37 Quando gli Stati Uniti ottennero il controllo delle Filippine, inclusa Palmas,
notarono che anche l'Olanda rivendicava il controllo dell'isola. I due paesi decisero di presentare la questione alla Corte Permanente di Arbitrato. La questione legale verteva su quale soggetto avesse preminenza tra il primo scopritore dell'isola, sebbene avesse perso l'autorità sul territorio, e chi invece esercitava effettivamente un diritto di sovranità sullo stesso. Il giudice diede ragione alle richieste olandesi, poiché la Spagna non aveva il diritto di cedere il controllo dell'Isola Palmas agli Stati Uniti mentre l'Olanda esercitò effettivamente un controllo sull'isola dal 166751.
Pechino richiede che la sua posizione venga equiparata a quella olandese nel caso sopracitato, per aver effettivamente esercitato sovranità indiscussa sulle Spratly per secoli, sino all'intrusione francese nel 1933, e perché le isole del Mar Cinese Meridionale hanno sempre fatto parte del territorio cinese52.
Questa posizione, sebbene all'apparenza corroborata dal precedente storico, appare in realtà debole. L'effettivo esercizio dell'autorità cinese sulle isole è stato sporadico e occasionale, e le prove di una continuità di presenza e controllo sono deboli. Infatti, il caso di Palmas si è concluso ad appannaggio dell'Olanda perché è riuscita a dimostrare un controllo effettivo e continuato sull'isola, mentre la richiesta cinese si basa di più sul diritto di scoperta. La base storica su cui si basano le rivendicazioni cinesi non è esattamente solida, mancando di prove sostanziali che possano dimostrare l'effettiva inclusione degli arcipelaghi nel territorio imperiale. Di conseguenza, gli altri contendenti non avranno nessun motivo per rinunciare alle proprie richieste e riconoscere la legittimità di quelle cinesi, come invece si auspica Pechino.
Le rivendicazioni di Taiwan
Il coinvolgimento di Taiwan nella disputa del Mar Cinese Meridionale è sicuramente un aspetto peculiare della vicenda stessa, dato che Taipei e Pechino rivendicano vicendevolmente l'autorità sul territorio cinese, e contribuisce ad intricare ulteriormente la vicenda.
La Repubblica di Cina porta con se in dote le rivendicazioni del Kuomintang, che
51 Documento ufficiale consultabile su http://www.nhsmun.org/sites/default/files/IslandofPalmasawardonly+TOC-6.pdf 52 Lu Ning, The Spratly Archipelago: The Origins of the Claims and Possible Solutions (pp. 22)
38 nel 1947 pubblicò la propria mappa contenente la famosa “U-shape line” che
sostanzialmente include tutto il Mar Cinese Meridionale. Nel marzo 1993, il governo taiwanese promulgò un documento programmatico, il quale affermava il controllo taiwanese su Paracels, Pratas, Spratly e Macclesfield Bank e dichiarava che l'area del Mar Cinese Meridionale all'interno dei confini storici delineati si trovava sotto la giurisdizione della Repubblica di Cina, nella quale la Repubblica di Cina poteva esercitare i suoi diritti e interessi53.
Dopo la guerra sino-giapponese, Giappone e Francia approfittarono della debolezza cinese per prendere controllo delle isole. Ciononostante il governo taiwanese affermò l'esistenza di un accordo con il Giappone riguardante le isole occupate nel Mar Cinese Meridionale, che appunto sarebbero dovute passare sotto la giurisdizione cinese a tempo debito54. L'accordo si sarebbe concretizzato nel 1947, quando le Spratly sarebbero tornate sotto il saldo controllo taiwanese. A proposito, è bene ricordare che l'isola di Formosa fu sotto controllo giapponese dal 1895 al 1945. La Repubblica di Cina nacque solo nel 1949, dopo la sconfitta nella guerra civile cinese. Il governo di Taipei, inoltre, cita il trattato di pace firmato con il Giappone nel 1952 come prova per la propria sovranità sulle Spratly. Sebbene il Trattato di San Francisco del 1951 non includa l'arcipelago come parte integrante del territorio taiwanese, la sua sovranità sulle Spratly non può essere annullata55. Le rivendicazioni taiwanesi appaiono ancora più deboli di quelle cinesi, poiché fondamentalmente si basano sulle medesime basi storiche, piuttosto traballanti, di Pechino e tentano di aggiungere una base legale ancora più difficile da dimostrare e non corroborata dai documenti.
Le rivendicazioni del Vietnam
Nei tre libri bianchi pubblicati rispettivamente nel 1979, 1982 e 1988, Il Vietnam afferma che le Isole Spratly sono le storiche Isole Chang Sha, nelle quali il governo vietnamita ha esercitato piena giurisdizione ben prima dell'arrivo dei francesi56. Le rivendicazioni vietnamite si basano su una moltitudine di fattori e aspetti.
53 Valencia Mark, Van Dyke Jon, Ludwig Noel, Sharing the Resources of the South China Sea, Martinus Nijhoff
Publishers, Den Haag, 1997 (pp. 22-24)
54 Ibidem, 55 Ibidem,
39 Storicamente, la posizione di Hanoi è simile a quella cinese. Il governo vietnamita
ha fornito una serie di documenti e resoconti che dovrebbero dimostrare la presenza storica nelle isole. Le Paracel e le Spratly, chiamate rispettivamente Troung Sa e Houng Sa57, sarebbero state mappate come parte integrante del territorio nel XVIII secolo. Le prove storiche del Vietnam non sono di certo più solide e convincenti di quelle cinesi, poggiandosi sulle medesime fragili basi, quindi si è cercato di aggiungere una dimensione legale che potesse dare maggiore solidità all'intero pacchetto.
Hanoi afferma che le Spratly fossero res nullius prima del 1933. Nel 1884 la Francia stabilì un protettorato sul Vietnam e, pochi anni dopo, iniziò a rivendicare il controllo delle Paracel e delle Spratly58. I francesi esercitarono una sorta di controllo formale su buona parte dell'arcipelago delle Spratly tra il 1933 e il 1939, pubblicando anche una nota formale di annessione nel 193359. Il Vietnam continuò a rivendicare il controllo delle isole su queste basi legali, ribadendolo a livello internazionale in diversi meeting, tra i quali la Conferenza di pace di San Francisco e la Conferenza di Ginevra. Un'ulteriore aspetto su cui si basano le pretese vietnamite è l'effettiva occupazione del territorio. Il Vietnam avrebbe continuato a mantenere degli avamposti, sebbene precari, in almeno ventidue isole facenti parte dell'arcipelago delle Spratly, in sostegno alla tesi che li propone come effettivi occupanti dal 197360.
Il substrato storico delle rivendicazioni vietnamite non è particolarmente dissimile da quello cinese, presentandosi ugualmente debole e inconcludente. Come accennato in precedenza, nei testi e nei documenti presentati dal governo di Hanoi non è presente nessuna prova che certifichi la conoscenza delle Isole Spratly in epoca antica. Un altro problema risiede nelle dichiarazioni fatte da Ung Van Khiew, Ministro degli Esteri del Vietnam del Nord, nel 1956 e ribadite poi dall'allora Primo Ministro Van Dong nel 1958, che sostanzialmente riconoscono l'autorità della Repubblica Popolare Cinese sulle Isole Spratly. In una nota formale inviata a Zhou Enlai, il governo della Repubblica Democratica del Vietnam riconosce e sostiene la dichiarazione del governo della Repubblica Popolare Cinese sulle acque territoriali
57 Catley Bob e Keliat Makmur, Spratlys: The Dispute in the South China Sea, Ashgate, Singapore, 1997 (pp. 34)
58 Lu Ning, The Spratly Archipelago: The Origins of the Claims and Possible Solutions (pp. 50)
59 Ibidem,
60 Cordner Lee, The Spratly Islands Dispute and the Law of the Sea, in Ocean Development and International Law
40 cinesi, rispettando questa decisione61. Queste dichiarazioni sono indubbiamente
figlie di un contesto storico e politico molto differente dall'attualità. I vietnamiti si difendono, affermando che quelle dichiarazioni furono figlie di una pragmatica necessità per ottenere il sostegno di un alleato in una situazione di difficoltà. Una volta concluso il conflitto con gli Stati Uniti, e ultimato il processo di riunificazione nazionale, il Vietnam ribadì inequivocabilmente la propria potestà sulle isole62. Ciononostante, queste dichiarazioni continuano a indebolire la posizione vietnamita, sebbene siano state formulate da uno stato che formalmente non esiste più.
Le rivendicazioni delle Filippine
Le Filippine rivendicano buona parte dell'arcipelago delle Spratly. Le rivendicazioni filippine sono più recenti di quelle cinesi e vietnamite e si basano principalmente su aspetti legali piuttosto che su una presunta eredità storica. La tesi di Manila si fonda sulla posizione delle isole, che essendo adiacenti alle principali isole filippine rappresentano un interesse vitale per la sicurezza e la sopravvivenza economica del paese. Questi territori, inoltre, erano res nullius dopo la Seconda Guerra Mondiale, di conseguenza l'occupazione di alcune isole da parte filippina conferisce loro il diritto di sovranità per il principio di prescrizione acquisitiva63. La prescrizione acquisitiva è un metodo di acquisizione di una proprietà attraverso la soddisfazione del requisito di possesso continuativo. Per poterlo tramutare in possesso, il richiedente deve dimostrare di esercitare il ruolo di proprietario, in modo pubblico, pacifico e ininterrotto. Infine l'estensione della propria piattaforma continentale, attigua alle isole contese, è un ulteriore tassello nella strategia filippina. La posizione filippina basata sul res nullius è corroborata dal caso storico, citato anche in precedenza, della scoperta e occupazione delle Spratly da parte di Tomas Cloma, che nel 1956 dichiarò un protettorato sulle isole e le ribattezzò Kalaya'an, nominandosi a capo del Consiglio Supremo.
61 Nguyen Hong Thao, Vietnam's Position on Sovereignty over the Paracels and the Spratlys: Its Maritime Claims, in
Journal of East Asia International Law, V JEAIL (1), 2012.
62 White Paper on the Hoang Sa (Paracels) and Truong Sa (Spratlys) Islands, Republic of Vietnam, Ministry of Foreign
Affairs, Saigon, 1975.
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