all’autorità giudiziaria. Si è reso così più “appetibile” per gli imprenditori che intendono realizzare un concreto risanamento dell’impresa in crisi”424.

Prova di una ritrovata vivacità del concordato è fornita dai dati statistici di seguito riportati i quali evidenziano una crescita esponenziale, a seguito della riforma, delle domande di ammissione a tale procedura concorsuale proposte dall’imprenditore italiano, al fine di evitare il fallimento della propria impresa.

Grazie al nuovo Portale dei Fallimenti425, a cui hanno aderito numerose province italiane, è

stato possibile effettuare una analisi che, seppur non basandosi sull’effettivo numero dei concordati preventivi richiesti nel corso degli ultimi anni (poiché non tutte le province hanno ancora aderito a questa iniziativa, e comunque è possibile che non tutti i dati siano aggiornati), permette tuttavia di trarre alcune significative conclusioni sull’utilizzo che ne sta facendo l’imprenditore italiano di tale istituto concorsuale.

Tale portale, in particolar modo indirizzato a curatori e creditori, permette a chiunque sia interessato, di effettuare una ricerca relativa all’istituto che vuole analizzare. Divisi per regione e per procedura concorsuale, sono riportate le risposte del Tribunale rispetto ad

424 Cit. CITRO A., COSMA A., La domanda di concordato preventivo: condizioni e presupposti, in Diritto e Pratica

della Società, Soluzioni 24 Fisco, Gruppo 24 ore, 1 aprile 2010, n. 1, p. 16.

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ogni richiesta. Perciò, per ogni domanda di fallimento si troverà la relativa sentenza, per il concordato preventivo viene messo a disposizione il decreto di ammissione, e così via. Di seguito sono riportate le province che dispongono di tale innovativo mezzo d’informazione, e gli anni per i quali è stata svolta l’analisi. Per ciascun anno e ciascuna provincia è riportato il numero dei decreti di ammissione relativi alle rispettive domande di ammissione presentate. Il numero di quante domande di concordato preventivo siano effettivamente state presentate non è in questa sede possibile da stabilire visti i dati esposti nel portale (relativi unicamente alle domande di concordato preventivo cui è seguito il decreto di ammissione), ma si ritiene comunque che questa tabella possa ugualmente rappresentare una interessante fonte di discussione.

province/anni 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Ancona 6 7 0 0 0 1 0

Aosta 1 0 0 0 0 0 0

Ascoli Piceno 0 0 0 1 3 2 1

Bassano del Grappa 0 1 0 0 1 2 1

Bolzano 0 0 3 3 14 17 5 Cagliari 0 0 0 7 2 2 2 Crotone 0 0 0 1 0 0 1 Fermo 0 0 0 3 6 1 2 Ivrea 0 0 0 0 1 0 0 La Spezia 0 0 0 1 0 1 4 Lodi 0 0 0 0 1 0 0 Lucca 0 0 0 0 0 0 1 Lucera 0 0 0 0 0 0 0 Mantova 0 0 0 3 7 10 20 Modena 0 0 0 0 1 1 2 Monza 22 11 6 15 1 24 20 Orvieto 0 0 0 0 2 0 0 Parma 1 6 5 7 10 12 27 Padova 0 0 0 0 2 5 6 Palermo 0 1 0 1 0 0 0 Palmi 0 0 0 0 0 0 0 Parma 1 6 4 7 10 12 27

148 Perugia 0 3 0 0 0 3 1 Pesaro 0 0 2 0 5 5 1 Pescara 0 0 0 0 0 2 4 Pordenone 3 3 2 1 3 10 9 Ravenna 0 1 1 2 4 11 8 Reggio Calabria 0 0 0 0 0 0 0 Reggio Emilia 0 4 1 6 29 17 12 Rimini 0 1 0 0 1 3 6 Rovigo 0 0 0 0 0 1 3 Salerno 0 0 1 3 2 1 2 Saluzzo 0 0 0 0 0 0 1 Savona 0 0 0 1 0 0 1 Trento 3 3 3 3 10 14 12 Treviso 0 1 4 20 45 28 16 Venezia 0 0 0 0 3 5 5 Vicenza 5 9 12 13 14 17 21 TOTALI 42 57 44 98 177 207 221 anni 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Tra il 2005 e il 2007, ovvero gli anni delle riforme della legge fallimentare, i dati evidenziano un andamento incerto ed altalenante del numero dei decreti di ammissione disposti dai vari tribunali d’Italia. Sembrano infatti aumentare tra il 2005 ed il 2006, per poi diminuire nuovamente nel 2007, pur non toccando la soglia rilevata nel primo anno di analisi.

La vera rimonta si ha a partire dal 2008, anno in cui entra definitivamente in vigore il decreto della riforma 2007, in cui si ha un aumento di oltre il doppio dei decreti di ammissione.

Da questo momento la crescita non ha freni, vediamo nel 2009 toccare il dato dei 177, dei 207 nel 2010 ed addirittura 221 nel 2011, cifre piuttosto cospicue se confrontate con i 42 decreti del 2005. Il trend, dopo il boom iniziale fra il 2008 e il 2009, ora oscilla tra il lieve aumento ed una probabile stabilizzazione dei prossimi anni.

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Probabilmente un dato interessante da analizzare sarà proprio quello del 2012, che insieme a 2010 e 2011 sta vedendo i sintomi più evidenti di una crisi economica di livello mondiale, che ha portato alla chiusura di innumerevoli aziende.

Come vedremo nel prossimo paragrafo è in previsione una ulteriore riforma della legge fallimentare, che dovrebbe facilitare ulteriormente l’accesso alle procedure concorsuali, in vista di una crisi che colpisce ormai qualunque soggetto, non solo l’azienda ma anche il privato, non più in grado di soddisfare con regolarità le obbligazioni contratte per il sostentamento personale.

Il 2012 potrebbe essere un anno in cui è auspicabile restino stabili le domande di ammissione di concordato preventivo, ed aumentino invece quelle di dichiarazione di fallimento, visto il livello di indebitamento e di insolvenza (e non di semplice “crisi”, di cui tanto abbiamo parlato) in cui si trovano le aziende.

Infatti, per riportare un esempio, sono già 51 le aziende chiuse nel veronese per fallimento nel primo trimestre del 2012. Il dato, commenta il presidente dei commercialisti di Verona Giovanni Battista Alberti “non deve stupire, perché la crisi attuale si è rilevata una crisi

sistematica e questo è il trend che dovremmo attenderci anche nei prossimi 2,3 anni”426. Continua il presidente “la crisi, non è ancora passata, anzi dobbiamo attenderci che altre

imprese escano dal mercato, talune in modo traumatico, attraverso il fallimento, molte altre, invece, attraverso forme di liquidazione stragiudiziale con cui riescono a risolvere i problemi e bypassare la fase fisiologica del fallimento”.

Relativamente alle altre procedure sono rilevabili, sempre parlando di dati veronesi, solamente 3 istanze di concordato preventivo in questi primi mesi dell’anno, contro le 39 del 2010 e le 25 del 2011.

Ecco che considerando questi dati e confrontandoli con quelli della nostra tabella, sembra ravvisabile un calo, seppur solamente in alcune delle province italiane, delle istanze di concordato preventivo. Per esempio Bolzano è passato dai 21 decreti di ammissione del 2010 ai 5 del 2011; oppure Treviso dai 28 (2010) ai 16 (2011); ed ancora Reggio Emilia dai 17 ai 2012. Dati nettamente contrari sono invece quelli delle province di Mantova, dai 10 del 2010 ai 20 del 2011; Parma da 12 a 27; Vicenza da 17 a 21.

426 Cit. SAGLIMBENI F., Verona, 51 fallimenti in 3 mesi “E’ record nelle costituzioni”, www.larena.it, del 15 aprile 2012.

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Non è quindi possibile parlare di una vera e propria diminuzione delle domande di concordato, in quanto nonostante sia provato che molte aziende usino maggior prudenza nell’impiego di tale procedura, il dato dipende sicuramente anche dai tempi di istruttoria del concordato, più lunghi rispetto a quelli del fallimento427.

4.3 Il concordato del consumatore e delle imprese minori: nuovi obiettivi del 2012